VOCABOLARIO ITALIANO DELLA LINGUA PARLATA.
A.
A. Lcttpra Tocalc, la prima del-
l' alfabeto, ed è coimiiiom. di genere
t'einininlle : « Un' A grande : - iJue «
piccole. » ;| In forza di sost. prendesi
per Principio; ma solo nelle maniere
Essere all' a, Rifarsi dall' a; Dall' a
alla zela : « In quella casa mi dovetti
rifare dall'», e comprare ogni cosa :-
Oli raccontai tutto dall' a alla zela
(dal principio alla line). »
A. jìrei). che ordinariam. prende
dopo di sé p(!r miglior snono un d
quando precede una parola incomin-
ciante per un' altra o, e spesso lo
prende anche quando la parola se-
guente incomincia per altra vocale,
secondo che è consigliato dall' orec-
chio, il Preposta a un infinito incomin-
ciante per la stessa vocale, spesso si
tace nel parlar tamil., compenetran-
dosi con essa, come : « Ci vuol molto
andar di lùV Mandalo annaffiare l'or-
to.» ||In questa stessa qualità AXprep.
componesi con l'articolo, e se ne fa
Al, Allo, Alla, Arili, Ai, o ^' e Alle.\\
Moltissime poi sono le relazioni signi-
ficato da essa, delle quali noteremo
le principali e più comuni.
A. — 1. Indica il termine di movi-
mento e di direzione verso un luogo, o
verso una persona o una cosa : « An-
dare a Koina: - Arrivare alla porta :-
Mandar lettere ad uno: -Andare al
cassettone ee. » ij A questa relazione
appartiene il modo ellittico e comune :
Porta a Prato, Porta a Lucca ec, che
sii^niflca Porta per cui si passa an-
dando a Prato, a Lucca ec.il Sotto la
stessa relazione eoraprendesi anche
r indirizzo delle lettere e di tutto ciò
che si manda ad alcuno, o si dirige
a qualche luogo : « Al signor N. N. -
A I^ivorno, a Koma. » || Posta dopo
moltissimi altri verbi od aggettivi, che
non hanno in sé idea esplicita di moto,
serve al loro compimento logico e
Rrammaticale: « Parlare a uno: -Da-
re, Concedere, Attribuire, Donare, Re-
galare, Togliere, Negare ee. qualche
cosa ad alcuno: - .\mìco, Nemico, Av-
verso, Fedele, Infedele, a (piatcuno: -
Pronto, Inclinato, Disposto ec. al be-
n(^ al male : - Sacro, Dedicato, Inal-
zato, al nome di Maria; » e spes.so
nelle iscrizioni taccsi l'aggettivo o un
verbo d'augurio o di consacr;tzione:
«Alle anime dei defunti:- A Dio ot-
timo massimo ec. » \\ Seguita da un
nome od infinito, serve spessissimo a
indicare lo scopo, il fine; ed equivale
a Per: « .\d esser rispettato vai più
la virtù che le ricchezze: - A capire
una cosa ci vnol tempo e pazienza: -
L'ho fatto a utile tuo, a tuo vantag-
gio: -Vivere a scapito degli altri. » Il
Col verbo Sonare, indica il fine per
cni si snona: « Sonare a morto, a fe-
sta, a messa, a vespro, a raccolta ec. »
li Indica anche 1 effetto, la conse-
guenza: « Esser ferito a morte: - liat-
tcrsi a sangue :-Fare unaco.sa a piena
godisfazione di un altro ce. » il Ed
anche l'uso, l'ufficio, l'incarico, l'ono-
rificenza e simili, al quale una per-
sona una cosa è riserbata, eletta, o
serve; e sta in luogo di Per: « Eleg-
gere a deputato alcuno: - Mettere a
guardia della casa ec. » || L'occa-
sione immediata, la cagione, il moti-
vo ; e spesso si premette a un infi-
nito : « Destarsi al più piccolo rumore ;
Seoraggirsi alla più piccola avversità:
- A vedere il generalo caduto, l'eser-
cito si sbandò; Pianse a udire quel
racconto. » || L' istrumcnto o il mez-
zo, con che si opera; e sta invece di
Con: « Campare a pane e acqua j Te-
nere un giumento a paglia; Uccidere
a tradimento ; Chiudere a chiave ; Bat-
tersi alla pistola ce. » Il Parlandosi di
macchine, serve a indicare il mezzo
per cui si fanno agire : « Torchio a
mano, a macchina:- Mulino ad acqua,
a vento, a vapore : - Orologio a ci-
lindro, ad àncora ec. »|| II modo, la
forma, la materia d' un lavoro, dì un
ornamento, di un'acconciatura ec.:
«Lavorato a oro, a fiorami, a onde:
-Fatto a rabeschi:- Muro a secco, a
retta, a scarpa: - Pavimento a mat-
toni, ad ambrogette, a smalto ec. »
Il II modo o la specie della coltiva-
zione : « Campo a grano : - Terreno a
vigna, a olivete: - Uosco a capitozze:
- Innestare a occhio, a buccia ec. »
Il II modo o la specie del giuoco:
« Giocare al biliardo, a carolina, ai
birilli, a calabresella, alle minchia-
te ec. » il Le vario maniere onde uno
sta, si atteggia, opera: « So ne stava
a braccia aperte ; Ce ne stavamo a se-
dere: -Gli rispose a capo basso; a
fronte alta.»|| — 2.1nnanziaun so.stan-
tivo, compone con esso una maniera
avverbiale,esprimente qualificazione :
« Operare ad inganno : - Parlare a ma-
lizia: » lo stesso che Operare ingan-
nevolmente. Parlare maliziosamente.
Il Parlandosi di Governi, denota la
forma di essi: « Reggersi a monar-
chia, a repubblica. » l| Serve pure a
indicare la maniera ond' altri ^^ prov-
veduto di checchessia; più spesso nel-
la locuz. Star bene o male, e con gli
adiettivi Ricco,Scar8o,Stretto,e sim.:
« Star bene o male a quattrini : - Stare
bene o male a ingegno, a riputazione,
a salute, a sostanze, a grano, a vi-
no ce.; Ricco a denari; Scarso a giu-
dizio.» l| La somiglianza, la conformi-
tà, r imitazione in far checchessia; ed
equivale a Secondo il ola: « Vivere
all' usanza degli antichi : - Parlare
al modo de' matti:- Vestire alla mo-
da ec. » li A quest'uso della prep. A
si riferiscono i modi avv. All'antica,
alla moderna, all'italiana, alla fran-
cese, alla greca, alla carlona ec:
« Vivi all' antica, parla alla moder-
na.» i| Denota pure i segni, gl'indizj,
e tutto quello, a che si riconosce chec-
chessia, si trae una congettura, o
si forma un giudizio; e spesso equi-
vale a Da: «All'abito, alla parlata,
sembra forestiero: - Alla cera pare un
galantuomo: - Kiconoscere alcuno al-
la voce, al modo di camminare ec. »
Il II confronto, il paragone; ed 6 lo
stesso che A confronto di. Rispetto a,
e sim.: « A quello che avrei da dire,
non ho detto nulla: -Al bisogno che
abbiamo, son pochi ì quattrini. » ] Il
luogo, dove è una persona o una cosa,
dove si fa o avviene checchessia,
ed equivale a In: « Dimorare, Sta-
re ec. a Firenze:- Studiare a Pisa:
- Statua scolpita a Roma. » !; La pros-
simità; e sta in vece di Presso, Vi-
cino: « >Son celebri le battaglie date
a Palestro, a S. Martino, a Solferino:
- Piangere alla tomba di alcuno : -
Sedere alla porta di chiesa.» i| E in
questa medesima relazione sì usa in
alcune proposizioni ellittiche per in-
dicare un ponte, un borgo, un canto,
una porta di città ce, premetten-
dola al nome d'un luogo, d'una chie-
.sa, d'un segno o d'altro, che sia quivi
poco distante; e allora per lo più
vale Appresso: «Ponte a Santa Tri-
nità, alle Grazie; Pieve a Nievole;
Canto alla Macina, alle Rondini, alla
Paglia, Porta a S. Gallo, a S. Gior-
gio ec. »;i L'intervallo o la distanza
di luogo, ed ha per correlativa la pre-
posizione Da, espressa o sottintesa:
« Da Firenze a Roma: - A dieci passi
di distanza:- A quattro miglia da Pra-
to: -Da parte a parte ec. » ; L'in-
tervallo o il tratto di tempo: « Di qui
a un altro anno; Da oggi a domani;
Da un secolo all' altro. » i Oggi a otto.
Oggi a quiudicì, Domani a otto, e
sim., sono modi che servono ad indi-
care quel giorno che sarà l'ottavo o
il quindicesimo dal giorno d' oggi o
di domani, i Accenna anche distinzio-
ne, differenza : « Dal detto al fatto
c'è un gran tratto: - Da Michelangelo
al Bernini e' è la sua bella dift'ercn-
za. » 1 La presenza d'alcuno a nn
fatto o a un'azione qualunque; e in
questo senso è sempre congiunto coi
verbi Essere. Trovarsi o simile: < Non
posso dir nulla, perché non fui o non
mi trovai al fatto: -Sono stato siile
corse.» 1 E il trovarsi esposto ad al-
cuna cosa: < Stare, Rimanere al sole,
1
ABATACCIO.
- 2
ABBAGLIARE.
al vento, alla pioggia. » H La situa-
zione di un oggetto rispetto a un al-
tro, r esser rivolto verso alcuna parte :
« Volgersi a levante, a ponente ec.: -
Finestra che dà a mezzogiorno. »|| Il
tempo in cui si fa o avviene qualche
cosa: « Al tempo de' nostri antichi; Al
fare del giorno. Alle due, Alle cinque ;
All'epoca de' Ke ; Al temjjo d'oggi;
Al 24 d'agosto ec. » 1| ^ vita, Ad anni,
A mesi, A mesate, A settimane, A gior-
nate, per indicare lo spazio di tempo,
in che alcuna cosa si fa o dura: « Pren-
dere alcuno a giornata:- Esser con-
dannato all'ergastolo a vita.» ji Ser-
ve anche a dinotare la quantità di
prezzo, peso, misura, e sini.: «II grano
si compra a venti lire il sacco: - Ope-
raj a due lire al giorno: - Misurare
a ettolitri ; Calcolare a chili ec. »
Il La opinione, la stima che si ha di
una cosa o di una persona; e in tal
senso dipende dai veibi Avere, Te-
nere, Pigliare, e precede qualche so-
stantivo adiettivo sostantivato, co-
me Avere a vile. Tenere Pigliare
a giuoco ec. li L'ordine, la distribu-
zione di numero o di quantità: « Ve-
nire a tre, a quattro alla volta; Cam-
minare a due a due.» ij A quattro, A
sei, A otto, parlandosi di veicoli, vale
Tirato da quattro, da sei, da otto ca-
valli. Comunemente Tiro a quattro,
a sei ec, per Carrozza tirata da quat-
tro o sei cavalli, il Ripetuta insieme
col nome a cui sta avanti, ancor che
non esprima numero, serve a indicare
successione, divisione, ripetizione: «A
poco a poco; A fette a fette; A mano a
mano ; A ciocca a ciocca ce. » |J Forma
pure altri modi avverbiali di vario si-
gnificato, che saranno registrati a' loro
luoghi, come A corpo a corpo; A fac-
cia a faccia; A parola a parola; A
parte «^aWeec. ||Si adopera ancora
in locuzioni per esprimere Giuramen-
to, come Alla Croce di Dio; Al Nome
di IJio ec., sebbene in questo senso
oggi non sia molto usata. i| Ed al-
tresì Eccitamento, come Al lupo al lu-
po; Al ladro al ladro; All'arme; Alla
baionetta ec. || Augurio tanto in be-
ne quanto in male, come A riveder-
ci; A rotta di collo, e sini. \\ A te, a lei,
a voi, sono maniero usate tanto por-
gendo ad alcuno qualche cosa, quanto
richiamandolo a far quello che gli si
appartiene: «A te, prendi: -A voi,
cominciate: - Presto, a noi. » i| Posta
dinanzi al pronome Chi, serve spes-
sissimo ad esprimer gara, concor-
renza qualunque : « Fare a chi più
corre; Scommettere a chi più pre-
sto indovina » ec. — 3. A, per proprie-
tà di lingua, si premette al nome
che fa r azione espressa dall'infini-
to, allorché questo dipende dai verbi
Fare, Lasciare (in senso di Per-
mettere), Vedere, Udire e Sentire:
e Ho fatto fare al fabbro una chia-
ve: - L'ho visto fare a lui: - L'ho
udito dire a tutti. » || Premessa a un
infinito, e in dipendenza specialmen-
te del verbo Essere, forma una lo-
cuzione, che ha forza di futuro, ed
equivale a Da o Per: «Detto que-
sto, non ci sarà più nulla a dire:-
Nou ci resta più nulla a fare. » il In
dipendenza poi del verbo Avere, oltre
ad accennare il futuro, denota bene
spesso convenienza, dovere, necessità,
di fare ciò che vien dichiarato dal-
l' infinito, al quale è premessa: «Vi
dirò quello che avete a fare: - Gli
rincresce d' avere a rifare una parte
delle spese. » — 4. Coli' articolo o sen-
za, serve a formare con le voci alle
quali è premessa, varie locuzioni av-
verbiali, come A digiuno, A caso. Alla
spicciolata, A bella posta, A buon mer-
cato, All' imjìrovviso e cento altre, che
sono dichiarate a' loro luoghi.
t Si abusa di questa preposizione,
1. adoperandola in luogo di altre, con-
tro le regole di nostra lingua, come
A mezzo del tale vi spedirò, o vi farò
sapere ec, in vece di Per mezzo del ce
— Il tale a nome Gregorio, in vece
che Di nome o Per nome. 2. Dopo
l' avverbio Insieme, in vece di Con,
come: Venne insieme al fratello; seb-
bene questo uso abbia qualche es. non
moderno. 3. Tacendola nel primo luo-
go delle maniere avverbiali indicanti
ripetizione, successione, distribuzione,
e sim., come : Tre a tre. Mano a ma-
no. Corpo a corpo, Faccia a faccia ec.
per A tre a tre ec. 4. Adoperandola in
maniere esprimenti il modo della cu-
cinatura o del condimento di qualche
vivanda, come: Paste al brodo (nel
brodo). Capellini al burro (col burro),
Piselli all'olio ec. (con \' olio) \ Bistecca
ai ferri (sui ferri); Bove alla cazza-
rola (nella cazzarola) ec. 5. Usandola
col nome indicante l' istrumento o il
mezzo che serve a qualche lavoro, co-
me: Lavoro al crocè (con l'uncinétto);
JRitratto a colori (in colori); Tócco a
penna (iu penua) ec. Nella maggior
parte di qui'sti usi si nota l'intrusione
del francese A ed Au. — Lat. ad.
Abatàcclo. i^egg. di Abate; Sacer-
dote o Cherico di vita riprensibile,
ovvero sciatto nelle vesti e nelle ma-
niere.
Abéte, s. m. Superiore o Capo di
una Badia: < Il Padre Abate. » ìi Co-
niuncm. dicesi anche per Sacerdote ;
e più spesso usasi come titolo prepo-
sto al cognome: «L'abate Gioberti;
L'abate Manuzzi. »iiE diccsi anche
per Cherico. — Gr. e lat. abbas dal
siriaco abbà. Padre,
Abatino, dim. e «czz. di Abate ; Sa-
cerdote piuttosto giovane, di persona
un po' piccola, e accurato nel vestire.
Il Cherico di poca età.
Abatóne. accr. di Abate, più che al-
tro nel secondo senso; Abate di gran-
de persona.
Abatónzolo. ». m. Sacerdote o Che-
rico sciatto nelle vesti e di piccola
persona.
Abatùccio. dispr. di Abate; Sacer-
dote Cherico di poco conto.
Abbacare, intr. Propriamente Far
abbachi o conti; ma oggi usasi solo
nel senso di Fantasticare, Vagar con
la mente in pensieri vani e senza con-
clusione: « E ora che vai abbacando?
- Armeggia e abbaca quanto vuoi. »
Part. p. Ab1!.\c.\TO.
Abbacchiare e Bacchiare, tr. Bat-
tere con bacchio; e riferiscesi a oli-
ve, noci, castagne ed altri frutti, che
si fanno cader dall' albero percoten-
doli con bacchio o pertica: « L'uso di
abbacchiare le olive rovina le piante :
meglio coglierle a mano. » || Di qui la
maniera pg. e prov.: Abbacchiar le
acerbe e le mature, per Sfogare i pro-
pri capricci, senza riguardo a condi-
zione od età. Il Abbacclùar qualche
cosa, dicesi familiarm. per Venderla
a vii prezzo, per Io più costretti da
necessità: «Ha dovuto abbacchiare
la casa e il podere. » i| Di genitori,
che abbiano maritata una figliuola pur
di levarsela di casa, si dice che l'han-
no abbacchiata: « Povera ragazza! è
stata proprio abbacchiata. » Part.p.
Abbacchiato e Bacchiato.
Abbacchiata, s. f. L'atto dell' ab-
bacchiare
Abbacchiatura. ». f. L' operazione
dell' abbacchiare.
Abbachino. (2im. di Abbaco; Libret-
to, ove si contengono soltanto i primi
elementi dell'abbaco. || i^ar gli ab-
bachini. Eseguire le prime operazioni
dell'abbaco; e si dice de' ragazzi.
Abbachista. ». m. Colui che sa o
che esercita l'arte dell' abbaco : non
comune oggi, o, se mai, s'adoprerebbe
solo ironicamente. «Che ne dice il no-
stro abbachista? »
Abbacinaménto. ». m. L' abbacinare
e L' abbacinarsi.
Abbacinare, tr. Propriam., Acceca-
re alcuno per mezzo di bacini ro-
venti, come facevasi in antico. Ma
poiché il barbaro uso è cessato da
gran tempo, il vocabolo ha perduto il
suo primo significato, e s'adopera sol-
tanto per Offuscare, Offendere gra-
vemente altrui la vista, detto di luce
eccessiva. E più che Abbagliare. Il
Rif. a mente, giudizio oc, vale So-
praffare con un fraise splendore : « Cer-
te dottrine perfidamente esposte ab-
bacinano le menti degli incauti. » |i
Detto di corpo luminoso. Superare
col proprio splendore lo splendore di
un altro corpo : « Il sole nascendo ab-
bacina le stelle. » || E rifi.: « Gli oc-
chi, la mente, le stelle si abbacinano.»
Part. pr. ABBACINANTE. — Part. p.
Abbacin.^to. — Ad. Occhi abbacina-
ti, Occhi non vivaci, o per malessere,
i_icr altra cagione; Smorti.
Abbaco. ». m. Arte di fare i conti
mediante le cifre arabe, li Detto di
scolare, La stessa operazione del fare
i conti: « Ho fatto l'abbaco:- Ci ho
da fare l'abbaco per domani. » |i II
libretto, nel quale si contengono le
regole del fare i conti: «Portami
r abbaco : - Ho comprato 1' abbaco
degli Scolopj. » Il Volerci l'abbaco, si
dice familiarm. quando alcuno non si
raccapezza in cosa, che pure è fa-
cile e chiara : « Dìo mio ! ci vuol
l'abbaco? »-Lat. abacus; gr. Spai,
Tavola.
Abbacóne.». m. Chi suole abbacare,
fantasticare : « Siete pure il grande
abbacóne voi. »
Abbadare. V. Badare.
Abbagliaménto. ». m. L' abbagliai'e
e L'abbagliarsi: «Abbagliamento de-
gli occhi, della mente, dell'animo ec.>
Abbagliare, tr. Offuscare altrui la
vista; detto di luce molto viva o di
corpo assai lumino.so : « Il sole ab-
baglia gli occhi di chi lo guarda: -
1 molti lumi ch'erano in quella sala
abbagliavano la vista. » i| E assol.:
« È una luce che abbaglia. »|| Detto
di colore assai vivo : « Rosso cosi
acceso che abbaglia. » |i /f,?. Sopraf-
fare, rif air animo, al giudizio ec.
« È ima bellezza che abbaglia : -
Non vi lasciate abbagliare da certe
apparenze, da certe dottrine, da certe
ragioni. » ;! Di cose d'arte : « Lo stile
di certi scrittori abbaglia. » Nei quali
usi figurati s'intende di una luce piut-
tosto falsa che vera, il E rifl. « Gli
occhi, la vista, la mente ec. si abba-
gliano. » il Dicesi anche del passeg-
giero smarrirsi della vista per malat-
ABBÀGLIO.
3 —
ABBAKBAGLIAMENTO.
tia o altra cagiono : « A un tratto al
povero malato si abbagliarono gli oc-
chi:- Alla notizia della morte del
figlinolo le Hi abbagliarono gli occhi.»
Parl.pr. AììWAUi.iANTK; muto «pcKKO
in forma d'Ad. «Luce abbagliante;
Bellezza, sfarzo, stile, abbagliante. »
Part. p. AltHAOl.lATO. - Ad. « Occhi,
mente, animo abbagliati. »
Abbàglio. .«.»». Propriamente lo Rtcs-
ao eli(^ Abbagliamento; ma s'usa eo-
mun('m. nel fin. per Errore, Sbaglio,
Svista, e per lo più coi verbi Essere,
Pigliare o Prendere: «Questo b un
abbaglio: - In ciò o su cid o intorno
a cif), badate di non ))igliare abbagli:
- Hpi^sso anche i più grandi uomini
pigHano degli abbagli. »
Abbaglio, a. m. Abbagliamento fre-
quente ed intenso: «Con questo ab-
baglio d'occhi non" c'è modo ch'io
possa legg(!re. »
Abbaiare, inlr. Dicesi del modo con
che il cane manda fuori la voce, ed
è più comune di Latrare. || Per similit.
« in dispregio detto di uomo, Grida-
re, sia minacciando, sia dicendo vil-
lanie, sia lagnandosi: « Eccolo 11 ad
abbaiare dalla mattina alla sera con-
tro alle persone di servizio: - Ijascialo
abbaiare quanto vuole: -Per me tu
puoi abbaiare. » !| Di cattivo cantante
si dice, per dargli del cane, che ah-
haia, il Abbaiare dalla fame o dalla
«c<<!, maniera iperbolica per Aver gran-
dissima fame o sete. \\ Abbaiare alla
ìtina, Gridare od anche Aft'aticarsi in-
vano contro a qualcuijo, il quale non
ei cura di te : « Per me, con tutte le
vostre maldicenze, abbaiate alla lu-
na. » Il Non trovare un can che gli ab-
bài, si dice di persona che non ha o
che non trova alcuno al mondo che
8i jiigli cura di lei : « Chi e povero,
non trova un can che gli abbai. » ||
Detto di donna. Non trovare .alcuno
che la chieda in matrimonio: «È sem-
pre zittellona, perché non ha trovato
ancora nn can che le abbai. » l'art, p.
Abbaiato. — Lat. haubari, gr. paO-
IJeiv ; voci onomatopeiche.
Abbaiata, s. f. Abbaiamento lungo,
o fatto da più cani, il fiy. Spidata; ea
<! voce avvilitiva: « Mi chiamò a so e
mi fece un' abbaiata. » || Urlata fatta
Fer ischerno contro qualcuno: « Al-
nscire del teatro, gli fecero l' ab-
baiata. »
Abbaìatópe-óra-trice. verhal. da
Abbaiare. ChioCheabbai.a.lJ/fi;. «Qiiel
maestro è nn grande abbaiatore. »
Abbaino, s. ?». Piccolo stanzino so-
pra il tetto, fatto o per dar luce me-
diante una finestra a soffitte ed a stan-
ze, che altrimenti non 1' avrebbero, o
por accedere al tetto stesso.
Abbàio, s. m. La voce che manda
fuori il cane. 1| Il modo particolare
d' abbaiare : « Il mio cane lo conosco
all' abbàio. »
Abbaio. K. m. L'abbaiare frequente
o continuato; oppure L'abbaiare di
più cani insieme: «Non è possibile
dormire con l'abbaio che fanno i cani
la notte. ^
Abbaióne, s. m. Chi abbaia molto,
Schiamazzatore j ma dieesi flguratam.
più che altro di persona: «Che ab-
baione ! - Tu se' pure il grande ab-
baione. »
Abballare, tr. Ridurre in b.alla o
balle: « .\liballar lan.a, canapa, panni,
e sim. - l'art, p. AlUìAI.I.ATO.
