Wikizionario:Importazione dizionari PD/Rigutini/A-Acconciare
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VOCABOLARIO ITALIANO DELLA LINGUA PARLATA. A. A. Lcttpra Tocalc, la prima del- l' alfabeto, ed è coimiiiom. di genere t'einininlle : « Un' A grande : - iJue « piccole. » ;| In forza di sost. prendesi per Principio; ma solo nelle maniere Essere all' a, Rifarsi dall' a; Dall' a alla zela : « In quella casa mi dovetti rifare dall'», e comprare ogni cosa :- Oli raccontai tutto dall' a alla zela (dal principio alla line). » A. jìrei). che ordinariam. prende dopo di sé p(!r miglior snono un d quando precede una parola incomin- ciante per un' altra o, e spesso lo prende anche quando la parola se- guente incomincia per altra vocale, secondo che è consigliato dall' orec- chio, il Preposta a un infinito incomin- ciante per la stessa vocale, spesso si tace nel parlar tamil., compenetran- dosi con essa, come : « Ci vuol molto andar di lùV Mandalo annaffiare l'or- to.» ||In questa stessa qualità AXprep. componesi con l'articolo, e se ne fa Al, Allo, Alla, Arili, Ai, o ^' e Alle.\\ Moltissime poi sono le relazioni signi- ficato da essa, delle quali noteremo le principali e più comuni. A. — 1. Indica il termine di movi- mento e di direzione verso un luogo, o verso una persona o una cosa : « An- dare a Koina: - Arrivare alla porta :- Mandar lettere ad uno: -Andare al cassettone ee. » ij A questa relazione appartiene il modo ellittico e comune : Porta a Prato, Porta a Lucca ec, che sii^niflca Porta per cui si passa an- dando a Prato, a Lucca ec.il Sotto la stessa relazione eoraprendesi anche r indirizzo delle lettere e di tutto ciò che si manda ad alcuno, o si dirige a qualche luogo : « Al signor N. N. - A I^ivorno, a Koma. » || Posta dopo moltissimi altri verbi od aggettivi, che non hanno in sé idea esplicita di moto, serve al loro compimento logico e Rrammaticale: « Parlare a uno: -Da- re, Concedere, Attribuire, Donare, Re- galare, Togliere, Negare ee. qualche cosa ad alcuno: - .\mìco, Nemico, Av- verso, Fedele, Infedele, a (piatcuno: - Pronto, Inclinato, Disposto ec. al be- n(^ al male : - Sacro, Dedicato, Inal- zato, al nome di Maria; » e spes.so nelle iscrizioni taccsi l'aggettivo o un verbo d'augurio o di consacr;tzione: «Alle anime dei defunti:- A Dio ot- timo massimo ec. » \\ Seguita da un nome od infinito, serve spessissimo a indicare lo scopo, il fine; ed equivale a Per: « .\d esser rispettato vai più la virtù che le ricchezze: - A capire una cosa ci vnol tempo e pazienza: - L'ho fatto a utile tuo, a tuo vantag- gio: -Vivere a scapito degli altri. » Il Col verbo Sonare, indica il fine per cni si snona: « Sonare a morto, a fe- sta, a messa, a vespro, a raccolta ec. » li Indica anche 1 effetto, la conse- guenza: « Esser ferito a morte: - liat- tcrsi a sangue :-Fare unaco.sa a piena godisfazione di un altro ce. » il Ed anche l'uso, l'ufficio, l'incarico, l'ono- rificenza e simili, al quale una per- sona una cosa è riserbata, eletta, o serve; e sta in luogo di Per: « Eleg- gere a deputato alcuno: - Mettere a guardia della casa ec. » || L'occa- sione immediata, la cagione, il moti- vo ; e spesso si premette a un infi- nito : « Destarsi al più piccolo rumore ; Seoraggirsi alla più piccola avversità: - A vedere il generalo caduto, l'eser- cito si sbandò; Pianse a udire quel racconto. » || L' istrumcnto o il mez- zo, con che si opera; e sta invece di Con: « Campare a pane e acqua j Te- nere un giumento a paglia; Uccidere a tradimento ; Chiudere a chiave ; Bat- tersi alla pistola ce. » Il Parlandosi di macchine, serve a indicare il mezzo per cui si fanno agire : « Torchio a mano, a macchina:- Mulino ad acqua, a vento, a vapore : - Orologio a ci- lindro, ad àncora ec. »|| II modo, la forma, la materia d' un lavoro, dì un ornamento, di un'acconciatura ec.: «Lavorato a oro, a fiorami, a onde: -Fatto a rabeschi:- Muro a secco, a retta, a scarpa: - Pavimento a mat- toni, ad ambrogette, a smalto ec. » Il II modo o la specie della coltiva- zione : « Campo a grano : - Terreno a vigna, a olivete: - Uosco a capitozze: - Innestare a occhio, a buccia ec. » Il II modo o la specie del giuoco: « Giocare al biliardo, a carolina, ai birilli, a calabresella, alle minchia- te ec. » il Le vario maniere onde uno sta, si atteggia, opera: « So ne stava a braccia aperte ; Ce ne stavamo a se- dere: -Gli rispose a capo basso; a fronte alta.»|| — 2.1nnanziaun so.stan- tivo, compone con esso una maniera avverbiale,esprimente qualificazione : « Operare ad inganno : - Parlare a ma- lizia: » lo stesso che Operare ingan- nevolmente. Parlare maliziosamente. Il Parlandosi di Governi, denota la forma di essi: « Reggersi a monar- chia, a repubblica. » l| Serve pure a indicare la maniera ond' altri ^^ prov- veduto di checchessia; più spesso nel- la locuz. Star bene o male, e con gli adiettivi Ricco,Scar8o,Stretto,e sim.: « Star bene o male a quattrini : - Stare bene o male a ingegno, a riputazione, a salute, a sostanze, a grano, a vi- no ce.; Ricco a denari; Scarso a giu- dizio.» l| La somiglianza, la conformi- tà, r imitazione in far checchessia; ed equivale a Secondo il ola: « Vivere all' usanza degli antichi : - Parlare al modo de' matti:- Vestire alla mo- da ec. » li A quest'uso della prep. A si riferiscono i modi avv. All'antica, alla moderna, all'italiana, alla fran- cese, alla greca, alla carlona ec: « Vivi all' antica, parla alla moder- na.» i| Denota pure i segni, gl'indizj, e tutto quello, a che si riconosce chec- chessia, si trae una congettura, o si forma un giudizio; e spesso equi- vale a Da: «All'abito, alla parlata, sembra forestiero: - Alla cera pare un galantuomo: - Kiconoscere alcuno al- la voce, al modo di camminare ec. » Il II confronto, il paragone; ed 6 lo stesso che A confronto di. Rispetto a, e sim.: « A quello che avrei da dire, non ho detto nulla: -Al bisogno che abbiamo, son pochi ì quattrini. » ] Il luogo, dove è una persona o una cosa, dove si fa o avviene checchessia, ed equivale a In: « Dimorare, Sta- re ec. a Firenze:- Studiare a Pisa: - Statua scolpita a Roma. » !; La pros- simità; e sta in vece di Presso, Vi- cino: « >Son celebri le battaglie date a Palestro, a S. Martino, a Solferino: - Piangere alla tomba di alcuno : - Sedere alla porta di chiesa.» i| E in questa medesima relazione sì usa in alcune proposizioni ellittiche per in- dicare un ponte, un borgo, un canto, una porta di città ce, premetten- dola al nome d'un luogo, d'una chie- .sa, d'un segno o d'altro, che sia quivi poco distante; e allora per lo più vale Appresso: «Ponte a Santa Tri- nità, alle Grazie; Pieve a Nievole; Canto alla Macina, alle Rondini, alla Paglia, Porta a S. Gallo, a S. Gior- gio ec. »;i L'intervallo o la distanza di luogo, ed ha per correlativa la pre- posizione Da, espressa o sottintesa: « Da Firenze a Roma: - A dieci passi di distanza:- A quattro miglia da Pra- to: -Da parte a parte ec. » ; L'in- tervallo o il tratto di tempo: « Di qui a un altro anno; Da oggi a domani; Da un secolo all' altro. » i Oggi a otto. Oggi a quiudicì, Domani a otto, e sim., sono modi che servono ad indi- care quel giorno che sarà l'ottavo o il quindicesimo dal giorno d' oggi o di domani, i Accenna anche distinzio- ne, differenza : « Dal detto al fatto c'è un gran tratto: - Da Michelangelo al Bernini e' è la sua bella dift'ercn- za. » 1 La presenza d'alcuno a nn fatto o a un'azione qualunque; e in questo senso è sempre congiunto coi verbi Essere. Trovarsi o simile: < Non posso dir nulla, perché non fui o non mi trovai al fatto: -Sono stato siile corse.» 1 E il trovarsi esposto ad al- cuna cosa: < Stare, Rimanere al sole, 1 ABATACCIO. - 2 ABBAGLIARE. al vento, alla pioggia. » H La situa- zione di un oggetto rispetto a un al- tro, r esser rivolto verso alcuna parte : « Volgersi a levante, a ponente ec.: - Finestra che dà a mezzogiorno. »|| Il tempo in cui si fa o avviene qualche cosa: « Al tempo de' nostri antichi; Al fare del giorno. Alle due, Alle cinque ; All'epoca de' Ke ; Al temjjo d'oggi; Al 24 d'agosto ec. » 1| ^ vita, Ad anni, A mesi, A mesate, A settimane, A gior- nate, per indicare lo spazio di tempo, in che alcuna cosa si fa o dura: « Pren- dere alcuno a giornata:- Esser con- dannato all'ergastolo a vita.» ji Ser- ve anche a dinotare la quantità di prezzo, peso, misura, e sini.: «II grano si compra a venti lire il sacco: - Ope- raj a due lire al giorno: - Misurare a ettolitri ; Calcolare a chili ec. » Il La opinione, la stima che si ha di una cosa o di una persona; e in tal senso dipende dai veibi Avere, Te- nere, Pigliare, e precede qualche so- stantivo adiettivo sostantivato, co- me Avere a vile. Tenere Pigliare a giuoco ec. li L'ordine, la distribu- zione di numero o di quantità: « Ve- nire a tre, a quattro alla volta; Cam- minare a due a due.» ij A quattro, A sei, A otto, parlandosi di veicoli, vale Tirato da quattro, da sei, da otto ca- valli. Comunemente Tiro a quattro, a sei ec, per Carrozza tirata da quat- tro o sei cavalli, il Ripetuta insieme col nome a cui sta avanti, ancor che non esprima numero, serve a indicare successione, divisione, ripetizione: «A poco a poco; A fette a fette; A mano a mano ; A ciocca a ciocca ce. » |J Forma pure altri modi avverbiali di vario si- gnificato, che saranno registrati a' loro luoghi, come A corpo a corpo; A fac- cia a faccia; A parola a parola; A parte «^aWeec. ||Si adopera ancora in locuzioni per esprimere Giuramen- to, come Alla Croce di Dio; Al Nome di IJio ec., sebbene in questo senso oggi non sia molto usata. i| Ed al- tresì Eccitamento, come Al lupo al lu- po; Al ladro al ladro; All'arme; Alla baionetta ec. || Augurio tanto in be- ne quanto in male, come A riveder- ci; A rotta di collo, e sini. \\ A te, a lei, a voi, sono maniero usate tanto por- gendo ad alcuno qualche cosa, quanto richiamandolo a far quello che gli si appartiene: «A te, prendi: -A voi, cominciate: - Presto, a noi. » i| Posta dinanzi al pronome Chi, serve spes- sissimo ad esprimer gara, concor- renza qualunque : « Fare a chi più corre; Scommettere a chi più pre- sto indovina » ec. — 3. A, per proprie- tà di lingua, si premette al nome che fa r azione espressa dall'infini- to, allorché questo dipende dai verbi Fare, Lasciare (in senso di Per- mettere), Vedere, Udire e Sentire: e Ho fatto fare al fabbro una chia- ve: - L'ho visto fare a lui: - L'ho udito dire a tutti. » || Premessa a un infinito, e in dipendenza specialmen- te del verbo Essere, forma una lo- cuzione, che ha forza di futuro, ed equivale a Da o Per: «Detto que- sto, non ci sarà più nulla a dire:- Nou ci resta più nulla a fare. » il In dipendenza poi del verbo Avere, oltre ad accennare il futuro, denota bene spesso convenienza, dovere, necessità, di fare ciò che vien dichiarato dal- l' infinito, al quale è premessa: «Vi dirò quello che avete a fare: - Gli rincresce d' avere a rifare una parte delle spese. » — 4. Coli' articolo o sen- za, serve a formare con le voci alle quali è premessa, varie locuzioni av- verbiali, come A digiuno, A caso. Alla spicciolata, A bella posta, A buon mer- cato, All' imjìrovviso e cento altre, che sono dichiarate a' loro luoghi. t Si abusa di questa preposizione, 1. adoperandola in luogo di altre, con- tro le regole di nostra lingua, come A mezzo del tale vi spedirò, o vi farò sapere ec, in vece di Per mezzo del ce — Il tale a nome Gregorio, in vece che Di nome o Per nome. 2. Dopo l' avverbio Insieme, in vece di Con, come: Venne insieme al fratello; seb- bene questo uso abbia qualche es. non moderno. 3. Tacendola nel primo luo- go delle maniere avverbiali indicanti ripetizione, successione, distribuzione, e sim., come : Tre a tre. Mano a ma- no. Corpo a corpo, Faccia a faccia ec. per A tre a tre ec. 4. Adoperandola in maniere esprimenti il modo della cu- cinatura o del condimento di qualche vivanda, come: Paste al brodo (nel brodo). Capellini al burro (col burro), Piselli all'olio ec. (con \' olio) \ Bistecca ai ferri (sui ferri); Bove alla cazza- rola (nella cazzarola) ec. 5. Usandola col nome indicante l' istrumento o il mezzo che serve a qualche lavoro, co- me: Lavoro al crocè (con l'uncinétto); JRitratto a colori (in colori); Tócco a penna (iu penua) ec. Nella maggior parte di qui'sti usi si nota l'intrusione del francese A ed Au. — Lat. ad. Abatàcclo. i^egg. di Abate; Sacer- dote o Cherico di vita riprensibile, ovvero sciatto nelle vesti e nelle ma- niere. Abéte, s. m. Superiore o Capo di una Badia: < Il Padre Abate. » ìi Co- niuncm. dicesi anche per Sacerdote ; e più spesso usasi come titolo prepo- sto al cognome: «L'abate Gioberti; L'abate Manuzzi. »iiE diccsi anche per Cherico. — Gr. e lat. abbas dal siriaco abbà. Padre, Abatino, dim. e «czz. di Abate ; Sa- cerdote piuttosto giovane, di persona un po' piccola, e accurato nel vestire. Il Cherico di poca età. Abatóne. accr. di Abate, più che al- tro nel secondo senso; Abate di gran- de persona. Abatónzolo. ». m. Sacerdote o Che- rico sciatto nelle vesti e di piccola persona. Abatùccio. dispr. di Abate; Sacer- dote Cherico di poco conto. Abbacare, intr. Propriamente Far abbachi o conti; ma oggi usasi solo nel senso di Fantasticare, Vagar con la mente in pensieri vani e senza con- clusione: « E ora che vai abbacando? - Armeggia e abbaca quanto vuoi. » Part. p. Ab1!.\c.\TO. Abbacchiare e Bacchiare, tr. Bat- tere con bacchio; e riferiscesi a oli- ve, noci, castagne ed altri frutti, che si fanno cader dall' albero percoten- doli con bacchio o pertica: « L'uso di abbacchiare le olive rovina le piante : meglio coglierle a mano. » || Di qui la maniera pg. e prov.: Abbacchiar le acerbe e le mature, per Sfogare i pro- pri capricci, senza riguardo a condi- zione od età. Il Abbacclùar qualche cosa, dicesi familiarm. per Venderla a vii prezzo, per Io più costretti da necessità: «Ha dovuto abbacchiare la casa e il podere. » i| Di genitori, che abbiano maritata una figliuola pur di levarsela di casa, si dice che l'han- no abbacchiata: « Povera ragazza! è stata proprio abbacchiata. » Part.p. Abbacchiato e Bacchiato. Abbacchiata, s. f. L'atto dell' ab- bacchiare Abbacchiatura. ». f. L' operazione dell' abbacchiare. Abbachino. (2im. di Abbaco; Libret- to, ove si contengono soltanto i primi elementi dell'abbaco. || i^ar gli ab- bachini. Eseguire le prime operazioni dell'abbaco; e si dice de' ragazzi. Abbachista. ». m. Colui che sa o che esercita l'arte dell' abbaco : non comune oggi, o, se mai, s'adoprerebbe solo ironicamente. «Che ne dice il no- stro abbachista? » Abbacinaménto. ». m. L' abbacinare e L' abbacinarsi. Abbacinare, tr. Propriam., Acceca- re alcuno per mezzo di bacini ro- venti, come facevasi in antico. Ma poiché il barbaro uso è cessato da gran tempo, il vocabolo ha perduto il suo primo significato, e s'adopera sol- tanto per Offuscare, Offendere gra- vemente altrui la vista, detto di luce eccessiva. E più che Abbagliare. Il Rif. a mente, giudizio oc, vale So- praffare con un fraise splendore : « Cer- te dottrine perfidamente esposte ab- bacinano le menti degli incauti. » |i Detto di corpo luminoso. Superare col proprio splendore lo splendore di un altro corpo : « Il sole nascendo ab- bacina le stelle. » || E rifi.: « Gli oc- chi, la mente, le stelle si abbacinano.» Part. pr. ABBACINANTE. — Part. p. Abbacin.