sedeo
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Latino[modifica]
Verbo
Intransitivo[modifica]
sedeo (vai alla coniugazione) seconda coniugazione, impersonale al passivo (paradigma: sedĕo, sedes, sēdi, sessum, sedēre)
- sedere, sedersi, stare seduto
- humi sedebat - stava seduto per terra (Apuleio, Le metamorfosi, liber I, VI)
- ille mi par esse deo videtur, (...) qui sedens adversus identidem te spectat et audit - a me sembra uguale a un dio colui che seduto di fronte a te ti guarda e ti ascolta (Catullo, Carmina, carmen LI, 1-3)
- in gremio sedit protinus illa meo - subito lei si sedette sul mio grembo (Ovidio, Amores, liber II, XVIII, 6)
- (per estensione), (di luoghi, edifici etc.) occupare una posizione, risiedere, giacere, stare, trovarsi (in), rimanere (in)
- (per estensione) stare fermo, rimanere immobile, non muoversi
- (per estensione), (di soldati, eserciti etc.) accamparsi, essere accampato
- (dictator) altum Ianiculum ubi sedens prospectaret hostem - (il dittatore) accampato sull'alto Gianicolo osservava il nemico (Tito Livio, Ab Urbe condita, liber XXII, XIV)
- (per estensione), (di persone) riposarsi, acquietarsi, stare tranquilli
- tandem commodius licet sedere, nunc est reddita dignitas equestris, turba non premimur nec inquinamur - finalmente [ci] è consesso riposare più comodamente, ora la dignità equestre è stata ristabilita, non siamo oppressi né corrotti dalla folla (Marziale, Epigrammi, liber V, VIII, 7-9)
- (per estensione), (di persone) essere indolente, indugiare, non agire, restare fermo, non muoversi
- at vero apud vos adsunt, (...) qui, nondum vocati in admirabile lumen Christi sedent adhuc in tenebris et in umbra mortis - ma in verità vi sono fra voi coloro che, sebbene chiamati verso la meravigliosa luce di Cristo, restano fermi nelle tenebre e nell'ombra della morte (Papa Leone XIII, Inter graves, Et haec quidem in eorum utilitatem spectant...)
- stultitia est sedendo aut votis debellari credere posse - è follia credere che con l'indugiare o con le preghiere si possa vincere (Tito Livio, Ab Urbe condita, liber XXII, XIV)
- (per estensione) presiedere, occupare un seggio ufficiale/d'autorità, sedere sullo scranno
- nunc autem sedet in loco illorum Henricus nepos Henrici regis - ora invece, al loro posto, occupa il seggio Enrico, nipote di re Enrico (Enrico di Huntingdon, Historia Anglorum, appendix, XV)
- et ascendit in caelum, sedet ad dexteram Patris - è salito in cielo, siede alla destra del padre (Simbolo niceno-costantinopolitano, 21-22)
- (per estensione) aderire in profondità, penetrare
- (senso figurato), (di decisioni, risoluzioni, propositi etc.) venire deciso, essere stabilito
- (di navi, vascelli etc.) incagliarsi, rimanere incagliato
- naves supra aggerationem, quae fuerat sub aqua, sederunt - le navi rimasero incagliate sopra il banco di sabbia, che si trovava sott'acqua (Vitruvio, De architectura, liber X, IX)
- (di uccelli, volatili) posarsi, appollaiarsi, stare appollaiato
- duae aquilae tota die perpetes supra culmen domus patris eius sederunt - due aquile stettero appollaiate ininterrottamente per tutto il giorno sulla sommità della casa di suo padre (Marco Giuniano Giustino, Epitoma Historiarum Pompeii Trogi, liber XII, XVI, 4)
Transitivo[modifica]
sedeo (vai alla coniugazione) seconda coniugazione (paradigma: sedĕo, sedes, sēdi, sessum, sedēre)
- (latino tardo o post-classico), (di animali), (soprattutto al passivo) cavalcare, stare in sella a
- sederi equos in civitatibus non sivit - non permise che fossero cavalcati cavalli in città (pseudo-Elio Sparziano, Historia Augusta, Hadrianus, XXII, 6)
Sillabazione[modifica]
- sĕ | dĕ | ō
Pronuncia[modifica]
Etimologia / Derivazione[modifica]
dal proto-italico *sedēō, a sua volta dal proto-indoeuropeo *sed-, "sedere, sedersi, stare fermo"; dalla stessa radice indoeuropea discende anche, sempre in latino, il verbo sido; il sanscrito सीदति (sī́dati), "sedersi"; la radice proto-germanica *sitjaną, "sedersi", dalla quale derivano l'olandese zitten; il tedescositzen; lo svedese sitta; e l'inglese to sit
Uso / Precisazioni[modifica]
- nel senso di "sedersi, stare seduto", e nei significati derivati, il complemento di luogo può essere introdotto o con l'ablativo semplice (soprattutto a partire dall'età augustea) oppure da una preposizione quale in, ad, sub eccetera (a seconda di ciò che si vuole esprimere)
- il verbo è fondamentalmente intransitivo, ed usato principalmente nella diatesi attiva. Le voci passive si riscontrano:
- nella letteratura classica, unicamente con utilizzo impersonale di terza persona singolare: ad es. in Apuleio, Florida, XVI: ubi diutius aequo sedetur, "quando si sta seduti più a lungo di quanto sia opportuno"
- nel latino tardo o medievale, raramente, nell'accezione di "essere cavalcato" (quando il soggetto è un cavallo o altro animale)
Sinonimi[modifica]
- (sedere, sedersi) sido, consido
- (risiedere, occupare una posizione, stare) sto, sum, sisto, insisto, maneo
- (stare fermo, non muoversi) insisto, obsisto, haereo, subsido, maneo
- (essere accampato) consido, castra pono
- (riposarsi, acquietarsi, stare tranquilli) quiesco, acquiesco, requiesco, conquiesco, otior
- (essere indolente, indugiare) cunctor, haesito, tardo
- (penetrare) intro, irrumpo, penetro
Parole derivate[modifica]
- (derivati) sessus, sedes, sella, sedile, sedimen, sedimentum, sedulus, sedo, sedentarius
- (composti) assideo, circumsideo, desideo, dissideo, insideo, obsideo, persedeo, possideo, praesideo, resideo, supersedeo
- discendenti in altre lingue
- Enrico Olivetti, Dizionario Latino Olivetti edizione on line su www.dizionario-latino.com, Olivetti Media Communication
- Charlton T. Lewis, Charles Short, A Latin Dictionary, lemma sedeo (edizione online sul portale del Progetto Perseus)
- Ottorino Pianigiani, dizionario etimologico online su etimo.it