Abballinare, ir. Alzare le materasse
e avvolgerle sopra sé stesse, quasi a
modo di balla, per rifare il Ietto o per
dargli aria: «Abballina alla peggio
il letto, e se ne va. » Part. p. Ab-
JIAI.I.I.VATO.
Abballottaménto. «. m. L'abb.allot-
tare.
Abballottare, ir. Volgere qna e là
una cosa, come una pallottola; Ma-
neggiare alla peggio, con poca grazia;
e rifcriscesi anclie a persona, e più
sp(^cialm. a bambino: « (inarda come
abballotta quel povero bambino!»
Part., p. Ann ALLOTTATO.
Abballottatura, s. f. L'azione del-
l'abballottare.
Abballottio. ». m. Abballottaménto
prolungato : « Quel povero fanciullo
da tutto cotesto abballottio è rima-
sto mezzo morto. » li Dicesi scherze-
volmente anche per Ballo assai scom-
posto e disordinato : « Dopo un quarto
d'ora di qui-ll' abballottio, fu messa
su la quadriglia. »
Abbambinare, tr. Trasportare pezzi
di pietra alquanto lunghi, mettendoli
per ritto sul suolo, e facendoli muo-
vere ora sopra uno ed ora sopra un
altro dei suoi canti, con similitudiue
presa dal modo di far camminare i
bambini, sostenendoli dietro per le
braccia, e facendo loro muover ora
l'un piede ed ora l'altro: «Abbambina
cotesta pietra; ma bada di non la
scantonare.» Part.p. AdiìAMBINATO.
Abbambolàto. ac<. Dicesi d'occhio,
e vale Semichiuso, Languido o per
sonno ]ier malattia. Ammammolato:
« Guarda che occhi abbambolati ! »
Abbancare. tr. T. de' conn. Stendere
le pelli sopra tavole per dare ad esse
l'olio di pesce. Part.p. Aiìbancato.
Abbancatùra. s./'.L^ aziono dell' ab-
bancare.
Abbandonare, tr. Lasciare del tutto
una cosa o una persona ; Togliere af-
fatto il pensiero da essa: « Abbandona
i teatri e i divertimenti, e mettiti a
studiare a buono: - Per amor sno ho
abbandonato la casa e i parenti. » jl
Rif. a persona amat.a, vale Distac-
carne r .animo. Non amarla più: «Ha
abbandonato la dama. » !| Kif. a luo-
go. Allontanarsene o per sempre o
per alcun tempo, sia deliberatamen-
te, sia costretti da necessità : « Ho
finalmente .abbandonato quel paese,
dove stetti molto m.ale: - Gli esuli ab-
bandonano piangendo la patria. » 1| E
pure rif. a luogo, come casa, terreno,
e sim.. Trascurarlo, Non farvi gli op-
portuni Lavori, Non coltivarlo: « Ci
sono dei padroni che, pur di non
spendere, abbandonano le case e le
terre. » Il — a disegno, pensiero, pro-
posito, e sim., Metterlo da parte. Non
pens.arci più: < Ho abbandonato il di-
segno d'andare a Parigi: - Il pensie-
ro era bello e utile, ma per mancanza
di mezzi ho dovuto abbandonarlo. » jj
Vale anche Lasciar checchessia in
qualche luogo senza curarsene più:
« I malandrini abbandonarono la pre-
da in istrada, e fuggirono via. » 1| Rif.
a bambino o malato. Lasciarlo, anche
per pochissimo tempo, senza custodia
.assistenza: «Badiamo d'abbando-
nare questi bambini, che non abbi:»no
a rimanere sotto una carrozza: - Quel
malato bisogua non abbandonarlo
mai. » li Ed anche Non assistere. Non
sovvenire, alcuno: « Pur troppo quel
mio figlinolo (■ grande e grosso, e do-
vrebbe farsi le spose da sì" ; ma non
mi regge il cuore d'abbandonarlo: -
Non abbandonare la vedova e il pu-
pillo. » ': Detto di Dio^ come essere
provvidentissimo: «Sii buono, e Dio
non t' .abbandoner.à. » i Rif. ad affa-
re, negozio, e sim., Trascurarlo, Non
condurlo a fine : « È un uomo, che
quando ha preso a petto un affarCj
non lo .abbamlona. » | — a peso che si
sostenga in due o più, Non reggerlo
dalla propria parte: «.Su, forza! non
l'abbandonate; che da me solo non po-
trei regge 'o.» li — al corpo o a qual-
che parte di esso, Lasciarlo cadere
languidamente: « Abbandonò il capo
sul petto e spirò: - La fiducia in Dio
del Bartolini sta genutlissa e abban-
dona il corpo sulle ginocchia. » , — ad
arme, bastone, vi'ste, e sim.. Depor-
lo, Non servirsene più: « Quando esco
fuori, non abbandono mai il ba.stone:
-Finalmente ha abbandonato le gruc-
ce: - A questi freddi non bisogna mai
abbandonare il jiastrano. » ; Abban-
donare uno a sé stento, Non assisterlo
più con l'opera o coi consigli: < Se
voi mi darete retta, bene; altrimenti
v' abbandonerò a voi stesso. » i Ab-
bandonare le proprie ragioni, diritti,
privilegi, e sim., Non tenerne più
conto, Non valersene più: ed anche
Cederli ad altri. ;| rijl. Perdersi di co-
raggio. Sgomentarsi, Avvilirsi: « Ho
visitato quel malato, e mi pare che
si sia abbandon.ato un po' troppo: -
Nelle disgrazie non bisogna abban-
doniirsi. » Il Ed anche Lavorare fiac-
camente. Sdarsi : « Badate che questi
lavoranti non s'abbandonino.» i La-
.sciarsi cadere abbandonatamente : « A
quella notizia dolorosa la povera gio-
vine dette in uno scoppio di lacrime,
e s'abbandonò sopra la madre. » ii
Abbandonarsi a un aff'etlo, a una pas-
sione, a una inclinazione, e sim., Dar-
visi senza ritegno: « Gli .animi deboli
si abbandonano con uguale facilità al
dolore e alla gioia : - Chi si abban-
dona alla collera, diventa peggiore di
una bestia. » Part. pr. Abbando-
nante ; Part. p. ABBANUONATO. -
Ad. Lasciato senza soccorso: «Sono
nn povero cieco abbandonato. » ,i Ca-
sa, podere ce. abbandonato. Casa po-
dere, trascurato, negletto.
Abbandonatamente, aw. Con .ab-
bandono. Senza sostenersi : « Si lasciò
andare abbandonatamente sulle br;ic-
cia del padre.»] Senza ritegno: «D.ar-
si .abbandonatamente al dolore, alla
gioia, al vizio ec. »
Abbandonato, s. m. Fanciullo po-
vero, che rimasto senza genitori, o
lasciato da essi in abbandono, è soc-
corso dalla carità pubblica, e mante-
nuto in corti ricoveri.
Abbandóno. ». m. li" atto dell' ab-
bandonare, L" .abbandonare : « L' .ab-
bandono del vizio quanto più tarda,
tanto più <". difficile. » li L'essere o II
trovarsi abbandon.ato: « Nel mio ab-
bandono non ho ehi mi consoli. » ,|
Dotto delle membra, Rilass.araonto.
i\ In abbandono froquontem. coi verbi
L.asciare, Mettere, Porro, lo stesso che
Abbandonare, nei suoi varj significati :
« Ha lasciato tutte le sue cose in ab-
bandono, e se n' è partito. » i Anche
por Disordinatamente, col verbo Te-
nere: «Quel cialtroncello di ragazzo
tiene in abbandono tutti i suoi libri. »
— Lat. barb. ahandonum (Cosa mossa
al bandoX derivato dall' ant. gemi.
bann ; onde poi bannum e handum,
Abbarbaghaménto. .t. >n. L' abbar-
bagliare, e L' abbarb;igliarsi : « Ab-
barbagliamcnto d' occhi. >
ABBARBAGLIARE.
— 4 —
ABBATTERE.
Abbarbagliare. (f.Lo stesso che Ab-
bagliare, ma con alquanto più di for-
za: «Il sole abbarbaglia la vista: -
Venne a un tratto un lampo che ci
abbarbagliò tutti : - In quella s.ala
v' eran tanti lumi che abbarbaglia-
vano gli occhi. - Una stampa troppo
minuta abbarbaglia la vista del let-
tore. j> || ri^. «Mi si è abbarbagliata
la vista: - Gli occhi si abbarbagliano
a guardare nel sole. » Pari. p. Ab-
barbagliato. - Forma allungata di
ahhaf/liare.
Abbarbaglio, a.m. Abbarbagliamen-
to lungo cil intenso.
Abbarbicare, inlr. Gettare le barbe
e apprendersi con esse al terreno :
più comune in questo senso Barbi-
care : « Difficilmente abbarbicano le
piante, se non si pongono alla loro
stagione: » 1| fir/. « La libertà non ab-
barbica, se non ha alimento dalla
virtù. » li rifl. Attaccarsi con le barbe:
« L' ellera s' abbarbica su pe' muri e
per gli alberi;» H fig. detto di perso-
na, Abhai-bicarsi in un luogo, in «»
ufficio, e sini., Attaccarvisi con l'ani-
mo in guisa da esserne difficilmente
rimosso : « Certi Ministri s' abbarbi-
cano al portafoglio. » li Detto di vizio,
uso. Opinione, credenza, errore, e sim.:
« Gli a' è abbarbicata addosso la pol-
troneria, e non e' è modo di farlo la-
vorare : - Bisognerebbe che certi er-
rori non si lasciassero abbarbicare
nel popolo.» Part.p. Abbarbicato.
Abbarcare. Ir. .ammontare, Ammas-
sare; e riferiscesi ai covoni del gra-
no, alla paglia, al tiene, al legname,
e sim.: « Prima d'abbarcare i covoni,
o il fieno, bisogna vedere che siano
bene asciutti : - Abbarca coteste ta-
vole in quel canto. » Part.p. Abbar-
cato. — Da barca.
Abbarrare. tr. Lo stesso, ma meno
comune, che Barricare o Sbarrare.
Pari. p. .\BBARltATO.
AbbarufFaménto. s. m. L' abbaruf-
fare e L' abbaruftarsi.
Abbaruffare, tr. Sconvolgere, But-
tare all' aria: « M'hai abbaruffato tut-
to il letto, tutti i fogli del tavolino,
tutto lo studio. » Il rifl. Far baruffa.
Venire alle mani con uno o con più:
« Mi ci sono abbaruffato : - Per nulla
nulla eccoli a vituperarsi e ad ab-
baruffarsi. » li Anche per semplice-
mente Litigare, Ingiuriarsi: «Ci sia-
mo un po' abbaruffati : - Certi giorna-
listi s' abbaruffano come i facchini, e
non discutono come la gente di gar-
bo. » Part. Abbaruffato.— Da ba-
ruffa.
Abbaruffio, s.m. L'abbaruffarsi pro-
lungato di più pensone. || Confusione,
Disordine, di cose : « In mezzo a quel-
l'abbaruffio di libri, è impossibile tro-
vare r opera che si vuole. »
Abbassamér.to. a. m. L'abbassare e
L' abbassarsi : « Abbassamento di ter-
reno, di nvuro, di temperatura, di feb-
bre, di voce, di prezzi ec. ; Abbassa-
mento del barometro. »
Abbassare, tr. Muovere o Portare
d' alto in basso, Calare ; contrario di
Alzare. Il Chinare, Volgere in giù, rif.
più spesso a occhi, volto, capo : « .ab-
bassa un po' il capo: - Appena mi vi-
de, abbassò gli occhi; Si abbassano
gli occhi per modestia, pudore, ver-
gogna, riverenza. » ;i fig. Abbassare il
capo o la fronte. Rassegnarsi, Com-
portare in pazienza qualche cosa : « Bi-
sogna abbassare ilcapo a tutte le sue
prepotenze. » i| Ed anche Sottomet-
tersi: «Dobbiamo abbassare la fronte
ai decreti di Dio. » || Detto di pugno,
bastonata, e sim., vale Calarlo con
forza: « Dopo poche parole, gli ab-
bassò una bastonata sul capo. » i; Di-
minuire, Scemare, l'altezza di qual-
che cosa, Sbassare : « Abbassare un
muro, uno scaffale, un tavolino : -Pan-
chetto, che per mezzo di una vite s'al-
za e s'abbassa. » Il Rif. a voce. Par-
lare in tono più dimesso: «Abbassa
la voce, chi' nessuno ci senta.» || — a
prezzo stima di cose che si vendono.
Scemarlo, Rinvilirlo: « Hanno abbas-
sato il prezzo del gl'ano: - La stima
di quel podere era troppo alta, e l'han
dovuta abbassare. » i| — a lume, lucer-
na, fiaccola, e sim.. Scemarne, Dimi-
nuirne, la luce, la fiamma: « Abbassa
quel lume, altrimenti scoppierà lo
scartoccio. » Il Abbassare la potenza,
la grandezza, la superbia, e sim., d' al-
cuno, vale Scemarne la potenza ec.
Reprimerne la superbia : « Neil' ul-
tima guerra fu molto abbassata la
grandezza di quella nazione : - Aspet-
ta un po', e t' abbasserò io 1' orgo-
glio. » li E nello stesso senso, rif. a
persona potente , orgogliosa : « Id-
dio esalta gli umili e abbassa i su-
perbi. » li Fare abbassare ad alcuno la
cresta, o le corna, dicesi familiarm.
per Sbaldanzirlo, Umiliarlo, Far sì
che deponga l' orgoglio : « A questi
superbacci bisogna fare abbassare le
coma. » il Abbassare le armi, diccsi
allorché il rappresentante di una po-
tenza presso un Governo rompe ogni
relazione diplomatica con esso, e to-
glie di su la porta del palazzo da lui
abitato le armi o insegne del proprio
Governo: «Allo scoppiare della guer-
ra, r ambasciatore d' A. abbassò le
armi. » i| Abbassare una perpendico-
lare, dicono ì Geometri per Tirare
una linea perpendicolare sopra una
retta da un punto preso fuori di essa:
«Dal punto s'abbassi una perpen-
dicolare sulla retta AB. »li -^ Abbas-
sare, rif a ordine, comando, e sim., è
neologismo da riprovarsi, dovendosi
dire Dare un ordine ec. se pure non
preferiscansi le semplici voci Ordi-
nare, Comandare. \\ rifl. Scendere a
basso: «Le nuvole si abbassano. » ||
Scemare d'altezza, di livello, Calare:
« I monti coir andar del tempo, scro-
standosi, si abbassano: - Si abbassano
i fiumi, i flutti del mare ec: Il baro-
metro tendo ad abbassarsi. » ii Pie-
garsi in giù, riferito alla persona: «Ab-
bassati un po', se vuoi passare da
cotesta porta. » |i y fig. usasi oggi, ma
non bene, per Avvilirsi : « Questionare
con certi tali è un abbassarsi ; Certi
signori crederebbero di abbassarsi
stando ai traffici, come i loro anti-
chi. » ii inlr. Calare, Scemare: « Arno
abbassa: -Il termometro è abbassato
sotto zero: -La temperatura abbas-
sa: - Il bollore, la febbre abbassò.»
Pari. p. Abb.\s.sato.
Abbasso, aw. e ]}rep. In basso luo-
go. Di sotto, In giù; unito tanto con
verbi dì quiete quanto con verbi di
moto: «Scendi più abbasso: - Met-
titi più abbasso. » il Spesso gli si pre-
pone per maggiore efficacia Giù;
« Giù abbasso la scosa:-Giù abbasso
il monte ec» il utenze d'abbasso di-
consi Le stanze che sono al pian ter-
reno della casa: «La servitù dorine
nelle stanze d'abbasso. » il f Abbasso,
grido col quale s'inveisce contro al-
cuuo alcuna cosa : « Abbasso i de-
spoti; Abbasso la prepotenza. » || Ab-
basso il cappello, intimazione perchè
alcuno o una raccolta di gente si sco-
pra la testa. In questi due usi più
italiano è Giù.
Abbastanza, avv. A sufficienza. Ba-
stantemente : « Di questa cosa abbia-
mo ragionato abbastanza: - Son ricco
abbastanza: - Questo muro è alto ab-
bastanza. » Il Con senso di adiettivo, e
col verbo Essere: «Questa cosa è ab-
bastanza, cioè è sufficiente: - Lo stu-
dio non è mai abbastanza.» i| Esser-
cene abbastanza, a modo esclamativo,
anche parlandosi di cose nÀɠbuone
né desiderabili: « Abbastanza ci sono
delle miserie! - Abbastanza sono tri-
bolato, senza che voi mi affliggiate di
più ! » E spesso in questo senso dicia-
mo senz' altro Abbastanza ! quando
vogliamo esprimere o stanchezza, o
dispetto, altro che di simile.il Avere
abbastanza, di una cosa o di una per-
sona, dicesi ironicam. per Non voler-
sene più impacciare, avendone rice-
vuto dispiaceri o danni: «Vi raccoman-
do quel ragazzo : Ne ho abbastanza ;
pensatoci voi. »
Abbàttere, tr. Gettar giù, Atterra-
re : « Abbattere un albero, un muro,
una torre, una casa, un'insegna ec. i
Rif. a persona Gettare a terra: « Il
cavallo abbatté il cavaliere. » li fig.
Vincere, Sopraffare, alcuno con la for-
za, con le ragioni, con la potenza, e
sim.: « Le schiere del nemico furono
abbattute:-I nemici della patria sono
stati abbattuti : - Vorrebbe abbatter-
mi con quelle ragionacce: - Non mi
lascerò abbattere neanche dalla for-
za. » li Rif. ad argomenti, ragioni, au-
torità, e sim.: « Argomenti che non
s'abbàttono: - Oggi si cerca d'abb.at-
tere ogni autorità. » il ^ ad invidia,
ignoranza, errore, pregindizj, e sim. :
« Con la sua gloria abbattè l'invidia:
- Da Galileo furono abbattuti molti
errori: - Bisogna abbattere i pregin-
dizj del volgo. » il — a Governo, Mini-
stero: « Ci sono quelli che hanno per
mestiero di abbattere qualunque Go-
verno. » il — a malattia, dolore, o a ciò
che può produrre dolore, vale Ridurre
in istato d' abbattimento, cos'i del cor-
po come dell' animo: « Quella febbre
10 ha molto abbattuto: - Quella no-
tìzia lo abbattè: - Non vi lasciate ab-
battere dalla tristezza. » n Abbattere
l'uscio, la finestra, la persiana, vale
Socchiuderli; e rif a cortinaggio, ten-
de, e sim.,Tìrar giù. il «^.Sgomentarsi,
Avvilirsi : « Gli uomini deboli per ogni
più piccola avversità si turbano e si
abbattono. » 1| Abbattere, vale anche
Imbattersi, Incontrarsi a caso ; e co-
struìscesi con la prep. In : « Cammiii
facendo mi sono abbattuto in alcuni
soldati : - A un tratto mi abbattei in
un tale, che mi diss'; ec » i] Ed an-
che Trovare a laso: «Rovistando
alcune carte, mi sono abbattuto in
un documento curiosissimo. » |1 Con
la prep. ^1 seguita da un infinito, Tro-
varsi a caso : « In questo mondo mi
sono abbattuto a vederne di tutti i
coìori. y> il Abbattersi bene o male per
compra o scelta che siasi fatta, vale
Averne buono o cattivo successo, Ri-
cavarne utile o danno : « Prendendo
quella persona di servizio. Sposando
quella donna. Comprando quel caval-
lo ce, mi sono abbattuto bene o male.»
11 E usato impersonalm. Se e' s'abbatte,
Se e' s' abbattesse. Se si dà o si desse
il caso, Se accade o accadesse: «Se
ABHATTIMENTO.
ABBOCCATO.
e' s'abbatto olio ci sia il tale, non dir
nulla di quel elio t'ho dotto. » l'art. p.
Abbattuto. — Ad. « Uomo, Animo
abbattuto : - Uscio, finestra, persiana
abbattuta. » — Dal lat. balucre, pro-
messa la prep. ad.
Abbattiménto. ». m. L'atto dell'ab-
battere, Atterramento. || Più connino-
niento rifcriseesi alle forze del corpo,
e vale Fiacchezza, Languore, Spos-
samento : « Per il (rrande abbattimento
dolio forze non poteva neaneho al-
zare una mano;» il fin- rif. all'animo,
vale Sgomento, Sbigottimento : « È ca-
<luto in un grande abbattimento : -
L' abbattimento del corpo sposso è
effetto dell' abbattimento dell' ani-
mo. » Il Ahiinlfiinenlo dicesi anche la
Uappresentazione teatrale di qualche
i^ombattimento: ♦ Si rappresenta la
presa di Sebastopoli con abbattimen-
to a fuoco e ad arme bianca : - L' ab-
battimento sarà sostenuto dalla Com-
pagnia Tramagnini. »
Abbattuta..''./'. Abbattimento d'al-
beri, fatto per lo più in guerra a fine
d'impedirla al nemico la via.
Abbatuffolare, tr. Avvolgere in ba-
tuft'old, Kure un batuffolo, rif. a ca-
napa, lana, lino, capelli, e sim.; ma
esprimi^ azione alquanto confusa e di-
sordinata : « M' abbatvìffolano questa
lana. » l| rifi., lo stesso elio Abbaruf-
farsi. Pari. p. Abb.^tuffolato. —
Ad. « Lino, Lana, Capelli abbatufl'o-
lati. »
Abbazia, s. f. Monastero ove abita-
no i monaci di certi ordini; e in que-
sto senso dicesi più comunemente
Badia: « L'. Abbazia dei monaci Be-
nedettini. » li La dignità dell'Abate:
« Ebbe con mezzi simoniaci l'Abba-
zia, «iil^a commenda o 11 benefizio
f^cc.lesiastico. — Basso lat. alatia.
Abbaziale. ad. Di abbazia, Appar-
tenente ad abliazia o ad abate : ♦ ('ble-
sa, dignità, li ritti, privilegi abbaziali.»
Abbecedàrio, .t. m. Libretto, col
quale s'insegna l'alfabeto o lo prime
regolo del leggero : « Comprami un
abbecedario: - Quel bambino sa già
tutto r abbecedario. » — Lat. abece-
dariuni.
Abbelliménto. ». m. L'abbellire, e
L' abbellir.'*!. Ornamento : ma talora
ha senso di ornamento apparento e
fittizio; nel qual caso però il popolo
(lice più spesso Belluria: « Con tutti
i snoi abbellimenti, par gempre più
brutta: - In quella casa sono stati fatti
molti abbellimenti e pochi comodi:
- In Firenze si son fatti molti abbel-
limenti da venti anni a questa jiarto. >
!| Parlando di scritti o di cose d'arte:
< Credono alcuni di ossero scrittori o
artisti, quando hanno mosso nelle ope-
re loro quanti abbellimenti più pos-
sono. » li Di fatto che si racconti. Ciò
<'he vi si aggiunge per renderne più
leggiadra o curiosa la narrazione ; più
comuueniente Frangia: «Il tale non
vuol dir mai semplicemente come la
cosa è accaduta; ma ci vuol metter
sempre degli abbellimenti. » || In mu-
sica si dicono AhheUimenti Le notine,
i gruppetti, i trilli, le corone, le appog-
giature, ce: « (^anta la Sonnambula
con tro|ipi abbellimenti. »
Abbellire, ir. Heuder bello: «Le
pitture della ('iipola di Brunellosco,
invece di abbellirla, la imbruttiscono :
- In quel ritratto il pittore v'ha molto
.ibbelliti), » il fiiì- ' i>a virtù abbelli-
sce r animo. » li Uif. a scritti od opere
d'arte, vale Kendcrli più leggiadri
per mezzo di ornamenti, o di acces-
Hor.i; ma spesso è un abbellire arti-
flzioso e fittizio : « Il Bartoli abbel-
liva troppo i suoi scrìtti col molto
fraseggiare. » |i Kif. a racconto, vale
Aggiungerci cose da noi inventato;
che popolarmente diccsi Farci la
frangia: «La cosa non andò preci-
samente cosi: si vede che chi ve l'ha
raccontata, l'ha abbellita dimolto. »
Il rifi. Adornarsi, Farsi bello. || Abbel-
lirai d'una cosa, vale Prenderne a
scolta, a suo piacere, o in abbondan-
za: « Sono andato alla Libreria X, e
mi sono abbellito, » int. di libri: «En-
tri pure e 8'abbellisca:-S' abbellisca-
no, signori. » Il Cèda abbellirsi, dicia-
mo a 8ig:nificarc che di quella cesa, che
desideriamo, co n' è molta quantità:
« A frutta, in mercato e' è da abbel-
lirsi. » Pari. p. Abbellito.