^to. — Ad. Occhi abbacina- ti, Occhi non vivaci, o per malessere, i_icr altra cagione; Smorti. Abbaco. ». m. Arte di fare i conti mediante le cifre arabe, li Detto di scolare, La stessa operazione del fare i conti: « Ho fatto l'abbaco:- Ci ho da fare l'abbaco per domani. » |i II libretto, nel quale si contengono le regole del fare i conti: «Portami r abbaco : - Ho comprato 1' abbaco degli Scolopj. » Il Volerci l'abbaco, si dice familiarm. quando alcuno non si raccapezza in cosa, che pure è fa- cile e chiara : « Dìo mio ! ci vuol l'abbaco? »-Lat. abacus; gr. Spai, Tavola. Abbacóne.». m. Chi suole abbacare, fantasticare : « Siete pure il grande abbacóne voi. » Abbadare. V. Badare. Abbagliaménto. ». m. L' abbagliai'e e L'abbagliarsi: «Abbagliamento de- gli occhi, della mente, dell'animo ec.> Abbagliare, tr. Offuscare altrui la vista; detto di luce molto viva o di corpo assai lumino.so : « Il sole ab- baglia gli occhi di chi lo guarda: - 1 molti lumi ch'erano in quella sala abbagliavano la vista. » i| E assol.: « È una luce che abbaglia. »|| Detto di colore assai vivo : « Rosso cosi acceso che abbaglia. » |i /f,?. Sopraf- fare, rif air animo, al giudizio ec. « È ima bellezza che abbaglia : - Non vi lasciate abbagliare da certe apparenze, da certe dottrine, da certe ragioni. » ;! Di cose d'arte : « Lo stile di certi scrittori abbaglia. » Nei quali usi figurati s'intende di una luce piut- tosto falsa che vera, il E rifl. « Gli occhi, la vista, la mente ec. si abba- gliano. » il Dicesi anche del passeg- giero smarrirsi della vista per malat- ABBÀGLIO. 3 — ABBAKBAGLIAMENTO. tia o altra cagiono : « A un tratto al povero malato si abbagliarono gli oc- chi:- Alla notizia della morte del figlinolo le Hi abbagliarono gli occhi.» Parl.pr. AììWAUi.iANTK; muto «pcKKO in forma d'Ad. «Luce abbagliante; Bellezza, sfarzo, stile, abbagliante. » Part. p. AltHAOl.lATO. - Ad. « Occhi, mente, animo abbagliati. » Abbàglio. .«.»». Propriamente lo Rtcs- ao eli(^ Abbagliamento; ma s'usa eo- mun('m. nel fin. per Errore, Sbaglio, Svista, e per lo più coi verbi Essere, Pigliare o Prendere: «Questo b un abbaglio: - In ciò o su cid o intorno a cif), badate di non ))igliare abbagli: - Hpi^sso anche i più grandi uomini pigHano degli abbagli. » Abbaglio, a. m. Abbagliamento fre- quente ed intenso: «Con questo ab- baglio d'occhi non" c'è modo ch'io possa legg(!re. » Abbaiare, inlr. Dicesi del modo con che il cane manda fuori la voce, ed è più comune di Latrare. || Per similit. « in dispregio detto di uomo, Grida- re, sia minacciando, sia dicendo vil- lanie, sia lagnandosi: « Eccolo 11 ad abbaiare dalla mattina alla sera con- tro alle persone di servizio: - Ijascialo abbaiare quanto vuole: -Per me tu puoi abbaiare. » !| Di cattivo cantante si dice, per dargli del cane, che ah- haia, il Abbaiare dalla fame o dalla «c<<!, maniera iperbolica per Aver gran- dissima fame o sete. \\ Abbaiare alla ìtina, Gridare od anche Aft'aticarsi in- vano contro a qualcuijo, il quale non ei cura di te : « Per me, con tutte le vostre maldicenze, abbaiate alla lu- na. » Il Non trovare un can che gli ab- bài, si dice di persona che non ha o che non trova alcuno al mondo che 8i jiigli cura di lei : « Chi e povero, non trova un can che gli abbai. » || Detto di donna. Non trovare .alcuno che la chieda in matrimonio: «È sem- pre zittellona, perché non ha trovato ancora nn can che le abbai. » l'art, p. Abbaiato. — Lat. haubari, gr. paO- IJeiv ; voci onomatopeiche. Abbaiata, s. f. Abbaiamento lungo, o fatto da più cani, il fiy. Spidata; ea <! voce avvilitiva: « Mi chiamò a so e mi fece un' abbaiata. » || Urlata fatta Fer ischerno contro qualcuno: « Al- nscire del teatro, gli fecero l' ab- baiata. » Abbaìatópe-óra-trice. verhal. da Abbaiare. ChioCheabbai.a.lJ/fi;. «Qiiel maestro è nn grande abbaiatore. » Abbaino, s. ?». Piccolo stanzino so- pra il tetto, fatto o per dar luce me- diante una finestra a soffitte ed a stan- ze, che altrimenti non 1' avrebbero, o por accedere al tetto stesso. Abbàio, s. m. La voce che manda fuori il cane. 1| Il modo particolare d' abbaiare : « Il mio cane lo conosco all' abbàio. » Abbaio. K. m. L'abbaiare frequente o continuato; oppure L'abbaiare di più cani insieme: «Non è possibile dormire con l'abbaio che fanno i cani la notte. ^ Abbaióne, s. m. Chi abbaia molto, Schiamazzatore j ma dieesi flguratam. più che altro di persona: «Che ab- baione ! - Tu se' pure il grande ab- baione. » Abballare, tr. Ridurre in b.alla o balle: « .\liballar lan.a, canapa, panni, e sim. - l'art, p. AlUìAI.I.ATO. Abballinare, ir. Alzare le materasse e avvolgerle sopra sé stesse, quasi a modo di balla, per rifare il Ietto o per dargli aria: «Abballina alla peggio il letto, e se ne va. » Part. p. Ab- JIAI.I.I.VATO. Abballottaménto. «. m. L'abb.allot- tare. Abballottare, ir. Volgere qna e là una cosa, come una pallottola; Ma- neggiare alla peggio, con poca grazia; e rifcriscesi anclie a persona, e più sp(^cialm. a bambino: « (inarda come abballotta quel povero bambino!» Part., p. Ann ALLOTTATO. Abballottatura, s. f. L'azione del- l'abballottare. Abballottio. ». m. Abballottaménto prolungato : « Quel povero fanciullo da tutto cotesto abballottio è rima- sto mezzo morto. » li Dicesi scherze- volmente anche per Ballo assai scom- posto e disordinato : « Dopo un quarto d'ora di qui-ll' abballottio, fu messa su la quadriglia. » Abbambinare, tr. Trasportare pezzi di pietra alquanto lunghi, mettendoli per ritto sul suolo, e facendoli muo- vere ora sopra uno ed ora sopra un altro dei suoi canti, con similitudiue presa dal modo di far camminare i bambini, sostenendoli dietro per le braccia, e facendo loro muover ora l'un piede ed ora l'altro: «Abbambina cotesta pietra; ma bada di non la scantonare.» Part.p. AdiìAMBINATO. Abbambolàto. ac<. Dicesi d'occhio, e vale Semichiuso, Languido o per sonno ]ier malattia. Ammammolato: « Guarda che occhi abbambolati ! » Abbancare. tr. T. de' conn. Stendere le pelli sopra tavole per dare ad esse l'olio di pesce. Part.p. Aiìbancato. Abbancatùra. s./'.L^ aziono dell' ab- bancare. Abbandonare, tr. Lasciare del tutto una cosa o una persona ; Togliere af- fatto il pensiero da essa: « Abbandona i teatri e i divertimenti, e mettiti a studiare a buono: - Per amor sno ho abbandonato la casa e i parenti. » jl Rif. a persona amat.a, vale Distac- carne r .animo. Non amarla più: «Ha abbandonato la dama. » !| Kif. a luo- go. Allontanarsene o per sempre o per alcun tempo, sia deliberatamen- te, sia costretti da necessità : « Ho finalmente .abbandonato quel paese, dove stetti molto m.ale: - Gli esuli ab- bandonano piangendo la patria. » 1| E pure rif. a luogo, come casa, terreno, e sim.. Trascurarlo, Non farvi gli op- portuni Lavori, Non coltivarlo: « Ci sono dei padroni che, pur di non spendere, abbandonano le case e le terre. » Il — a disegno, pensiero, pro- posito, e sim., Metterlo da parte. Non pens.arci più: < Ho abbandonato il di- segno d'andare a Parigi: - Il pensie- ro era bello e utile, ma per mancanza di mezzi ho dovuto abbandonarlo. » jj Vale anche Lasciar checchessia in qualche luogo senza curarsene più: « I malandrini abbandonarono la pre- da in istrada, e fuggirono via. » 1| Rif. a bambino o malato. Lasciarlo, anche per pochissimo tempo, senza custodia .assistenza: «Badiamo d'abbando- nare questi bambini, che non abbi:»no a rimanere sotto una carrozza: - Quel malato bisogua non abbandonarlo mai. » li Ed anche Non assistere. Non sovvenire, alcuno: « Pur troppo quel mio figlinolo (■ grande e grosso, e do- vrebbe farsi le spose da sì" ; ma non mi regge il cuore d'abbandonarlo: - Non abbandonare la vedova e il pu- pillo. » ': Detto di Dio^ come essere provvidentissimo: «Sii buono, e Dio non t' .abbandoner.à. » i Rif. ad affa- re, negozio, e sim., Trascurarlo, Non condurlo a fine : « È un uomo, che quando ha preso a petto un affarCj non lo .abbamlona. » | — a peso che si sostenga in due o più, Non reggerlo dalla propria parte: «.Su, forza! non l'abbandonate; che da me solo non po- trei regge 'o.» li — al corpo o a qual- che parte di esso, Lasciarlo cadere languidamente: « Abbandonò il capo sul petto e spirò: - La fiducia in Dio del Bartolini sta genutlissa e abban- dona il corpo sulle ginocchia. » , — ad arme, bastone, vi'ste, e sim.. Depor- lo, Non servirsene più: « Quando esco fuori, non abbandono mai il ba.stone: -Finalmente ha abbandonato le gruc- ce: - A questi freddi non bisogna mai abbandonare il jiastrano. » ; Abban- donare uno a sé stento, Non assisterlo più con l'opera o coi consigli: < Se voi mi darete retta, bene; altrimenti v' abbandonerò a voi stesso. » i Ab- bandonare le proprie ragioni, diritti, privilegi, e sim., Non tenerne più conto, Non valersene più: ed anche Cederli ad altri. ;| rijl. Perdersi di co- raggio. Sgomentarsi, Avvilirsi: « Ho visitato quel malato, e mi pare che si sia abbandon.ato un po' troppo: - Nelle disgrazie non bisogna abban- doniirsi. » Il Ed anche Lavorare fiac- camente. Sdarsi : « Badate che questi lavoranti non s'abbandonino.» i La- .sciarsi cadere abbandonatamente : « A quella notizia dolorosa la povera gio- vine dette in uno scoppio di lacrime, e s'abbandonò sopra la madre. » ii Abbandonarsi a un aff'etlo, a una pas- sione, a una inclinazione, e sim., Dar- visi senza ritegno: « Gli .animi deboli si abbandonano con uguale facilità al dolore e alla gioia : - Chi si abban- dona alla collera, diventa peggiore di una bestia. » Part. pr. Abbando- nante ; Part. p. ABBANUONATO. - Ad. Lasciato senza soccorso: «Sono nn povero cieco abbandonato. » ,i Ca- sa, podere ce. abbandonato. Casa po- dere, trascurato, negletto. Abbandonatamente, aw. Con .ab- bandono. Senza sostenersi : « Si lasciò andare abbandonatamente sulle br;ic- cia del padre.»] Senza ritegno: «D.ar- si .abbandonatamente al dolore, alla gioia, al vizio ec. » Abbandonato, s. m. Fanciullo po- vero, che rimasto senza genitori, o lasciato da essi in abbandono, è soc- corso dalla carità pubblica, e mante- nuto in corti ricoveri. Abbandóno. ». m. li" atto dell' ab- bandonare, L" .abbandonare : « L' .ab- bandono del vizio quanto più tarda, tanto più <". difficile. » li L'essere o II trovarsi abbandon.ato: « Nel mio ab- bandono non ho ehi mi consoli. » ,| Dotto delle membra, Rilass.araonto. i\ In abbandono froquontem. coi verbi L.asciare, Mettere, Porro, lo stesso che Abbandonare, nei suoi varj significati : « Ha lasciato tutte le sue cose in ab- bandono, e se n' è partito. » i Anche por Disordinatamente, col verbo Te- nere: «Quel cialtroncello di ragazzo tiene in abbandono tutti i suoi libri. » — Lat. barb. ahandonum (Cosa mossa al bandoX derivato dall' ant. gemi. bann ; onde poi bannum e handum, Abbarbaghaménto. .t. >n. L' abbar- bagliare, e L' abbarb;igliarsi : « Ab- barbagliamcnto d' occhi. > ABBARBAGLIARE. — 4 — ABBATTERE. Abbarbagliare. (f.Lo stesso che Ab- bagliare, ma con alquanto più di for- za: «Il sole abbarbaglia la vista: - Venne a un tratto un lampo che ci abbarbagliò tutti : - In quella s.ala v' eran tanti lumi che abbarbaglia- vano gli occhi. - Una stampa troppo minuta abbarbaglia la vista del let- tore. j> || ri^. «Mi si è abbarbagliata la vista: - Gli occhi si abbarbagliano a guardare nel sole. » Pari. p. Ab- barbagliato. - Forma allungata di ahhaf/liare. Abbarbaglio, a.m. Abbarbagliamen- to lungo cil intenso. Abbarbicare, inlr. Gettare le barbe e apprendersi con esse al terreno : più comune in questo senso Barbi- care : « Difficilmente abbarbicano le piante, se non si pongono alla loro stagione: » 1| fir/. « La libertà non ab- barbica, se non ha alimento dalla virtù. » li rifl. Attaccarsi con le barbe: « L' ellera s' abbarbica su pe' muri e per gli alberi;» H fig. detto di perso- na, Abhai-bicarsi in un luogo, in «» ufficio, e sini., Attaccarvisi con l'ani- mo in guisa da esserne difficilmente rimosso : « Certi Ministri s' abbarbi- cano al portafoglio. » li Detto di vizio, uso. Opinione, credenza, errore, e sim.: « Gli a' è abbarbicata addosso la pol- troneria, e non e' è modo di farlo la- vorare : - Bisognerebbe che certi er- rori non si lasciassero abbarbicare nel popolo.» Part.p. Abbarbicato. Abbarcare. Ir. .ammontare, Ammas- sare; e riferiscesi ai covoni del gra- no, alla paglia, al tiene, al legname, e sim.: « Prima d'abbarcare i covoni, o il fieno, bisogna vedere che siano bene asciutti : - Abbarca coteste ta- vole in quel canto. » Part.p. Abbar- cato. — Da barca. Abbarrare. tr. Lo stesso, ma meno comune, che Barricare o Sbarrare. Pari. p. .\BBARltATO. AbbarufFaménto. s. m. L' abbaruf- fare e L' abbaruftarsi. Abbaruffare, tr. Sconvolgere, But- tare all' aria: « M'hai abbaruffato tut- to il letto, tutti i fogli del tavolino, tutto lo studio. » Il rifl. Far baruffa. Venire alle mani con uno o con più: « Mi ci sono abbaruffato : - Per nulla nulla eccoli a vituperarsi e ad ab- baruffarsi. » li Anche per semplice- mente Litigare, Ingiuriarsi: «Ci sia- mo un po' abbaruffati : - Certi giorna- listi s' abbaruffano come i facchini, e non discutono come la gente di gar- bo. » Part. Abbaruffato.— Da ba- ruffa. Abbaruffio, s.m. L'abbaruffarsi pro- lungato di più pensone. || Confusione, Disordine, di cose : « In mezzo a quel- l'abbaruffio di libri, è impossibile tro- vare r opera che si vuole. » Abbassamér.to. a. m. L'abbassare e L' abbassarsi : « Abbassamento di ter- reno, di nvuro, di temperatura, di feb- bre, di voce, di prezzi ec. ; Abbassa- mento del barometro. » Abbassare, tr. Muovere o Portare d' alto in basso, Calare ; contrario di Alzare. Il Chinare, Volgere in giù, rif. più spesso a occhi, volto, capo : « .ab- bassa un po' il capo: - Appena mi vi- de, abbassò gli occhi; Si abbassano gli occhi per modestia, pudore, ver- gogna, riverenza. » ;i fig. Abbassare il capo o la fronte. Rassegnarsi, Com- portare in pazienza qualche cosa : « Bi- sogna abbassare ilcapo a tutte le sue prepotenze. » i| Ed anche Sottomet- tersi: «Dobbiamo abbassare la fronte ai decreti di Dio. » || Detto di pugno, bastonata, e sim., vale Calarlo con forza: « Dopo poche parole, gli ab- bassò una bastonata sul capo. » i; Di- minuire, Scemare, l'altezza di qual- che cosa, Sbassare : « Abbassare un muro, uno scaffale, un tavolino : -Pan- chetto, che per mezzo di una vite s'al- za e s'abbassa. » Il Rif. a voce. Par- lare in tono più dimesso: «Abbassa la voce, chi' nessuno ci senta.» || — a prezzo stima di cose che si vendono. Scemarlo, Rinvilirlo: « Hanno abbas- sato il prezzo del gl'ano: - La stima di quel podere era troppo alta, e l'han dovuta abbassare. » i| — a lume, lucer- na, fiaccola, e sim.. Scemarne, Dimi- nuirne, la luce, la fiamma: « Abbassa quel lume, altrimenti scoppierà lo scartoccio. » Il Abbassare la potenza, la grandezza, la superbia, e sim., d' al- cuno, vale Scemarne la potenza ec. Reprimerne la superbia : « Neil' ul- tima guerra fu molto abbassata la grandezza di quella nazione : - Aspet- ta un po', e t' abbasserò io 1' orgo- glio. » li E nello stesso senso, rif. a persona potente , orgogliosa : « Id- dio esalta gli umili e abbassa i su- perbi. » li Fare abbassare ad alcuno la cresta, o le corna, dicesi familiarm. per Sbaldanzirlo, Umiliarlo, Far sì che deponga l' orgoglio : « A questi superbacci bisogna fare abbassare le coma. » il Abbassare le armi, diccsi allorché il rappresentante di una po- tenza presso un Governo rompe ogni relazione diplomatica con esso, e to- glie di su la porta del palazzo da lui abitato le armi o insegne del proprio Governo: «Allo scoppiare della guer- ra, r ambasciatore d' A. abbassò le armi. » i| Abbassare una perpendico- lare, dicono ì Geometri per Tirare una linea perpendicolare sopra una retta da un punto preso fuori di essa: «Dal punto s'abbassi una perpen- dicolare sulla retta AB. »li -^ Abbas- sare, rif a ordine, comando, e sim., è neologismo da riprovarsi, dovendosi dire Dare un ordine ec. se pure non preferiscansi le semplici voci Ordi- nare, Comandare. \\ rifl. Scendere a basso: «Le nuvole si abbassano. » || Scemare d'altezza, di livello, Calare: « I monti coir andar del tempo, scro- standosi, si abbassano: - Si abbassano i fiumi, i flutti del mare ec: Il baro- metro tendo ad abbassarsi. » ii Pie- garsi in giù, riferito alla persona: «Ab- bassati un po', se vuoi passare da cotesta porta. » |i y fig. usasi oggi, ma non bene, per Avvilirsi : « Questionare con certi tali è un abbassarsi ; Certi signori crederebbero di abbassarsi stando ai traffici, come i loro anti- chi. » ii inlr. Calare, Scemare: « Arno abbassa: -Il termometro è abbassato sotto zero: -La temperatura abbas- sa: - Il bollore, la febbre abbassò.» Pari. p. Abb.