L'alfabeto latino è stato usato originariamente per trascrivere il latino; nella pronuncia classica del latino generalmente a ogni segno corrisponde un unico fonema, mentre nella pronuncia ecclesiastica o medievale si riflette la pronuncia del latino nel periodo medievale, che aveva subito alcune evoluzioni.
↑ 1,01,11,21,31,41,51,61,7Si ritiene che nel latino classico le vocali lunghe fossero leggermente più chiuse rispetto alle vocali brevi, senza distinzione fonematica tra la vocale aperta e la vocale quasi aperta, tra la vocale semiaperta e la vocale semichiusa o tra la vocale quasi chiusa e la vocale chiusa.
↑ 3,03,1Alcuni studiosi ritengono che nel periodo classico le sonore [b] e [d] si assimilassero in [p] e [t], senza distinzione fonematica con la corrispondente sonora, prima di un'altra consonante sorda.
↑ 4,04,14,2Alcuni studiosi ritengono che già nel periodo classico le velari [k] e [ɡ] si fossero palatalizzate in [c] e [ɟ] prima di [ɛ], [e], [i].
↑La pronuncia classica è [ʰ] dopo una consonante, [h] negli altri casi e, secondo alcuni studiosi, talvolta è muta in mezzo a due vocali; vedi anche i digrammi "ch", "ph" e "th".
↑ 14,014,1Nel latino standard non c'è distinzione tra "i" e "j", che sono due grafemi diversi per la stessa lettera; l'uso di "j" appare raramente in alcune trascrizioni non standard per evidenziare il suono di [j] semiconsonante.
↑La pronuncia classica è [j] semiconsonante a inizio di parola prima di un'altra vocale o tra due vocali, [ɪ̯] semivocale nei rari casi in cui fa dittongo in parole di origine greca, [ɪ] o [iː] vocale negli altri casi.
↑La pronuncia ecclesiastica è [j] semiconsonante prima di un'altra vocale, [i̯] semivocale tra una vocale e una consonante, [i] vocale negli altri casi.
↑ 17,017,1Lettera presente nel latino arcaico, scomparsa nel latino classico e talvolta utilizzata come traslitterazione della κ greca in alcuni prestiti dal greco antico.
↑La pronuncia classica di "n" è [ɱ] prima di [f], [ŋ] prima di [k] e [ɡ], [ɲ] prima di [c] e [ɟ] (se esistevano), [n] negli altri casi.
↑La pronuncia ecclesiastica di "n" è [ɱ] prima di [f] e [v], [ŋ] prima di [k] e [ɡ], [n] negli altri casi.
↑Il digramma "qu" si pronuncia [kʷ] nel latino classico.
↑Nella pronuncia ecclesiastica a volte la "s" è resa [z] sonora tra due vocali o prima di una consonante sonora, senza distinzione fonematica con la [s] sorda.
↑Nel latino standard non c'è distinzione tra "u" e "v", che sono due grafemi diversi per la stessa lettera, con la preferenza per "V" nella scrittura maiuscola e per "u" nella scrittura minuscola; ciononostante si usa distinguere comunemente, nelle trascrizioni non standard, tra i segni "U" e "u" quando nella pronuncia ecclesiastica si realizza il suono di [u] vocale, [u̯] semivocale o [w] semiconsonante e i segni "V" e "v" quando nella pronuncia ecclesiastica si realizza il suono di [v] consonante; tale distinzione è fatta comunemente anche nella trascrizione contemporanea del latino classico.
↑La pronuncia classica è [w] semiconsonante prima di un'altra vocale, [ʊ̯] semivocale nei dittonghi "au" e "eu", [ʊ] o [uː] vocale negli altri casi; alcuni studiosi ritengono che già in epoca classica "u" si pronunciasse [β] consonante tra due vocali o a inizio di parola seguita da una vocale.
↑La pronuncia ecclesiastica è [v] consonante tra due vocali o a inizio parola seguita da una vocale, [w] semiconsonante tra una consonante e una vocale, [u̯] semivocale tra una vocale e una consonante, [u] vocale negli altri casi.
↑ 29,029,129,2Secondo alcuni studiosi già nel periodo classico le consonanti con aspirazione potrebbero essersi evolute nelle corrispondenti consonanti fricative.
↑La pronuncia ecclesiastica del digramma "ch" è sempre [k], anche prima di [ɛ], [e], [i], [j].
↑ 31,031,1Nel latino classico "g" si nasalizza in [ŋ] prima di un'altra nasale ([n] e forse anche [m]) e probabilmente non si pronunciava se il digramma "gn"/"gm" era a inizio di parola.
↑La pronuncia ecclesiastica del digramma "gn" è [ɲ] a inizio di parola e [ɲɲ] negli altri casi.
↑La pronuncia ecclesiastica del digramma "sc" è [ʃʃ] prima di [ɛ], [e], [i], [j]; [sk] negli altri casi.
↑Il digramma "ti" seguito da vocale si pronuncia [ʦj] nel latino ecclesiastico, [ti] negli altri casi.
↑ 35,035,1Posta sopra la "e" nelle sequenze "aë" e "oë" quando queste non formano dittongono e vanno pronunciate separate.