Abbellltóre-trice. verbal. da Abbel-
lire; Chi Che abbellisce.
Abbenchè. V. Benché.
Abbeverare, tr. Far bere. Dar be-
re, propriamente allo bestie: « Abbe-
verare cavalli, muli, greggi. » || In
locuz. fi(). detto anche d' uomo : « Tu
m' abbeveri di assenzio e di fiele, »
per dire: Tu mi dai grandi amarezze.
li»-!/?. «Le bestie si abbeverano più
volentieri all'acqua corrente. » Il ^i/.
« Abbeverarsi ai fonti della scienza
antica. » l'art, p. ABBEVERATO.
Abbeveratóio. ». m. Va.so o Kicot-
tacolo qualunque d'acqua, ove suol
bevero il bestiame. || Caccia all'ab-
beveratoio, Specie di caccia che si fa,
specialmente nelle prime ore della
mattina, tendendo dello paniuzze lun-
go i bórri e i fossati, dove sogliono
andare a bere gli uccelli.
Abblàbbe. ». m. Voce esprimente il
suono che risulta dal coin))itare la
sillaba ab, e si usa per il Principio
del compitare : « E sempre all' ab-
biabbe. »
Abbiadare, tr. Assuefare i cavalli
tolti dalla pastura a mangiare la bi.a-
da: «Questo cavallo non è stato an-
cora abbiadato. > Pari. p. AltiiiA-
RATO. — Ad. « Cavallo bene abbia-
dato. »
Abbicare, tr. Ammontare, Far bica,
e propriamente, dei covoni del grano
e d' altro biade, prima di batterle :
« Fatti i covoni, si lasciano stare in
terra perchò asciughino, e poi si ab-
bicano in modo che non vi penetri
l'acqua. > Pari. p. Abbicato.
Abbicci. .■>. m. Alfabeto della lingua
italiana: «È all'abbicci: - Insegna
l'abbicci. » Il Anche la Tavoletta, ove
sono le lettere dell' alfabeto, detta
pure Croce santa.|| Esaere all'abbicci,
dicosi fìg. per Essere al principio di
qualche arte o disciplina: « Certi, che
sono all' abbicci della musica, si cre-
dono maestri consumati.» Il Dì un ijtno-
rantissimo : « Non sa neanche l' ab-
bicci. »
Abbiènte, ad. Che ha, Che possie-
de; opposto a Proletario: « Persona
abbiente; - Cittadino abbiente.» il In
forza di sost. sempre nel plur. « Gli
abbienti e i non abbienti. »
Abbigliaménto. ». m. L'atto o L'ef-
fetto dcH'abbigliare e dell'abbigliarsi.
Il Tutto insiemo Io vesti e gli orna-
menti della persona: « Oggi anche le
donne del popolo vogliono i medesimi
abbigliamenti delle signore. » l|Ed an-
che per uira Parte sola della veste.
Il E per la Foggia dell' abbigliarsi :
« Abbigliamento alla spagnuola, al-
la romana ec. - Abbigliamento alla
moda. »
Abbigliare, ir. .\dornare,Ve«tire con
corta eleganza, od anche con cjual-
cho ricercatezza, la persona; e diccsi
più spesso delle donne: « La came-
riera è su che abbiglia la signora. »
Il ri/?. «Tutta la sua cura è d'abbi-
gliarsi meglio che può. » Part. p. Ab-
biomato. — Fr. habiller, dal lat. Im-
bitua.
Abbigliatura, a. f. L'atto dell'abbi-
gliare e dell' abbigliarsi. Il II modo
d' abbigliarsi : « t^ggi, come vuole la
moda, si cambia abbigliatura quasi
ogni giorno. »
Abbindolaménto. ». m. L'abbindo-
lare.
Abbindolare, tr. Trarre altml in
inganno con modi artiflziosi. Metterlo
in mezzo. Raggirarlo: « Cerca d'ab-
bindolarmi, ma io sto a occhi aporti:
- Molti che dicono d' educare la gio-
ventù, invoce r abbindolano. » Part.p.
Abbindolato. — Da bindolo.
Abbindolatóre-trice. verbal. da Ab-
bindolare ; Chi o Chi^ abbindola : « Ab-
bindolatori di popoli. »
Abbindolatùra. a. f. L'atto e L'ef-
fetto dell'abbindolare: «È stata una
bella abbindolatùra. »
Abbiosciare. rifl. Lasciarsi cader
giù con lo membra por fatici, stan-
chezza o debolezza : « Dopo pochi
passi s'abbioscia subito;» li fig. e rif.
all' animo, Avvilirsi: «Dopo la morte
del figlio, s'è abbiosciato molto. » i|
Detto di piante quando cominciano a
perdere il loro rigoglio e ad appas-
sire: « Questo gelsomino s'è un po'
abbiosciato. » Pari. p. ABBIOSCIA-
TO. — Da bioaria.
Abbiiognare. V. Bisognare.
Abboccaménto. ». m. L'.itto del-
l'abboccarsi, o II convenire insieme
di duo jiiù persone per discorrere
di qualche cosa: « In quell'abbocca-
mento furono definite tutte le que-
stioni : - Ho fissato un abboccamento
col tale. »
Abboccare. /r.Prcndere con la boc-
ca, e diccsi propriamente delle be-
stie: «Il pesce abbocca l'amo: -Il cane
abbocca l'osso.» H fg. e familiarin. Pi-
gliare, Afferrare, con avidità qualche
cosa che sia o paia molto utile : « Quel
posto era cosi buono, che fecero a
chi l'abboccava prima. » || Abbrac-
ciare, Seguire, prontam. un consiglio
dato, un partito messo inn.anzi, e sim. :
« Appena gli ebbi dato questo consi-
glio, lo abboccò subito. » ;| Abboccare
una cosa con tanaglie, morse, vale
Prenderla, Afferrarla, con le loro boc-
che. Il Kif. a due vasi, canali, doc-
cioni, e sim.. Accostarli 1' uno all' al-
tro per le loro bocche : « Abboccare
due bicchieri, due pentole, due cana-
li: - Abbocca que' due condotti e .sal-
dali bene. » ;| Abboccare una pentola,
«n fiasco, una boccia, e sim., vale
Aggiungervi tanto liquido, che arrivi
sino alla loro bocca: « S'abbocca la
pentola, quando per il bollore ne è
scemato il liquido: -Si abboccano i
fiaschi, quando dopo di avervi messo
il vino, ne rimane il collo o parte del
collo vuot.a. » 1 rifi. Trovarsi insieme
con alcuno per parlare di qualche
cosa: « Mi sono abboccato col tale: -
Debbo abboccarmi col tal altro : - Si
abboccarono insieme. » Part. p. Ab-
BOCI'ATO.
Abboccato, ad. Detto di fiasco, o
altro vaso, vale Che è pieno lino alla
ABBOCCATURA.
6 —
ABBOTTONATURA.
bocca, Che non è scemo. || Ed an-
che Che non è rotto nella bocca. Il Di
vino, Tendente al dolce. !l D' uomo,
Che mangia d'ogni cibo: « Oh luì non
è una bocca scelta, ma è abboccato. »
Il Che si lascia facilmente prendere al
boccone, cioè corrompere dal denaro
o dai doni. Il In forza di sos>. « Que-
sto vino ha dell'abboccato; » cioè, ha
un sapore che tende al dolce.
Abboccatura, s. f. L' atto e anche
L'effetto dell'abboccare. || Quel tanto
di liquido che si mette in un vaso
per abboccarlo. Il Parlando d'impòste,
dì sportelli, e sim., dicesi a Quel trat-
to, ove le due parti si congìungono
insieme, o se è una sola, viene essa
a combaciare col suo appoggio fisso :
« Qnesta porta ha l'abboccatura trop-
po larga : - L'abboccatura de'due spor-
telli non combacia bene. » i| Abbocca-
tura, dicesi a Quel pane, che, restando
presso alla bocca del forno, non ha ri-
cevuto piena cottura. Il E a Quella
farina che esce la prima di sotto la
macina, dopo che questa è stata auz-
zata, il E chiamasi ancora Ciò che re-
sta nella macina della roba macinata
avanti ; onde si dice di una farina che
ha avuto ìjuona o cattiva abboccatura,
se ha trovato nella macina buona o
cattiva roba macinata avanti, i | Abboc-
caliira, dìcesi pure la Farina o altro
che si trova alla sommità dei sacchi.
Il Ed altresì Quel carbone non ben
cotto, che i carbonaj mettono alla
bocca della balla.
Abbonacciaménto. s. m. L'abbonac-
ciare e L'abbonacciarsi: «Abbonac-
ciaménto del mare. »
Abbonacciare, tr. Ridurre in bo-
naccia. Calmare, Render tranquillo;
e si riferisce più specialmente al mare.
Wfig. Mettere in quiete l'animo adi-
rato d'alcuno, Placarlo: «L'ho un jìo'
abbonacciato.» !| rifl. detto del mare.
Ridursi in bonaccia. || fig. Placarsi,
Calmarsi. Part. p. ABBONACCIATO.
Abbonaménto, s. in. L'atto o anche
L'effetto dell'abbonare: « Abbona-
mento d'un conto, d'una partita, d'una
somma.» I] L'atto od anche L'effetto
dell'abbonarsi : « Abbonamento al tea-
tro, al gabinetto:- Abbonamento col
medico, col parrucchiere ec. » il II
prezzo dell' abbonamento : « Pagare,
Riscuotere ec. 1' abbonamento. »
Abbonare, tr. Menar buono, Appro-
vare, un conto non liquido, una par-
tita dubbia o contrastata : « Per finirla,
gli abbuòno tutte le partite che vuole.»
il Detrarre, Defalcare, una parte del
debito che altri deve pagare: « Gli
ho abbonato sulla somma totale il
quinto. » Wrifl. Fare una specie di con-
tratto, in virtù del quale, pagando
una somma convcnura, si ha il di-
ritto d' intervenire per un eerto tem-
po in un luogo di trattenimento o di
lettura, o di farcì prestare un deter-
minato servìzio : « Ci si abbuòna al
teatro per una stagione, al gabinetto
per un mese, per un anno ec: - Ci si
abbuòna col medico, col parrucchie-
re, col procaccia, e via discorrendo. »
UE in questo senso anche ir. « Ab-
bonare al teatro il figliuolo:- Abbo-
narci tutta la famìglia. » È da notare
che nei due ultimi sensi non ha alcun
riscontro nel fr. Altri vorrebbe Ax>-
paUarsì e Appalto; ma l'uso comu-
ne sta per i primi. Part. p. Abbo-
nato.
Abbonato. ». m. Colui che ha preso
l'abbonamento: « Gli abbonati della
Pergola, del Pagliano: - Parrucchiere
che ha molti abbonati. »
Abbondantemente, avv. In abbon-
danza, In copia.
Abbondanza, s. f. Copia, Quantità
grande, di checchessìa: « Abbondanza
dì raccolte, dì frutta, dì acqua ec. ||
Anche dì cose morali: « Abbondanza
d' agì, dì comodi, dì divertimenti ec. »
Il In senso assoluto. Copia dì tutte le
cose necessarie a vìvere; contrario di
Carestia: « L'estate è la madre de'po-
verì, perchè è la stagione dell'abbon-
danza. » Onde le maniere Essere, Vi-
vere, neìV abbovrlanzn, e con assai più
d'eitìcacia, ma famìliarm., Sguazzare,
Nuotare O Affogare neW abbondanza.
Il Casa dell' abbondanza, dìcesi una
Casa nella quale abbondino tutte le
cose necessarie alla vita: « Chiedete
e domandate, quella è la casa del-
l'abbondanza, jl Corno dell' abbondan-
za, Lo stes.so che Cornucopia. V. Ij In
abbondanza, posto avverbìalm. In co-
pia, Abbondantemente, ij T. stor. Ab-
bondanza, si disse La quantità delle
grasce provvedute dallo Stato o dal
Comune, e necessarie al sostentamento
della popolazione. Vi erano perciò gli
Ufficiali dell' Abbondanza, deputati a
questa parte della pubblica ammini-
strazione, detti Abbondanzieri. — Lat.
abundanfia.
Abbondanzière. ». m. T. stor. V. in
fine di AliliONDANZA.
Abbondare, intr. Essere in gran
copia, ed anche Esser di soverchio;
e si adopera cosi nel senso proprio
come nel fig.: « A molti abbondano
le ricchezze, a pochi il giudìzio. » ji
Avere in gran copia dì una cosa. Aver-
ne abbondanza: «Abbondare dì ric-
chezze, di salute ec, dì senno ce. : -
Firenze ora abbonda d'acqua: -Na-
poli abbonda dì divertimenti. »!i An-
che con la prep. In: Abbondare in
cautele, in riguardi ec, Avere mol-
tissime cautele, riguardi ec. Andare
assai cautelati, riguardati. i| tr. Ab-
bondare alcuno con parole, con chiac-
chiere, discorsi, e sim.,0 solamente 4 J-
bondare alcuno, dìcesi famìliarm. per
Sopralfarlo con la loquacità : « Vor-
rebbe abbondarmi con le sue chiac-
chiere. » Part. pr. ABBONDANTE. -
Ad. Copioso: « Elemosina, Raccolte,
Cibo, ec. abbondante: » !i Detto d'an-
nata. Copiosa di raccolte. || Talora
anche Che ha in copia checchessìa :
« Città abbondante di piaceri ; Fami-
glia abbondante di ricchezze.» Part.
p. ABBONDATO. — Lat. ahundare.
Abbondévole, ad. Lo stesso che Ab-
bondante, ma meno comune ; e cosi
dicasi de' suoi derivati.
Abbondevolézza. s. f. astr. di Ab-
bonilcvole ; ]ii stesso che Abbondanza.
Abbondevolménte. avv. Lo stesso
che Abbondantemente.
Abbondóne. ». m. Colui che suole o
che pretende sopraffare altri con la
copia delle parole : « Non è un par-
latore, ma un abbondóne : - Abbon-
donì polìtici. »
Abbonire, tr. Placare, Render buo-
no uno che sìain collera: «Per quanto
abbia detto e fatto, non m' è riuscito
d'abbonirlo: - Vediamo se l'abboni-
sco. » Il Rìf. a bambino, Acquetarlo:
«Dagli cotesti balocchi, e guarda d'ab-
bonirmelo. » " — a terreno. Coltivarlo,
Renderlo fertile. Bonificarlo. i| rifl.
Placarsi o Quietarsi: « S' è finalmente
abbonito. » Part. p. Abbonito.
Abbono. V. Abbuono.
Abbordàggio. ». m. T. mar. L' ab-
bordare che fa una nave contro la
nave nemica. Investimento. \\ All' ab-
bordaggio coi verbi Combattere, Vin-
cere ec. indica un modo di combat-
timento navale, consìstente nel com-
battere assai da vicino la nave o la
flotta nemica : « La flotta romana
vinse la cartaginese all'abbordaggio.»
\\ Andare, Correre, all'abbordaggio.
Andare, Correre, per investire la nave
nemica.
Abbordare, tr. T. mar. Accostarsi
che fa un legno da guerra al bórdo
di una nave nemica, per combatterla
da vicino. || Abbordare alcuno, usasi
oggi traslativam. per Fermarlo, più
spesso con certa risolutezza, a fine di
parlar con luì : « L'abbórdo in mezzo
alla strada, e gli dico il fatto suo:»
ma il traslato sembra eccessivo, e per-
ciò improntato dì fr. || f Sconcissimo
poi e il modo Abbordareuna questione,
una difficoltà, e sim., per Accingersi,
Prendere, a trattare, discutere, risol-
vere ec. Il Abbordare e Abbordarsi
dicesi anche per Incontrarsi ed ur-
tarsi di due navi. Part.p. Abbokda-
TO. — Da bordo.
Abbórdo. ». m. L' abbordare. 1| An-
dare, Venire, all' abbordo, e sim., An-
dare, Venire, ad assalire una n.ave,
Abbordarla.il Andare all' abbordo, ii-
cesì quando una nave va all' obbe-
dienza d' un' altra che sia superiore
di forze, o che a sé la chiami. i| ^16-
bordo, usasi anche per Loquacità che
ha dell' impronto : « Senti che ab-
bordo !» il Uomo di grande di moltcy
abbordo, dìcesi di un jiarlatore ab-
bondante ed impronto : « E un uomo
di grande abbordo; ma stringi stringi,
non c'è conclusione.» i| Uomo di fa-
cile abbordo. Uomo con cui si può fa-
cilmente parlare. Uomo alla mano,
accostevole : non bello.
Abbordón«. ». m. Uomo dì grande
loquacità. (racciare.
Abborracciaménto. ». m. L' abbor-
Abborracciare. tr. Fare alcuna cosa
con molta fretta e senza cura: «Ab-
borracciare un libro, un discorso, un
quadro, un lavoro qualunque. »ii assol.x
« E un artista che abborraccia. » Part.
p. Abborracciato.— Da borraccia,
per Borra cattiva.
Abborracciataménte. avv. Abbor-
racciando, Alla peggio : « Lavorare
abborracciataménte. »
Abborraccio. ». m. Abborraccia-
mento di più cose insieme : « Abbor-
raccio di studj, d'insegnamenti, di
leggi ec. »
Abborraccióne-óna. ». m. e /. Colui
o Colei che fa le cose senza diligenza
e alla peggio.
Abbottonare, tr. Fermare le vesti
o altro con bottone o bottoni : « Ab-
bottonare il soprabito, la giubba; Ab-
bottonarsi i calzoni ec. » i rifl. Fer-
marsi le vesti con bottoni : « Abbot-
tonati bene, prima d'uscire.» Part.p.
Abbottonato. - Ad. detto fig. e in
linguaggio faraìi. d' uomo, Non facile
a manifestare ciò che ha in cuore, a
ciò che sa, e usasi più spesso coi verbi
Essere e Stare.
Abbottonatura.»./'. L'atto e L'ef-
fetto dell'abbottonare e dell'abotto-
narsì.il La parte della veste ove s'ab-
bottona : « Questi calzoni sono stretti
d'abbottonatura. »!! Ordine dì bottoni,
per lo più nella parte davanti del-
l' abito : « Sopravveste con una bella
abbottonatura. »
ABBO;ÌZACCHIRE.
- 7 —
ABBRONZIRE.
Abboiiacchire. V. Imbozzac-
chì ke.
Abbozzare. Ir. Dare ad un'opera
d' arte lii l'orma prima ed imperfetta,
che dicesi Abbòzzo: « Abbozzare un
quadro, una «tatua, un disegno ec. »
Il Kit', a scrittura, Karne la prima stc-
Bura : « Abbozzare un discorso, una
poesia, una commedia ec. » || ansai.
Prender le coso alla grossa, Lasciar
cornare. Transigere : « Bisogna clie
abbòzzi, per non guastare i lattiiniei.»
Il Aliliozzare. alla macchia, T. piti.
Disegnare o dipingere con facilità e
franchezza senza molta matita o co-
lore, conducendo il lavoro alla brava.
Pari. p. AnnozzATo. -./Irf. « Statua,
Ritratto, Discorso abbozzato. » || l'cr-
aonn uliliozziita , Persona malfatta,
golia. — Da bozza.
Abbozzata, s. f. L'abbozzare: «Da-
gli presto ])rcMto un'abbozzata.»
Abbozzatóre-trice. verlial. da Ab-
bozzare; Clii o Che abbozza.
Abbozzatura. ». /'. Abbozzo, ma me-
no comune: ♦ (Questo, più che un la-
voro fluito, è una abbozzatura. »
Abbòzzo. ». m. Forma prima ed im-
perfetta che vien data ad un'opera
d' arte : « L' abbozzo di una statua,
d'un quadro, d'un bassorilievo ec. »
Il Di scritti, La prima stesura: « L'ab-
bozzo di un discorso, d' una lettera,
d'un dramma co. » || In abbozzo, Im-
perfettnuifutc.
Abbozzolare. rift. Agglomerarsi in
forma di bozzolo: detto più spesso di
farina o simile elle si diseiolga in un
liquiilo : « Kimena molto la farina, per-
chè non s' abbozzoli, ma si disciolga
bene. » l'ari, p. Abiìozzoi.ato.
Abbracciabòschi e Abbracciabò-
sco, s. III. imi. Nome volgare dì una
pianta, detta anche Madreselva, e
Vincibosco.
Abbracciafùsto. ad. ind. Aggiunto
che si <hi a quelle foglie che sono
mancanti di picciuolo, e che abbrac-
ciano con la parte inferiore la gros-
sezza del fusto, come il guado, la lat-
tuga, e sim.
Abbracciaménto. ». m. L'abbrac-
ciare e L'abbracciarsi; più comuucm.
Abbraccio.
Abbracciare. Ir. Circondare con le
bracci:i alcuno, il più delle volte per
cagione o per dimostrazione d'alletto:
« Appena giunto, mi abbraceiò e mi
baciò. » Il Si usa come formula in fon-
do alle- lettere a significazione d'af-
fetto: «Caramente l'abbraccio :- La
reverisco e 1' abbraccio con tutto il
cuore. » Il Rif. a cosa, Circondarla con
lo braccia: «Abbracciare una colon-
na, un albero ec : - Albero cosi grosso
che (Ine non l'abbracciano. » ,i Detto
di piante. Avvinghiare, Cìngere in-
torno : « L' dlera abbraccia intorno
intorno l'iilbero. » li Parlandosi di spa-
zio, Circondare, Comprendere: «La
nuova cinta abbraccia molto più spa-
zio dell' antica. » |I Detto di libro, co-
me storia, trattato, e sim.. Contenere,
Comiirendere, nella narrazione, nel
suo testo: « Le storie di Livio abbrac-
ciano settecento e più anni: -Trat-
tato che abbraccia molte cose. » \\ Ed
anche dì perìodo di tempo, epoca ec:
«L'epoca dei re dì Hom;i abbraccia
ducentoquarantaqualtro anni. » || Di
occhio, vista, t^ sim., Raccogliere co-
me iu uno sguardo tutta un' esten-
sione ; «Da i|uest'altura l'occhio ab-
braccia tutta Roma. » i| Della mente,
Comprendere più coso a un tempo,
oppure un'idea o un concetto assai
grande: « È difficile alla mente dei
giovinetti abbracciare più cose insie-
me: -La vastit.l del concetto dante-
sco non tutti la possono interamente
abbracciare. » i| E dìcesì anche nei
sensi notati di tAO\n;ì, Abbracciar con
l'occhio. Abbracciar con la mente. ||
Abbracciare col desiderio, coir animo,
rif. a impero, signoria ec, Estendere
i desiderj sopra di essa. Designarne
dentro di sé il possesso: « La Prussia
abbraccia con l'animo altri stati. » ||
Rif. a guadagni o a lavori, Volerne
quanti più unopuò,Attendere a troppi
alla volta. A questo proposito il pro-
verbio Ohi troppo alìbraccia meno
stringe, Chi vuole att(wulere a troppe
cose, non riesce iu alcuna. Chi desi-
dera troppi guadagni, non ne fa al-
cuno. Il Abbracciare questo mondo e
quell' altro. Pigliarsi quanti più inca-
richi, nlìlicj, guadagni uno può; e più
spesso si u.sa nella maniera: Abbrac-
cerebbe questo mondo e quell'altro, il
Abbracciare un'opinione, un consiglio,
un partito, n sim.. Seguirlo, Appigliarsi
ad vmo,- una prof essione, uno slato, ea.