\s.sato. Abbasso, aw. e ]}rep. In basso luo- go. Di sotto, In giù; unito tanto con verbi dì quiete quanto con verbi di moto: «Scendi più abbasso: - Met- titi più abbasso. » il Spesso gli si pre- pone per maggiore efficacia Giù; « Giù abbasso la scosa:-Giù abbasso il monte ec» il utenze d'abbasso di- consi Le stanze che sono al pian ter- reno della casa: «La servitù dorine nelle stanze d'abbasso. » il f Abbasso, grido col quale s'inveisce contro al- cuuo alcuna cosa : « Abbasso i de- spoti; Abbasso la prepotenza. » || Ab- basso il cappello, intimazione perchè alcuno o una raccolta di gente si sco- pra la testa. In questi due usi più italiano è Giù. Abbastanza, avv. A sufficienza. Ba- stantemente : « Di questa cosa abbia- mo ragionato abbastanza: - Son ricco abbastanza: - Questo muro è alto ab- bastanza. » Il Con senso di adiettivo, e col verbo Essere: «Questa cosa è ab- bastanza, cioè è sufficiente: - Lo stu- dio non è mai abbastanza.» i| Esser- cene abbastanza, a modo esclamativo, anche parlandosi di cose nÀɠbuone né desiderabili: « Abbastanza ci sono delle miserie! - Abbastanza sono tri- bolato, senza che voi mi affliggiate di più ! » E spesso in questo senso dicia- mo senz' altro Abbastanza ! quando vogliamo esprimere o stanchezza, o dispetto, altro che di simile.il Avere abbastanza, di una cosa o di una per- sona, dicesi ironicam. per Non voler- sene più impacciare, avendone rice- vuto dispiaceri o danni: «Vi raccoman- do quel ragazzo : Ne ho abbastanza ; pensatoci voi. » Abbàttere, tr. Gettar giù, Atterra- re : « Abbattere un albero, un muro, una torre, una casa, un'insegna ec. i Rif. a persona Gettare a terra: « Il cavallo abbatté il cavaliere. » li fig. Vincere, Sopraffare, alcuno con la for- za, con le ragioni, con la potenza, e sim.: « Le schiere del nemico furono abbattute:-I nemici della patria sono stati abbattuti : - Vorrebbe abbatter- mi con quelle ragionacce: - Non mi lascerò abbattere neanche dalla for- za. » li Rif. ad argomenti, ragioni, au- torità, e sim.: « Argomenti che non s'abbàttono: - Oggi si cerca d'abb.at- tere ogni autorità. » il ^ ad invidia, ignoranza, errore, pregindizj, e sim. : « Con la sua gloria abbattè l'invidia: - Da Galileo furono abbattuti molti errori: - Bisogna abbattere i pregin- dizj del volgo. » il — a Governo, Mini- stero: « Ci sono quelli che hanno per mestiero di abbattere qualunque Go- verno. » il — a malattia, dolore, o a ciò che può produrre dolore, vale Ridurre in istato d' abbattimento, cos'i del cor- po come dell' animo: « Quella febbre 10 ha molto abbattuto: - Quella no- tìzia lo abbattè: - Non vi lasciate ab- battere dalla tristezza. » n Abbattere l'uscio, la finestra, la persiana, vale Socchiuderli; e rif a cortinaggio, ten- de, e sim.,Tìrar giù. il «^.Sgomentarsi, Avvilirsi : « Gli uomini deboli per ogni più piccola avversità si turbano e si abbattono. » 1| Abbattere, vale anche Imbattersi, Incontrarsi a caso ; e co- struìscesi con la prep. In : « Cammiii facendo mi sono abbattuto in alcuni soldati : - A un tratto mi abbattei in un tale, che mi diss'; ec » i] Ed an- che Trovare a laso: «Rovistando alcune carte, mi sono abbattuto in un documento curiosissimo. » |1 Con la prep. ^1 seguita da un infinito, Tro- varsi a caso : « In questo mondo mi sono abbattuto a vederne di tutti i coìori. y> il Abbattersi bene o male per compra o scelta che siasi fatta, vale Averne buono o cattivo successo, Ri- cavarne utile o danno : « Prendendo quella persona di servizio. Sposando quella donna. Comprando quel caval- lo ce, mi sono abbattuto bene o male.» 11 E usato impersonalm. Se e' s'abbatte, Se e' s' abbattesse. Se si dà o si desse il caso, Se accade o accadesse: «Se ABHATTIMENTO. ABBOCCATO. e' s'abbatto olio ci sia il tale, non dir nulla di quel elio t'ho dotto. » l'art. p. Abbattuto. — Ad. « Uomo, Animo abbattuto : - Uscio, finestra, persiana abbattuta. » — Dal lat. balucre, pro- messa la prep. ad. Abbattiménto. ». m. L'atto dell'ab- battere, Atterramento. || Più connino- niento rifcriseesi alle forze del corpo, e vale Fiacchezza, Languore, Spos- samento : « Per il (rrande abbattimento dolio forze non poteva neaneho al- zare una mano;» il fin- rif. all'animo, vale Sgomento, Sbigottimento : « È ca- <luto in un grande abbattimento : - L' abbattimento del corpo sposso è effetto dell' abbattimento dell' ani- mo. » Il Ahiinlfiinenlo dicesi anche la Uappresentazione teatrale di qualche i^ombattimento: ♦ Si rappresenta la presa di Sebastopoli con abbattimen- to a fuoco e ad arme bianca : - L' ab- battimento sarà sostenuto dalla Com- pagnia Tramagnini. » Abbattuta..''./'. Abbattimento d'al- beri, fatto per lo più in guerra a fine d'impedirla al nemico la via. Abbatuffolare, tr. Avvolgere in ba- tuft'old, Kure un batuffolo, rif. a ca- napa, lana, lino, capelli, e sim.; ma esprimi^ azione alquanto confusa e di- sordinata : « M' abbatvìffolano questa lana. » l| rifi., lo stesso elio Abbaruf- farsi. Pari. p. Abb.^tuffolato. — Ad. « Lino, Lana, Capelli abbatufl'o- lati. » Abbazia, s. f. Monastero ove abita- no i monaci di certi ordini; e in que- sto senso dicesi più comunemente Badia: « L'. Abbazia dei monaci Be- nedettini. » li La dignità dell'Abate: « Ebbe con mezzi simoniaci l'Abba- zia, «iil^a commenda o 11 benefizio f^cc.lesiastico. — Basso lat. alatia. Abbaziale. ad. Di abbazia, Appar- tenente ad abliazia o ad abate : ♦ ('ble- sa, dignità, li ritti, privilegi abbaziali.» Abbecedàrio, .t. m. Libretto, col quale s'insegna l'alfabeto o lo prime regolo del leggero : « Comprami un abbecedario: - Quel bambino sa già tutto r abbecedario. » — Lat. abece- dariuni. Abbelliménto. ». m. L'abbellire, e L' abbellir.'*!. Ornamento : ma talora ha senso di ornamento apparento e fittizio; nel qual caso però il popolo (lice più spesso Belluria: « Con tutti i snoi abbellimenti, par gempre più brutta: - In quella casa sono stati fatti molti abbellimenti e pochi comodi: - In Firenze si son fatti molti abbel- limenti da venti anni a questa jiarto. > !| Parlando di scritti o di cose d'arte: < Credono alcuni di ossero scrittori o artisti, quando hanno mosso nelle ope- re loro quanti abbellimenti più pos- sono. » li Di fatto che si racconti. Ciò <'he vi si aggiunge per renderne più leggiadra o curiosa la narrazione ; più comuueniente Frangia: «Il tale non vuol dir mai semplicemente come la cosa è accaduta; ma ci vuol metter sempre degli abbellimenti. » || In mu- sica si dicono AhheUimenti Le notine, i gruppetti, i trilli, le corone, le appog- giature, ce: « (^anta la Sonnambula con tro|ipi abbellimenti. » Abbellire, ir. Heuder bello: «Le pitture della ('iipola di Brunellosco, invece di abbellirla, la imbruttiscono : - In quel ritratto il pittore v'ha molto .ibbelliti), » il fiiì- ' i>a virtù abbelli- sce r animo. » li Uif. a scritti od opere d'arte, vale Kendcrli più leggiadri per mezzo di ornamenti, o di acces- Hor.i; ma spesso è un abbellire arti- flzioso e fittizio : « Il Bartoli abbel- liva troppo i suoi scrìtti col molto fraseggiare. » |i Kif. a racconto, vale Aggiungerci cose da noi inventato; che popolarmente diccsi Farci la frangia: «La cosa non andò preci- samente cosi: si vede che chi ve l'ha raccontata, l'ha abbellita dimolto. » Il rifi. Adornarsi, Farsi bello. || Abbel- lirai d'una cosa, vale Prenderne a scolta, a suo piacere, o in abbondan- za: « Sono andato alla Libreria X, e mi sono abbellito, » int. di libri: «En- tri pure e 8'abbellisca:-S' abbellisca- no, signori. » Il Cèda abbellirsi, dicia- mo a 8ig:nificarc che di quella cesa, che desideriamo, co n' è molta quantità: « A frutta, in mercato e' è da abbel- lirsi. » Pari. p. Abbellito. Abbellltóre-trice. verbal. da Abbel- lire; Chi Che abbellisce. Abbenchè. V. Benché. Abbeverare, tr. Far bere. Dar be- re, propriamente allo bestie: « Abbe- verare cavalli, muli, greggi. » || In locuz. fi(). detto anche d' uomo : « Tu m' abbeveri di assenzio e di fiele, » per dire: Tu mi dai grandi amarezze. li»-!/?. «Le bestie si abbeverano più volentieri all'acqua corrente. » Il ^i/. « Abbeverarsi ai fonti della scienza antica. » l'art, p. ABBEVERATO. Abbeveratóio. ». m. Va.so o Kicot- tacolo qualunque d'acqua, ove suol bevero il bestiame. || Caccia all'ab- beveratoio, Specie di caccia che si fa, specialmente nelle prime ore della mattina, tendendo dello paniuzze lun- go i bórri e i fossati, dove sogliono andare a bere gli uccelli. Abblàbbe. ». m. Voce esprimente il suono che risulta dal coin))itare la sillaba ab, e si usa per il Principio del compitare : « E sempre all' ab- biabbe. » Abbiadare, tr. Assuefare i cavalli tolti dalla pastura a mangiare la bi.a- da: «Questo cavallo non è stato an- cora abbiadato. > Pari. p. AltiiiA- RATO. — Ad. « Cavallo bene abbia- dato. » Abbicare, tr. Ammontare, Far bica, e propriamente, dei covoni del grano e d' altro biade, prima di batterle : « Fatti i covoni, si lasciano stare in terra perchò asciughino, e poi si ab- bicano in modo che non vi penetri l'acqua. > Pari. p. Abbicato. Abbicci. .■>. m. Alfabeto della lingua italiana: «È all'abbicci: - Insegna l'abbicci. » Il Anche la Tavoletta, ove sono le lettere dell' alfabeto, detta pure Croce santa.|| Esaere all'abbicci, dicosi fìg. per Essere al principio di qualche arte o disciplina: « Certi, che sono all' abbicci della musica, si cre- dono maestri consumati.» Il Dì un ijtno- rantissimo : « Non sa neanche l' ab- bicci. » Abbiènte, ad. Che ha, Che possie- de; opposto a Proletario: « Persona abbiente; - Cittadino abbiente.» il In forza di sost. sempre nel plur. « Gli abbienti e i non abbienti. » Abbigliaménto. ». m. L'atto o L'ef- fetto dcH'abbigliare e dell'abbigliarsi. Il Tutto insiemo Io vesti e gli orna- menti della persona: « Oggi anche le donne del popolo vogliono i medesimi abbigliamenti delle signore. » l|Ed an- che per uira Parte sola della veste. Il E per la Foggia dell' abbigliarsi : « Abbigliamento alla spagnuola, al- la romana ec. - Abbigliamento alla moda. » Abbigliare, ir. .\dornare,Ve«tire con corta eleganza, od anche con cjual- cho ricercatezza, la persona; e diccsi più spesso delle donne: « La came- riera è su che abbiglia la signora. » Il ri/?. «Tutta la sua cura è d'abbi- gliarsi meglio che può. » Part. p. Ab- biomato. — Fr. habiller, dal lat. Im- bitua. Abbigliatura, a. f. L'atto dell'abbi- gliare e dell' abbigliarsi. Il II modo d' abbigliarsi : « t^ggi, come vuole la moda, si cambia abbigliatura quasi ogni giorno. » Abbindolaménto. ». m. L'abbindo- lare. Abbindolare, tr. Trarre altml in inganno con modi artiflziosi. Metterlo in mezzo. Raggirarlo: « Cerca d'ab- bindolarmi, ma io sto a occhi aporti: - Molti che dicono d' educare la gio- ventù, invoce r abbindolano. » Part.p. Abbindolato. — Da bindolo. Abbindolatóre-trice. verbal. da Ab- bindolare ; Chi o Chi^ abbindola : « Ab- bindolatori di popoli. » Abbindolatùra. a. f. L'atto e L'ef- fetto dell'abbindolare: «È stata una bella abbindolatùra. » Abbiosciare. rifl. Lasciarsi cader giù con lo membra por fatici, stan- chezza o debolezza : « Dopo pochi passi s'abbioscia subito;» li fig. e rif. all' animo, Avvilirsi: «Dopo la morte del figlio, s'è abbiosciato molto. » i| Detto di piante quando cominciano a perdere il loro rigoglio e ad appas- sire: « Questo gelsomino s'è un po' abbiosciato. » Pari. p. ABBIOSCIA- TO. — Da bioaria. Abbiiognare. V. Bisognare. Abboccaménto. ». m. L'.itto del- l'abboccarsi, o II convenire insieme di duo jiiù persone per discorrere di qualche cosa: « In quell'abbocca- mento furono definite tutte le que- stioni : - Ho fissato un abboccamento col tale. » Abboccare. /r.Prcndere con la boc- ca, e diccsi propriamente delle be- stie: «Il pesce abbocca l'amo: -Il cane abbocca l'osso.» H fg. e familiarin. Pi- gliare, Afferrare, con avidità qualche cosa che sia o paia molto utile : « Quel posto era cosi buono, che fecero a chi l'abboccava prima. » || Abbrac- ciare, Seguire, prontam. un consiglio dato, un partito messo inn.anzi, e sim. : « Appena gli ebbi dato questo consi- glio, lo abboccò subito. » ;| Abboccare una cosa con tanaglie, morse, vale Prenderla, Afferrarla, con le loro boc- che. Il Kif. a due vasi, canali, doc- cioni, e sim.. Accostarli 1' uno all' al- tro per le loro bocche : « Abboccare due bicchieri, due pentole, due cana- li: - Abbocca que' due condotti e .sal- dali bene. » ;| Abboccare una pentola, «n fiasco, una boccia, e sim., vale Aggiungervi tanto liquido, che arrivi sino alla loro bocca: « S'abbocca la pentola, quando per il bollore ne è scemato il liquido: -Si abboccano i fiaschi, quando dopo di avervi messo il vino, ne rimane il collo o parte del collo vuot.a. » 1 rifi. Trovarsi insieme con alcuno per parlare di qualche cosa: « Mi sono abboccato col tale: - Debbo abboccarmi col tal altro : - Si abboccarono insieme. » Part. p. Ab- BOCI'ATO. Abboccato, ad. Detto di fiasco, o altro vaso, vale Che è pieno lino alla ABBOCCATURA. 6 — ABBOTTONATURA. bocca, Che non è scemo. || Ed an- che Che non è rotto nella bocca. Il Di vino, Tendente al dolce. !l D' uomo, Che mangia d'ogni cibo: « Oh luì non è una bocca scelta, ma è abboccato. » Il Che si lascia facilmente prendere al boccone, cioè corrompere dal denaro o dai doni. Il In forza di sos>. « Que- sto vino ha dell'abboccato; » cioè, ha un sapore che tende al dolce. Abboccatura, s. f. L' atto e anche L'effetto dell'abboccare. || Quel tanto di liquido che si mette in un vaso per abboccarlo. Il Parlando d'impòste, dì sportelli, e sim., dicesi a Quel trat- to, ove le due parti si congìungono insieme, o se è una sola, viene essa a combaciare col suo appoggio fisso : « Qnesta porta ha l'abboccatura trop- po larga : - L'abboccatura de'due spor- telli non combacia bene. » i| Abbocca- tura, dicesi a Quel pane, che, restando presso alla bocca del forno, non ha ri- cevuto piena cottura. Il E a Quella farina che esce la prima di sotto la macina, dopo che questa è stata auz- zata, il E chiamasi ancora Ciò che re- sta nella macina della roba macinata avanti ; onde si dice di una farina che ha avuto ìjuona o cattiva abboccatura, se ha trovato nella macina buona o cattiva roba macinata avanti, i | Abboc- caliira, dìcesi pure la Farina o altro che si trova alla sommità dei sacchi. Il Ed altresì Quel carbone non ben cotto, che i carbonaj mettono alla bocca della balla. Abbonacciaménto. s. m. L'abbonac- ciare e L'abbonacciarsi: «Abbonac- ciaménto del mare. » Abbonacciare, tr. Ridurre in bo- naccia. Calmare, Render tranquillo; e si riferisce più specialmente al mare. Wfig. Mettere in quiete l'animo adi- rato d'alcuno, Placarlo: «L'ho un jìo' abbonacciato.» !| rifl. detto del mare. Ridursi in bonaccia. || fig. Placarsi, Calmarsi. Part. p. ABBONACCIATO. Abbonaménto, s. in. L'atto o anche L'effetto dell'abbonare: « Abbona- mento d'un conto, d'una partita, d'una somma.» I] L'atto od anche L'effetto dell'abbonarsi : « Abbonamento al tea- tro, al gabinetto:- Abbonamento col medico, col parrucchiere ec. » il II prezzo dell' abbonamento : « Pagare, Riscuotere ec. 1' abbonamento. » Abbonare, tr. Menar buono, Appro- vare, un conto non liquido, una par- tita dubbia o contrastata : « Per finirla, gli abbuòno tutte le partite che vuole.» il Detrarre, Defalcare, una parte del debito che altri deve pagare: « Gli ho abbonato sulla somma totale il quinto. » Wrifl. Fare una specie di con- tratto, in virtù del quale, pagando una somma convcnura, si ha il di- ritto d' intervenire per un eerto tem- po in un luogo di trattenimento o di lettura, o di farcì prestare un deter- minato servìzio : « Ci si abbuòna al teatro per una stagione, al gabinetto per un mese, per un anno ec: - Ci si abbuòna col medico, col parrucchie- re, col procaccia, e via discorrendo. » UE in questo senso anche ir. « Ab- bonare al teatro il figliuolo:- Abbo- narci tutta la famìglia. » È da notare che nei due ultimi sensi non ha alcun riscontro nel fr. Altri vorrebbe Ax>- paUarsì e Appalto; ma l'uso comu- ne sta per i primi. Part. p. Abbo- nato. Abbonato. ». m. Colui che ha preso l'abbonamento: « Gli abbonati della Pergola, del Pagliano: - Parrucchiere che ha molti abbonati. » Abbondantemente, avv. In abbon- danza, In copia. Abbondanza, s. f. Copia, Quantità grande, di checchessìa: « Abbondanza dì raccolte, dì frutta, dì acqua ec. || Anche dì cose morali: « Abbondanza d' agì, dì comodi, dì divertimenti ec. » Il In senso assoluto. Copia dì tutte le cose necessarie a vìvere; contrario di Carestia: « L'estate è la madre de'po- verì, perchè è la stagione dell'abbon- danza. » Onde le maniere Essere, Vi- vere, neìV abbovrlanzn, e con assai più d'eitìcacia, ma famìliarm., Sguazzare, Nuotare O Affogare neW abbondanza. Il Casa dell' abbondanza, dìcesi una Casa nella quale abbondino tutte le cose necessarie alla vita: « Chiedete e domandate, quella è la casa del- l'abbondanza, jl Corno dell' abbondan- za, Lo stes.so che Cornucopia. V. Ij In abbondanza, posto avverbìalm. In co- pia, Abbondantemente, ij T. stor. Ab- bondanza, si disse La quantità delle grasce provvedute dallo Stato o dal Comune, e necessarie al sostentamento della popolazione. Vi erano perciò gli Ufficiali dell' Abbondanza, deputati a questa parte della pubblica ammini- strazione, detti Abbondanzieri. — Lat. abundanfia. Abbondanzière. ». m. T. stor. V. in fine di AliliONDANZA. Abbondare, intr. Essere in gran copia, ed anche Esser di soverchio; e si adopera cosi nel senso proprio come nel fig.: « A molti abbondano le ricchezze, a pochi il giudìzio. » ji Avere in gran copia dì una cosa. Aver- ne abbondanza: «Abbondare dì ric- chezze, di salute ec, dì senno ce. : - Firenze ora abbonda d'acqua: -Na- poli abbonda dì divertimenti. »!i An- che con la prep. In: Abbondare in cautele, in riguardi ec, Avere mol- tissime cautele, riguardi ec. Andare assai cautelati, riguardati. i| tr. Ab- bondare alcuno con parole, con chiac- chiere, discorsi, e sim.,0 solamente 4 J- bondare alcuno, dìcesi famìliarm. per Sopralfarlo con la loquacità : « Vor- rebbe abbondarmi con le sue chiac- chiere. » Part. pr. ABBONDANTE. - Ad. Copioso: « Elemosina, Raccolte, Cibo, ec. abbondante: » !i Detto d'an- nata. Copiosa di raccolte. || Talora anche Che ha in copia checchessìa : « Città abbondante di piaceri ; Fami- glia abbondante di ricchezze.» Part. p. ABBONDATO. — Lat. ahundare. Abbondévole, ad. Lo stesso che Ab- bondante, ma meno comune ; e cosi dicasi de' suoi derivati. Abbondevolézza. s. f. astr. di Ab- bonilcvole ; ]ii stesso che Abbondanza. Abbondevolménte. avv. Lo stesso che Abbondantemente. Abbondóne. ». m. Colui che suole o che pretende sopraffare altri con la copia delle parole : « Non è un par- latore, ma un abbondóne : - Abbon- donì polìtici. » Abbonire, tr. Placare, Render buo- no uno che sìain collera: «Per quanto abbia detto e fatto, non m' è riuscito d'abbonirlo: - Vediamo se l'abboni- sco. » Il Rìf. a bambino, Acquetarlo: «Dagli cotesti balocchi, e guarda d'ab- bonirmelo. » " — a terreno. Coltivarlo, Renderlo fertile. Bonificarlo. i| rifl. Placarsi o Quietarsi: « S' è finalmente abbonito. » Part. p. Abbonito. Abbono. V. Abbuono. Abbordàggio. ». m. T. mar. L' ab- bordare che fa una nave contro la nave nemica. Investimento. \\ All' ab- bordaggio coi verbi Combattere, Vin- cere ec. indica un modo di combat- timento navale, consìstente nel com- battere assai da vicino la nave o la flotta nemica : « La flotta romana vinse la cartaginese all'abbordaggio.» \\ Andare, Correre, all'abbordaggio. Andare, Correre, per investire la nave nemica. Abbordare, tr. T. mar. Accostarsi che fa un legno da guerra al bórdo di una nave nemica, per combatterla da vicino. || Abbordare alcuno, usasi oggi traslativam. per Fermarlo, più spesso con certa risolutezza, a fine di parlar con luì : « L'abbórdo in mezzo alla strada, e gli dico il fatto suo:» ma il traslato sembra eccessivo, e per- ciò improntato dì fr. || f Sconcissimo poi e il modo Abbordareuna questione, una difficoltà, e sim., per Accingersi, Prendere, a trattare, discutere, risol- vere ec. Il Abbordare e Abbordarsi dicesi anche per Incontrarsi ed ur- tarsi di due navi. Part.p. Abbokda- TO. — Da bordo. Abbórdo. ». m. L' abbordare. 1| An- dare, Venire, all' abbordo, e sim., An- dare, Venire, ad assalire una n.ave, Abbordarla.il Andare all' abbordo, ii- cesì quando una nave va all' obbe- dienza d' un' altra che sia superiore di forze, o che a sé la chiami. i| ^16- bordo, usasi anche per Loquacità che ha dell' impronto : « Senti che ab- bordo !» il Uomo di grande di moltcy abbordo, dìcesi di un jiarlatore ab- bondante ed impronto : « E un uomo di grande abbordo; ma stringi stringi, non c'è conclusione.» i| Uomo di fa- cile abbordo. Uomo con cui si può fa- cilmente parlare. Uomo alla mano, accostevole : non bello. Abbordón«. ». m. Uomo dì grande loquacità. (racciare. Abborracciaménto. ». m. L' abbor- Abborracciare. tr. Fare alcuna cosa con molta fretta e senza cura: «Ab- borracciare un libro, un discorso, un quadro, un lavoro qualunque. »ii assol.x « E un artista che abborraccia. » Part. p. Abborracciato.— Da borraccia, per Borra cattiva. Abborracciataménte. avv. Abbor- racciando, Alla peggio : « Lavorare abborracciataménte. » Abborraccio. ». m. Abborraccia- mento di più cose insieme : « Abbor- raccio di studj, d'insegnamenti, di leggi ec. » Abborraccióne-óna. ». m. e /. Colui o Colei che fa le cose senza diligenza e alla peggio. Abbottonare, tr. Fermare le vesti o altro con bottone o bottoni : « Ab- bottonare il soprabito, la giubba; Ab- bottonarsi i calzoni ec. » i rifl. Fer- marsi le vesti con bottoni : « Abbot- tonati bene, prima d'uscire.» Part.p. Abbottonato. - Ad. detto fig. e in linguaggio faraìi. d' uomo, Non facile a manifestare ciò che ha in cuore, a ciò che sa, e usasi più spesso coi verbi Essere e Stare. Abbottonatura.»./'. L'atto e L'ef- fetto dell'abbottonare e dell'abotto- narsì.il La parte della veste ove s'ab- bottona : « Questi calzoni sono stretti d'abbottonatura. »!! Ordine dì bottoni, per lo più nella parte davanti del- l' abito : « Sopravveste con una bella abbottonatura. » ABBO;ÌZACCHIRE. - 7 — ABBRONZIRE. Abboiiacchire. V. Imbozzac- chì ke. Abbozzare. Ir. Dare ad un'opera d' arte lii l'orma prima ed imperfetta, che dicesi Abbòzzo: « Abbozzare un quadro, una «tatua, un disegno ec. » Il Kit', a scrittura, Karne la prima stc- Bura : « Abbozzare un discorso, una poesia, una commedia ec. » || ansai. Prender le coso alla grossa, Lasciar cornare. Transigere : « Bisogna clie abbòzzi, per non guastare i lattiiniei.» Il Aliliozzare. alla macchia, T. piti. Disegnare o dipingere con facilità e franchezza senza molta matita o co- lore, conducendo il lavoro alla brava. Pari. p. AnnozzATo. -./Irf. « Statua, Ritratto, Discorso abbozzato. » || l'cr- aonn uliliozziita , Persona malfatta, golia. — Da bozza. Abbozzata, s. f. L'abbozzare: «Da- gli presto ])rcMto un'abbozzata.» Abbozzatóre-trice. verlial. da Ab- bozzare; Clii o Che abbozza. Abbozzatura. ». /'. Abbozzo, ma me- no comune: ♦ (Questo, più che un la- voro fluito, è una abbozzatura. » Abbòzzo. ». m. Forma prima ed im- perfetta che vien data ad un'opera d' arte : « L' abbozzo di una statua, d'un quadro, d'un bassorilievo ec. » Il Di scritti, La prima stesura: « L'ab- bozzo di un discorso, d' una lettera, d'un dramma co. » || In abbozzo, Im- perfettnuifutc. Abbozzolare. rift. Agglomerarsi in forma di bozzolo: detto più spesso di farina o simile elle si diseiolga in un liquiilo : « Kimena molto la farina, per- chè non s' abbozzoli, ma si disciolga bene. » l'ari, p. Abiìozzoi.ato. Abbracciabòschi e Abbracciabò- sco, s. III. imi. Nome volgare dì una pianta, detta anche Madreselva, e Vincibosco. Abbracciafùsto. ad. ind. Aggiunto che si <hi a quelle foglie che sono mancanti di picciuolo, e che abbrac- ciano con la parte inferiore la gros- sezza del fusto, come il guado, la lat- tuga, e sim. Abbracciaménto. ». m. L'abbrac- ciare e L'abbracciarsi; più comuucm. Abbraccio. Abbracciare. Ir. Circondare con le bracci:i alcuno, il più delle volte per cagione o per dimostrazione d'alletto: « Appena giunto, mi abbraceiò e mi baciò. » Il Si usa come formula in fon- do alle- lettere a significazione d'af- fetto: «Caramente l'abbraccio :- La reverisco e 1' abbraccio con tutto il cuore. » Il Rif. a cosa, Circondarla con lo braccia: «Abbracciare una colon- na, un albero ec : - Albero cosi grosso che (Ine non l'abbracciano. » ,i Detto di piante. Avvinghiare, Cìngere in- torno : « L' dlera abbraccia intorno intorno l'iilbero. » li Parlandosi di spa- zio, Circondare, Comprendere: «La nuova cinta abbraccia molto più spa- zio dell' antica. » |I Detto di libro, co- me storia, trattato, e sim.. Contenere, Comiirendere, nella narrazione, nel suo testo: « Le storie di Livio abbrac- ciano settecento e più anni: -Trat- tato che abbraccia molte cose. » \\ Ed anche dì perìodo di tempo, epoca ec: «L'epoca dei re dì Hom;i abbraccia ducentoquarantaqualtro anni. » || Di occhio, vista, t^ sim., Raccogliere co- me iu uno sguardo tutta un' esten- sione ; «Da i|uest'altura l'occhio ab- braccia tutta Roma. » i| Della mente, Comprendere più coso a un tempo, oppure un'idea o un concetto assai grande: « È difficile alla mente dei giovinetti abbracciare più cose insie- me: -La vastit.l del concetto dante- sco non tutti la possono interamente abbracciare. » i| E dìcesì anche nei sensi notati di tAO\n;ì, Abbracciar con l'occhio. Abbracciar con la mente. || Abbracciare col desiderio, coir animo, rif. a impero, signoria ec, Estendere i desiderj sopra di essa. Designarne dentro di sé il possesso: « La Prussia abbraccia con l'animo altri stati. » || Rif. a guadagni o a lavori, Volerne quanti più unopuò,Attendere a troppi alla volta. A questo proposito il pro- verbio Ohi troppo alìbraccia meno stringe, Chi vuole att(wulere a troppe cose, non riesce iu alcuna. Chi desi- dera troppi guadagni, non ne fa al- cuno. Il Abbracciare questo mondo e quell' altro. Pigliarsi quanti più inca- richi, nlìlicj, guadagni uno può; e più spesso si u.sa nella maniera: Abbrac- cerebbe questo mondo e quell'altro, il Abbracciare un'opinione, un consiglio, un partito, n sim.. Seguirlo, Appigliarsi ad vmo,- una prof essione, uno slato, ea. Mettersi in esso. Dedicarsi ad esso, - una religione. Farsene seguace, - la causa di alcuno, Farsene sostenitore, fautore. li .i46irocciare lo stomaco, det- to di liquore o di cibo, Confortarlo molto : « Questo vino, Questa mine- stra, m'ha abbracciato lo stomaco. » \\ Abbracciar V orso. V. ORSO. li recipr. «Abbracciamoci e baci.imoci. » ]| ri/?. Apprendersi con le braccia a una per- sona o ad una cosa : « 11 bambino s'abbraccia al collo della mamma: - M'abbracciai a una colonna, a un al- bero. » Il Detto di pianta. Stringersi, Avviticchiarsi, co' suoi rami o tralci ad un'altra pianta: «La vite s'abbrac- cia al pioppo.» Part. pr. AniìltAC- CIANTE. Puri. p. AllUKACCIATO. Abbracciata. ». /'. Il vicendevole abbr:icciarsì di molti. Abbràccio. ». m. L'atto dell'ab- bracciare. Amplesso, ma più comune: «Dammi un abbraccio: - Prendi un abbraccio e parti. » Abbraccio. ». m. L'abbracciarsi di molti insieme, o II ripetuto abbrac- ciarsi di due persone: « Quando flnin\ cotesto abbraccio?» Abbraccióne-óna. ». m. e f. Colui o Colei che suole abbracciare molte co- se, pigliarsi molti ullicj, incarichi, ec. « L' X. è il più grande abbraccìono d'Italia.» Abbracciucchiare. Ir. Abbracciare spesso e con certa svenevolezza, come fanno gì' innamorati ; e si usa più spesso reciprocaiu. « Guarda come s'abbrac- ciùccliiano. » Part. p. AbbrACCIUC- CHTATO. Abbrancare, tr. Prendere e strìn- gere con li' branche ; detto di alcuni animali: « 11 leone, la tigre, l'orso ec. abbrancano la preda. »ii Per sìmilit. detto d' uomo, .\fferrare, Stringere colle mani, i rifl. Attaccarsi con forza a checchessia: «Stava per affogare, quando gli venne fatto di abbrancarsi a una trave. » Part. p. Abbrancato. Abbrancare, tr. Mettere in branco, riferito più specialmente a besti.imi. Part. p. AlUiUANfATO. Abbreviaménto.», m. L'abbreviare. Abbreviare, ir. Far breve o più breve : ci>uuiuem. Accorciare, rif. a idea di tempo o di spazio : « Abbre- viare il tempo, la vita, la strada. » Il Rif. a discorsi, narrazioni, o sim., Dire, Narrare, in poche parole. Ri- durre in compendio : « Abbrevia il di- scorso, il racconto ec. » || Accorciare le parole, togliendo alcune lettere: « I Toscani abbreviano in Beppe il nome Giuseppe. » n Far breve una sil- laba d' una parola latina o greca. Part. p. Abbreviato. - Ad. Nome, Parola, abbreviata, scritta in abbreviatura. Abbreviatamente, aw. Con o Per abi)r.'viaziiiiic, .Vbbrevìativamente. Abbreviativaménte. avv. Con o Per abbrevi.'izionc. Abbreviativo, ad. Che abbrevia: « Metodo abbreviativo.» In forza di »o»^, Beppe abbreviativo di Giuseppe. Abbreviatóre-trice. verbal. da Ab- breviaii', Chi o Chr^ abbrc'via. Abbreviatura. ». /". .\ccorcianiento o Troncamento di parola: «Tonio è un'abbreviatura d'Antonio.» li Parola abbreviata dì qualche lettera o sillaba nella scrittura: «1 codici son pieni d' abbreviature. » Abbreviazióne. «. f. L' abbreviare. il Con abbreciazione. Per abbreviazio- ne, modi avverbiali, per Abbreviata- mente, Aecorcìatamente. Abbriccàgnolo. ». m. Qualunque co- .sa, a cui ci si pos.sa abbriceare o at- taccare, i /fi/. Falsa ragione. Cavillo, Attaccagnolo. Abbriceare. rift. Attaccarsi, Appi- gliarsi: « Abbrfccatì a nn ramo del- l'albero.» . Detto dì pianta: « I con- volvoli s' abbrfccano a tutto. » i <r. detto familiarm. di colpo, percossa ec. Calarlo con forza: « Gli abbriccai una bastonata tra capo e collo.» Part. p. Ahbuiccato. — Da bricca f Abbrividire. intr. Aver brividi di freddo; più comune Rabbrivìilire: « Mi sento tutto abbrividire.» |; E rif. al- l' animo, Raccapricciare : « A certi spettacoli abbrividisco. » Part.p. Ab- BRIVIDITO. Abbrivo. ». m. T. mar. Quell' impeto chi! iiicomincia a prendere la nave, quando è spinta dalla vela, dalla voga, da altra forza motrice. ' , Piglia r l'ab- brivo, Incominciare a muoversi velo- cemente, i Per sìmilit. anche di car- rozza od alt io veicolo: «Prese l'abbrivo giù per la scesa. » 1] fig. incominciare a parlare con impeto; ma in questo senso dicesi più popolarmente Pij/iari'a ire. — Dal lat. ab e rijia. Abbronzaménto. ». m. L' atto ed an- che 1/ efl'etto dell' abbronzare. Abbronzare, tr. Leggermente ab- bruciare alcuna cosa nella sua superfi- cie, e in modo che prenda un colore di bronzo : « Non accostar troppo al fuoco cotesti p.anni, altrimenti li abbronze- rai: -Il ferro da stirare troppo caldo abbronza i panni. » i| Abbruciare che fa il sole la cute dell' uomo: « Guarda come ò stato abbronzato dal sole. » i| Rif. a piante, Ingiallire che fa il sole od anche il gelo le loro foglie. I intr. Divenire di color bronzino: « Abbron- zare dal calore, dal sole.» Part.p. Abbronzato. - Ad. « Uomo, Guer- riero abbronzalo. » Abbronzaticcio, ad. Un po' abbron- zato ; detto più s|)esso di persona : « Faccia abbronzaticcia, » Abbronzatura, i. f. L'elTetto del- l' abbronzare. Abbronzire. ìnlr. Lo stesso che .