Mettersi in esso. Dedicarsi ad esso, -
una religione. Farsene seguace, - la
causa di alcuno, Farsene sostenitore,
fautore. li .i46irocciare lo stomaco, det-
to di liquore o di cibo, Confortarlo
molto : « Questo vino, Questa mine-
stra, m'ha abbracciato lo stomaco. »
\\ Abbracciar V orso. V. ORSO. li recipr.
«Abbracciamoci e baci.imoci. » ]| ri/?.
Apprendersi con le braccia a una per-
sona o ad una cosa : « 11 bambino
s'abbraccia al collo della mamma: -
M'abbracciai a una colonna, a un al-
bero. » Il Detto di pianta. Stringersi,
Avviticchiarsi, co' suoi rami o tralci
ad un'altra pianta: «La vite s'abbrac-
cia al pioppo.» Part. pr. AniìltAC-
CIANTE. Puri. p. AllUKACCIATO.
Abbracciata. ». /'. Il vicendevole
abbr:icciarsì di molti.
Abbràccio. ». m. L'atto dell'ab-
bracciare. Amplesso, ma più comune:
«Dammi un abbraccio: - Prendi un
abbraccio e parti. »
Abbraccio. ». m. L'abbracciarsi di
molti insieme, o II ripetuto abbrac-
ciarsi di due persone: « Quando flnin\
cotesto abbraccio?»
Abbraccióne-óna. ». m. e f. Colui o
Colei che suole abbracciare molte co-
se, pigliarsi molti ullicj, incarichi, ec.
« L' X. è il più grande abbraccìono
d'Italia.»
Abbracciucchiare. Ir. Abbracciare
spesso e con certa svenevolezza, come
fanno gì' innamorati ; e si usa più spesso
reciprocaiu. « Guarda come s'abbrac-
ciùccliiano. » Part. p. AbbrACCIUC-
CHTATO.
Abbrancare, tr. Prendere e strìn-
gere con li' branche ; detto di alcuni
animali: « 11 leone, la tigre, l'orso ec.
abbrancano la preda. »ii Per sìmilit.
detto d' uomo, .\fferrare, Stringere
colle mani, i rifl. Attaccarsi con forza
a checchessia: «Stava per affogare,
quando gli venne fatto di abbrancarsi
a una trave. » Part. p. Abbrancato.
Abbrancare, tr. Mettere in branco,
riferito più specialmente a besti.imi.
Part. p. AlUiUANfATO.
Abbreviaménto.», m. L'abbreviare.
Abbreviare, ir. Far breve o più
breve : ci>uuiuem. Accorciare, rif. a
idea di tempo o di spazio : « Abbre-
viare il tempo, la vita, la strada. »
Il Rif. a discorsi, narrazioni, o sim.,
Dire, Narrare, in poche parole. Ri-
durre in compendio : « Abbrevia il di-
scorso, il racconto ec. » || Accorciare
le parole, togliendo alcune lettere:
« I Toscani abbreviano in Beppe il
nome Giuseppe. » n Far breve una sil-
laba d' una parola latina o greca. Part.
p. Abbreviato. - Ad. Nome, Parola,
abbreviata, scritta in abbreviatura.
Abbreviatamente, aw. Con o Per
abi)r.'viaziiiiic, .Vbbrevìativamente.
Abbreviativaménte. avv. Con o Per
abbrevi.'izionc.
Abbreviativo, ad. Che abbrevia:
« Metodo abbreviativo.» In forza di
»o»^, Beppe abbreviativo di Giuseppe.
Abbreviatóre-trice. verbal. da Ab-
breviaii', Chi o Chr^ abbrc'via.
Abbreviatura. ». /". .\ccorcianiento o
Troncamento di parola: «Tonio è
un'abbreviatura d'Antonio.» li Parola
abbreviata dì qualche lettera o sillaba
nella scrittura: «1 codici son pieni
d' abbreviature. »
Abbreviazióne. «. f. L' abbreviare.
il Con abbreciazione. Per abbreviazio-
ne, modi avverbiali, per Abbreviata-
mente, Aecorcìatamente.
Abbriccàgnolo. ». m. Qualunque co-
.sa, a cui ci si pos.sa abbriceare o at-
taccare, i /fi/. Falsa ragione. Cavillo,
Attaccagnolo.
Abbriceare. rift. Attaccarsi, Appi-
gliarsi: « Abbrfccatì a nn ramo del-
l'albero.» . Detto dì pianta: « I con-
volvoli s' abbrfccano a tutto. » i <r.
detto familiarm. di colpo, percossa ec.
Calarlo con forza: « Gli abbriccai una
bastonata tra capo e collo.» Part. p.
Ahbuiccato. — Da bricca f
Abbrividire. intr. Aver brividi di
freddo; più comune Rabbrivìilire: « Mi
sento tutto abbrividire.» |; E rif. al-
l' animo, Raccapricciare : « A certi
spettacoli abbrividisco. » Part.p. Ab-
BRIVIDITO.
Abbrivo. ». m. T. mar. Quell' impeto
chi! iiicomincia a prendere la nave,
quando è spinta dalla vela, dalla voga,
da altra forza motrice. ' , Piglia r l'ab-
brivo, Incominciare a muoversi velo-
cemente, i Per sìmilit. anche di car-
rozza od alt io veicolo: «Prese l'abbrivo
giù per la scesa. » 1] fig. incominciare a
parlare con impeto; ma in questo senso
dicesi più popolarmente Pij/iari'a ire.
— Dal lat. ab e rijia.
Abbronzaménto. ». m. L' atto ed an-
che 1/ efl'etto dell' abbronzare.
Abbronzare, tr. Leggermente ab-
bruciare alcuna cosa nella sua superfi-
cie, e in modo che prenda un colore di
bronzo : « Non accostar troppo al fuoco
cotesti p.anni, altrimenti li abbronze-
rai: -Il ferro da stirare troppo caldo
abbronza i panni. » i| Abbruciare che
fa il sole la cute dell' uomo: « Guarda
come ò stato abbronzato dal sole. » i|
Rif. a piante, Ingiallire che fa il sole
od anche il gelo le loro foglie. I intr.
Divenire di color bronzino: « Abbron-
zare dal calore, dal sole.» Part.p.
Abbronzato. - Ad. « Uomo, Guer-
riero abbronzalo. »
Abbronzaticcio, ad. Un po' abbron-
zato ; detto più s|)esso di persona :
« Faccia abbronzaticcia, »
Abbronzatura, i. f. L'elTetto del-
l' abbronzare.
Abbronzire. ìnlr. Lo stesso che .\b-
bronzare, ma più comune quando sì
dice dell' imbrunire della cute del-
l' uomo. Part. p. Abbro.nzito. - Ad.
« Faccia abbronzita : - Volto abbron-
zito: - Soldato abbronzito. »
ABBRUCIACCIIIAMENTO.
ABILITÀ.
Abbruciacchiaménto. ». m. L'ab-
brm'iact'liiari'.
Abbruciacchiare, tr. Abbruciare
leggermente : « Il troppo caldo ab-
bruciacchia le piante; le abbruciac-
chiano anche i geli : - Prima di mettere
i paletti alle viti, bisogna abbruciac-
chiarli in fondo perchè non infradi-
cino. » Il Kif. a uccelli, Passarli sopra
alla fiamma perchè si bruci quella pe-
luria che rimane in essi, dopo averli
pelati. Part. p. ABBRUCIACCHIATO.
- Ad. « Piante abbruciacchiate, Carta
abbruciacchiata. »
Abbruciare e suoi derivati. V. Bru-
CIAUB e suoi derivati.
Abbrunare, tr. Mettere il brnno :
« Abbrunano le bandiere, i tamburi. »
Wrifl. Mettersi il brnno: « Tutta la fa-
miglia si è abbrunata. » Part. p. Ab-
brunato. - 4<i. Vestito di bruno. Che
e in abito di lutto. « Donna abbru-
nata. » il Detto di carta, di biglietto, e
sim., Che ha i margini listati di nero; e
adoperasi in segno di lutto.
Abbrunire. i?ì<r. Divenir bruno; detto
più spesso della cute dell'uomo: « Ab-
bruniscono dallo stare per molto tempo
al sole. » ii tr. Far bruno : « Il sole ab-
brunisce il volto dell' uomo. » Part. p.
Abbrunito. - Ad. « Volto, Faccia,
Carni abbrunite. »
Abbrustiare. tr. Lo stesso che Ab-
bruciacchiare, e dieesi particolarmen-
te per Mettere alla fiamma gli uccelli
a fine di tor via quella peluria che
vi rimane dopo essere stati pelati.
Part. p. ABBRU.S1TIAT0.
Abbrustolare, (r. Lo stesso, mameno
comune, di Abbru.stolire. Part. p. AB-
BRU.STOLATO.
Abbrusiollménto. s. m. L' abbrusto-
lire.
Abbrustolire, tr. Porre alcuna cosa
intorno al fuoco, si che senza ardere
resti più che abbronzata: « Si abbru-
stoliscono le fette di pane o i pezzi di
carne ponendoli su' carboni; gli uc-
celli pelati, passandoli sopra la fiam-
ma, per tome la peluria ce.» li rifi.
« Staudo al focolare s' è mezzo abbru-
stolito. ■• Part.p. ABBRUSTOLITO.
Abbrutiménto, s. m. L' atto e L' ef-
fetto dell' abbrutire e dell' abbrutir.si.
Abbrutire, tr. Ridurre in i.stato o
condizione di bruto; ma ha senso mo-
rale: « Certi piaceri, certe filosofie
abbrutiscono F uomo. j> || in<r. e rift.
Ridursi in condizione di bruto: « Gio-
vani che abbrutiscono o si abbruti-
scono nei vizj. » Part.p. ABBRUTITO.
- Ad. « Uomo, Popolo abbrutito. »
Abbruttire. V. Imbruttire.
Abbucciàto. ad. Detto del cacio, e
vale Che ha fatto la corteccia o buccia.
Abbuiaménto, s. m. L' atto ed anche
L' eiletto dell' abbuiare.
Abbuiare. <r. Render buio, oscuro:
« Quel muro dirimpetto abbuia al-
cune stanze di questa casa. » | ! Più co-
mune nel fig. rif. a colpa commessa,
a processo ec. e vale Fare in modo
che il fatto non si risappia, o che il
processo incominciato non abbia cor-
so, per sottrarre il colpevole alla pe-
na: « Fu abbuiata la cosa, e non se ne
parlò più: - Incominciarono il proces-
so, ma per ordini segreti fu abbuiato. »
Il rifi. detto di cielo, tempo, aria, Farsi
nuvolosi che più spesso dicesi Rab-
buiarsi : « Il tempo s' abbuia. » !| fig.
Rattristarsi a un tratto, che più co-
munemente dicesi Rannuvolarsi: «A
quelle parole di allegro che era, si ab-
buiò. » Part. p. Abbuiato.
Abbuòno e Abbono, ». m. L'abbo-
nare, Il rilasciare o defalcare una
parte del credito, o dell' intera som-
ma del prezzo : «Sul prezzo dei libri
comprati mi ha fatto un abbuono del
dieci per cento. »
Abburattaménto. ». m. L' atto del-
l' ahimrattare.
Abburattare, tr. Separare la farina
dalla semola, per mezzo del buratto.
\lfig. Abburattare le parole, detto in
ischerzo, con allusione all'Accademia
della Crusca che ha per insegna un
buratto, per Usare scrivendo parole
scelte e squisite: «Quando scrivi, non
abburattare le parole, ma cerca d' es-
ser proprio e chiaro. ' \ Abburattare
alcuno da una a un'altra p>^rsoìiaf
Mandarlo da una persona, la quale
poi lo manda a un'altra; e diceai di
ehi chiede giustizia, qualche favore,
concessione, e sim.: «M'hanno abbu-
rattato per tutto il giorno d.al Prefetto
al Segretario e da questo al Cancel-
liere, e non s' è concluso nulla;» nel
qual senso dicesi con maniera prover-
biale. Mandare da Erode a Pilato. \\
Di ragioni, questioni ec. Ventilarle,
Discuterle; ma sa di scherzo. '\\ìntr.
Ciarlare a lungo e noiosamente : « È
un'ora che tu abburatti; finiscila una
volta. » Part.p. Abburattato. -.4.d.
« Farine abburattate. » Wfig. Parole
abburattate, Parole scelte; ma sa di
beffa.
Abburattata. »./". L' abburattare, Ab-
burattamento, il Quella quantità di fa-
rina che si mette in una sola volta
nella tramoggia del buratto, perchè
sia abburattata: « Un sacco di farina
serve per tre abburattate. »
Abburattatóre-óra-trice.rpj-6a^da
Abburattare, Chi o Che abburatta.il
Abburattatore, Colui che nelle botte-
ghe de' fornaj fa il mestiere di abbu-
rattare, il fig. «Abburattatori di pa-
role, di questioni ec. »
Abburattatura. ». f. L' azione del-
l' abburattare. i| La mercede che si dà
o che si riscuote per l' abburattamen-
to: « Ha riscosso 1' abburattatura. » ii
La semola che si ricava dall' abburat-
tare : « Mettete in un sacco tutta l' ab-
burattatura. »
Abburattóne-óna. ». m. e f. Colui o
Colei che suole abburattare, ossia ciar-
lar molto; Ciarlone, Ciarlona: « Ecco
il solito abburattone. »
Abdicare, intr. Rinunziare formal-
mente al possesso d' una dignità so-
vrana: «Abdicare al trono, alla co-
rona.» UE a»»oZ.: «Più spesso i Principi
abdicano per necessità che per volon-
tà. » Part. p. Abdicato.— Lat. abdi-
care.
Abdicatàrio, ad. Che abdica o ha
abdicato.
Abdicazióne. ». f. L'abdicare, ed
anche L' atto scritto, con cui sì abdi-
ca: « Fu pubblicata nei giornali 1' ab-
dicazione. » — Lat. abdicatio.
Abduttóre, ad. T.anat. Aggiunto di
certi muscoli che tirano indietro dal-
l' asse del corpo la parte che son de-
stinati a muovere. — Lat. ahductor.
Aberrare, intr. Deviare dal vero.
Errare gravemente: di uso non molto
comune : « Egli erra ed aberra. » Part.
p. Aberrato. — Lat. aberrare.
Aberrazióne. ». f. L' aberrare. Tra-
viamento del giudizio. Errore: « ISfelle
coso di religione si danno moltclibljr-
ràzioni. » !| Leggiera alienazione di
mente: « Dissi questo in un momento
d' aberrazione. » Il T. aalr. Movimento
apparente degli astri, il quale risulta
dal moto della luce combinato con
quello della terra. || T. fis. Dispersione
dei raggi della luce, i quali partendo
da un oggetto e riflettendosi in uno
specchio refrangendosi in una lente,
invece di andare a riunirsi in un punto
solo, si spandono in una piccola esten-
sione, e rendono per conseguenza al-
quanto confusa l' immagino dell' og-
getto stesso. — Lat. aberratio.
Abéte e Abéto. ». m. Sorta d' albero
resinoso di alto fusto, colle foglie sem-
pre verdi, e coi rami disposti a croce,
il cui legno è buono a lavorare, il II le-
gno stesso di quest'albero: « Bussole
d'abeto, navi ec. d'abcto. » — Lat. aìnes.
Abetèlla. ». f. Abete reciso dal suo
ceppo e rimondo, di cui ci serviamo
per lo più ad alzar ponti per le fab-
briche; detto anche .Stile: «Hanno
rizzato le abetelle per fare la fac-
ciata. »
Ab etèrno e Abetèrno. Modo av-
verb. Fino dall'eternità. - Dal lat. ab
ceterno.
Abetina. ». f. Luogo piantato di abe-
ti, Foresta di abeti : « L' abetina di
Camaldoli, di Vallombrosa. »
Abiettamente. «DI'. In modo abietto.
Abiettézza. ». f. astr. di Abietto ;
L' essere abietto. Bassezza d' animo,
Viltà.
Abiètto, ad. Vile, Spregevole, rif.
ad animo, costumi, carattere, e sim. 1|
Ed anche a condizione, stato ec, e vale
Spregiato: «Da uno stato abietto si
alzò con la virtù e coli' ingegno ai
primi onori. » — Lat. abiectm.
Abiezióne.»./. Stato d'avvilimento,
Condizione vile e spregiata: «Essere
nell'abiezione; Sollevarsi dall'abie-
zione a vita d' onore. » || Lo stesso che
Abiettezza: « Abiezione d'animo. » —
Lat. abiectio.
Abigeato. ». m. T. crim. Furto di
bestiame. — Lat. ahigeattis.
Abigeo. ».m. T. crini. Colui che è reo
del delitto di abigeato. — Lat. abigeus.
Abile, ad. Idoneo, Atto, a qualche
cosa ; ma più comunemente e in modo
assoluto si dice dì persona, e vale
Esperto, Eccellente, nell'arte sua:
« Il tale è un medico abile, il tal altro
è un abile pianista. » \\ T. leg. Che ha
i requisiti voluti dalla legge per so-
stenere un ufficio, esercitare un' arte,
nna professione, un diritto ec. — Lat.
habilis.
Abilità. ». f. astr. di Abile ; L'essere
abile. Idoneità, Attitudine, a qualche
cosa; e più comunemente in modo as-
soluto Perizia, Eccellenza, in qualche
arte o disciplina: « E un medico, è un
pianista dì molta abilità. » il Sì usa
anche in senso di Destrezza, Accorgi-
mento : « La diflìcoltà era grave; ma
egli se ne cavò con molta abilità. » |!
Nell'uso familiare vale anche Ardire,
Temerità, e sim., come: «Dopo avergli
fatto tante cortesie, ha avuto l'abilità
dì dirmi che sono un villano.» || Spesso
si usa solo per ischerzo, quando sì
dice : « Il tale ha l' abilità di mangiarsi
a colazione un quarto d'agnello:- Il
tal altro ha l'abilità dì farsi pigliare
a noia da tutti, » e via discorrendo. ||
Talora vale anche Facoltà, Licenza,
nella frase Fare abilità ad alcuno, per
Dargli facoltà, licenza, di fare una
cosa: del linguaggio scelto, li T. leg.
L'avere i requisiti voluti dalla legge
per sostenere un ufficio, esercitare
un'arte, una professione, un diritto ec.
— Lat. hahililaa.
AniLlTAUK.
— 9
ABORKIHE.
Abilitare. (r.Propriam. Rendere abi-
le; ma r iiHo oomune lo restringo al
sonno di Itcndcro o Dichiaiart! Icgit-
tiinanicnti! alcuno idoneo a una pro-
fessione o all' osorcizio di nn diritto:
« Le università abilitano i (jiovani al-
l' esercizio dell' avvocatura, della me-
dicina: - Certi studj abilitano agi' ini-
liieglii minori: - I^a legge abilita i
forestieri all' esercizio dei diritti ci-
vili. » jj ri fi. Kcndersi abile, idoneo, ad
una professione ec. E spesso si usa an-
Èolutam. sottintendendo, ad una i)ro-
fc8SÌone (jualunque : « Oggi a ventiein-
5 ne anni nn giovane non si è abilitato. »
^arl. />. Ann, [TATO.
Abilitazióne. ». f. L' abilitare o li' es-
sere abilitato all' esercizio di una pro-
fessione di nn diritto.
Abilmente, avv. Con abilit;'i, ed an-
elila Con destrezza, Avvcdntameute.
Ab immemoràbili. Modo «ricrt.jire-
80 dal latino, I''ino dal tempo più remo-
to ; e più spesso si usa con una certa
enfasi.
Ab intestato. T. leg. preso dal la-
tino, e vale .Senza aver fatto testa-
mento : « Morì ab intestato. » li E rif.
ad eredità, vale In virtù della leg-
ge, mancando o essendo annullato il
testamento: « Ebbe un'eredità ab in-
testato. »
Ab irato. Modo ar-rei-h., preso d.al
latino, e vale Per i.sdeguo. Per im-
peto d'ira : « Lo percosse ab irato; Lo
dissi ab irato, e ora me ne pento. »
Abisso, s. m. Propriam. Profondità
immensa di acquo : « Gli abissi del ma-
re;» ma usasi comunemente per Ca-
vità profondissima ed oscura; Karatro.
!IE per Inferno. !| j4l!'s»o di vializia,
d'iniquità ce. detto d' uomo, con frase
energica, vale Uomo maliziosissimo,
iniquissimo ec.|| JSsic/'c» di mezzo Ira
due cose, o persone tin abisso, Essere
impossibile traesse qualunque conci-
liazione: «Tra la Francia e l'Impero
e' è di mezzo nn abisso. » l| Esser sul-
l'orlo dell' abisso, si dice di chi <: pros-
simo alla sua rovina. — Lat. abyssus,
gree. ifi'jaaos.
Abitàbile, ad. Che può abitarsi.—
Lat. halntahilis.
Abitàcolo. .9. m. Luogo ove si abita,
che comunemente diccsi Abitazione.
— I>nt. habilaculuvi.
Abitante, s. m. Colui che abita in un
luogo, Abitatore.
Abitare, inlr. Avere stanza in nn luo-
go, Dimorarvi ; e si dice cosi degli no-
mini, come degli animali: « Gli Ksqui-
UK'si abitano in capanne fatte di neve :
• I leoni abitano nei deserti. » '| ^r.
« Un popolo libila una città, un pae-
se; nn uomo abita una casa, una ca-
panna ee.» Part.pr. .\H1TANTE. Pari.
}>. Aiutato. - Ad.. Paese, Luoii/o mollo
o poro abitalo, Paese, nel quale sono
molti o|ioehi abitatori. — l^at. habilare.
Abitato. 9. ni. Lnogo abitato, Luogo
dove sono abitazioni: « I campisanti
oggi si fanno fuori dell'abitato.»
Abitatóre-trice. vcrbal. di Abitare ;
Chi o (Ile abita.
Abitazióne, s. f. Il luogo dove si
abita, la casa. ■] Estcndesi anche agli
animali: « Le selve sono l'abitazione
delle tiere. » — Lat. ìiahitatio.
Abitino, dim. di Abito ; ina cliia-
raansi cosi Due pezzetti di panno lano
con la immagine o il nome della Ma-
donna, att:iceati a due nastri, da por-
tarsi al collo come lo scapolare de' re-
ligiosi, detto appunto Abitino, perchè
si cominciò ad usare da' Tciziarj, e
teneva ad essi lnogo dell' abito del-
l' ordine, a cui appartenevano.
Abito, s. m. Vestimento; e nel suo
senso generico abbraccia tutte le par-
ti del vestiario: «Abito da noino;.\l)ito
da donna;» ma quello delle donne è
sempre notabile per ricchezza od ele-
ganza: «Un abito di velluto, di se-
ta. » || Particolanuente si prendo per
Foggia di vestire: « .^bito di moda;
Abito di gala; Abito da caccia, da
bnllo, da estiite, da inverno ec. » |] An-
che li vestimento, i distintivi proprj di
una dignità, di un istituto di vita, di
un ordine monastico ce, che sempre si
determina via via con qualche as;KÌnn-
tOj come «Abito sacerdotale; .Vbito
militare; Abito francescano, agosti-
niano ec. »i|Lc frasi Prendere, Ve-
stire, Lasciare Spof/liare, l' ahito, si-
gnificano Abliraciaro o Abbandonare
la vita religiosa; od in esse questa
voce ha un senso specialissimo.il j1?/!(o
lungo o talare, La veste dei Ba(;er-
doti, che scende loro fino ai piedi.
Al contrario Abito corto. Il sopra-
bito che scende fin sotto alle ginoc-
chia. 1 Ij' abito non fa il monaco, prov.,
e vale L'apparenza e certi segni este-
riori non sono indizio certo della con-
dizione o del merito di alcuno. ! ~
Abito, nel senso morale, significa Una
certa disposizione, o inclin;izione, a
fare una cosa, acquistata per frequente
ripetizione d'atti: «L'abito diventa
spesso una seconda natura. » ; Assue-
fazione, Consuetudine; nel qu.al senso
oggi si ama meglio dire Abitudine, i
Far V ahito a una rosa, Assuefarvisi.