\b- bronzare, ma più comune quando sì dice dell' imbrunire della cute del- l' uomo. Part. p. Abbro.nzito. - Ad. « Faccia abbronzita : - Volto abbron- zito: - Soldato abbronzito. » ABBRUCIACCIIIAMENTO. ABILITÀ. Abbruciacchiaménto. ». m. L'ab- brm'iact'liiari'. Abbruciacchiare, tr. Abbruciare leggermente : « Il troppo caldo ab- bruciacchia le piante; le abbruciac- chiano anche i geli : - Prima di mettere i paletti alle viti, bisogna abbruciac- chiarli in fondo perchè non infradi- cino. » Il Kif. a uccelli, Passarli sopra alla fiamma perchè si bruci quella pe- luria che rimane in essi, dopo averli pelati. Part. p. ABBRUCIACCHIATO. - Ad. « Piante abbruciacchiate, Carta abbruciacchiata. » Abbruciare e suoi derivati. V. Bru- CIAUB e suoi derivati. Abbrunare, tr. Mettere il brnno : « Abbrunano le bandiere, i tamburi. » Wrifl. Mettersi il brnno: « Tutta la fa- miglia si è abbrunata. » Part. p. Ab- brunato. - 4<i. Vestito di bruno. Che e in abito di lutto. « Donna abbru- nata. » il Detto di carta, di biglietto, e sim., Che ha i margini listati di nero; e adoperasi in segno di lutto. Abbrunire. i?ì<r. Divenir bruno; detto più spesso della cute dell'uomo: « Ab- bruniscono dallo stare per molto tempo al sole. » ii tr. Far bruno : « Il sole ab- brunisce il volto dell' uomo. » Part. p. Abbrunito. - Ad. « Volto, Faccia, Carni abbrunite. » Abbrustiare. tr. Lo stesso che Ab- bruciacchiare, e dieesi particolarmen- te per Mettere alla fiamma gli uccelli a fine di tor via quella peluria che vi rimane dopo essere stati pelati. Part. p. ABBRU.S1TIAT0. Abbrustolare, (r. Lo stesso, mameno comune, di Abbru.stolire. Part. p. AB- BRU.STOLATO. Abbrusiollménto. s. m. L' abbrusto- lire. Abbrustolire, tr. Porre alcuna cosa intorno al fuoco, si che senza ardere resti più che abbronzata: « Si abbru- stoliscono le fette di pane o i pezzi di carne ponendoli su' carboni; gli uc- celli pelati, passandoli sopra la fiam- ma, per tome la peluria ce.» li rifi. « Staudo al focolare s' è mezzo abbru- stolito. ■• Part.p. ABBRUSTOLITO. Abbrutiménto, s. m. L' atto e L' ef- fetto dell' abbrutire e dell' abbrutir.si. Abbrutire, tr. Ridurre in i.stato o condizione di bruto; ma ha senso mo- rale: « Certi piaceri, certe filosofie abbrutiscono F uomo. j> || in<r. e rift. Ridursi in condizione di bruto: « Gio- vani che abbrutiscono o si abbruti- scono nei vizj. » Part.p. ABBRUTITO. - Ad. « Uomo, Popolo abbrutito. » Abbruttire. V. Imbruttire. Abbucciàto. ad. Detto del cacio, e vale Che ha fatto la corteccia o buccia. Abbuiaménto, s. m. L' atto ed anche L' eiletto dell' abbuiare. Abbuiare. <r. Render buio, oscuro: « Quel muro dirimpetto abbuia al- cune stanze di questa casa. » | ! Più co- mune nel fig. rif. a colpa commessa, a processo ec. e vale Fare in modo che il fatto non si risappia, o che il processo incominciato non abbia cor- so, per sottrarre il colpevole alla pe- na: « Fu abbuiata la cosa, e non se ne parlò più: - Incominciarono il proces- so, ma per ordini segreti fu abbuiato. » Il rifi. detto di cielo, tempo, aria, Farsi nuvolosi che più spesso dicesi Rab- buiarsi : « Il tempo s' abbuia. » !| fig. Rattristarsi a un tratto, che più co- munemente dicesi Rannuvolarsi: «A quelle parole di allegro che era, si ab- buiò. » Part. p. Abbuiato. Abbuòno e Abbono, ». m. L'abbo- nare, Il rilasciare o defalcare una parte del credito, o dell' intera som- ma del prezzo : «Sul prezzo dei libri comprati mi ha fatto un abbuono del dieci per cento. » Abburattaménto. ». m. L' atto del- l' ahimrattare. Abburattare, tr. Separare la farina dalla semola, per mezzo del buratto. \lfig. Abburattare le parole, detto in ischerzo, con allusione all'Accademia della Crusca che ha per insegna un buratto, per Usare scrivendo parole scelte e squisite: «Quando scrivi, non abburattare le parole, ma cerca d' es- ser proprio e chiaro. ' \ Abburattare alcuno da una a un'altra p>^rsoìiaf Mandarlo da una persona, la quale poi lo manda a un'altra; e diceai di ehi chiede giustizia, qualche favore, concessione, e sim.: «M'hanno abbu- rattato per tutto il giorno d.al Prefetto al Segretario e da questo al Cancel- liere, e non s' è concluso nulla;» nel qual senso dicesi con maniera prover- biale. Mandare da Erode a Pilato. \\ Di ragioni, questioni ec. Ventilarle, Discuterle; ma sa di scherzo. '\\ìntr. Ciarlare a lungo e noiosamente : « È un'ora che tu abburatti; finiscila una volta. » Part.p. Abburattato. -.4.d. « Farine abburattate. » Wfig. Parole abburattate, Parole scelte; ma sa di beffa. Abburattata. »./". L' abburattare, Ab- burattamento, il Quella quantità di fa- rina che si mette in una sola volta nella tramoggia del buratto, perchè sia abburattata: « Un sacco di farina serve per tre abburattate. » Abburattatóre-óra-trice.rpj-6a^da Abburattare, Chi o Che abburatta.il Abburattatore, Colui che nelle botte- ghe de' fornaj fa il mestiere di abbu- rattare, il fig. «Abburattatori di pa- role, di questioni ec. » Abburattatura. ». f. L' azione del- l' abburattare. i| La mercede che si dà o che si riscuote per l' abburattamen- to: « Ha riscosso 1' abburattatura. » ii La semola che si ricava dall' abburat- tare : « Mettete in un sacco tutta l' ab- burattatura. » Abburattóne-óna. ». m. e f. Colui o Colei che suole abburattare, ossia ciar- lar molto; Ciarlone, Ciarlona: « Ecco il solito abburattone. » Abdicare, intr. Rinunziare formal- mente al possesso d' una dignità so- vrana: «Abdicare al trono, alla co- rona.» UE a»»oZ.: «Più spesso i Principi abdicano per necessità che per volon- tà. » Part. p. Abdicato.— Lat. abdi- care. Abdicatàrio, ad. Che abdica o ha abdicato. Abdicazióne. ». f. L'abdicare, ed anche L' atto scritto, con cui sì abdi- ca: « Fu pubblicata nei giornali 1' ab- dicazione. » — Lat. abdicatio. Abduttóre, ad. T.anat. Aggiunto di certi muscoli che tirano indietro dal- l' asse del corpo la parte che son de- stinati a muovere. — Lat. ahductor. Aberrare, intr. Deviare dal vero. Errare gravemente: di uso non molto comune : « Egli erra ed aberra. » Part. p. Aberrato. — Lat. aberrare. Aberrazióne. ». f. L' aberrare. Tra- viamento del giudizio. Errore: « ISfelle coso di religione si danno moltclibljr- ràzioni. » !| Leggiera alienazione di mente: « Dissi questo in un momento d' aberrazione. » Il T. aalr. Movimento apparente degli astri, il quale risulta dal moto della luce combinato con quello della terra. || T. fis. Dispersione dei raggi della luce, i quali partendo da un oggetto e riflettendosi in uno specchio refrangendosi in una lente, invece di andare a riunirsi in un punto solo, si spandono in una piccola esten- sione, e rendono per conseguenza al- quanto confusa l' immagino dell' og- getto stesso. — Lat. aberratio. Abéte e Abéto. ». m. Sorta d' albero resinoso di alto fusto, colle foglie sem- pre verdi, e coi rami disposti a croce, il cui legno è buono a lavorare, il II le- gno stesso di quest'albero: « Bussole d'abeto, navi ec. d'abcto. » — Lat. aìnes. Abetèlla. ». f. Abete reciso dal suo ceppo e rimondo, di cui ci serviamo per lo più ad alzar ponti per le fab- briche; detto anche .Stile: «Hanno rizzato le abetelle per fare la fac- ciata. » Ab etèrno e Abetèrno. Modo av- verb. Fino dall'eternità. - Dal lat. ab ceterno. Abetina. ». f. Luogo piantato di abe- ti, Foresta di abeti : « L' abetina di Camaldoli, di Vallombrosa. » Abiettamente. «DI'. In modo abietto. Abiettézza. ». f. astr. di Abietto ; L' essere abietto. Bassezza d' animo, Viltà. Abiètto, ad. Vile, Spregevole, rif. ad animo, costumi, carattere, e sim. 1| Ed anche a condizione, stato ec, e vale Spregiato: «Da uno stato abietto si alzò con la virtù e coli' ingegno ai primi onori. » — Lat. abiectm. Abiezióne.»./. Stato d'avvilimento, Condizione vile e spregiata: «Essere nell'abiezione; Sollevarsi dall'abie- zione a vita d' onore. » || Lo stesso che Abiettezza: « Abiezione d'animo. » — Lat. abiectio. Abigeato. ». m. T. crim. Furto di bestiame. — Lat. ahigeattis. Abigeo. ».m. T. crini. Colui che è reo del delitto di abigeato. — Lat. abigeus. Abile, ad. Idoneo, Atto, a qualche cosa ; ma più comunemente e in modo assoluto si dice dì persona, e vale Esperto, Eccellente, nell'arte sua: « Il tale è un medico abile, il tal altro è un abile pianista. » \\ T. leg. Che ha i requisiti voluti dalla legge per so- stenere un ufficio, esercitare un' arte, nna professione, un diritto ec. — Lat. habilis. Abilità. ». f. astr. di Abile ; L'essere abile. Idoneità, Attitudine, a qualche cosa; e più comunemente in modo as- soluto Perizia, Eccellenza, in qualche arte o disciplina: « E un medico, è un pianista dì molta abilità. » il Sì usa anche in senso di Destrezza, Accorgi- mento : « La diflìcoltà era grave; ma egli se ne cavò con molta abilità. » |! Nell'uso familiare vale anche Ardire, Temerità, e sim., come: «Dopo avergli fatto tante cortesie, ha avuto l'abilità dì dirmi che sono un villano.» || Spesso si usa solo per ischerzo, quando sì dice : « Il tale ha l' abilità di mangiarsi a colazione un quarto d'agnello:- Il tal altro ha l'abilità dì farsi pigliare a noia da tutti, » e via discorrendo. || Talora vale anche Facoltà, Licenza, nella frase Fare abilità ad alcuno, per Dargli facoltà, licenza, di fare una cosa: del linguaggio scelto, li T. leg. L'avere i requisiti voluti dalla legge per sostenere un ufficio, esercitare un'arte, una professione, un diritto ec. — Lat. hahililaa. AniLlTAUK. — 9 ABORKIHE. Abilitare. (r.Propriam. Rendere abi- le; ma r iiHo oomune lo restringo al sonno di Itcndcro o Dichiaiart! Icgit- tiinanicnti! alcuno idoneo a una pro- fessione o all' osorcizio di nn diritto: « Le università abilitano i (jiovani al- l' esercizio dell' avvocatura, della me- dicina: - Certi studj abilitano agi' ini- liieglii minori: - I^a legge abilita i forestieri all' esercizio dei diritti ci- vili. » jj ri fi. Kcndersi abile, idoneo, ad una professione ec. E spesso si usa an- Èolutam. sottintendendo, ad una i)ro- fc8SÌone (jualunque : « Oggi a ventiein- 5 ne anni nn giovane non si è abilitato. » ^arl. />. Ann, [TATO. Abilitazióne. ». f. L' abilitare o li' es- sere abilitato all' esercizio di una pro- fessione di nn diritto. Abilmente, avv. Con abilit;'i, ed an- elila Con destrezza, Avvcdntameute. Ab immemoràbili. Modo «ricrt.jire- 80 dal latino, I''ino dal tempo più remo- to ; e più spesso si usa con una certa enfasi. Ab intestato. T. leg. preso dal la- tino, e vale .Senza aver fatto testa- mento : « Morì ab intestato. » li E rif. ad eredità, vale In virtù della leg- ge, mancando o essendo annullato il testamento: « Ebbe un'eredità ab in- testato. » Ab irato. Modo ar-rei-h., preso d.al latino, e vale Per i.sdeguo. Per im- peto d'ira : « Lo percosse ab irato; Lo dissi ab irato, e ora me ne pento. » Abisso, s. m. Propriam. Profondità immensa di acquo : « Gli abissi del ma- re;» ma usasi comunemente per Ca- vità profondissima ed oscura; Karatro. !IE per Inferno. !| j4l!'s»o di vializia, d'iniquità ce. detto d' uomo, con frase energica, vale Uomo maliziosissimo, iniquissimo ec.|| JSsic/'c» di mezzo Ira due cose, o persone tin abisso, Essere impossibile traesse qualunque conci- liazione: «Tra la Francia e l'Impero e' è di mezzo nn abisso. » l| Esser sul- l'orlo dell' abisso, si dice di chi <: pros- simo alla sua rovina. — Lat. abyssus, gree. ifi'jaaos. Abitàbile, ad. Che può abitarsi.— Lat. halntahilis. Abitàcolo. .9. m. Luogo ove si abita, che comunemente diccsi Abitazione. — I>nt. habilaculuvi. Abitante, s. m. Colui che abita in un luogo, Abitatore. Abitare, inlr. Avere stanza in nn luo- go, Dimorarvi ; e si dice cosi degli no- mini, come degli animali: « Gli Ksqui- UK'si abitano in capanne fatte di neve : • I leoni abitano nei deserti. » '| ^r. « Un popolo libila una città, un pae- se; nn uomo abita una casa, una ca- panna ee.» Part.pr. .\H1TANTE. Pari. }>. Aiutato. - Ad.. Paese, Luoii/o mollo o poro abitalo, Paese, nel quale sono molti o|ioehi abitatori. — l^at. habilare. Abitato. 9. ni. Lnogo abitato, Luogo dove sono abitazioni: « I campisanti oggi si fanno fuori dell'abitato.» Abitatóre-trice. vcrbal. di Abitare ; Chi o (Ile abita. Abitazióne, s. f. Il luogo dove si abita, la casa. ■] Estcndesi anche agli animali: « Le selve sono l'abitazione delle tiere. » — Lat. ìiahitatio. Abitino, dim. di Abito ; ina cliia- raansi cosi Due pezzetti di panno lano con la immagine o il nome della Ma- donna, att:iceati a due nastri, da por- tarsi al collo come lo scapolare de' re- ligiosi, detto appunto Abitino, perchè si cominciò ad usare da' Tciziarj, e teneva ad essi lnogo dell' abito del- l' ordine, a cui appartenevano. Abito, s. m. Vestimento; e nel suo senso generico abbraccia tutte le par- ti del vestiario: «Abito da noino;.\l)ito da donna;» ma quello delle donne è sempre notabile per ricchezza od ele- ganza: «Un abito di velluto, di se- ta. » || Particolanuente si prendo per Foggia di vestire: « .^bito di moda; Abito di gala; Abito da caccia, da bnllo, da estiite, da inverno ec. » |] An- che li vestimento, i distintivi proprj di una dignità, di un istituto di vita, di un ordine monastico ce, che sempre si determina via via con qualche as;KÌnn- tOj come «Abito sacerdotale; .Vbito militare; Abito francescano, agosti- niano ec. »i|Lc frasi Prendere, Ve- stire, Lasciare Spof/liare, l' ahito, si- gnificano Abliraciaro o Abbandonare la vita religiosa; od in esse questa voce ha un senso specialissimo.il j1?/!(o lungo o talare, La veste dei Ba(;er- doti, che scende loro fino ai piedi. Al contrario Abito corto. Il sopra- bito che scende fin sotto alle ginoc- chia. 1 Ij' abito non fa il monaco, prov., e vale L'apparenza e certi segni este- riori non sono indizio certo della con- dizione o del merito di alcuno. ! ~ Abito, nel senso morale, significa Una certa disposizione, o inclin;izione, a fare una cosa, acquistata per frequente ripetizione d'atti: «L'abito diventa spesso una seconda natura. » ; Assue- fazione, Consuetudine; nel qu.al senso oggi si ama meglio dire Abitudine, i Far V ahito a una rosa, Assuefarvisi. 'i Cognizione acquistata di una cosa. Esperienza, Pratica: «Per essere grandi artisti, si richiede l'abito del- l'arte.» 1! ~ 7. med. Costituzione fisica di una persona: «Abito scrofoloso, lin- fatico, sniiguismo ce.» — Lat. habitus. Abituale, ad. Che procede da abito, Che (! passato in abito: « Vizj, di- fT-tti, maniere abituali. » l| Grazia abi- lunle, T. teol. 1/ amore di Dio penna- neiit(\ nell'uomo. (tuale. Per abito. Abitualmente, «iti. In modo abi- Abiiuare. Ir. Assuefare, .Vvvezzare. il »'/^..