'i Cognizione acquistata di una cosa.
Esperienza, Pratica: «Per essere
grandi artisti, si richiede l'abito del-
l'arte.» 1! ~ 7. med. Costituzione fisica
di una persona: «Abito scrofoloso, lin-
fatico, sniiguismo ce.» — Lat. habitus.
Abituale, ad. Che procede da abito,
Che (! passato in abito: « Vizj, di-
fT-tti, maniere abituali. » l| Grazia abi-
lunle, T. teol. 1/ amore di Dio penna-
neiit(\ nell'uomo. (tuale. Per abito.
Abitualmente, «iti. In modo abi-
Abiiuare. Ir. Assuefare, .Vvvezzare.
il »'/^..\ssHefare sé stesso. Avvezzarsi:
« Il giovane si abitui per tempo al
rispetto dell'autorità. » Part. p. Ani-
TUATO. - Ad. Avvezzo: « Popolo non
abituato alla libertà. »
Abitùdine, s. f. Consuetudine, .\s-
suefazione. Abito: «Ha l'abitudine di
alzarsi presto la mattina: - Contrarre,
l'erdere, l'abitudine, di checchessia.»
li Disposizione naturale. Inclinazio-
ne. Il Modo di essere di checchessia;
nei quali due ultimi sensi rarain. ri-
corre nel discorso jiarlato. | T. med.
Complessione, Temperamento del cor-
po ninaiio. — I>at. habiludo.
Abituro, s. m. .Miitazione povera o
meschina: non comune.
Abiura. .'. f. L' abiurare: « Fare una
abiura: - .\biura solenne. »
Abiurare. Ir. Kinunziare solenne-
mente alla religione a cui uno appar-
tiene; ed anche Kìtrattare opinioni
religiose per lo avanti seguite: « Co-
stantino abiurò il iiaganesiino: - Sono
pochi coloro che abiurano le proprie
dottrine. » i ; Si usa anche assol. Part. p.
Aiihi;ato. — Lat. abiurare.
Ablativo, s. m. Quello che dicesi se-
sto caso del nome latino, non avendo
r italiano casi per tutto un numero. |
Ablaliio Grtiiliro assoluto, .\blativo
o Genitivo che cade in proposizione
assoluta o indipendente nel discorso,
e questo non può essere che nel latino
e nel greco. — Lat. ablalixmt.
Abluènte. ad. T. med. Aggiunto di
medic.'imento. Atto ad astergere le
parti del corpo, cosi esterne come in-
terne, togliendo loro le impurità mor-
bose. E si usa anche in forza di sost.
per lo più nel plurale: « L'uso degli
ablnenti. » — I>at. abluens.
Abluzioncèlla. ». f. dim. di Abluzio-
ne; Piccola abluzione.
Abluzióne. ». f. T. med. L' astergere
alcune parti del corpo coi medica-
menti ablucnti. I T. lilurg. Il lavarsi
che fa il sacerdote nella messa le dita,
prima della Consacrazione, e dopo la
Comunione. I, Anche presso altre re-
ligioni, e segnatamente l' ebraica e
la musulmana, Il purificarsi secondo
eerti riti prescritti. — Lat. ablutio.
Abnegazióne. V. Annkoazione.
Abolire. Ir. Toglier via, Distrug-
gere, rif. a cose ukì, ili: «Abolire un
errore, una consuetudine ce. » ;i — a
legge, statuto, istituzione, e sim., vale
Abrogare, Annullare per atto dell'au-
torità legislativa : « Abolire lo mani
morte ; Abolire la pena di morte ; ,\bo-
liscono la servitù ec. » Pari. p. Abo-
lito. — Lat. abolere.
Abolizióne. ». f. L'abolire: « Aboli-
zione della pena di mòrte. » Lat. abo-
lilio.
Abominàbile, ad. Degno d' essere
abominato; più comune Abominevole.
— Lat. ahominabilia.
Abominando, ad. Da abominarsi,
Aliomiiievole; da usarsi in grave scrit-
tiira. — L.at. abominandus.
Abominare, tr. Avere in orrore. De-
testare: « Abomino gl'ipocriti.» Part.
p. .\BOMIXATO. — Lat. abominari.
Abominazióne, ». f. L'abominare:
« L' ipocrisia merita 1' abomin.aziono
di tutti. ' \\ fig. L'essere ogfretto di
detestazione: «L'avaro è l'abomi-
nazione di ciascuno. » | Di cosa che
per la sua n.atnra gravemente offenda
il sentimento, morale, si dice in modo
esclamativo :i'J u/»'ay/o;«i;iazionf .'ma-
niera più grave che : È una vergogna!
un vitupero! — Lat. abominatio.
Abominévole, ad. Degno d'essere
abominato.
Abominio. ». m. Lo stesso che Abo-
minazione, nei suoi varj significati.
Aborigene. nt/.chc nel plurale si usa
anche in forza di sost., si dà come ag-
giunto ai primi abitatori di un paese,
e che si crede abbiano avuto ivi la
loro origine, a differenza delle colonie
d'altre schiatte che sieno venute a
dimorarvi. — Lat. aborigmes.
Aborriménto, s. m. L' aborrire. Ri-
pugnanza, i Avere, Sentire, Dest.are,
aborrimento di una cosa o per una
cosa. »
Aborrire, ir. Avere in grave odio,
in orrore : « .\borrire la menzogna, la
finzione, i bugiardi ce.» Sentir gravo
ripugnanza o avversione: « Il malato
aborre il cibo:-.\bòrio i complimenti,
i ciarlatani, i faccendieri. » i, Il jiopolo
fiorentino usa Aborrire alcuno per
."^gridarlo acerbamente, quasi metten-
dolo in aborrimento ; ma non so se
questo idiotismo sia accettabile. i«n/r.
Rifuggire con orrore da una cosa:
« .Vborrire dal sangue, dalle vendet-
te oc; » ma spesso ha più dell'enfa-
tico che del vero, come quando si dice:
« Non aborro dal venire ad un acco-
modamento : - .\bòrro dal trattare con
certa gente.» Pari. pr. Aisokrentb.
Part.p. AUOKKITO. — Lat. abhorrtre.
ABORTIRE.
— 10
ACCALCARE.
Abortire, intr. Mandar fuori il feto
prima del tempo iiatxirale; e dices!
cosi di donna, come della femmina dei
mammiferi: «Abortire di tre, quattro
mesi : - Medicine che fanno abortire. »
t Brutto gallicismo Abortire, detto
d' impresa, disegno, e sim., per Non
riuscire, Non avere effetto. Fallire.
Part.p. Abortito. — Basso lat. abor-
tire.
Abortivo. afZ. Nato innanzi tempo:
« Feto abortivo. » ji Dicesi anche delle
piante, che non vengono a bene e che
intristiscono, li Pure di certi parti del-
l' ingegno, sconciamente informi, si può
dire che siano abortivi. — Lat. ahor-
tivns.
Abòrto, s. m. L'atto e L'effetto del-
l' abortire, ij Feto nato prima del tem-
po naturale: « Ha fatto un aborto.» \\
Anche una persona mal conformata
dicesi per similit. Aborto, o Aborto di
natura ; e fifi. anche di un' opera del-
l' ingegno o della mano che sia molto
imperfetta e deforme: « Quella statua
6 un vero aborto, y \\ Aborto 2''''"''i''
rato, T. crim. Quello che è prodotto
maliziosamente. — Lat. abortus.
Abràdere, tr. T. med. e star. nat.
Toglier via radendo. Radere. Parl.p.
Abraso. — Lat. abradere.
Abrasióne, s. f. T. med. e star. nat.
Il toglier via radendo.
Abrogare, tr. Annullare, Rivocare,
per atto di autorità legislativa; e ri-
feriscesi propriamente a leggi : « Fan-
no leggi, che poi abrogano.» Part. p.
AbR0(;.\T(I. — Lat. abrogare.
Abrogazióne, s. f. L'atto dell'abro-
gare. — Lat. olirof/afio.
Abròstine e Abròstine, s. m. Specie
d'uva piccola, nera e aspra, che serve
a dare il governo al vino e a colorirlo,
detta volgarmente Colore. — È meta-
tesi di arbnstino.
Abròtano, s. m. Erba medicinale di
foglie minute e di odor grave. — Lat.
ahrotonum, grec. à.^pózo-io'^.
Abside, s. f. l'arte interna e semi-
circolare delle antiche chiese, dove
era collocato 1' altare, e dove il clero
sedeva all' intorno. Dicesi anche con
voce meno dotta Tribuna. — Lat. aisis,
grec. àiij.
Abusare, intr. Usar male di qual-
che cosa. Servirsene a fine non buono :
« Alcuni abusano delle ricchezze, al-
tri dell' ingegno. » j Vale anche Ecce-
dere neir uso di qualche cosa, rice-
vendone perciò danno: «Il vino fa
bene alla salute, ma non bisogna abu-
sarne. » ij rifi. Abusarsi della bontà di
uno, della propria autorità ec, ha lo
stesso significato che V intr. Abusare.
Il Assol. si riferisce sempre ad uso im-
moderato di piaceri: «Il tale abusa,
e perciò camperà poco. » Part. p.
Abu.s.vto. — Dal lat. abidi per mezzo
del suo part. p. abusus.
Abusione, s. f. Propriam. L'abusa-
re; ma in questo senso oggi dicesi
Abuso ; e la voce vive soltanto nel lin-
guaggio delle scuole a dinotare quella
Figura grammaticale, ond<t in luogo
della parola propria se ne pone un' al-
tra di sensi) affine. — Lat. abnsio.
Abusivamente, ai-v. In modo abu-
sivo, Per abuso, Contro ogni buon uso
o regola; ed anche Impropriamente o
Indebitamente.
Abusivo, ad. Male usato. Detto o
fatto impropriamente, Che è contro
ogni buon uso o regola. « Disposizione
abusiva : - Voce, parola, senso abusi-
vo. » Il Detto del corso delle monete,
vale Che eccede nel comune commer-
cio il prezzo legale. — Lat. abusivus.
AbùÉo. s. m. L' abusare. Mal uso; ed
anche Uso eccessivo: «Abuso di ric-
chezze, d'ingegno, d'autorità: -Abuso
di liquori, di piaceri. » ij ^ssoL Modo
di operare contrario alle leggi, alle
consuetudini, alla disciplina ec: « Ca-
sa, Amministrazione, Scuola ec. piena
d' abusi. ■» — Lat. abusus.
Acacia, s. f. Albero spinoso di alto
fusto, che produce liori bianchi odoro-
sissimi e che coltivasi per ornamento
dei giardini, dei viali ec. || Vi ha poi
un altro albero del medesimo nome,
ma di specie assai differente, dal quale
si ottiene la gomma arabica. — Lat.
acacia, grec. àxaxtct.
Acanto, s. m. Pianta erbacea, di fo-
glie grandi, accestite e intagliate; e di-
cesi anche il Fiore della stessa pianta.
— Lat. acanihus, grec. àxavi>o;.
Acaro, s. m. Animaletto articolato,
quasi impercettibile, che nascendo
sotto la pelle del corpo umano pro-
duce la rogna. — Lat. acarus, grec.
fixap'..
Acatalèttico, e Acatalètto. ad. T.
lett. Aggiunto di verso greco o latino,
a cui nulla manca in fine: contrario
di Catalettico. — Lat. acatalectus, groc.
à.v.y.-A'K-fiY.zo(,.
Acattòlico, ad. usato spesso anche
in forza di sost. Non cattolico. Cri-
stiano che non segue la dottrina cat-
tolica della Chiesa romana. — Grec.
y.ail-oX'.xc5j con à privativa.
Acca. ». f. Nome dell'ottava let-
tera dell'alfabeto. Poiché di suo non
ha alcun suono o valore, ma solo mo-
difica il suono di alcune lettere, cosi
figuratam. si ])rende a denotare Un
minimo che, Un nulla: «Non sapere
un'acca; Non valere nn'acca; Non
stimare un' acca. » , Si usa anche in
plur. nella maniera Saper quattro
acche, Saper tanto o quanto: « Se io
so quattro acche, lo debbo al mio
maestro. »
Accadèmia, s. f. Propriamente si
disse La setta o scuola di filosofi greci,
cheseguiva le dottrine diPlatone;co.sl
chiamata dal luogo presso Atene, ove
ebbe il suo cominciamento; ed anche
il Lnogo medesimo: ma oggi intende-
si comunemente un' Associazione per-
manente di studiosi, stabilita con certi
regolamenti o statuti a fine di atten-
dere alle scienze, alle lettere ed alle
arti, e di promovere il loro incre-
mento: « L'Accademia della Crusca;
L'Accademia dei Lincei; L'Accade-
mia Tiberina ec. » '1 Anche il Luogo,
ove s'adunano gli Accademici, i E gli
Accademici stessi adunati: «L'Acca-
demia ha deliberato di, ec.»j| Adunan-
za Tornata accademica : « Oggi e' è
accademia. » li Università, Studio pub-
blico : più particolarmente Scuola o
Istituto pubblico, ove s'insegnano le
arti del diseguo. ; Studio di nudo fatto
dal vero, in disegno o in pittura: « Il
tale non ha esposto che un' accade-
mia. » I Trattenimento pubblico o pri-
vato di canto o di suono : « Stasera e' è
accademia alle Stanze : Quel pianista
darà un'accademia. » | /» accademia,
Per accademia, .\ceademicamente. —
Lat. academia. gree. àxaSyjiiia.
Accadèmica, s. f. Donna apparte-
nente a qualche Accademia: «Cate-
rina Ferrucci fu Accademica della
Crusca. » Voce rara come la cosa.
Accademicamente, «ir. Secondo il
costume delle Accademie. || Più co-
munemente si usa nel parlar familiare
nel senso di Per puro passatempo,
Senza alcun proposito o fine determi-
nato, e uuiscesi coi verbi Dire e Par-
lare: « L' ho detto accademicamente:
- Per parlare accademicamente:» for-
se perchè i discorsi degli Accademici
si credono fatti per solo passatempo.
Accadèmico, ad. Che ajìpartiene
all' Accademia istituita da Platone :
« Filo.sofia, Setta accademica. » i| Che
appartiene o ha relazione con un'Ac-
cademia: « Corpo accademico; Diplo-
ma accademico ; Stanze accademiche ;
Adunanza accademica; Orazione ac-
cademica ec. » WAnno accademico. Lo
stesso che Anno scolastico, V. Anno.
ii Discorso accademico, dicesi fami-
liarm. un Discorso che si faccia per
solo pa.ssatempo e non con un fine o
proposito determinato: «E vero, lo
dissi ; ma fu un discorso accademico. »
Il In forza di sost. Socio d'un' Acca-
demia, il Nel senso storico. Filosofo
dell'antica Accademia. — Lat. acade-
micus, grec. àxa5r|H'.y.óf.
Accadere, intr. Avvenire, Succe-
dere, inopin.itamenté. Di cosa che suc-
ceda oi)inatamente si dice pìutto.sto
Avvenire: ed è anche da notare che
Accadere quasi sempre sì riferisce ad
avvenimenti non lieti : « Anno accad-
dero parecchie disgrazie. » K uno che
si veda turbato, sogliamo domandare:
Che i'èoccatZijto.* Vedendo correr gen-
te, si domanda: Che è accaduto f ,| Im-
portare, Occorrere, sempre con la ne-
gativa: « Non accade che vi scomodia-
te : - Potrei aggiungere altre ragioni,
ma non accade.» Pari. ^.Accaduto.
— Lat. uccidere.
Accadimento, s. m. L'accadere. [|
Successo, Evento. I puristi lo adope-
rano per non dire Avvenimento.
Accaduto. 9. f. Ciò che è accaduto.
I puristi non vogliono neppnr questo,
sebbene abbia in suo favore 1' analo-
gia e l'uso, addivenuto oramai comune.
Accagionare, tr. Dar colpa. Incol-
pare, quasi Riferire a checchessia la
cagione d'una cosa: « Della morte del
malato accagionano l' imperizia del
medico. » Part.p. .\cc.\c.ioxato.
Accagliaménto, s. m. L'accagliare e
L' accagliarsi.
Accagliare, tr. Rappigliare, Coagu-
lare, Condensare, rif. principalmente a
latte, sangue, olio, e sim. il Più comu-
nemente si usa nel rifl. dicendosi : « Il
latte, il sangue, 1' olio si accaglia. »
Part. p. ACCAGLIATO.- Ad. «Latte,
sangue, olio accagliato. » - Da caglio.
Accalappiare, tr. Prender col ca-
lappio laccio nn animale : « Vanno
tutte le mattine ad accalappiare i
cani vaganti. » ,i ^(/. Ingannare, Met-
tere in mezzo alcuno: «Certi amici
del popolo lo accalappiano con bei
discorsi: - Certe donne accalappiano
i giovani : - Certe apparenze accalap-
piano i semplicioni. » 1 r?/?. Accalap-
piarsi in una cosa, Imbrogliarvisi,
Confondervisi : «S'è accalappiato in
un passo di scrittore, e non gli riesce
di cavarsene fuori. » Part. p. ACCA-
LAVI'IATO.
Accalappiatóre. rerJa/. da Accalap-
piare: Chi Che accalappia. i| Acca-
lappiatori, diconsi Coloro che pagati
dal Municipio girano per la città per
accalappiare i cani vaganti e portarli
allo stabulario.
Accalappiatura, s. f. L'azione del-
l' accalai)piare.
Accalcare, tr. Affollare, Stipare. ||
ACCALDATO.
- 11 —
ACCASARE.
Più cnniniie nel rifl. Far calca, AfTol-
larHÌ, Stiiiigcrni: «Molta gente «'t^ra
accalcatif nel teatro. » Pari. p. Ac-
CAI.CATf).
Accaldato, ad. Riscalflato o per
aver truppi) faticato, o corso, o per
esHcn! stato lungo tempo al koI<^ o
al Inoco: « Arrivò a ca«a tutto accal-
dato:- A qnclmodo accaldato si pose
al fresco, e prese nn mal di petto. »
Accalorare, ir. \m stesso che Acca-
lorire, ma meno comune, quantunque
anche questo non sia di grand' uso.
fari. p. Accalorato.
Accalorlre. tr. Propriamente Ren-
der caldo, Hiscaldare; ma si usa sol-
tanto nel //(/. per Incoraggire, Inani-
mire, Render caldo l'animo d'alcuno;
più comunemente Incalorire. Parl.p.
ACCAI.OIÌITO.
Accampaménto. ». m. L' accampare
e L'accamparsi. Il Più comunem. Il
luoKO ove un esercito sta accampato:
« L accampamento delle trupjie era
presso Foiano. » 1| Porre l'accumpa-
menio o gli accampameìtU in un luofjo,
Accamparvisi, Attendarvì.si.
Accampanare./»-. Disporre, Accon-
ciare, a torma di campana; e diccsi
particolarmente di un modo di di-
sporre i tralci delle viti, raccoglien-
doli e fermandoli insieme nello stesso
punto. Puri. p. Accampanato.
Accampare. Ir. Porre a campo l'eser-
cito: «Una delle doti principali del
buon capitano ò di accampar bene
l* esercito. » [1 fìg, Accavipam ragioni,
argomenti, 2>ri'ie8e ec. per Att'aceiare,
Mettere innanzi ec. è traslato alquan-
to ardito. > l'ii'i comnne nel rifl. Porre
gli alloggiamenti, Attendarsi : « L'eser-
cito si accam]iò lungo il fiume. » ii intr.
Alloggiare, .Stare attendato: «Le trup-
pe accamparono alle Cascine. » Part.
p. Accampato.
Accampionaménto. ». m. L'accam-
pionare.
Accampionare, /e. Registrare uno
stabile ai campióne, ossia libro del
pubblico censimento, per sottoporlo
a tassa, jl Rif. a strade, vale Regi-
strarle al libro del Comune per dover
esser mant(Mutto a spese pubbliche.
Pari. p. Accampionato.
Accanalare. Ir. Incavare a guisa di
canale; più comune Scanalare. || T.
archil. Lo stesso che Scannellare, ma
meno comune. Part.p. Accanalato.
Accaniménto. ». m. Ira, Stizza osti-
nata: «Combattere con accanimen-
to. » !| Applicazione soverchiamente
assidua ed intensa ad ima cosa: « La-
vorare con accanimento. »
Accanire, rifl. .Stizzirsi, Invelenirsi,
qnasi a modo di cane, ji Darsi con
cura ostìn.-ita ad un lavoro. Part. p.
Accanito.
Accanitamente, are. Con accani-
mento, Con ira; oppure Con tutto lo
sforzo, Con soverchia applicazione.
Accanito, ad. Che opera con acca-
ninieiit", Che attende con soverchia
alacriti'i ad una cosa: «Accanito al
lavoro, allo studio ec. «Ij^^. di com-
battimento, pugna ce. vale Fatto con
accanimento. [IDI odio, ira ec. Osti-
nato, Implacaoile.
Accannatóio. .«. m. Arnese delle tes-
sitore, ed è Vn bastoncello di legno
che si mette in un lóro, e che serve
a far muovere il pettine.
Accannellare, tr. Avvolgere il filo
sopra i cannelli. i| T. ardili. Fare in
rilievo, nella ))arfe int'eriore delle co-
lonne, dei mezzi cilindri o bastoncelli.
Part.p. ACCANNEf.LATO: -Ad. t Filo
accannellato; Colonne accannellate. »
Accanto, prep. che regge il suo ter-
mine mediante la |)articella A., e vale
Presso, Al fianco o Al lato di chec-
chessia: «Gli siede accanto: -Accanto
alla bottega, alla strada i!c. » il avv.
di luogo. Vicino, Presso: « .Sedere ac-
canto; Abitare accanto. » :| In forza
d'aggiunto, Che è, si trova, accanto:
« Due usci accanto ; La casa accanto. »
Il Coi vv.iM Stare, Porre, e siin., s'usa
flguratam., sia come prep., sia come
ave. nei paragoni per Esser pari, Te-
nere in egual conto, ec.: « C'è chi pone
il Monti accanto a Dante : - L' Ariosto
e Omero stanno accanto :-Son due
birboni, e per me po.ssono staro ac-
canto l'uno all'altro.» Anche di cose:
« L'Abele: del Duprè può stare accanto
ai iiiù insigni capolavori di scultura,»
cioè. Non la cede ad essi in pregio ed
in bellezz;i. — Dalla prep. a e canto.
Accantonaménto.», m. L'accanto-
nare, detto di milizie. i| Il luogo ove le
milizie sono accantonate.
Accantonare, ir. Distribuire le mi-
lizie nei paesi o villaggi circonvicini
a fine o di farle riposare, o di atten-
dere il tempo per entrare in campa-
gna. Part.p. Accantonato.- In for-
ma iVad.: « Milizie accantonate. »
Accantonato, ad. Fatto a cantoni,
ad angoli. Angolare.
Accapacciaménto. ». m. L'aecapac-
ciare: più comune Accapaeciatura.
Accapacciare. tntr. e rifl. Esser
preso da gravezza di testa, più spesso
per un colpo di sole : « Con ([uesto sole
e' è da accaiiacciare o accapacciarsi. »
Vero è che non essendo molto usato
il verbo, si direbbe comunemente, C'è
da prendere un' accapaccint ara. Part.
p. Accapacciato. - In forma d' ad.
Preso da gravezza di testa : « Son tutto
accapacciato. »
Accapaeciatura. ». f. Gravezza di
testa. :; Si usa anche scherzevolmente,
come quando si dice : « Ila preso nn'.ac-
eaiiacciatura sopra alcuni teoremi di
Euclide. »
Accaparrare, (i-. Fissare la compra
r uso di una cosa, ovvero 1' opera
di una per.stma, dando o ricevendo
la caparra: «Ho accaparrato per la
segatura in Maremma cinquanta ope-
raj. » il Spesso signiHca semiilicein..
Assicurarsi, con promessa di mercede,
del servigio di qualcuno: « Sono stati
accaparrati per la festa i migliori so-
natori. » l, .S'i accaparrano anche dei
posti, degl' impieglii, dei voti, e talvol-
ta ci coi re davvero la caparra, f Ma
è sconcissimo il dire Accaparrarsi
l' amicizia di aìciino, il favore, la pro-
tezione, e sim. i'n W.j}.AcCAPAUK.\T0.
Accapezzare. (;■. Acconciare, Ri-
durre, col martello in forma regolare
le pietre per muri o per lastrici. PuW.
p. ACCAPKZZATO. - In forma A' ad.
« Pietre accapezzate. » - Da capo.
Accapigliaménto. ». m. L'accapi-
gliarsi. IJissa. Contrasto.
Accapigliare, recipr. l'ropriamente
Pigliarsi jier i capelli ; ina dieesi in ge-
nerale i>er.\zzHffarsi, Venire alle mani
due o jiiù persone fra di loro: «Una
ciana s è accapigliata con un'altra: -
Si accapigliarono e si picchiarono ben
bene. » ,1 Dicesi anche per Questiona-
re, Litigare, e non solo di persone del
volgo, ma di chiunque altro questiona
con modi volgari: « Spesso i giornali-
sti s' accapigliano tra dì loro, e il pub-
blico ride. » Part. p. ACCAPIGLIATO.
Accapigliatura. ». f. L'accapigliarsi,
Questione, Litigio volgare.
Accapiteliare. tr. T. lihr. Mettere
alle due testi- del libro legato quei
correggiuoli, che si chiamano capitèl-
li. Part. p. ACCAPITELLATO.
Accappatóio. ». m. Specii; di cappa
per lo più di lino o di cambrì, che si
lega al eolio e cuoprc quasi tutta la
persona. Si adopera o quando s'esce
dal bagno, o quando ci si fa tagliare 1
capelli, od aiK-he ci si pettina.
Accappiare, <r. Fermare, Stringere,
con cappio. Part.p. Accappiato.
Accappiatura. ». f. Fune o Corda
che dall' un decapi ha un eappio scor-
soio, e che quanto più si tira e più
stringe, il Nodo in fonua di cappio, e
particolarm. Quello che fanno le tessi-
tore al filo della tela quando si strap-
pa, p(-r riannodarlo.
Accappiettare. /r.Legare perle coc-
che con eappiétto.fazzoletti, calze, ec.
quando le lavandaie li mettono in bu-
cato, a (ino di non scambiarli o per-
derli. Pari. p. ACCAPPIETTATO.
Accapponare, tr. Castrare i gallet-
ti. Capponare, rifl. Accapponare la
pelle, dicesi Dell' incresi>arsi della
pelle dell'uomo, quando è preso da
un sentimento d' orrore o di ribrezzo,
che diciamo anche Venire i bordoni :
« A tal racconto mi si accappona la
pelle. !■ Part.p. Accapponato.
Accaprettare. tr. Legare un ani-
male quadrupede per le ((Uattro gam-
be, come si fa a' caprétti e agli agnelli.
Part. p. Accapkettato.
Accarezzaménto. ». m. L' .iccarez-
zare. , Can-zza; ma non è comune.
Accarezzare, tr. Far carezze. Vez-
zeggiare ; più comune che Carezzare :
« Quel bambino tutti Io accarezzano.»
linei fig. Trattare alcuno con molta
amorevolezza sia in fatti che in pa-
role, Tenerselo caro; ma spesso non
è altro che Lusingare per indurre al-
cuno ai proprj disegni : « Catilina (e
cosi fanno quanti somigliano a lui) so-
leva accarezzare specialmente i gio-
vani. »;| Lo scrittore, 1' artista acca-
rézza le opere sue, » ossia Io finisco
con ogni più amorevole cura: «11 con-
tadino accarezza le piante, » ossia lo
coltiva con ogni diligenza. Ironicam.
Accarezzare altrui le spalle con un
bastone, Bastonarlo. :j Accarezzarsi la
barba, i baffi, e sim., dicesi per Li-
sciarseli con mano, accomodandoli :
« Nel tempo eh' io gli parlava, egli
si .accarezzava la barba. » Part. p.
Acculi KZZATO.
Accartocciaménto, ». m. L' accar-
tocciare. 1 T. arc/ìit. Fregio fatto a so-
miglianza d' nn cartoccio.
Accartocciare, tr. e rifi. Avvolgere
e Avvolgersi a forma di cartòccio.
Part.p. .\ccAUTOCClATO,usato spes-
so anche in forma d' ad.
Accartocciatiira. s.f. L'atto e L'ef-
fetto dell' ai-i-artocciare.
Accasaménto. ». m. L'accasare e
L'accasarsi.
Accasare, tr. Collocare in matri-
monio una donna: «Ha acea.sato I.i
figliuola col tale :- L'ha accasata bene
male. » n/f. Unirsi in matrimonio; e
dicesi tanto dell'uomo, (juanto della
donna: «Si acc:isano innanzi tempo:
- Penso di acc-jsarmi con un uomo
di garbo, non importa se inoltrato
negli anni. » . Vale anche .\prir casa
preudendo moglie: «È andato a Ro-
ma, e ci s'è accasato.» /"«;•(. j>. Ac-
casato. - Da casa.
ACCASCIAMENTO.
12
ACCÈNDERE.
Accasciaménto, s. m. L' accasciar-
si.ìl Fiacchezza, Indebolimento grande
di forze, o d'animo: «Mi sento un
grande accasciamento addosso. »
Accasciare, tr. Infiacchire, Spossa-
re; e per lo più dicesi di anni, malat-
tie, fatiche ec. « Gli anni e le malattie
lo hanno accasciato. » il Anche i di-
apìaceri, se gravi o ripetuti, accasciano
l'uomo. Il ri^.Infiacchirsi;e rif. all'ani-
mo, Avvilirsi, Abbandonarsi: « L'uom
forte non si accascia nelle sventure. »
Part. p. ACCASCIATO. — Forse dal
lat. coscus, Vecchio, Cascante per vec-
chiezza.
Accastellare. Ir. Porre, specialm.
frutta, le nne sopra le altro in modo
da formare come un castèllo o una pi-
ramide. Parl.p. ACCASTELLATO.
Accastellinare. Ir. Lo stesso che
Accastellare, Fare una castellina.
Part. p. ACCASTELLINATO.
Accatarràio. ad. Preso, Affetto, da
catarro: « Son tutto accatarrato: -
Vecchio aceat.Trrato. »
Accatastaménto, s. m. L' accata-
stare.
Accatastare, tr. Ammassare, Am-
mucchiare in forma di catasta, rif. pro-
priamente a legna, e per estens. anche
ad altre cose. Il Quindi flguratam. si
dice altresì per Mettere più cose in-
sieme, le une sopra le altre, disor-
dinatamente : « Hanno accatastato
in quella stanza seggiole, libri, ta-
volini, ce. Part. p. ACCATA.STATO,
usato anche in forma d'ad.: «Legna
accatastate. »
Accatastare, tr. Mettere al catasto.
Registrane sui libri del Comune i beni
dei cittadini per sottoporli a tassa.
Part. p. ACCATASTATO.
Accattabrighe, s. m. ind. Colui che
va in cerca di questioni, di liti. Leti-
chino. 1! Dicesi anche, ma meno oomu-
nem., Colui che si piglia volentieri
cure ed impacci per altri.
Accattapane. ». m. ind. Colui che va
limosinando. Accattone.
Accattare, tr. Limosinare, Mendi-
care; e spesso si adopera assolutam. !|
Ridurre, o Esser ridotto ad accattare,
vale Ridurre, o Esser ridotto .all'estre-
ma miseria: « Il giuoco del Lotto ha
ridotto parecchi ad accattare : - Se
perdo quella lite, son ridotto ad ac-
cattare. » li Raccogliere, per mezzo di
questua, denaro o altro, più spesso per
fine religioso o caritativo : « Nelle chie-
se accattano durante le funzioni o la
predica: - Si accatta per le anime del
Purgatorio. » ii Pigliare in prestito de-
nari od oggetti : « Ho dovuto accat-
tare cento franchi :- Ho accattato dal
vicino un poco d' olio. ^Wfig. Accattar
lodi, Andare studiosam. in cerca di
lodi, senza badare come si ottengono,
e da chi. li accattar ragioni, scuse, pre-
testi. Cercare, Mendicare, ragioni, pre-
testi per propria scusa o giustifica-
zione ec.'i Accattar bric/Jie. Attaccarla
con questo o con quello per qualsivo-
glia motivo, ancor che vrivolo. Anche
Pigliarsi volentieri imiìacci per altri.
il Nella operazione aritmetica del sot-
trarre, dicesi per Prendere una diecina
dal numero accanto, aggiungendola al
numero da sottrarre : « Chi da 7 leva 8,
non si può; accatto 10 e dico 17. »ii
Ohi presta tempesta, e chi accatta fa la
festa, prov. che sconsiglia l' impre-
stare, il Accattare e non rendere, gua-
dagnare e non spendere fa l'uomo ric-
co, prov. di chiaro significato. Part.p.
ACCATTATO. - Ad. : « Ragioni, Pre-
testi, Scuse accattate, » cioè Cercate
a bello studio. Artificiose, Non vere. —
Dal l.at. captare.
Accattino. ». m. Colui che nelle
chiese o fuori accatta per qualche
fine religioso, o caritativo.
Accatto, s. m. L'accattare: «Vi-
vere d' accatto. » li II questuare che si
la nelle chiese o fuori: «L'accatto
della predica per le anime del Purga-
torio dette un cento di lire. » i| Ciò che
è stato raccolto dalla questua: «Ac-
catto abbondante : - Accatto scarso. »
Il Andare all' accatto, Andare a far la
questua. 1 1 Accatto T. slor. si disse nella
Repubblica fiorentina una gravezza
straordinaria imposta ai cittadini per
istraordinarie necessità del Comune.
Accattòlica. ». f. Voce di scherzo,
10 stes.so ohe Accatto; usata per lo più
nelle maniere Andare, Essere, Ri-
dursi ec. all' accattòlica, per Vivere
limosinando. Ridursi all' elemosina :
« Qui, se le cose non mutano, e' è da
andare all' accattòlica. »
Accattonaggio. ». m. Il mestiere
abietto dell'accattone, L'accattar per
mestiere: «L'accattonaggio è proi-
bito dai Regolamenti di Polizia. » Dif-
ficilmente a questa voce potrebbe
sostituirsi oggi o 1' antiquato Accat-
teria, oppure Questua, essendo l'^c-
cattonaggio illecito, e la Questua am-
messa o tollerata dalle leggi.
Accattóne. ». m. Colui che va limo-
sinando per me3tiere,e vive d'accatto.
Accavalcare, tr. Passare al di so-
pra: «Accavalcare un muro, una sie-
pe, una panca ec. » che più comunem.
dicesi Scavalcare, li j4ccacaica)"e una
maglia, diccsi per Passare una maglia
sopra un' altra, il che si fa dalle donne
in certe parti della calza. Part.p. Ac-
cavalcato.
Accavalciare, tr. Star sopra una
cosa con una gamba da una parte e
r altra dall' altra, come si sta a ca-
vallo. Più comune Stare accavalcio7ti.
li Per similit. si dice anche che un
ponte, un arco ec. accavalcia il fiume,
la strada ec. ii Accavalciare le gambe.
Mettere una gamba sopra l' altra, come
spesso facciamo quando si sta a sede-
re. Part. p. Accavalciato.
Accavalcióne e Accavalcióni. avv.
Con una gamba da una parte e 1' altra
dall' altra ; e si usa per lo più coi verbi
Stare e Mettersi.
Accavallaménto, s. m. L'accaval-
lare e L'accavallarsi.
Accavallare, tr. Mettere una cosa a
cavallo, ossia a ridosso o a traverso
a un'altra: «Accavallare una panca
sopra un'altra. » li Rif. a tele, e sim.,
Lasciare uno o più fili senza tesserli.
11 rifl. Accavallarsi, detto di nervo.
Distrarsi. Part. p. Accavallato. 1|
In forma d' ad. « Ho un nervo acca-
vallato, che mi dà molto dolore. »
Accavallatura, s.f. L'atto e L'ef-
fetto dell' accavallare e dell' accaval-
larsi; ma usasi più spesso per Quei
fili della tela, che sono rimasti senza
esser tessuti, il E per Distrazione, par-
landosi di nervo.
Accavigliare, tr. Avvolgere o Di-
stendere seta, altre cose filate, so-
pra la caviglia, per renderle atte agli
usi occorrenti. PaW.7>.AcCAVIGLlAT0.
Accecaménto. ». m. L' accecare. i|
Più comune nel fig. per Stato della
mente turbata e come intenebrata
da qualche; passione: «Accecamento
della mente, della ragione. » || Usasi
anche per Intasamento : « Acceca-
mento di un condotto, di una fogna,
e sim. »
Accecare, tr. Privare del senso della
vista, Render cieco: « Quel professore
di oculistica ne ha accecati parecchi. »
il Abbagliare fortemente: « Oggi è un
sole che accièca. » || fig.: « Gli onori, la
bellezza, i denari ec.acciécano, » ossia
sopraffanno la mente dell' uomo, ne
offuscano la ragione : « Certe passioni,
come l'ira o l' amore, acciècano spesso
gli uomini. » \\ Accecare, rif. a specchio
o ad altra cosa lucida, Appannare,
Rendere oscuro. i| Accecare un colore.
Oscurarlo; — una lettera, una paro-
la ec. Coprirla con inchiostro; — una
finestra o altra apertura, Murarla af-
finchè non v' entri la luce ; — un con-
dotto, un canale, e sim., Intasarlo; —
un chiodo, una vite. Farne entrare il
capo nel legno o nel ferro, in modo
che non risalti fuori ; — le viti o altre
piante, Guastar loro gli occhi, li r-i/?.
Togliersi deliberatamente o per di-
sgrazia il senso della vista: «Edipo
si accecò con le fibbie di Giocasta;-
C è mancato poco che non mi sia ac-
cecato. » 1 i inlr. Divenir cieco ; e si usa
anche nel fig., detto della mente. ||
Ch' i' accièchi, modo imprecativo e
plebeo, per dare maggior forza alla
propria affermazione : « Oh' i' acciè-
chi, se non è vero. » Part. p. ACCE-
CATO.
Accecatóio. ». m,. Saetta da tra-
pano, con la quale si fa la cieca, os-
sia un incavo nel legno o nel ferro
l)er ficcarvi il capo di un chiodo o
d' una vite, in modo che non vi risalti
Accecatura. ». f. L' atto e L' effetto
dell'accecare, i Incavatura fatta con
r accecatoio, che dicesi anche Cieca.
Accèdere, intr. Accostarsi, Appres-
sarsi; ma in questo senso, che è il
proprio, oggi parrebbe un' affettazio-
ne. Coloro, ai quali non piace il parlar
popolare, dicono Accedere a una villa,
a un podere, e sim., per Andare, Por-
tarsi ad essi, il fig. Acconsentire, Ade-
rire: « Accedette alle ragioni, all'opi-
nione mia ; Accedere a un trattato, ec. »
Il Accedere in un luogo. Visitarlo nel-
l'interesse della legge, della giustizia.
Part. p. Acceduto. — Lat. accedere.
AccefTare. tr. Prender col cèffo,
proprio delle bestie, e specialmente
del cane. Part. p. ACCEFFATO.
Acceleraménto, s. m. L'accelerare
e L'accelerarsi; ed anche L'accresci-
mento della velocità di un corpo in
moto.
Accelerare, tr. Render celere o più
celere : « Accelerare il movimento
d'un corpo.» ,; Come sinonimo di Af-
frettare, non è dell'uso comune, e nes-
suno direbbe parlando: Accelera il
passo, il Accelerando, T. inus. che scri-
vesi sopra una frase per indicare che
il suo movimento deve, nella esecu-
zione, andare meno lento. Part. p.
ACCELERATO — Lat. adcelerare.
Accèndere, tr. Appiccar fuoco a
checchessia affinchè arda, riscaldi o
illumini : « Accender la candela, il ca-
minetto, la stufa, il fuoco, il lume, la
lucerna, l'altare, e via discorrendo:»
e dicesi anche di cosa che comunichi
il fuoco, il Accendere V animo di alcu-
no, detto di passioni, e specialm. del-
l' amore e dell'ira, vale figuratam.
Eccitarlo, Agitarlo, ii Parlandosi di
esortazioni, Disporre mirabilmente
r animo di alcuno a fare una cosa :
« Le parole del capitano accesero i
soldati al combattimeuto. » |i Jlcce»-
ACCENDIBILE.
13
ACCESSÒKIO.
dere una ilispala oc, una guerra, Su-
scitarla, Farla wawkxo.w Accendere
una partila, un deliito, o un credito.
Registrarlo nei liliri dti' conti.H Accen-
dere uìi.' ÌKn-iziune, l'rciulcrc un'ipo-
teca sui hvui (li alcuno.liri/?. l'rcndi^r
fuoco, Jjcvar fianuiia. Ij fig. Accen-
derai d'amore, d'ira, Innamorarsi,
Sdegnarsi, li aasol. Accemli-rai, Adi-
rarsi: «Non v'accendete, che a tutto
si troverà rimedio.» w Accendersi in
viso. Divenir rosso, più sposso per
ira. il Acceìidersi il, viso, la faccia oc.
Divenir rossa per qualsivoglia caj^io-
ìic.W Accendersi il sangue. Adirarsi:
« A quelle parole, mi si accese il san-
gue, e non potei più contenermi. » i|
Detto di lite, disputa, guerra ec. Su-
scitarsi, Appiccarsi, Sorgerò. Part. p.
Accuso, usato spesso in forma lì'Ad.
Il Aggiunto a colore, e più spesso al
color rosso, vale Assai vivo, li K detto
di persona, Sdegnato, Irato.|iD'aninio
ardente, l'ieuo di volontà a fare una
cosa. Il Partita accesa, Jiehito acceso,
Partita, Deliìto non pagato, e perciò
non cancellato dal libro. — Lat. ac-
cendere.
Accendibile. atZ. Atto ad accendersi.
Accendiménto. ». m. L'atto dell' ac-
cend<u'e.
Accenditóio, s. m. Mazza o Canna
con in eiina, uno stoppino per accen-
dere eiindele o lumi.
Accenditóre-óra-trice. verhal. da
Accendere; Chi o Che accende.il .^c-
cenditore, (licesi particolarmente di
Colui che nelle chiese ha l'incarico
di accenderci l'altare, o di Colui che
accende i lumi per la città.
Accennare, intr. Far cènno o con la
mano o col capo : « Egli badava ad ac-
cennare; ma io non gli davo retta.»
Il Accennare ad uno. Fargli cenno, Av-
visai'lo per mezzo di cenno: « Accen-
nagli che vi^uga qua. » Il .(lccf)inorc o
una cosa. Alludere ad essa col discor-
so. || Accennare di si n di no. Fare col
capo un cenno indicante affermazione,
consenso, oppure diniego. H (/•. Accen-
nare una persona, una cosa. Indicarla
col dito, Additarla. Il Al giuoco della
briscola si accennano al compagno,
per mezzo di certi segni convenuti, le
cinque briscole maggiori: «Accennare
l'asso, il tre, il re fa. -n \\ Accennare,
detto di cosa, vale Dare qualche in-
dizio: « Questo vino accenna la muf-
fa. »j| Accennar coppe e dar denari,
con traslato preso dal giuoco dello
minchiale, diccsi, proverbialm. per
Mostrar di fare una cosa e poi farne
un' altra. Il ^rrcji.Hrtre una cosa. Toc-
carla, parlamlo o scrivendo, appena
!i\)yn'.nii,\\ Accennare tina figura, De-
linearla leggermente e con qualche
tratto. Il T. argent. Fare su jiiastre
d' oro d' argento il disegno di ciò
che si vuol cesellare, con un ferro
appuntato che chiamasi perciò Piin-
teìiino per accennare.,] recipr. Farsi
scambievolmente dt;' cenni; e dicisi
particolarmente d' innamorati, o di
altre persone che hanno interesso a
coninnicaro tra di loio per cenni.
Part. p. Accennato.
Accenno. ». in. Lo stesso che Cenno.
11 Piccolo indizio di checchessia : « Que-
sto \-1no li.i un accenno di niutTa. »
Accensibile, ad. Atto o Disposto ad
accendersi; e dieesi forse più spesso
di uomo che è facile ad accendersi,
ossia ad adirar.si.
Accensióne. .«. f. L'accendere e
li' accendersi; «Accensione dei fuo-
chi d'artifizio: -Accensione di mate-
rie secche. » 1| Senso di calore o di ri-
Bcaldamenlo al capo (; alla faccia, che
spesso si manifesta per un grande ros-
sore: « Il malato durante la giornata
ha avuto parecchie accensioni. »
Accentare. Ir. Segnare col debito
accénto una parola. Part. p. Accen-
tato. - Ad.:t Verso, parola, sillaba
accentata. »
Accentatura, s. f. Il segnare gli ac-
centi.
Accènto, s. m. Inalzamento del tono
della voce, che si fa più su di una sil-
laba che su di un' altra. || Il segno che
raiipresenta questo inalzamento,e che
suol essere una stanghetta obliqua, la
quale si sovrappone alla vocale, ove
cade l'accento, il Modo di pronunzia-
re, Pronunzia: « All'accento si cono-
sce che è forestiero. » il Tono dì voce
esprimente i diversi affetti dell'ani-
mo: «Parlare con accento d'ira, di
pietà ce. » Il I poeti Io usano per Voce,
Parola. - Lat. aecenlus.
Accentraménto, s.m. L'accentrare.
Accentrare, tr. Concentrare, Kac-
coglicrc al cóntro. |1 Oggi nel linguag-
gio politico usasi per Eaccogliere nel
Governo eentrale la maggior parte
delle attribuzioni, che dovrebbero o
potrebbero essere esercitate dagli
ufficiali locali: l'opposto diccsi i>i-
acentrare. Part. p. ACCENTRATO.
Accentratóre-trice. verhal. di Ac-
centrare ; Chi o Che accentra, nel
senso ])olitico : « Ministro accentrato-
re : - Politica accentratrice.»
Accentuare, tr. Pronunziare una
parola co'suoiaccenti, Esprimere bene
gli accenti parlando o leggendo; an-
che a»«o;.ll Eseguire una composizione
musicale con la debita espressione ; ed
in questo senso pure s'usa spesso asaoT
Il Dicesi figuratam. Accentuare una
frase, una parola ec., per Pronun-
ziarla con più forza, affinchè faccia
maggiore impressione in colui che
ascolta, e rilevi meglio il pensiero,
il sentimento o la volontà di colui
che la proferisce. Fin qui la metafora
non è sforzata, t Ma sforzatissinia ad-
diviene, e perciò assai vizio.sa, quando
diciamo Accenttiare il proprio p>en-
siero, sentimento ec. ; e peggio poi
quando diccsi, ad es. : « Il Vesuvio da
qualche giorno accentua la sua atti-
vità ! » Part. p. Accentuato.
Accentuatamente, avo. In modo ac-
centuato.
Accentuazióne.». /. L'accentuare.
Accerchiaménto.s.m.L 'accerchiare.
Accerchiare. Ir. Chiudere come in
uu cérchio. Circondare: «I nemici lo
accerchiano: - Al suo ritorno lo ac-
cerchi:irono gli amici e i parenti per
domandargli chi una cosa e chi un' al-
tra. » Part. p. Accerchiato.
Accercinare. tr. Avvolgere qual-
che cosa a forma di cercine: « Si
prende un canovaccio e si aocérci-
na. » Part. p. AccERClNATO.
Accerito. ad. Molto acceso nel viso
per solo o per febbre o per altra
cagione. — Probabilm. da cera per
Volto.
Accertaménto. ».m. L'accertare. ||
Verilìcazioue.
Accertare, ir. Fare.Kendere, certo
alcuno di checchessia; Assicurare:
« Vi accòrto che la cosa sta cosi. »
lì Accertare una cosa, come notizia,
fatto, e sim.. Verificarla, Certificarla:
«Accerterò la notizia; e, so è vera,
ci regoleremo. » H Accertare la ren-
dita, Conoscerla esattamente. Deter-
minarla nella sua vera quantità ; il
che fanno gli ufficiali del Governo a
fine d' imporvi la tassa. i| Accertare il
colpo, la mira. Drizzare bene il colpo,
Prender bene la mira per non errare.