\ssHefare sé stesso. Avvezzarsi: « Il giovane si abitui per tempo al rispetto dell'autorità. » Part. p. Ani- TUATO. - Ad. Avvezzo: « Popolo non abituato alla libertà. » Abitùdine, s. f. Consuetudine, .\s- suefazione. Abito: «Ha l'abitudine di alzarsi presto la mattina: - Contrarre, l'erdere, l'abitudine, di checchessia.» li Disposizione naturale. Inclinazio- ne. Il Modo di essere di checchessia; nei quali due ultimi sensi rarain. ri- corre nel discorso jiarlato. | T. med. Complessione, Temperamento del cor- po ninaiio. — I>at. habiludo. Abituro, s. m. .Miitazione povera o meschina: non comune. Abiura. .'. f. L' abiurare: « Fare una abiura: - .\biura solenne. » Abiurare. Ir. Kinunziare solenne- mente alla religione a cui uno appar- tiene; ed anche Kìtrattare opinioni religiose per lo avanti seguite: « Co- stantino abiurò il iiaganesiino: - Sono pochi coloro che abiurano le proprie dottrine. » i ; Si usa anche assol. Part. p. Aiihi;ato. — Lat. abiurare. Ablativo, s. m. Quello che dicesi se- sto caso del nome latino, non avendo r italiano casi per tutto un numero. | Ablaliio Grtiiliro assoluto, .\blativo o Genitivo che cade in proposizione assoluta o indipendente nel discorso, e questo non può essere che nel latino e nel greco. — Lat. ablalixmt. Abluènte. ad. T. med. Aggiunto di medic.'imento. Atto ad astergere le parti del corpo, cosi esterne come in- terne, togliendo loro le impurità mor- bose. E si usa anche in forza di sost. per lo più nel plurale: « L'uso degli ablnenti. » — I>at. abluens. Abluzioncèlla. ». f. dim. di Abluzio- ne; Piccola abluzione. Abluzióne. ». f. T. med. L' astergere alcune parti del corpo coi medica- menti ablucnti. I T. lilurg. Il lavarsi che fa il sacerdote nella messa le dita, prima della Consacrazione, e dopo la Comunione. I, Anche presso altre re- ligioni, e segnatamente l' ebraica e la musulmana, Il purificarsi secondo eerti riti prescritti. — Lat. ablutio. Abnegazióne. V. Annkoazione. Abolire. Ir. Toglier via, Distrug- gere, rif. a cose ukì, ili: «Abolire un errore, una consuetudine ce. » ;i — a legge, statuto, istituzione, e sim., vale Abrogare, Annullare per atto dell'au- torità legislativa : « Abolire lo mani morte ; Abolire la pena di morte ; ,\bo- liscono la servitù ec. » Pari. p. Abo- lito. — Lat. abolere. Abolizióne. ». f. L'abolire: « Aboli- zione della pena di mòrte. » Lat. abo- lilio. Abominàbile, ad. Degno d' essere abominato; più comune Abominevole. — Lat. ahominabilia. Abominando, ad. Da abominarsi, Aliomiiievole; da usarsi in grave scrit- tiira. — L.at. abominandus. Abominare, tr. Avere in orrore. De- testare: « Abomino gl'ipocriti.» Part. p. .\BOMIXATO. — Lat. abominari. Abominazióne, ». f. L'abominare: « L' ipocrisia merita 1' abomin.aziono di tutti. ' \\ fig. L'essere ogfretto di detestazione: «L'avaro è l'abomi- nazione di ciascuno. » | Di cosa che per la sua n.atnra gravemente offenda il sentimento, morale, si dice in modo esclamativo :i'J u/»'ay/o;«i;iazionf .'ma- niera più grave che : È una vergogna! un vitupero! — Lat. abominatio. Abominévole, ad. Degno d'essere abominato. Abominio. ». m. Lo stesso che Abo- minazione, nei suoi varj significati. Aborigene. nt/.chc nel plurale si usa anche in forza di sost., si dà come ag- giunto ai primi abitatori di un paese, e che si crede abbiano avuto ivi la loro origine, a differenza delle colonie d'altre schiatte che sieno venute a dimorarvi. — Lat. aborigmes. Aborriménto, s. m. L' aborrire. Ri- pugnanza, i Avere, Sentire, Dest.are, aborrimento di una cosa o per una cosa. » Aborrire, ir. Avere in grave odio, in orrore : « .\borrire la menzogna, la finzione, i bugiardi ce.» Sentir gravo ripugnanza o avversione: « Il malato aborre il cibo:-.\bòrio i complimenti, i ciarlatani, i faccendieri. » i, Il jiopolo fiorentino usa Aborrire alcuno per ."^gridarlo acerbamente, quasi metten- dolo in aborrimento ; ma non so se questo idiotismo sia accettabile. i«n/r. Rifuggire con orrore da una cosa: « .Vborrire dal sangue, dalle vendet- te oc; » ma spesso ha più dell'enfa- tico che del vero, come quando si dice: « Non aborro dal venire ad un acco- modamento : - .\bòrro dal trattare con certa gente.» Pari. pr. Aisokrentb. Part.p. AUOKKITO. — Lat. abhorrtre. ABORTIRE. — 10 ACCALCARE. Abortire, intr. Mandar fuori il feto prima del tempo iiatxirale; e dices! cosi di donna, come della femmina dei mammiferi: «Abortire di tre, quattro mesi : - Medicine che fanno abortire. » t Brutto gallicismo Abortire, detto d' impresa, disegno, e sim., per Non riuscire, Non avere effetto. Fallire. Part.p. Abortito. — Basso lat. abor- tire. Abortivo. afZ. Nato innanzi tempo: « Feto abortivo. » ji Dicesi anche delle piante, che non vengono a bene e che intristiscono, li Pure di certi parti del- l' ingegno, sconciamente informi, si può dire che siano abortivi. — Lat. ahor- tivns. Abòrto, s. m. L'atto e L'effetto del- l' abortire, ij Feto nato prima del tem- po naturale: « Ha fatto un aborto.» \\ Anche una persona mal conformata dicesi per similit. Aborto, o Aborto di natura ; e fifi. anche di un' opera del- l' ingegno o della mano che sia molto imperfetta e deforme: « Quella statua 6 un vero aborto, y \\ Aborto 2''''"''i'' rato, T. crim. Quello che è prodotto maliziosamente. — Lat. abortus. Abràdere, tr. T. med. e star. nat. Toglier via radendo. Radere. Parl.p. Abraso. — Lat. abradere. Abrasióne, s. f. T. med. e star. nat. Il toglier via radendo. Abrogare, tr. Annullare, Rivocare, per atto di autorità legislativa; e ri- feriscesi propriamente a leggi : « Fan- no leggi, che poi abrogano.» Part. p. AbR0(;.\T(I. — Lat. abrogare. Abrogazióne, s. f. L'atto dell'abro- gare. — Lat. olirof/afio. Abròstine e Abròstine, s. m. Specie d'uva piccola, nera e aspra, che serve a dare il governo al vino e a colorirlo, detta volgarmente Colore. — È meta- tesi di arbnstino. Abròtano, s. m. Erba medicinale di foglie minute e di odor grave. — Lat. ahrotonum, grec. à.^pózo-io'^. Abside, s. f. l'arte interna e semi- circolare delle antiche chiese, dove era collocato 1' altare, e dove il clero sedeva all' intorno. Dicesi anche con voce meno dotta Tribuna. — Lat. aisis, grec. àiij. Abusare, intr. Usar male di qual- che cosa. Servirsene a fine non buono : « Alcuni abusano delle ricchezze, al- tri dell' ingegno. » j Vale anche Ecce- dere neir uso di qualche cosa, rice- vendone perciò danno: «Il vino fa bene alla salute, ma non bisogna abu- sarne. » ij rifi. Abusarsi della bontà di uno, della propria autorità ec, ha lo stesso significato che V intr. Abusare. Il Assol. si riferisce sempre ad uso im- moderato di piaceri: «Il tale abusa, e perciò camperà poco. » Part. p. Abu.s.vto. — Dal lat. abidi per mezzo del suo part. p. abusus. Abusione, s. f. Propriam. L'abusa- re; ma in questo senso oggi dicesi Abuso ; e la voce vive soltanto nel lin- guaggio delle scuole a dinotare quella Figura grammaticale, ond<t in luogo della parola propria se ne pone un' al- tra di sensi) affine. — Lat. abnsio. Abusivamente, ai-v. In modo abu- sivo, Per abuso, Contro ogni buon uso o regola; ed anche Impropriamente o Indebitamente. Abusivo, ad. Male usato. Detto o fatto impropriamente, Che è contro ogni buon uso o regola. « Disposizione abusiva : - Voce, parola, senso abusi- vo. » Il Detto del corso delle monete, vale Che eccede nel comune commer- cio il prezzo legale. — Lat. abusivus. AbùÉo. s. m. L' abusare. Mal uso; ed anche Uso eccessivo: «Abuso di ric- chezze, d'ingegno, d'autorità: -Abuso di liquori, di piaceri. » ij ^ssoL Modo di operare contrario alle leggi, alle consuetudini, alla disciplina ec: « Ca- sa, Amministrazione, Scuola ec. piena d' abusi. ■» — Lat. abusus. Acacia, s. f. Albero spinoso di alto fusto, che produce liori bianchi odoro- sissimi e che coltivasi per ornamento dei giardini, dei viali ec. || Vi ha poi un altro albero del medesimo nome, ma di specie assai differente, dal quale si ottiene la gomma arabica. — Lat. acacia, grec. àxaxtct. Acanto, s. m. Pianta erbacea, di fo- glie grandi, accestite e intagliate; e di- cesi anche il Fiore della stessa pianta. — Lat. acanihus, grec. àxavi>o;. Acaro, s. m. Animaletto articolato, quasi impercettibile, che nascendo sotto la pelle del corpo umano pro- duce la rogna. — Lat. acarus, grec. fixap'.. Acatalèttico, e Acatalètto. ad. T. lett. Aggiunto di verso greco o latino, a cui nulla manca in fine: contrario di Catalettico. — Lat. acatalectus, groc. à.v.y.-A'K-fiY.zo(,. Acattòlico, ad. usato spesso anche in forza di sost. Non cattolico. Cri- stiano che non segue la dottrina cat- tolica della Chiesa romana. — Grec. y.ail-oX'.xc5j con à privativa. Acca. ». f. Nome dell'ottava let- tera dell'alfabeto. Poiché di suo non ha alcun suono o valore, ma solo mo- difica il suono di alcune lettere, cosi figuratam. si ])rende a denotare Un minimo che, Un nulla: «Non sapere un'acca; Non valere nn'acca; Non stimare un' acca. » , Si usa anche in plur. nella maniera Saper quattro acche, Saper tanto o quanto: « Se io so quattro acche, lo debbo al mio maestro. » Accadèmia, s. f. Propriamente si disse La setta o scuola di filosofi greci, cheseguiva le dottrine diPlatone;co.sl chiamata dal luogo presso Atene, ove ebbe il suo cominciamento; ed anche il Lnogo medesimo: ma oggi intende- si comunemente un' Associazione per- manente di studiosi, stabilita con certi regolamenti o statuti a fine di atten- dere alle scienze, alle lettere ed alle arti, e di promovere il loro incre- mento: « L'Accademia della Crusca; L'Accademia dei Lincei; L'Accade- mia Tiberina ec. » '1 Anche il Luogo, ove s'adunano gli Accademici, i E gli Accademici stessi adunati: «L'Acca- demia ha deliberato di, ec.»j| Adunan- za Tornata accademica : « Oggi e' è accademia. » li Università, Studio pub- blico : più particolarmente Scuola o Istituto pubblico, ove s'insegnano le arti del diseguo. ; Studio di nudo fatto dal vero, in disegno o in pittura: « Il tale non ha esposto che un' accade- mia. » I Trattenimento pubblico o pri- vato di canto o di suono : « Stasera e' è accademia alle Stanze : Quel pianista darà un'accademia. » | /» accademia, Per accademia, .\ceademicamente. — Lat. academia. gree. àxaSyjiiia. Accadèmica, s. f. Donna apparte- nente a qualche Accademia: «Cate- rina Ferrucci fu Accademica della Crusca. » Voce rara come la cosa. Accademicamente, «ir. Secondo il costume delle Accademie. || Più co- munemente si usa nel parlar familiare nel senso di Per puro passatempo, Senza alcun proposito o fine determi- nato, e uuiscesi coi verbi Dire e Par- lare: « L' ho detto accademicamente: - Per parlare accademicamente:» for- se perchè i discorsi degli Accademici si credono fatti per solo passatempo. Accadèmico, ad. Che ajìpartiene all' Accademia istituita da Platone : « Filo.sofia, Setta accademica. » i| Che appartiene o ha relazione con un'Ac- cademia: « Corpo accademico; Diplo- ma accademico ; Stanze accademiche ; Adunanza accademica; Orazione ac- cademica ec. » WAnno accademico. Lo stesso che Anno scolastico, V. Anno. ii Discorso accademico, dicesi fami- liarm. un Discorso che si faccia per solo pa.ssatempo e non con un fine o proposito determinato: «E vero, lo dissi ; ma fu un discorso accademico. » Il In forza di sost. Socio d'un' Acca- demia, il Nel senso storico. Filosofo dell'antica Accademia. — Lat. acade- micus, grec. àxa5r|H'.y.óf. Accadere, intr. Avvenire, Succe- dere, inopin.itamenté. Di cosa che suc- ceda oi)inatamente si dice pìutto.sto Avvenire: ed è anche da notare che Accadere quasi sempre sì riferisce ad avvenimenti non lieti : « Anno accad- dero parecchie disgrazie. » K uno che si veda turbato, sogliamo domandare: Che i'èoccatZijto.* Vedendo correr gen- te, si domanda: Che è accaduto f ,| Im- portare, Occorrere, sempre con la ne- gativa: « Non accade che vi scomodia- te : - Potrei aggiungere altre ragioni, ma non accade.» Pari. ^.Accaduto. — Lat. uccidere. Accadimento, s. m. L'accadere. [| Successo, Evento. I puristi lo adope- rano per non dire Avvenimento. Accaduto. 9. f. Ciò che è accaduto. I puristi non vogliono neppnr questo, sebbene abbia in suo favore 1' analo- gia e l'uso, addivenuto oramai comune. Accagionare, tr. Dar colpa. Incol- pare, quasi Riferire a checchessia la cagione d'una cosa: « Della morte del malato accagionano l' imperizia del medico. » Part.p. .\cc.\c.ioxato. Accagliaménto, s. m. L'accagliare e L' accagliarsi. Accagliare, tr. Rappigliare, Coagu- lare, Condensare, rif. principalmente a latte, sangue, olio, e sim. il Più comu- nemente si usa nel rifl. dicendosi : « Il latte, il sangue, 1' olio si accaglia. » Part. p. ACCAGLIATO.- Ad. «Latte, sangue, olio accagliato. » - Da caglio. Accalappiare, tr. Prender col ca- lappio laccio nn animale : « Vanno tutte le mattine ad accalappiare i cani vaganti. » ,i ^(/. Ingannare, Met- tere in mezzo alcuno: «Certi amici del popolo lo accalappiano con bei discorsi: - Certe donne accalappiano i giovani : - Certe apparenze accalap- piano i semplicioni. » 1 r?/?. Accalap- piarsi in una cosa, Imbrogliarvisi, Confondervisi : «S'è accalappiato in un passo di scrittore, e non gli riesce di cavarsene fuori. » Part. p. ACCA- LAVI'IATO. Accalappiatóre. rerJa/. da Accalap- piare: Chi Che accalappia. i| Acca- lappiatori, diconsi Coloro che pagati dal Municipio girano per la città per accalappiare i cani vaganti e portarli allo stabulario. Accalappiatura, s. f. L'azione del- l' accalai)piare. Accalcare, tr. Affollare, Stipare. || ACCALDATO. - 11 — ACCASARE. Più cnniniie nel rifl. Far calca, AfTol- larHÌ, Stiiiigcrni: «Molta gente «'t^ra accalcatif nel teatro. » Pari. p. Ac- CAI.CATf). Accaldato, ad. Riscalflato o per aver truppi) faticato, o corso, o per esHcn! stato lungo tempo al koI<^ o al Inoco: « Arrivò a ca«a tutto accal- dato:- A qnclmodo accaldato si pose al fresco, e prese nn mal di petto. » Accalorare, ir. \m stesso che Acca- lorire, ma meno comune, quantunque anche questo non sia di grand' uso. fari. p. Accalorato. Accalorlre. tr. Propriamente Ren- der caldo, Hiscaldare; ma si usa sol- tanto nel //(/. per Incoraggire, Inani- mire, Render caldo l'animo d'alcuno; più comunemente Incalorire. Parl.p. ACCAI.OIÌITO. Accampaménto. ». m. L' accampare e L'accamparsi. Il Più comunem. Il luoKO ove un esercito sta accampato: « L accampamento delle trupjie era presso Foiano. » 1| Porre l'accumpa- menio o gli accampameìtU in un luofjo, Accamparvisi, Attendarvì.si. Accampanare./»-. Disporre, Accon- ciare, a torma di campana; e diccsi particolarmente di un modo di di- sporre i tralci delle viti, raccoglien- doli e fermandoli insieme nello stesso punto. Puri. p. Accampanato. Accampare. Ir. Porre a campo l'eser- cito: «Una delle doti principali del buon capitano ò di accampar bene l* esercito. » [1 fìg, Accavipam ragioni, argomenti, 2>ri'ie8e ec. per Att'aceiare, Mettere innanzi ec. è traslato alquan- to ardito. > l'ii'i comnne nel rifl. Porre gli alloggiamenti, Attendarsi : « L'eser- cito si accam]iò lungo il fiume. » ii intr. Alloggiare, .Stare attendato: «Le trup- pe accamparono alle Cascine. » Part. p. Accampato. Accampionaménto. ». m. L'accam- pionare. Accampionare, /e. Registrare uno stabile ai campióne, ossia libro del pubblico censimento, per sottoporlo a tassa, jl Rif. a strade, vale Regi- strarle al libro del Comune per dover esser mant(Mutto a spese pubbliche. Pari. p. Accampionato. Accanalare. Ir. Incavare a guisa di canale; più comune Scanalare. || T. archil. Lo stesso che Scannellare, ma meno comune. Part.p. Accanalato. Accaniménto. ». m. Ira, Stizza osti- nata: «Combattere con accanimen- to. » !