\\rifl. Pendersi certo di qualche cosa,
Assicurarsene : « Mi son accertato che
la cosa è vera:- Accòrtati del fatto,
priinadi giudicarne, n] Accertati, S'ac-
certi ec, sono modi di affermazione:
«S'accerti, che la cosa andò cosi.»
Pari. p. Accertato, usato anche in
forma d'ad. « Fatto accertato; Ken-
dita acc('rtata. »
Acceriaiaménte. avv. In modo ac-
certato, (;on certezza.
Accesamente, avv. Con grande ar-
dore, .\rdent(finente: «Parlare, Ope-
rare, Amare accesamente. »
Acceso. V. Accenuere.
Accessibile, ad. Da potervi acce-
dere o andare, detto di luogo. : fig. di
persona, A cui uno può presentarsi e
con cui può parlare facilmente, che
anche si (lic(^ Di facile accesso.
Accessibilità. ». f. astr. d'Accessi-
bile; L'essere accessibile, detto cosi
di luogo come di persona.
Accessióne. ». f. Voce che vive sol-
tanto nel scuso di Assentimento, Ade-
sione a un trattato concluso da altri;
e per lo più dicesi di Governi, i, E
nel linguaggio forense per la Parte
che di per sé va dietro alla proprietà
d' un'altra parte. — Lat. accessio.
Accèssit, Voce latina, usata a modo
di ». m., ed è un'Onoranza che in un
concorso si conferisce a colui, il quale
si avvicinò (accessit) più d'ogni altro
al premio: «Dare l'accèssit; Avere
l'accèssit. »
Accèsso. ». m. Il modo o La via da
potere andare ad un luogo : «Casa, vii la,
podere di difficile accesso.» ,11 punto
per il quale è possibile l'accedere:
«Accesso alla villa, al podere ce. »Un
senso fig.: Uomo di facile accesso, lo
stesso che Uomo accessibile. Al quale
è facile presentarsi e parlare. ; \cl
linguaggio legale dicesi la Visita giu-
diziaria nel luogo ove è stato com-
messo un delitto, o per verificare lo
stato della cosa in controversia. , Atto
d' accesso,l\ documento sul quale sono
scritti i resultati di questa visita, j Nel
linguaggio dei medici. Il sopravvenire
di qualche fenomeno morboso, che per
10 più si ripete periodicamente; e in
particolare detto di febbre intermit-
tente. Il Si estendo anche a significare,
11 prorompere d'una passione vee-
mente: « Accesso d'ira, di collera, di
furore ec. » i| Accesso, dicono i Cano-
nisti La facoltà di possedere benetìzj,
vacanti per la morte di chine aveva
il titolo, od anche prima della debita
età. il E dicesi pure Quella maniera
di suffragio che talora si pratica dai
Cardinali nella elezione del Papa, al-
lorché, non essendovi un numero suf-
ficiente di voti per laelezi(me stess:»,
danno con altra scheda il voto, nella
3 naie sono scritte le parole Accedo
omino X., ovvero Accedo nemini. —
Lat. accessus.
Accessoriamente, ave. In modo ac-
cessorio, Si'coiKlariamente.
Accessòrio, ad. usato spesso in
forza di sost. Che si aggiunge al prin-
cipale, né può su.ssistcre senza di esso.
i; Nel parlar comune non ha il senso
rigoroso che gli attribuiscono i filosofi,
ma vale semplicemente Secondario,
Che ha minoro importanza. ;| Accts-
ACCESTATO.
— 14 —
ACCIAIATURA.
sórj dicono i pittori Tutto ciò che nel
lavoro è fuori del soggetto rappresen-
tato, e vi sta come abbellimento. || Per
accessorio, lo stesso che Accessoria-
mente.
Accestàto. ad. Formato in cesto:
« Pianta di foglie accestate. »
Accestiménto, s. m. L'accestire.
Accestire, intr. Far cesto; e dicesi
propriamente delle piante erbacee :
« La lattuga accestisce presto. » Pari,
p. Accestito.
Accétta, s. f. Strumento da tagliar
legna, simile alla scure, ma alquanto
più piccolo. Il Cosa fatta con l'accetta,
Cosa fatta grossolanamente. || Fatto
con l'accetta, dicesi d'uomo goffo della
persona, o di rozze maniere. |j Darsi
l'accetta su' piedi, dicesi proverbialm.
di chi, essendo accusato, dice cose che
invece di giovargli gli nocciono, perché
stanno a provare l'accusa: « Con quel
discorso si dette l' accetta su' piedi. »
Più comune a Firenze Darsi la scure
o la zappa su' piedi. \\ Dar sentenze o
Far la giustizia con V accetta, Senten-
ziare Amministar la giustizia cieca-
mente e senza considerazione. |1 i^or
le parti con l'accetta, Farle in modo
assai ineguale, e perciò ingiustamente.
11 Pananti (Poet. Teatr. 1.) dolendosi
che la musica, sorella della poesia, si
fosse presa una parte troppo maggiore
che questa, diceva: «Qui con l'ac-
cetta son fatte le parti, E la musica ha
tolto uno e tre quarti. » — Forma di-
minut. di arda o ascia.
Accettàbile, ad. Da poter essere
accettato : « Offerta, Proposta, Ra-
gioni, Condizioni ec. non accettabili. »
Il Tempo accettabile, T. teolog. Tempo
propizio, opportuno, a sperar perdono
da Dio.
Accettabilità, s. f. astr. di Accetta-
bile; L'essere accettabile.
Accettare, tr. Ricevere con gradi-
mento ciò che ci viene offerto.] i Quando
la cosa offerta è o può parere di pic-
colo pregio, dicesi comunemente: Ac-
cètti il buon cuore; Accetterà il buon
cuore ec, volendo intendere che, più
che alla offerta, si deve badare al-
l'animo dell'offerente. || Acconsentire
a ciò che ne vien domandato o pro-
posto: « Accettare nna domanda, una
proposta, un invito; Accettare la de-
dica d' un libro, e simili. » \\ assol. « Lo
invitai a desinare, ed egli accettò su-
bito. » 1 1 Accettare uno in una religione,
in un ordine, vale Accoglierlo, Am-
metterlo in essa.lJAmmettere, Appro-
vare, Seguire, cA«cc/ifssi(i, come buono:
« Accettare un'opinione, un'usanza ec. :
-L'uso dei ben parlanti non accetta
certe voci forestiere, di cui la lingua
non ha bisogno. » 1| Accettare, vale an-
che Prendere sopra di sé un ufficio, un
incarico che importi obblighi : « Ac-
cettar la tutela di alcuno; Accettar
di far parte d'una Commissione. » ||
Accettare una scommessa, una sfida,
un duello ec. Non rifiutarvisi; e si usa
anche assol. « Per molti sarebbe ver-
gogna, sfidati a duello, non accettare.»
Il Accettar battaglia, detto d' esercito
o di generale, vale Non sfuggirla :
« Accettò battaglia in luogo svantag-
gioso. » 11 Accettar V eredità di alcuno,
Dichiarare di volerne essere erede,
secondo le disposizioni del testamen-
to : « Poiché erano più i birri che i
preti (poiché il patrimonio era aggra-
vatissimo di debiti), accettai l'eredità
con benefizio d'inventario. » |i Accet-
tare una cambiale, Mettere a pie di
essa la propria firma, obbligandosi al
pagamento. \\ Accettare uno per amico.
Riconoscerlo per tale : « Se fai questo,
non t'accetto più per amico.» il Non
accettare una scusa, una ragione, e
sim., vale Non menarla buona. Rifiu-
tarla. || Part. ])r. ACCETTANTE.'! In
forza di sost. Colui che accetta una
cambiale: « L'accettante è il tale, il
giratario il tal 'Mm. i>\\ Accettante e
stipulante, formula legale, Che accon-
sente e si obbliga alle convenzioni
stabilite in un contratto. Ma nell'uso
familiare diccsi di Chi si trovi, suo
malgrado e senza opporsi, a vedere
udire cosa che lo risguardi e gli
dispiaccia: «Furono dette della mo-
glie cose gravissime, e il marito era
lì accettante e stipulante. » Part. p.
Accettato. — Lat. acceptare.
Accettata, s./". Colpo dato con l'ac-
cetta.
Accettalóre-trice. verhal. di Ac-
cettare; usato nella maniera non co-
mune, Accettatore Accettalrice di
persone, per l'arziale.
Accettazione. ». f. L'accettarci]
Riferito a lettere di cambio. Il di-
chiararsi debitore, apponendo la pro-
pria firma a pie della cambiale ; e
dicesi anche La lettera stessa di cam-
bio accettata.
Accettévole, ad. Da essere accet-
tato. Che si accetta volentieri; ed an-
che Grato : nel qual senso dicesi più
comunemente Accetto. || Nel senso
teologico V. Accettabile.
Accettevolménie. avv. In modo ac-
cettevole.
Accètto, ad. Caro, Grato, Gradito:
« Una persona è. accetta a un' altra
per le sue buone qualità; » ma s' in-
tende sempre di inferiore a supe-
riore, come: « Quel servo é accetto
al padrone, Quel discepolo al mae-
stro. Quel figliuolo al padre: - Gli
umili di cuore sono accetti a Dio. » !|
Dicesi anche di cosa: «I doni sono
tanto più accetti, quanto più sincero
è il cuore del donatore : - Le opere
di carità fatte in segreto, son più ac-
cette a Dio di quelle che si fanno pa-
lesemente. » Sujy. Accettissimo. —
Lat. acceptus.
Accezióne. «./'.Significazione, in cui
un vocabolo è comunemente ricevuto:
« Una voce può avere più accezioni :
- Il Vocabolario registra le voci nelle
loro varie accezioni.» — Lat. acceptio.
Acchetare.fr. Lo stes.so che Acquie-
tare. Part. p. ACCHETATO.
Acchiappare, tr. Pigliare improv-
visamente con inganno o con destrez-
za; anche più popolare di Chiappare.
il Sorprendere alcuno sul fatto: «I
ladri furono acchiappati caldi, cal-
di, » cioè nell'atto dì rubare. || Rag-
giungere alcuno che fugge: «Acchiap-
palo !» |1 D' un' infreddatura assai grave
si dice: M'ha acchiappalo bene, ma
non si direbbe: Ho acchiappato una
infreddatila. \\ Fare ad acchiapparsi
è un giuoco dei fanciulli, nel quale
r uno corre dietro all' altro, cercando
di pigliarlo. Part.p. ACCHIAPPATO.
Acchiapparèllo e Acchiapatèllo.
s. m. Artifizio per lo più di paroU^ a
fine d' ingannare alcuno. Più comune-
mente Chiapparello.
Acchinare. rifi,. Lo stesso che Chi-
nare, ma d' uso volgare. Part.p. AC-
CHINATO.
Acchiocciolare, tr. Avvolgere a
guisa del guscio di una chiocciola. ||
Per lo più si usa nel rifl. per Starsi
rannicchiato, specialmente nel letto,
a fine di riscaldarsi meglio. Pari. p.
Acchiocciolato.
Acchiocciolatura, s. f. Ravvolgi-
mento di qu<alehe cosa, a somiglianza
del guscio d'una chiocciola.
Acchitare. rifl. Dicesi al giuoco del
biliardo per Mandare a principio della
partita la palla a volontà in un punto
del biliardo, affinchè 1' avversario la
batta: «Si acchita l'nno, batte il
due. »jl/r. usato soltanto nella ma-
niera Acchitare il pallino, per Man-
dare il p.illino in qualche punto del
biliardo, perché lo batta l'avversa-
rio. Part. p. ACCHITATO. — Dal fr.
s' acquMer.
Acchito. ». m. L'acchitarsi. !i Ed an-
che La posizione della palla o del
pajlino quando uno ,8* é acchitato :
« E un beli' acchito ; È un brutto ac-
chito. » li Familiarm. Di primo acchi-
to, vale Di primo tratto. Alla bella
prima: « Quel tu alla quacquera Di
primo acchito, » scrisse il Giusti. —
Dal fr. acquit.
Accia. ». f. Filo di lino, canapa o
stoppa ridotto in matasse, e non cu-
rato. « Una matassa d' accia. » — Dal
lat. aria. (battare.
Acciabattaménto. ». m. L' accia-
Acciabattare. tr. Fare checchessia
alla grossa, e senza alcuna diligenza;
più che Abborracciare; presala figura
dal modo di lavorare del ciabattino:
e si usa anche «ssoZ.: « Acciabattare
un lavoro.» Part.p. ACCIABATTATO;
usato spesso come ad. : « Lavoro, Li-
bro, acciabattato. »
Acciabatióne-óna. .?. m. e f. Colui o
Colei che suole acciabattare, che di-
ccsi anche Ciab.ittono e Ciabattona
Acciaccaménto. s. m. L'acciaccare.
Acciaccare.fr. Soppestare, Pestare
alla peggio ; e riferiscesi più che altro
a piante erbacee, fiori ec. : « Si acciac-
cano le cipolle nel campo soppestan-
done le code, affinchè il loro capo in-
gros.si di più. » il Anche una grossa
pioggia acciacca i grani, i fiori ec,
cioè li abbatte col suo peso. i| fig. «Gli
anni, una malattia, una disgrazia ac-
ciaccano r uomo, » ossia lo riducono
in istato di grande prostrazione di
forze. Part. p. ACCIACCATO.
Acciaccatura. ». /". L' atto e L' effetto
dell' acciaccare. Il T. mus. Specie di
abbellimento, consistente nel fare en-
trare, come dì sfuggita, in certi ac-
cordi alcuni intervalli a loro estranei.
Acciaccinare. rifl. Darsi un gran-
d'affare, ma con poco profitto: «Po-
veretta! si acciaccina da mane a se-
ra. » Part. p. ACCIACCINATO. - Ad.
Affaccendato: «È tutto acciaccinato
dietro a quel matrimonio :- Guarda
com' è acciaccinato ! » — Probabilm.
è forma allungata di acciannarsi.
Acciacco. ». m. Malore abituale che
reca danni alla salute : « Uomo pieno
d'acciacchi. » i| Anche Infortunio che
rechi danno negli averi : « La malat-
tia della moglie è stato un beli' ac-
ciacco per lui : - Con la perdita del-
l' olio, con una grandine che m' ha
rovinato il podere, con un nuovo au-
mento di tasse, con tutti questi ac-
ciacchile impossibile andare .avanti.»
Acciaiare, tr. Ridurre il ferro ad
acciaio, li Infondere in alcuni medica-
menti limatura di acciaio. Part. p.
Acciaiato. - Ad. «Ferro acciaiato;
Acqua, Tintui-a acciaiata. »
Acciaiatura. ». f. L'operazione del-
l' acciaiare.
ACCIAIO.
— 15
ACCIUGA
Acciaieria. «. f. Grande fabbrica,
dov(! si la (ì si lavora l'acciaio.
Acciàio, s. TO. Ferro raflinato con
mistura di carbonio, reso assai più
duro e fragile mediante la tempera.
Il Acciaio preparato per usi di medi-
cina. i| Tintura d'acciaio. Sorta di me-
dicamento, in cui k stato infuso l'ac-
ciaio. ;j J'jHKcr d'acciaio, dicesi di per-
sona che resista a grandi fatiche o
a grandi solferenze. — Ual lat. barb.
actarium, e questo probabilmente da
acìcìt.
Acciaiolino. .«. m. Dicesi a ciascuno
di quei jilccoliiisimi pezzetti d'acciaio
lucente, cilindrici e forati, di cui si
servono le donne i)er ornamento delle
vcsti^, fermandoveli con l'ago.
Acciaiuòlo. s. m. Arnese d' acciaio
alquanto lungo, rotondo ed appuntato,
che serve a'niacellari, pizzicagnoli ce.
ad affilare le coltelle. || i>nr V ac-
ciainolo a mia coltella, Affilarla per
mezzo dell' acciainolo.
Acciambellare, tr. Dar forma di
ciMlllllclhl. l'dfl.p. ACCIAMIiEI.LATO.
Acciannare. rif. Lo stesso che Ae-
ciacclnaro. V. Parl.2>. Acciannato^
usato anche in forma A'ad.: « Lo vidi
tutto acciannato per questo aliare. »
Acciapinare. ri/if. Lo stesso che Ar-
'rapinar.si. l'art, jì. Acciai'Inato. —
Forse è forma alterata di allapinare.
Acciarino, s. m. Piccolo strumento
d' acciaio, col quale battendo jier ta-
glio una pietra focaia, si traggono
scintille per accender 1' esca. L'ope-
razione esprimesi sempre con la frase
Batter l' acciarino. \\ E in senso figu-
rato usasi volgarmente per Far da
mezzano in pratiche amoroso. || Lo
stesso nome si dà anche a Queir in-
gegno pur d' acciaio nei fucili e nelle
pistole all' antica, che ('■, adattato nella
loro cassa, e che, scattando per mezzo
d'una molla, serve a dar fuoco alla
carica, battendo la pietra focaia, [j Ed
anche Un ferretto di varia forma, che
s'infila a' due capi della sala nei vei-
coli a ruote, aflinchC le ruote stesse
non escano. Vi sono acciarini ad anse,
a paletta, a rondine, inginocchiati ec,
secondo la loro forma. l| Finalmente
si usa nel senso di Acciainolo.
Acciaro, s. m. Sebbene per la sna
terminazione, come è di molte altre
parole Unite in aio e in aro, sia lo
stesso che Acciaio; pure .si usa nel
linguaggio scelto nei soli sensi figu-
rati di >'pada, IJrandOj opinirc; di i\r-
matura ; mi quali sensi non direbbesi
mai Ai'iiaii).
Accidrpaménto. ». m. L' acciarpare.
Acciarpare. Ir. usato spesso anche
fissai. Fare checchessia senza alcuna
diligenza. Lavorare alla peggio. Ab-
borracciare. Part. p. AcciAUl'ATO. -
Ad. « Lavori acciarpati. » — Da ciar-
pa per Cosa vile.
Acciarpataménte. avv. In modo ac-
ciarpato. Trascuratamente.
Acciarpio.s.m.Acciarpamento con-
tinuato.
Acciarpóne-óna. a. m. e f. Colui o
Colei clic suole acci.irparo.
Accidentale. «(/.Che procedo da ac-
cidente, Che si fa o avviene per cause
accidentali, j Accessorio. i| Nella mu-
sica diconsi accidentali ì diesis o i
bemolli che si trovano ne! corso della
coiuposizionc musicale, ma che non
sono nella chiave di essa.
Accidentalità, s. f. L'essere acci-
dentale. Il t Caso, Accidente : brutto
ucologismo, ignoto perfino ai Fr.
Accidentalmente, avv. Per acci-
dente, i'er caso. Casualmente. || An-
che Non sostanzialmente. Accessoria-
mente.
Accidentato, ad. Che è stato col-
pito da accidente, o apoplessia, e ne
liorta i segni; e si n.sa spesso in forza
di sost.: « Un vecchio accidentato : -
Per gli accidentati ci vuol riposo. »
Il t Detto di terreno^ è i! fr. acci-
dente. Si potrebbe diro Vario, Ine-
guale, Frastagliato, e sim.
Accidènte. «. m. Caso, Avvenimen-
to non jirevisto. il Secondo i filosofi.
Ciò che può essere o non essere nel
soggetto, e sta in relazione con idea
di sostanza : < Sostanza ed acciden-
ti. » jj Accidenti diconsi dai teologi Le
specie del pane e del vino, come il
<'olore, il sapore ec. ijPer i gramma-
tici, Varietà o modificazioni del tema
di un nome o di un verbo secondo
la declinazione o la coniugazione. ||
Nella musica, I diesis, i doppj die-
sis, i bemolli, i do|)pj bemolli e i
bequadri, i quali modificano la to-
nalità delle lìotti. -l Accidente, dicesi
comunemente per Apoplessia. E poi-
ché il popolo par che si diverta a
scherzare con gli accidenti, cosi ne
ha fatti molti e diversi modi, come
Accidente a secco, a diaccio, a campa-
na, a ferraiuolo ec, per Colpo d'apo-
plessia fulminante. || Maniere impre-
eativ(! e non usabili da persone ben
costumate;, sono : « Ti colga, ti chiap-
pi, ti pigli, ti venga, un accidente:
- Dio ti mandi un accidente: - Ac-
cidenti a te ec. » Il A significare che
in un numero di persone o di cose
non ve n' è una buona, si dice vol-
garmente: Accidenti al mei/liot [\ fig.
(li persona, e specialmente di donna
brutta eattiva : « Ila preso per mo-
glie uu accidente: - Quell'accidente
di vecchia non fa altro che bron-
tolare. » WAccidenti ! interiezione vol-
gare di stizza. 1 Per accidente. Per
caso. Accidentalmente. — Dal lat. ac-
cidens, part. pres. di accidere.
Accidia, ». f. Avversione all'ope-
rare accompagnata da tedio, e si dice
particolarmente di quella a operare
il bene; onde i; uno de' sette vizj ca-
pitali. || i^ar venir l'accidia, diccsi
familiarm. di ehi operando con incre-
sciosa fiacchezza, desta fastidio in ehi
lo guarda: « Insomma ti spieci, che
m'hai fatto venir l'accidia.» — Dal
lat. acedia, gr. ày7j8'.a.
Accidiosamente, avv. Con accidia,
Con jiigrizia.
Accidióso, ad. Che è preso da ac-
cidia, Pigro. I Che procede da acci-
dia : « Atti, Pensieri accidiosi. »
Accigliaménto. .«. m. L'accigliarsi:
più comune Accif/liatvra.
Accigliare. rifi. Aggrottare o In-
crespare le ciglia per ira, orgoglio, o
severità: « A quelle parole si acci-
gliò, e stette serio per tutta la con-
versazione. » Part. p. ACCKU.I.ITO.
- Ad. Viso accigliato, Idrante acci-
gliata. Persona accigliala, Viso, fron-
te, persona, che nell'aggrottamento
delle ciglia mostra ira. orgoglio, o se-
verità : « La fronte accigliata de'filo-
sofi : - Mi ricevette accigliato. »
Accigliatamente.net'. Con acciglia-
tura : e (inardare accigliatamente. »
Accigliatura, s. f. Accigliaménto,
Cipiglio : « (iuarda che accigliatura! •
Acciglionare. tr. Munire di ciglioni.
Part. jì. .\(C1G1.I0.\AT0.
Accdeccare. tr. Allettare con ci-
lecche, ossia mostrando qualche cosa
di buono e non dandola, come si fa
ai bambini li l'in coinunem. adoperasi
nel fig. per Lusingare, mostrando di
voler fare o dare cosa grata o desi-
derata: «Lo accilécea con la spe-
ranza di un impiego. » Part. p. AC-
CII.ECCATO.
Accincignare, tr. Sgualcire, Far pi-
gliare brutte pieghe; riferito a stona,
veste, e Bimili.Part.jp, Accincigna-
to : « Vestito accincignato. »
Accingere, ri/7. Mettersi all'opera,
Ai)|iarecchiarsi a fare checchi-ssia :
« Accingersi a un lavoro; Accingersi
al combattimento ce. » Pari. p. AC-
CINTO. — Lat. accingere.
Acclntolare. Ir. T. lan. Cucire un
cintolo al vivagno della pezza di lana
che si vuol tingere, perché in quella
parte non prenda il colore. Part. p.
ACCI.NTOLATO.
Accio. Desinenza dei peggiorati-
vi, che nel discorso familiare spesso
prende forza di un ad. a significare
trista qualità della cosa ricordata:
« Questo vino non è poi accio : - Que-
sta statua non è tanto accia accia,
quanto si dice : - Questo libro è accio,
ma accio bene. »
Acciò, cong. Lo stesso, ma men co-
mune, parlando, di Acciocché.
Acciocché, cong. Denotante la ca-
gione, o il fine della cosa. Affinchè.
Acciocchito, ad. Che è aggravato
da sonno, o da intirizzimento nervoso,
quasi fosse divenuto un ciocco: «Se
ne stava U tutto acciocchito. » Voce
famil,
Acciòcco. ad. Aggiunto di una spe-
cie di violo che produce i fiori a cioc-
che; e Acciacca è aggiunto della viola
di essa pianta : « Violo aceiocco ; Viola
aceiocca. »
Acciottolare, tr. Selciare con ciot-
toli : « Le strade della campagna gi
acciottolano ; quelle della città si la-
stricano,» | Cozzare insieme piatti, sco-
delle, e simili stoviglie, nel maneg-
giarle, Part. p. ACCIOTTOLATO : - Ad
« Strada acciottolata, »
Acciottolato, s. m. Selciato fatto
con ciottoli.
Acciottolatura. », f. L' atto e L' ef-
fetto dell' acciottolare.
Acciottolio. ». m. Il rumore conti-
nuato che fanno i piatti, le scodelle,
cozzati insieme nel maneggiarli.
Acciucchire. intr. Kimancre sba-
lordito, e quasi giucco, specialmente
per una forte percossa ricevuta nella
testa, o per nn colpo di sole : « Gli
dette lina tale bastonata nel capo, che
lo fece acciucchire. » Part.p. ACCIUC-
ciiiTO. — Da giucco, cambiata per
rafforz.'imento la g in e.
Acciuffare, tr. Prendere per il ciuf-
fo; e dicesi cosi d' uomo come d'ani-
male. Il Più comunemente Afferrare
checchessia con qualche violenza. !|
Particolarmente dicesi della gente di
polizia, quando giunge ad arrestare
qualche malfattore: « Li hanno final-
mente acciuffati quei ladri. » | recipr.
lo stesso che Accapigliarsi : « Si sono
acciuffate in mezzo alla strada. »
Part. p. ArciI'FfATO.
Acciuga. ». f. Piccolo pesce dì mare,
che per lo più si mangia salato. [| Ester
secca come un' accinga, od anche, Es-
srre un'acciuga, dicesi familiarm. di
donna molto secca, il. Ad uno il quale
si lamenti che gli dolga la testa, soglia-
mo dire per ischerzo : litnedetle te ac-
ciughe! poiché le acciughe salate sou
ACCIUGAIO.
16 —
ACCOMIATAKE.
prive della testa, il Fitti, stretti, ser-
rati come le acciughe, dicesi di molte
persone che stiano troppo a stretto in
qualche luogo. — Dal lat. apiuca, for-
ma alterata di apna, gr. ScpuT).
Acciugàio. s. m. Libro un po' vec-
chio e di nessun pregio, buono sol-
tanto a rinvolgerci le acciughe.
Acciugata, s. f. Salsa fatta con ac-
ciughe dfsfattc neir olio bollente :
« Pesce con l' acciugata. »
Acciughina. rfim. e vezz.dX Acciuga:
« Ho mangiato due acciughine con le
cipolle. > li Di una donna bellina, ma
asciutta e piuttosto alta della per-
sona, si dice che è un' acciughina.
Accivettare, tr. Ammalizzire i pet-
tirossi ed altri simili uccelli,mostrando
ad essi la civetta, senza riuscire a
prenderli : « È un cacciatore buono
soltanto ad accivettare i pettirossi. »
il fig. detto di donna. Lusingare. Part.
p. Accivettato. - Ad. Uccello acci-
vettato, Uccello ammalizzito. Il Per si-
milit. dicesi anche di persona, la quale
per esperienza che ha del mondo, non
si lascia lusingare : « È inutile ; ora-
mai sono accivettato. »
Acclamare, intr. Levar grida di
gioia, di applauso, di approvazione :
« Appena ebbe finito di parlare, tutti
gli uditori acclamarono. » jj <r. Lodare
ad alta voce. Applaudire; e dicesi di
più persone: «Per tutto, dove pas-
sava, era acclamato. » il Eleggere una-
nimemente e di viva voce alcuno a
una carica; il che dicesi più spesso
eleggere i^er acclamazione. Part. p.
Acclamato. — Lat. acclamare.
Acclamazioncèlla. dim. di Accla-
mazione; l'ìccola acclamazione e di
breve durata : « Ebbe qualche accla-
mazioncèlla; ma la cosa tini li. »
Acclamazióne, s. f. L' acclamare. ||
Per acclamazione, ì^oito amodod'oi't).
coi verbi Approvare, Eleggcre,Votare,
e simili, vale Senza girare il partito,
ma di viva voce e concordemente :
« Fu eletto Presidente per acclama-
zione : - Furon votati per acclama-
zione ringraziamenti al Ke. » — Lat.
acrìamatio.
Aedi mare. Ir. e rifl. Assuefare e
Assuefarsi a un dato clima, detto par-
ticolarmente di piante. Part. p. Ac-
climato.
t Acclimatare, tr. e rifl. Acclimare
e Acclimarsi. Pari.p. Acclimatato.
— Da clima italianam. si fa Acclimare
e non Acclimatare. — Dal fr. acclima-
ter, e questo da climat.
•fAccllmatazióne.s./'.Acclimazione.
Acclimazióne. s. f. L'atto e L'ef-
fetto dell' acclimare e dell' acclimar-
si: « L' acclimazióne delle piante.»
Acclive, ad. Che è a salita, detto
di terreno; contrario di Declive, che
è a scesa. — Lat. acclivis.
Acclività, s. f. L' essere acclive. —
Lat. arcìirifas.
Acclùdere, tr. Chiuder dentro. In-
cludere, riferito a lettera, plico, e si--
mili : « Dentro alla mia vi accludo
una lettera per Antonio. » Più pro-
prio sarebbe, senza dubbio, Inchidere.
Part. p. Accluso. - Ad. Chiuso den-
tro, e si dice di lettere o di foglio
chiuso in un'altra lettera o foglio.
Il In forza di sost. f. L' acclusa, per La
lettera acclusa : « Consegnerai 1' ac-
clusa ad Antonio. » — Lai accludere.
Accoccare, tr. Propriamente Anno-
dare il lilo a una delle cocche o capi
del fuso. Il Comunemente, rif. a colpo
o percossa, Vibrare, Ammenare: « Ac-
coccare un colpo, una bastonata;»
ed anche più comunemente nel fig.
nella maniera Accoccarla a uno, per
Fargli qualche danno, o dispiacere,
o scherzo ingiurioso, senza eh' e' se
l'aspetti. Onde il proverbio: Tal ti
ride in bocca, che dietro te V accocca,
Tale ti fa l' amico in faccia, che poi
dietro dietro ti nuoce, o sparla dì te.
Part. p. Accoccato.
Accoccato, s. m. usato più spesso
nel plur., e dicousi dalle tessitore
quelle Scanalature fatte negli staggi
del telaio jier tenere il portacasse.
Accoccolane, rifl. Porsi a cocco-
loni, cioè piegando la persona sulle
ginocchia, e avvicinando il sedere alle
calcagna : « Accoccolati costi, che
nessuno ti veda. » Part. p. ACCOCCO-
LATO.
Accodaménio. s. m. L'accodare e
L' accodarsi.
Accodare, tr. Legare le bestie da
soma in modo, che nell'andare in-
sieme la testa dell' una sia vicina alla
coda dell'altra che precede : «I con-
tadini di certi luoghi, quando vanno
al mulino, accodano due o tre somari.»
Per similit. Disporre più cose 1' una
dietro all' altra. i| Vale anche Attra-
versare una penna al codione degli
uccelli per fermarne la coda, affinchè
servano di zimbelli ne'paretaj. || rifl.
Mettersi dietro ad alcuno con l' in-
tenzione di seguirlo per dove va:
« Mi si accodarono dietro alcuni mo-
nelli, e mi dettero la baia. » i| Dicesi
anche di un veicolo per Andare die-
tro un altro. Pari. p. ACCODATO. -
Ad. « Zimbello accodato. »
Accodatùra. ». f. L' atto e L' ef-
fetto dell'accodare; più spesso par-
landosi di uccelli.
Accogliènza, s. f. L'atto e li modo
di accogliere alcuno : « Gli fu fatta
una bella, una brutta, una fredda ac-
coglienza. » li fig. « Certe opinioni non
trovano accoglienza tra noi. »
Accògliere, e per sincope Accòrre.
tr. Ricevere alcuno con dimostrazione
d'affetto; e tale è sempre il suo si-
gnificato, quando adoperasi in modo
assoluto. Ma spessissimo si aggiunge
bene o male od altri avverbj, quando
l'accoglienza è buona o cattiva. || /fi?.
Approvare, Seguire: « Accogliere un'o-
pinione, una proposta, un' idea ec. »
il Ed anche Accettare con gradimento
un& cosa, offerta.]] Accogliere un' istan-
za, una domanda, una preghiera,
Esaudirla, Acconsentirvi. || Nel lin-
guaggio scritto riceve il senso di Ra-
dunare, Raccogliere, oppure di Conte-
nere, Avere in sé ; e nel rifl. Adunarsi,
Raccogliersi. Part. p. ACCÒLTO. —
Dal lat. coUigere, premessa la par-
tic, ad.
Accogliménto, s. ro. L'accogliere;
più comunein. Accoglienza.
Accogliticcio. ad.Radunato in fretta
e in furia; più comunem. Raccoglitic-
cio; e dicesi per lo più di soldati:
« Esercito accogliticcio. »
Accontato, s. m. 11 quarto degli or-
dini minori, che ricevono i chierici.
Accòlito, s. m. Cherico che ha rice-
vuto il quarto degli ordini minori, li
Dicesi anche Quel cherico che alle
funzioni sacre tiene il turribulo. li Onde
fig. Esser V accolito di alcuno o Fargli
da accolito, si dice di Chi si mette at-
torno a qualche personaggio di fama
di autorità, e ne loda tutti gli atti
a fine di piacergli, o di averne vantag-
gio. — Dal lat. acolylus, derivato dal
gr. à-/.iXo'j8-o{, Seguace, Che accom-
pagna.
Accollacciàto. ad. Aggiunto di per-
sona, la quale vesta abiti che cuo-
prono fino al collo: più comune Ac-
collato ; e s' adopera per lo più a modo
d' avv. 1 Vestire, Andare, accollac-
ciàto. »
Accollare, tr. Propriamente Met-
tere, imporre, qualche peso sul collo
ad uomo o ad animale : ma in questo
senso non è più usato. i| Comunemente
nel fig. Accollare un debito, un ob-
bligo, e simili, a sé ad altri. Pigliarsi
Dare ad altri il carico di sodis-
farlo. Il Accollarsi un lavoro, Prender
r impegno di farlo ad un dato prezzo
e a certe condizioni convenute.!] 4c-
coUare i bovi, dicono i contadini per
Far loro il collo al giogo, li intr. detto
di veste. Coprire la persona sino al
collo: «Quest'abito non accolla, o,
non accolla bene. » Part. p. ACCOL-
LATO. - Ad. « Veste accollata. » li E
con senso avverbiale : « Quella signo-
ra veste poco accollata. »
Accollatàrio. ». m. Colui che h.i
preso in accollo un lavoro.
Accollatura. ». f. La estremità su-
periore di una veste accollata: «Ca-
micia con pocaaccollatura.» ili segno
che il giogo lascia sul collo de' bovi.
Accòllo. ». m. Il gravitare che fa
sul collo della bestia quella parte
di carico che è sul dinanzi del car-
ro; e anche La stessa parte del ca-
rico : «Avere poco o troppo accollo.»
Il L'accollare o L'accollarsi un la-
voro per un dato prezzo e secondo
certe condizioni convenute : « Dare
in accollo ; Avere, Ricevere, in ac-
collo. » || Quella parte dell' edifizio,
che, sostenuta da mensole od altro,
sta fuori di piombo nel muro prin-
cipale.
Accòlta, s. f. Radunata di gente,
Raccolta.
Accoltellare, tr. Ferire di coltello;
popolarmente Scoltellare. Part. p.
ACCOLTELLATO.
Accoltellato. ». m. Muro di mattoni
messi per coltello, ossia per taglio, li
Sorta di piano di strada fatto di mat-
toni mes.si per coltello, come si vede
in alcune città.
Accoltellatóre, verb. da Accoltel-
lare, il Si usò per Gladiatore, li Oggi
Uomo sanguinario, che, per proposito
di setta o istinto bestiale, uccide pro-
ditoriamente i cittadini. « Setta di ac-
coltellatori. »
Accòlto. V. ACCOGLIERE.
Accomandante. ». m. Colui che dà
alcuna cosa in accomandita.
Accomandatàrio. ». m. Colui che
riceve in accomandita, o Sotto il cui
nome va 1' accomandita.
Accomàndita. ». f. Compagnia di
negozio, nella quale ciascuno degl'in-
teressati mette una certa somma, ol-
tre alla quale non vuole essere obbli-
gato a' creditori di essa compagnia :
« Società per accomandita; Dare in
accomandita una somma ; Fare acco-
mandita. » — Da accomandare, oggi
disusato, per Dare in consegna. Af-
fidare.
Accomandolare, tr. Rannodare o
Rimettere le fila rotte dell' ordito.
Part. p. ACCOMANDOLATO. — Da co-
màndolo.
Accomiatare. Ir. Dar commiato,
Cgngedare, Licenziare: « Lo accomia-
tarono con belle maniere. » li ri/?. Pren-
der commiato, o congedo: » Dopo es-
ACCOMODA.
— 17 —
ACCONCIARE.
a
sersi intoso con Ini, si accomiatò. »
l'ari, p. Accomiatato.
Accomoda. Propriamente .3" pem.
>ing. (I<!l jires. di Accomodare, ciiCj
come molte altre voci di tal fatta, ri
adopera nel discorso familiare con
senso di lont. m. nella maniera Esser
l' Accomoda, cli(! dicesi di Colui il
quale sia pronto a fare tutte le partij
che a nessun altro de' suoi compagni
piace di fare, e ciò per non guastare
un disPRiio, un (issato, o che so io :
«Eh già! io son l'Accomoda :- Egli
era l'Accomoda della brigata.»
Accomodàbile, ad. Che può essere
accomodato; anche (Iguratam. : « Que-
sta veste è accomodabile :- L'affare
non k più accomodabile. »
Accomodaménto. ». in. L'accomo-
dare; ma u.sasi quasi sempre per Con-
ciliazione, Accordo, tra le parti con-
tendenti: « Fare un accomodamento;
Venire a un accomodamento. »
Accomodare, tr. Ridurre in buono
stato, Kassettare, Kacconciare; e in
uesto scuso dicesi anche Haccomo-
are: « Accomoda quest'abito, que-
sta macchina, questa strada ec. » ||
di scritti, disegni e simili, Correg-
gere, Emendare: «Questo luogo è
errato, e lo accomodo. » || di cose di-
sordinate, Kimetterle in buon ordi-
ne: « Accomodare libri, fogli, mas-
serizie ce; Accomodare il tavolino,
lo studio, la casa, » per Mettere in
buon ordine le cose che sono nel
tavolino, nella stanza da studio ec.
lì Accomodare le proprie cose, inte-
ressi, e simili, Assestarli, Metterli in
buona regola. i| Quindi Accomodare le
tue cose con Dio, Disporsi a ben mo-
rire. || .Accomodare partile, conti ec.
Saldarli, il Accomodar le uova nel pa-
niere pianierino. V. UOVO, li Acco-
modare rif. a persona, vale Abbiglia-
re, Adornare. Il Onde ironicamente e
nel discorso familiare Accomodare
uno pel di delle feste, vale Castigarlo,
Punirlo severamente. || Accomodare
una persona con alcuno, Collocarlil
presso alcuno;e per lo più riferiscesi a
persone di servizio: «M'èriescito di
accomodarlo col signor X, che k un ot-
timo padrone. » || Accomodarsi lo sto-
maco, dicesi familiarm. per Ristorarsi
di cibo e di bevanda. Il assoJ. Tornar
comodo, Far piacere: «Faccia come le
accomoda. » || Detto anche di persona
che arrivi gradita, opportuna: » Lei
non scomoda mai, anzi accomoda sem-
pre. » Il E anche Far piacere ad altri
per non guastare un fissato, un diver-
timento ec. : « Se 6 per accomodare,
entrerò anch' io nella partita. » il rifl.
Acconciarsi, Adattarsi, Sottostare a
checchessia : « A queste angherie non
mi ci posso accomodare. » || Venire
a patti, Accordarsi: « Ci siamo alla
fine accomodati. » || Adagiarsi, Met-
tersi a sedere : « S'accomodi : - Mi fece
accomodare.» i| Abbigli.arsi, Adornar-
si : « Guarda come la »' è accomodata
bene ! » || Mettersi in tale o tal altro
atteggiamento della persona; france-
seni. l'osare: «Chi si fa il ritratto
cerca d'accomodarsi meglio che può. »
Part. p. Acco.MODATO ; usato anche
in forma <ì' ad. 1 Acconcio, Opportu-
no. — • Lat. accomodare.
Accomodatamente, avv. Opportu-
namente, .'V cedue iamente.
Accomodaticcio, s. m. Cosa ac<^o-
modata alla peggio, dopo che ò ric-
scita men che bene : « Guardi qui che
accomodaticcio ! >
Accomodatura, s. f. L'atto o L'ef-
fetto dell' accomodare.
Accompagnaménto. «. m. L'accom-
pagnare; e s' usa anche nel fig.\\ Cor-
teggio, Séguito di persone. I Onoranza
che si rende a un defunto, accompa-
gnandolo alla chiesa o al luogo del
suo ultimo ripeso, i Parlandosi di or-
namenti della persona, oppure di
stanze. Ciò che si accompagna o fa
riscontro con un altro ornamento :
« L'abito è bello, ma ci vorrebbe tutto
il suo accompagnamento : - Ora ho
fatto fare il canapè, poi farò fare tutto
r accompagnamento. » 1 Onde la ma-
niera Fare accompagnamento: « Que-
ste seggiole non fanno accompagna-
mento col canapè. » ì| Suono di uno o
più strumenti al concerto dell'altrui
canto d'altro strumento, che ese-
guisca la parte principale : « Musica
a cappella con accompagnamento di
organo. »
Accompagnare, tr. Andare con uno,
Unirsi ad esso come compagno ilei
cammino, per lo più a fine di ono-
rarlo di scortarlo : « h giunto il Re,
e lo hanno accompagnato alcuni dei
ministri : - Accompagnare alcuno fino
alla porta. » i| Vale anche Condurre a
un dato Inogo : « Accompagnare un
ragazzo alla scuola; Accompagnare
i coscritti da uno a un altro paese;
Accompagnare un detenuto. » || Spes-
so è semplicemente per Tener com-
pagnia andando in qualche luogo:
« Fino al ponte t'accompagno; più là
no. » il S' accompagnano da un ga-
bellotto le merci o altre cose sotto-
poste a dazio, quando si fanno attra-
versare la città da una a un'altra
porta. Il fig. Accompagnare alctmo con
l'occhio. Osservarlo per non perderlo
di vista, ii Una persona a noi cara che
parta, si accompagna col cuore, coi
voti: uno che vada iu luogo ove bra-
meremmo di andar noi pure, se po-
tessimo, si accompagna col desiderio.
!i Augurio gentile e affettuoso è il dire
a chi parte: Dio t'accompagni; e il
povero che chiede elemosina spesso
dice a chi passa : Dio V accompagni.
\\ Accompagnare con lettera una per-
sona, un' istanza ec. vale Raccoman-
darle per lettera che si consegna alla
persona stessa, o si unisce alla istanza.
Il Parlandosi di altre cose. Annun-
ziarne l'invio nell'atto che si spedi-
scono : « Vi accompagno con la pre-
sente il primo volume delle Commedie
di Plauto fatte toscane. > i| ytcc»mpa-
gnare un defunto. Rendergli le ono-
ranze funebri, seguendone il feretro
dalla casa alla chiesa, o al luogo del
suo ultimo riposo, i | Accoinpagnareuna
cosa, come uscio, porta ec., od un peso
qualunque che si cali giù, vale Sor-
reggerlo afliuchè o non faccia perco-
tendo troppo grande rumore, o non
sia abbandonato a sé stesso. || Accom-
pagnare una cosa con un'altra. Ap-
paiarla con essa. Fare che riscontri
con casa. \\ Accompagnare le parole,
la voce, il canto, il suono ec. coi gesti,
coimovimenti, e simili, Fare parlando
o cantando o sonando dei movimenti,
i quali s'accordino con le p.arolc ec.
e ne aiutino l'effetto: « L attore, il
cantante accompagna la voce con
l'azione : - Gli antichi sonatori di tibie
accompagnavano il suono coi movi-
menti della persona. » ,i Accompat/na-
re, vale Sonare al concerto deli'aìtrni
canto d'altro strumcHto, che ese-
guisca la parte principale : « Accom-
pagnare alcanoal pianoforte. »iiSpes»o
adoperasi a modo assoluto: < If tale
Jiccompagna bene o male : - Chi ac-
compagna? » I f Accompagnare, rif.
a documento, scrittura, e sim., per
Inviare, Trasmettere, é neoUtgigmo
quasi irragionevole. i| Non irragione-
vole è Accompagnare alcuno con untt
lettera, raccomandazione, e sim. : ed
ha con sé l'autorità dei buoni scrit-
tori. I ri/l. Accompagnarsi con uno.
Unirsi con esso per fare insieme la
via. Il Anche Farsi compagno, amico
di qualcuno, il Unirsi in matrimonio;
nei quali due ultimi sensi adoperasi
più spesso con bene o male, dicendosi :
/ tali si son accompagnati bene o ma-
le, 0, Peggio non si potevano accom-
pagnare. ,1 Ed anche di due cose che
facciano riscontro, che armonizzino,
r una con 1' altra : « Ci sono de' colori
che non s'accompagnano bene.» (Far-
si cantando r!iccompagnamento da sé
stesso, specialmente al pianoforte. ||
intr. Riscontrarsi di una cosa con
un'altra sia nella forma, colore ce, sia
nella posizione: « Le seggiole non ac-
compagnano col canapè : - Questo
quadro accompagnerebbe meglio con
nuciraltro,se fosse messo più in alto. »
Pari. p. Accojll'AGNATO. - Ad. Che
6 in compagnia; contrario di Solo.,.
In prov. Meglio soli che male accom-
pagnati. Meglio starsene soli, che in
cattiva compagnia.
Accompagnatóre-trice. verh. da
Accompagnare; ma non direbbesi se
non di Chi accompagna al piano-
forte: « 11 tale è un buono accompa-
gnatore : - La signora L. è una valente
accompagnatrice. »
Accompagnatura. ». f. L'atto del-
l' aecoinpaguarc: « L' accompagnatura
di merci da porta a porta; L' accom-
piignatura di un detenuto, di coscrit-
ti ; L' accompagnatura di un defunto. »
Il Corteggio, Compagnia. Riscontro,
Corri.spondenza, di forma, di colore, e
simili, usato più comnneraente nella
maniera fare accompagnatura: « Il
cappello di quella signora non fa ac-
compagnatura coir abito. »
Accomunàbile ad. Che può acco-
munarsi.
Accomunaménto. *. m. L'atto e
L'effetto dell'accomunare.
Accomunare, tr. Mettere a comune.
Far comune ad altri checchessia, e
dicesi anche di cose morali, come Ac-
comunare gl'impieghi, 3/» onoriceli
Accomunare alcuno con altri, vale
Metterlo in pari condizione, Aggua-
gliarlo ad essi; ed anche Mescolarlo,
Metterlo in compagnia di essi: «Al-
cuni Governi accomunavano nelle pri-
gioni i liberali coi ladri e con ^11 as-
sassini. » il rifi. Accompagnarsi, Far
compagnia con alcuno, Mescolarsi; ed
anche Farsi di pari condiziono fon
altri. Part. p. Accomunato.
Acconcézza, s. f. aslr. di Acconcio;
L' essere Acconcio, Qualità di ac-
concio.
Acconciaménte, avv. In modo ac-
concio. Convenevolmente, Opportona-
mente.
Acconciare. Ir. Mettere in sesto, in
buon termine. Rassettare, Accomoda-
re, rif. anche a cose morali ; ma in
questo senso, che 6 il proprio, non <\
comune nell' uso parlato, pg. e con
maniera popolare, Acconciare uno.
Punirlo severamente; e nel passivo,
Esser ridotto a mal termine : « Se
questo fosse, sarei acconciato bene!