| Applicazione soverchiamente assidua ed intensa ad ima cosa: « La- vorare con accanimento. » Accanire, rifl. .Stizzirsi, Invelenirsi, qnasi a modo di cane, ji Darsi con cura ostìn.-ita ad un lavoro. Part. p. Accanito. Accanitamente, are. Con accani- mento, Con ira; oppure Con tutto lo sforzo, Con soverchia applicazione. Accanito, ad. Che opera con acca- ninieiit", Che attende con soverchia alacriti'i ad una cosa: «Accanito al lavoro, allo studio ec. «Ij^^. di com- battimento, pugna ce. vale Fatto con accanimento. [IDI odio, ira ec. Osti- nato, Implacaoile. Accannatóio. .«. m. Arnese delle tes- sitore, ed è Vn bastoncello di legno che si mette in un lóro, e che serve a far muovere il pettine. Accannellare, tr. Avvolgere il filo sopra i cannelli. i| T. ardili. Fare in rilievo, nella ))arfe int'eriore delle co- lonne, dei mezzi cilindri o bastoncelli. Part.p. ACCANNEf.LATO: -Ad. t Filo accannellato; Colonne accannellate. » Accanto, prep. che regge il suo ter- mine mediante la |)articella A., e vale Presso, Al fianco o Al lato di chec- chessia: «Gli siede accanto: -Accanto alla bottega, alla strada i!c. » il avv. di luogo. Vicino, Presso: « .Sedere ac- canto; Abitare accanto. » :| In forza d'aggiunto, Che è, si trova, accanto: « Due usci accanto ; La casa accanto. » Il Coi vv.iM Stare, Porre, e siin., s'usa flguratam., sia come prep., sia come ave. nei paragoni per Esser pari, Te- nere in egual conto, ec.: « C'è chi pone il Monti accanto a Dante : - L' Ariosto e Omero stanno accanto :-Son due birboni, e per me po.ssono staro ac- canto l'uno all'altro.» Anche di cose: « L'Abele: del Duprè può stare accanto ai iiiù insigni capolavori di scultura,» cioè. Non la cede ad essi in pregio ed in bellezz;i. — Dalla prep. a e canto. Accantonaménto.», m. L'accanto- nare, detto di milizie. i| Il luogo ove le milizie sono accantonate. Accantonare, ir. Distribuire le mi- lizie nei paesi o villaggi circonvicini a fine o di farle riposare, o di atten- dere il tempo per entrare in campa- gna. Part.p. Accantonato.- In for- ma iVad.: « Milizie accantonate. » Accantonato, ad. Fatto a cantoni, ad angoli. Angolare. Accapacciaménto. ». m. L'aecapac- ciare: più comune Accapaeciatura. Accapacciare. tntr. e rifl. Esser preso da gravezza di testa, più spesso per un colpo di sole : « Con ([uesto sole e' è da accaiiacciare o accapacciarsi. » Vero è che non essendo molto usato il verbo, si direbbe comunemente, C'è da prendere un' accapaccint ara. Part. p. Accapacciato. - In forma d' ad. Preso da gravezza di testa : « Son tutto accapacciato. » Accapaeciatura. ». f. Gravezza di testa. :; Si usa anche scherzevolmente, come quando si dice : « Ila preso nn'.ac- eaiiacciatura sopra alcuni teoremi di Euclide. » Accaparrare, (i-. Fissare la compra r uso di una cosa, ovvero 1' opera di una per.stma, dando o ricevendo la caparra: «Ho accaparrato per la segatura in Maremma cinquanta ope- raj. » il Spesso signiHca semiilicein.. Assicurarsi, con promessa di mercede, del servigio di qualcuno: « Sono stati accaparrati per la festa i migliori so- natori. » l, .S'i accaparrano anche dei posti, degl' impieglii, dei voti, e talvol- ta ci coi re davvero la caparra, f Ma è sconcissimo il dire Accaparrarsi l' amicizia di aìciino, il favore, la pro- tezione, e sim. i'n W.j}.AcCAPAUK.\T0. Accapezzare. (;■. Acconciare, Ri- durre, col martello in forma regolare le pietre per muri o per lastrici. PuW. p. ACCAPKZZATO. - In forma A' ad. « Pietre accapezzate. » - Da capo. Accapigliaménto. ». m. L'accapi- gliarsi. IJissa. Contrasto. Accapigliare, recipr. l'ropriamente Pigliarsi jier i capelli ; ina dieesi in ge- nerale i>er.\zzHffarsi, Venire alle mani due o jiiù persone fra di loro: «Una ciana s è accapigliata con un'altra: - Si accapigliarono e si picchiarono ben bene. » ,1 Dicesi anche per Questiona- re, Litigare, e non solo di persone del volgo, ma di chiunque altro questiona con modi volgari: « Spesso i giornali- sti s' accapigliano tra dì loro, e il pub- blico ride. » Part. p. ACCAPIGLIATO. Accapigliatura. ». f. L'accapigliarsi, Questione, Litigio volgare. Accapiteliare. tr. T. lihr. Mettere alle due testi- del libro legato quei correggiuoli, che si chiamano capitèl- li. Part. p. ACCAPITELLATO. Accappatóio. ». m. Specii; di cappa per lo più di lino o di cambrì, che si lega al eolio e cuoprc quasi tutta la persona. Si adopera o quando s'esce dal bagno, o quando ci si fa tagliare 1 capelli, od aiK-he ci si pettina. Accappiare, <r. Fermare, Stringere, con cappio. Part.p. Accappiato. Accappiatura. ». f. Fune o Corda che dall' un decapi ha un eappio scor- soio, e che quanto più si tira e più stringe, il Nodo in fonua di cappio, e particolarm. Quello che fanno le tessi- tore al filo della tela quando si strap- pa, p(-r riannodarlo. Accappiettare. /r.Legare perle coc- che con eappiétto.fazzoletti, calze, ec. quando le lavandaie li mettono in bu- cato, a (ino di non scambiarli o per- derli. Pari. p. ACCAPPIETTATO. Accapponare, tr. Castrare i gallet- ti. Capponare, rifl. Accapponare la pelle, dicesi Dell' incresi>arsi della pelle dell'uomo, quando è preso da un sentimento d' orrore o di ribrezzo, che diciamo anche Venire i bordoni : « A tal racconto mi si accappona la pelle. !■ Part.p. Accapponato. Accaprettare. tr. Legare un ani- male quadrupede per le ((Uattro gam- be, come si fa a' caprétti e agli agnelli. Part. p. Accapkettato. Accarezzaménto. ». m. L' .iccarez- zare. , Can-zza; ma non è comune. Accarezzare, tr. Far carezze. Vez- zeggiare ; più comune che Carezzare : « Quel bambino tutti Io accarezzano.» linei fig. Trattare alcuno con molta amorevolezza sia in fatti che in pa- role, Tenerselo caro; ma spesso non è altro che Lusingare per indurre al- cuno ai proprj disegni : « Catilina (e cosi fanno quanti somigliano a lui) so- leva accarezzare specialmente i gio- vani. »;| Lo scrittore, 1' artista acca- rézza le opere sue, » ossia Io finisco con ogni più amorevole cura: «11 con- tadino accarezza le piante, » ossia lo coltiva con ogni diligenza. Ironicam. Accarezzare altrui le spalle con un bastone, Bastonarlo. :j Accarezzarsi la barba, i baffi, e sim., dicesi per Li- sciarseli con mano, accomodandoli : « Nel tempo eh' io gli parlava, egli si .accarezzava la barba. » Part. p. Acculi KZZATO. Accartocciaménto, ». m. L' accar- tocciare. 1 T. arc/ìit. Fregio fatto a so- miglianza d' nn cartoccio. Accartocciare, tr. e rifi. Avvolgere e Avvolgersi a forma di cartòccio. Part.p. .\ccAUTOCClATO,usato spes- so anche in forma d' ad. Accartocciatiira. s.f. L'atto e L'ef- fetto dell' ai-i-artocciare. Accasaménto. ». m. L'accasare e L'accasarsi. Accasare, tr. Collocare in matri- monio una donna: «Ha acea.sato I.i figliuola col tale :- L'ha accasata bene male. » n/f. Unirsi in matrimonio; e dicesi tanto dell'uomo, (juanto della donna: «Si acc:isano innanzi tempo: - Penso di acc-jsarmi con un uomo di garbo, non importa se inoltrato negli anni. » . Vale anche .\prir casa preudendo moglie: «È andato a Ro- ma, e ci s'è accasato.» /"«;•(. j>. Ac- casato. - Da casa. ACCASCIAMENTO. 12 ACCÈNDERE. Accasciaménto, s. m. L' accasciar- si.ìl Fiacchezza, Indebolimento grande di forze, o d'animo: «Mi sento un grande accasciamento addosso. » Accasciare, tr. Infiacchire, Spossa- re; e per lo più dicesi di anni, malat- tie, fatiche ec. « Gli anni e le malattie lo hanno accasciato. » il Anche i di- apìaceri, se gravi o ripetuti, accasciano l'uomo. Il ri^.Infiacchirsi;e rif. all'ani- mo, Avvilirsi, Abbandonarsi: « L'uom forte non si accascia nelle sventure. » Part. p. ACCASCIATO. — Forse dal lat. coscus, Vecchio, Cascante per vec- chiezza. Accastellare. Ir. Porre, specialm. frutta, le nne sopra le altro in modo da formare come un castèllo o una pi- ramide. Parl.p. ACCASTELLATO. Accastellinare. Ir. Lo stesso che Accastellare, Fare una castellina. Part. p. ACCASTELLINATO. Accatarràio. ad. Preso, Affetto, da catarro: « Son tutto accatarrato: - Vecchio aceat.Trrato. » Accatastaménto, s. m. L' accata- stare. Accatastare, tr. Ammassare, Am- mucchiare in forma di catasta, rif. pro- priamente a legna, e per estens. anche ad altre cose. Il Quindi flguratam. si dice altresì per Mettere più cose in- sieme, le une sopra le altre, disor- dinatamente : « Hanno accatastato in quella stanza seggiole, libri, ta- volini, ce. Part. p. ACCATA.STATO, usato anche in forma d'ad.: «Legna accatastate. » Accatastare, tr. Mettere al catasto. Registrane sui libri del Comune i beni dei cittadini per sottoporli a tassa. Part. p. ACCATASTATO. Accattabrighe, s. m. ind. Colui che va in cerca di questioni, di liti. Leti- chino. 1! Dicesi anche, ma meno oomu- nem., Colui che si piglia volentieri cure ed impacci per altri. Accattapane. ». m. ind. Colui che va limosinando. Accattone. Accattare, tr. Limosinare, Mendi- care; e spesso si adopera assolutam. !| Ridurre, o Esser ridotto ad accattare, vale Ridurre, o Esser ridotto .all'estre- ma miseria: « Il giuoco del Lotto ha ridotto parecchi ad accattare : - Se perdo quella lite, son ridotto ad ac- cattare. » li Raccogliere, per mezzo di questua, denaro o altro, più spesso per fine religioso o caritativo : « Nelle chie- se accattano durante le funzioni o la predica: - Si accatta per le anime del Purgatorio. » ii Pigliare in prestito de- nari od oggetti : « Ho dovuto accat- tare cento franchi :- Ho accattato dal vicino un poco d' olio. ^Wfig. Accattar lodi, Andare studiosam. in cerca di lodi, senza badare come si ottengono, e da chi. li accattar ragioni, scuse, pre- testi. Cercare, Mendicare, ragioni, pre- testi per propria scusa o giustifica- zione ec.'i Accattar bric/Jie. Attaccarla con questo o con quello per qualsivo- glia motivo, ancor che vrivolo. Anche Pigliarsi volentieri imiìacci per altri. il Nella operazione aritmetica del sot- trarre, dicesi per Prendere una diecina dal numero accanto, aggiungendola al numero da sottrarre : « Chi da 7 leva 8, non si può; accatto 10 e dico 17. »ii Ohi presta tempesta, e chi accatta fa la festa, prov. che sconsiglia l' impre- stare, il Accattare e non rendere, gua- dagnare e non spendere fa l'uomo ric- co, prov. di chiaro significato. Part.p. ACCATTATO. - Ad. : « Ragioni, Pre- testi, Scuse accattate, » cioè Cercate a bello studio. Artificiose, Non vere. — Dal l.at. captare. Accattino. ». m. Colui che nelle chiese o fuori accatta per qualche fine religioso, o caritativo. Accatto, s. m. L'accattare: «Vi- vere d' accatto. » li II questuare che si la nelle chiese o fuori: «L'accatto della predica per le anime del Purga- torio dette un cento di lire. » i| Ciò che è stato raccolto dalla questua: «Ac- catto abbondante : - Accatto scarso. » Il Andare all' accatto, Andare a far la questua. 1 1 Accatto T. slor. si disse nella Repubblica fiorentina una gravezza straordinaria imposta ai cittadini per istraordinarie necessità del Comune. Accattòlica. ». f. Voce di scherzo, 10 stes.so ohe Accatto; usata per lo più nelle maniere Andare, Essere, Ri- dursi ec. all' accattòlica, per Vivere limosinando. Ridursi all' elemosina : « Qui, se le cose non mutano, e' è da andare all' accattòlica. » Accattonaggio. ». m. Il mestiere abietto dell'accattone, L'accattar per mestiere: «L'accattonaggio è proi- bito dai Regolamenti di Polizia. » Dif- ficilmente a questa voce potrebbe sostituirsi oggi o 1' antiquato Accat- teria, oppure Questua, essendo l'^c- cattonaggio illecito, e la Questua am- messa o tollerata dalle leggi. Accattóne. ». m. Colui che va limo- sinando per me3tiere,e vive d'accatto. Accavalcare, tr. Passare al di so- pra: «Accavalcare un muro, una sie- pe, una panca ec. » che più comunem. dicesi Scavalcare, li j4ccacaica)"e una maglia, diccsi per Passare una maglia sopra un' altra, il che si fa dalle donne in certe parti della calza. Part.p. Ac- cavalcato. Accavalciare, tr. Star sopra una cosa con una gamba da una parte e r altra dall' altra, come si sta a ca- vallo. Più comune Stare accavalcio7ti. li Per similit. si dice anche che un ponte, un arco ec. accavalcia il fiume, la strada ec. ii Accavalciare le gambe. Mettere una gamba sopra l' altra, come spesso facciamo quando si sta a sede- re. Part. p. Accavalciato. Accavalcióne e Accavalcióni. avv. Con una gamba da una parte e 1' altra dall' altra ; e si usa per lo più coi verbi Stare e Mettersi. Accavallaménto, s. m. L'accaval- lare e L'accavallarsi. Accavallare, tr. Mettere una cosa a cavallo, ossia a ridosso o a traverso a un'altra: «Accavallare una panca sopra un'altra. » li Rif. a tele, e sim., Lasciare uno o più fili senza tesserli. 11 rifl. Accavallarsi, detto di nervo. Distrarsi. Part. p. Accavallato. 1| In forma d' ad. « Ho un nervo acca- vallato, che mi dà molto dolore. » Accavallatura, s.f. L'atto e L'ef- fetto dell' accavallare e dell' accaval- larsi; ma usasi più spesso per Quei fili della tela, che sono rimasti senza esser tessuti, il E per Distrazione, par- landosi di nervo. Accavigliare, tr. Avvolgere o Di- stendere seta, altre cose filate, so- pra la caviglia, per renderle atte agli usi occorrenti. PaW.7>.AcCAVIGLlAT0. Accecaménto. ». m. L' accecare. i| Più comune nel fig. per Stato della mente turbata e come intenebrata da qualche; passione: «Accecamento della mente, della ragione. » || Usasi anche per Intasamento : « Acceca- mento di un condotto, di una fogna, e sim. » Accecare, tr. Privare del senso della vista, Render cieco: « Quel professore di oculistica ne ha accecati parecchi. » il Abbagliare fortemente: « Oggi è un sole che accièca. » || fig.: « Gli onori, la bellezza, i denari ec.acciécano, » ossia sopraffanno la mente dell' uomo, ne offuscano la ragione : « Certe passioni, come l'ira o l' amore, acciècano spesso gli uomini. » \\ Accecare, rif. a specchio o ad altra cosa lucida, Appannare, Rendere oscuro. i| Accecare un colore. Oscurarlo; — una lettera, una paro- la ec. Coprirla con inchiostro; — una finestra o altra apertura, Murarla af- finchè non v' entri la luce ; — un con- dotto, un canale, e sim., Intasarlo; — un chiodo, una vite. Farne entrare il capo nel legno o nel ferro, in modo che non risalti fuori ; — le viti o altre piante, Guastar loro gli occhi, li r-i/?. Togliersi deliberatamente o per di- sgrazia il senso della vista: «Edipo si accecò con le fibbie di Giocasta;- C è mancato poco che non mi sia ac- cecato. » 1 i inlr. Divenir cieco ; e si usa anche nel fig., detto della mente. || Ch' i' accièchi, modo imprecativo e plebeo, per dare maggior forza alla propria affermazione : « Oh' i' acciè- chi, se non è vero. » Part. p. ACCE- CATO. Accecatóio. ». m,. Saetta da tra- pano, con la quale si fa la cieca, os- sia un incavo nel legno o nel ferro l)er ficcarvi il capo di un chiodo o d' una vite, in modo che non vi risalti Accecatura. ». f. L' atto e L' effetto dell'accecare, i Incavatura fatta con r accecatoio, che dicesi anche Cieca. Accèdere, intr. Accostarsi, Appres- sarsi; ma in questo senso, che è il proprio, oggi parrebbe un' affettazio- ne. Coloro, ai quali non piace il parlar popolare, dicono Accedere a una villa, a un podere, e sim., per Andare, Por- tarsi ad essi, il fig. Acconsentire, Ade- rire: « Accedette alle ragioni, all'opi- nione mia ; Accedere a un trattato, ec. » Il Accedere in un luogo. Visitarlo nel- l'interesse della legge, della giustizia. Part. p. Acceduto. — Lat. accedere. AccefTare. tr. Prender col cèffo, proprio delle bestie, e specialmente del cane. Part. p. ACCEFFATO. Acceleraménto, s. m. L'accelerare e L'accelerarsi; ed anche L'accresci- mento della velocità di un corpo in moto. Accelerare, tr. Render celere o più celere : « Accelerare il movimento d'un corpo.» ,; Come sinonimo di Af- frettare, non è dell'uso comune, e nes- suno direbbe parlando: Accelera il passo, il Accelerando, T. inus. che scri- vesi sopra una frase per indicare che il suo movimento deve, nella esecu- zione, andare meno lento. Part. p. ACCELERATO — Lat. adcelerare. Accèndere, tr. Appiccar fuoco a checchessia affinchè arda, riscaldi o illumini : « Accender la candela, il ca- minetto, la stufa, il fuoco, il lume, la lucerna, l'altare, e via discorrendo:» e dicesi anche di cosa che comunichi il fuoco, il Accendere V animo di alcu- no, detto di passioni, e specialm. del- l' amore e dell'ira, vale figuratam. Eccitarlo, Agitarlo, ii Parlandosi di esortazioni, Disporre mirabilmente r animo di alcuno a fare una cosa : « Le parole del capitano accesero i soldati al combattimeuto. » |i Jlcce»- ACCENDIBILE. 13 ACCESSÒKIO. dere una ilispala oc, una guerra, Su- scitarla, Farla wawkxo.w Accendere una partila, un deliito, o un credito. Registrarlo nei liliri dti' conti.H Accen- dere uìi.' ÌKn-iziune, l'rciulcrc un'ipo- teca sui hvui (li alcuno.liri/?. l'rcndi^r fuoco, Jjcvar fianuiia. Ij fig. Accen- derai d'amore, d'ira, Innamorarsi, Sdegnarsi, li aasol. Accemli-rai, Adi- rarsi: «Non v'accendete, che a tutto si troverà rimedio.» w Accendersi in viso. Divenir rosso, più sposso per ira. il Acceìidersi il, viso, la faccia oc. Divenir rossa per qualsivoglia caj^io- ìic.W Accendersi il sangue. Adirarsi: « A quelle parole, mi si accese il san- gue, e non potei più contenermi. » i| Detto di lite, disputa, guerra ec. Su- scitarsi, Appiccarsi, Sorgerò. Part. p. Accuso, usato spesso in forma lì'Ad. Il Aggiunto a colore, e più spesso al color rosso, vale Assai vivo, li K detto di persona, Sdegnato, Irato.|iD'aninio ardente, l'ieuo di volontà a fare una cosa. Il Partita accesa, Jiehito acceso, Partita, Deliìto non pagato, e perciò non cancellato dal libro. — Lat. ac- cendere. Accendibile. atZ. Atto ad accendersi. Accendiménto. ». m. L'atto dell' ac- cend<u'e. Accenditóio, s. m. Mazza o Canna con in eiina, uno stoppino per accen- dere eiindele o lumi. Accenditóre-óra-trice. verhal. da Accendere; Chi o Che accende.il .^c- cenditore, (licesi particolarmente di Colui che nelle chiese ha l'incarico di accenderci l'altare, o di Colui che accende i lumi per la città. Accennare, intr. Far cènno o con la mano o col capo : « Egli badava ad ac- cennare; ma io non gli davo retta.» Il Accennare ad uno. Fargli cenno, Av- visai'lo per mezzo di cenno: « Accen- nagli che vi^uga qua. » Il .(lccf)inorc o una cosa. Alludere ad essa col discor- so. || Accennare di si n di no. Fare col capo un cenno indicante affermazione, consenso, oppure diniego. H (/•. Accen- nare una persona, una cosa. Indicarla col dito, Additarla. Il Al giuoco della briscola si accennano al compagno, per mezzo di certi segni convenuti, le cinque briscole maggiori: «Accennare l'asso, il tre, il re fa. -n \\ Accennare, detto di cosa, vale Dare qualche in- dizio: « Questo vino accenna la muf- fa. »j| Accennar coppe e dar denari, con traslato preso dal giuoco dello minchiale, diccsi, proverbialm. per Mostrar di fare una cosa e poi farne un' altra. Il ^rrcji.Hrtre una cosa. Toc- carla, parlamlo o scrivendo, appena !i\)yn'.nii,\\ Accennare tina figura, De- linearla leggermente e con qualche tratto. Il T. argent. Fare su jiiastre d' oro d' argento il disegno di ciò che si vuol cesellare, con un ferro appuntato che chiamasi perciò Piin- teìiino per accennare.,] recipr. Farsi scambievolmente dt;' cenni; e dicisi particolarmente d' innamorati, o di altre persone che hanno interesso a coninnicaro tra di loio per cenni. Part. p. Accennato. Accenno. ». in. Lo stesso che Cenno. 11 Piccolo indizio di checchessia : « Que- sto \-1no li.i un accenno di niutTa. » Accensibile, ad. Atto o Disposto ad accendersi; e dieesi forse più spesso di uomo che è facile ad accendersi, ossia ad adirar.si. Accensióne. .«. f. L'accendere e li' accendersi; «Accensione dei fuo- chi d'artifizio: -Accensione di mate- rie secche. » 1| Senso di calore o di ri- Bcaldamenlo al capo (; alla faccia, che spesso si manifesta per un grande ros- sore: « Il malato durante la giornata ha avuto parecchie accensioni. » Accentare. Ir. Segnare col debito accénto una parola. Part. p. Accen- tato. - Ad.:t Verso, parola, sillaba accentata. » Accentatura, s. f. Il segnare gli ac- centi. Accènto, s. m. Inalzamento del tono della voce, che si fa più su di una sil- laba che su di un' altra. || Il segno che raiipresenta questo inalzamento,e che suol essere una stanghetta obliqua, la quale si sovrappone alla vocale, ove cade l'accento, il Modo di pronunzia- re, Pronunzia: « All'accento si cono- sce che è forestiero. » il Tono dì voce esprimente i diversi affetti dell'ani- mo: «Parlare con accento d'ira, di pietà ce. » Il I poeti Io usano per Voce, Parola. - Lat. aecenlus. Accentraménto, s.m. L'accentrare. Accentrare, tr. Concentrare, Kac- coglicrc al cóntro. |1 Oggi nel linguag- gio politico usasi per Eaccogliere nel Governo eentrale la maggior parte delle attribuzioni, che dovrebbero o potrebbero essere esercitate dagli ufficiali locali: l'opposto diccsi i>i- acentrare. Part. p. ACCENTRATO. Accentratóre-trice. verhal. di Ac- centrare ; Chi o Che accentra, nel senso ])olitico : « Ministro accentrato- re : - Politica accentratrice.» Accentuare, tr. Pronunziare una parola co'suoiaccenti, Esprimere bene gli accenti parlando o leggendo; an- che a»«o;.ll Eseguire una composizione musicale con la debita espressione ; ed in questo senso pure s'usa spesso asaoT Il Dicesi figuratam. Accentuare una frase, una parola ec., per Pronun- ziarla con più forza, affinchè faccia maggiore impressione in colui che ascolta, e rilevi meglio il pensiero, il sentimento o la volontà di colui che la proferisce. Fin qui la metafora non è sforzata, t Ma sforzatissinia ad- diviene, e perciò assai vizio.sa, quando diciamo Accenttiare il proprio p>en- siero, sentimento ec. ; e peggio poi quando diccsi, ad es. : « Il Vesuvio da qualche giorno accentua la sua atti- vità ! » Part. p. Accentuato. Accentuatamente, avo. In modo ac- centuato. Accentuazióne.». /. L'accentuare. Accerchiaménto.s.m.L 'accerchiare. Accerchiare. Ir. Chiudere come in uu cérchio. Circondare: «I nemici lo accerchiano: - Al suo ritorno lo ac- cerchi:irono gli amici e i parenti per domandargli chi una cosa e chi un' al- tra. » Part. p. Accerchiato. Accercinare. tr. Avvolgere qual- che cosa a forma di cercine: « Si prende un canovaccio e si aocérci- na. » Part. p. AccERClNATO. Accerito. ad. Molto acceso nel viso per solo o per febbre o per altra cagione. — Probabilm. da cera per Volto. Accertaménto. ».m. L'accertare. || Verilìcazioue. Accertare, ir. Fare.Kendere, certo alcuno di checchessia; Assicurare: « Vi accòrto che la cosa sta cosi. » lì Accertare una cosa, come notizia, fatto, e sim.. Verificarla, Certificarla: «Accerterò la notizia; e, so è vera, ci regoleremo. » H Accertare la ren- dita, Conoscerla esattamente. Deter- minarla nella sua vera quantità ; il che fanno gli ufficiali del Governo a fine d' imporvi la tassa. i| Accertare il colpo, la mira. Drizzare bene il colpo, Prender bene la mira per non errare. \\rifl. Pendersi certo di qualche cosa, Assicurarsene : « Mi son accertato che la cosa è vera:- Accòrtati del fatto, priinadi giudicarne, n] Accertati, S'ac- certi ec, sono modi di affermazione: «S'accerti, che la cosa andò cosi.» Pari. p. Accertato, usato anche in forma d'ad. « Fatto accertato; Ken- dita acc('rtata. » Acceriaiaménte. avv. In modo ac- certato, (;on certezza. Accesamente, avv. Con grande ar- dore, .\rdent(finente: «Parlare, Ope- rare, Amare accesamente. » Acceso. V. Accenuere. Accessibile, ad. Da potervi acce- dere o andare, detto di luogo. : fig. di persona, A cui uno può presentarsi e con cui può parlare facilmente, che anche si (lic(^ Di facile accesso. Accessibilità. ». f. astr. d'Accessi- bile; L'essere accessibile, detto cosi di luogo come di persona. Accessióne. ». f. Voce che vive sol- tanto nel scuso di Assentimento, Ade- sione a un trattato concluso da altri; e per lo più dicesi di Governi, i, E nel linguaggio forense per la Parte che di per sé va dietro alla proprietà d' un'altra parte. — Lat. accessio. Accèssit, Voce latina, usata a modo di ». m., ed è un'Onoranza che in un concorso si conferisce a colui, il quale si avvicinò (accessit) più d'ogni altro al premio: «Dare l'accèssit; Avere l'accèssit. » Accèsso. ». m. Il modo o La via da potere andare ad un luogo : «Casa, vii la, podere di difficile accesso.» ,11 punto per il quale è possibile l'accedere: «Accesso alla villa, al podere ce. »Un senso fig.: Uomo di facile accesso, lo stesso che Uomo accessibile. Al quale è facile presentarsi e parlare. ; \cl linguaggio legale dicesi la Visita giu- diziaria nel luogo ove è stato com- messo un delitto, o per verificare lo stato della cosa in controversia. , Atto d' accesso,l\ documento sul quale sono scritti i resultati di questa visita, j Nel linguaggio dei medici. Il sopravvenire di qualche fenomeno morboso, che per 10 più si ripete periodicamente; e in particolare detto di febbre intermit- tente. Il Si estendo anche a significare, 11 prorompere d'una passione vee- mente: « Accesso d'ira, di collera, di furore ec. » i| Accesso, dicono i Cano- nisti La facoltà di possedere benetìzj, vacanti per la morte di chine aveva il titolo, od anche prima della debita età. il E dicesi pure Quella maniera di suffragio che talora si pratica dai Cardinali nella elezione del Papa, al- lorché, non essendovi un numero suf- ficiente di voti per laelezi(me stess:», danno con altra scheda il voto, nella 3 naie sono scritte le parole Accedo omino X., ovvero Accedo nemini. — Lat. accessus. Accessoriamente, ave. In modo ac- cessorio, Si'coiKlariamente. Accessòrio, ad. usato spesso in forza di sost. Che si aggiunge al prin- cipale, né può su.ssistcre senza di esso. i; Nel parlar comune non ha il senso rigoroso che gli attribuiscono i filosofi, ma vale semplicemente Secondario, Che ha minoro importanza. ;| Accts- ACCESTATO. — 14 — ACCIAIATURA. sórj dicono i pittori Tutto ciò che nel lavoro è fuori del soggetto rappresen- tato, e vi sta come abbellimento. || Per accessorio, lo stesso che Accessoria- mente. Accestàto. ad. Formato in cesto: « Pianta di foglie accestate. » Accestiménto, s. m. L'accestire. Accestire, intr. Far cesto; e dicesi propriamente delle piante erbacee : « La lattuga accestisce presto. » Pari, p. Accestito. Accétta, s. f. Strumento da tagliar legna, simile alla scure, ma alquanto più piccolo. Il Cosa fatta con l'accetta, Cosa fatta grossolanamente. || Fatto con l'accetta, dicesi d'uomo goffo della persona, o di rozze maniere. |j Darsi l'accetta su' piedi, dicesi proverbialm. di chi, essendo accusato, dice cose che invece di giovargli gli nocciono, perché stanno a provare l'accusa: « Con quel discorso si dette l' accetta su' piedi. » Più comune a Firenze Darsi la scure o la zappa su' piedi. \\ Dar sentenze o Far la giustizia con V accetta, Senten- ziare Amministar la giustizia cieca- mente e senza considerazione. |1 i^or le parti con l'accetta, Farle in modo assai ineguale, e perciò ingiustamente. 11 Pananti (Poet. Teatr. 1.) dolendosi che la musica, sorella della poesia, si fosse presa una parte troppo maggiore che questa, diceva: «Qui con l'ac- cetta son fatte le parti, E la musica ha tolto uno e tre quarti. » — Forma di- minut. di arda o ascia. Accettàbile, ad. Da poter essere accettato : « Offerta, Proposta, Ra- gioni, Condizioni ec. non accettabili. » Il Tempo accettabile, T. teolog. Tempo propizio, opportuno, a sperar perdono da Dio. Accettabilità, s. f. astr. di Accetta- bile; L'essere accettabile. Accettare, tr. Ricevere con gradi- mento ciò che ci viene offerto.] i Quando la cosa offerta è o può parere di pic- colo pregio, dicesi comunemente: Ac- cètti il buon cuore; Accetterà il buon cuore ec, volendo intendere che, più che alla offerta, si deve badare al- l'animo dell'offerente. || Acconsentire a ciò che ne vien domandato o pro- posto: « Accettare nna domanda, una proposta, un invito; Accettare la de- dica d' un libro, e simili. » \\ assol. « Lo invitai a desinare, ed egli accettò su- bito. » 1 1 Accettare uno in una religione, in un ordine, vale Accoglierlo, Am- metterlo in essa.lJAmmettere, Appro- vare, Seguire, cA«cc/ifssi(i, come buono: « Accettare un'opinione, un'usanza ec. : -L'uso dei ben parlanti non accetta certe voci forestiere, di cui la lingua non ha bisogno. » 1| Accettare, vale an- che Prendere sopra di sé un ufficio, un incarico che importi obblighi : « Ac- cettar la tutela di alcuno; Accettar di far parte d'una Commissione. » || Accettare una scommessa, una sfida, un duello ec. Non rifiutarvisi; e si usa anche assol. « Per molti sarebbe ver- gogna, sfidati a duello, non accettare.» Il Accettar battaglia, detto d' esercito o di generale, vale Non sfuggirla : « Accettò battaglia in luogo svantag- gioso. » 11 Accettar V eredità di alcuno, Dichiarare di volerne essere erede, secondo le disposizioni del testamen- to : « Poiché erano più i birri che i preti (poiché il patrimonio era aggra- vatissimo di debiti), accettai l'eredità con benefizio d'inventario. » |i Accet- tare una cambiale, Mettere a pie di essa la propria firma, obbligandosi al pagamento. \\ Accettare uno per amico. Riconoscerlo per tale : « Se fai questo, non t'accetto più per amico.» il Non accettare una scusa, una ragione, e sim., vale Non menarla buona. Rifiu- tarla. || Part. ])r. ACCETTANTE.'! In forza di sost. Colui che accetta una cambiale: « L'accettante è il tale, il giratario il tal 'Mm. i>\\ Accettante e stipulante, formula legale, Che accon- sente e si obbliga alle convenzioni stabilite in un contratto. Ma nell'uso familiare diccsi di Chi si trovi, suo malgrado e senza opporsi, a vedere udire cosa che lo risguardi e gli dispiaccia: «Furono dette della mo- glie cose gravissime, e il marito era lì accettante e stipulante. » Part. p. Accettato. — Lat. acceptare. Accettata, s./". Colpo dato con l'ac- cetta. Accettalóre-trice. verhal. di Ac- cettare; usato nella maniera non co- mune, Accettatore Accettalrice di persone, per l'arziale. Accettazione. ». f. L'accettarci] Riferito a lettere di cambio. Il di- chiararsi debitore, apponendo la pro- pria firma a pie della cambiale ; e dicesi anche La lettera stessa di cam- bio accettata. Accettévole, ad. Da essere accet- tato. Che si accetta volentieri; ed an- che Grato : nel qual senso dicesi più comunemente Accetto. || Nel senso teologico V. Accettabile. Accettevolménie. avv. In modo ac- cettevole. Accètto, ad. Caro, Grato, Gradito: « Una persona è. accetta a un' altra per le sue buone qualità; » ma s' in- tende sempre di inferiore a supe- riore, come: « Quel servo é accetto al padrone, Quel discepolo al mae- stro. Quel figliuolo al padre: - Gli umili di cuore sono accetti a Dio. » !| Dicesi anche di cosa: «I doni sono tanto più accetti, quanto più sincero è il cuore del donatore : - Le opere di carità fatte in segreto, son più ac- cette a Dio di quelle che si fanno pa- lesemente. » Sujy. Accettissimo. — Lat. acceptus. Accezióne. «./'.Significazione, in cui un vocabolo è comunemente ricevuto: « Una voce può avere più accezioni : - Il Vocabolario registra le voci nelle loro varie accezioni.» — Lat. acceptio. Acchetare.fr. Lo stes.so che Acquie- tare. Part. p. ACCHETATO. Acchiappare, tr. Pigliare improv- visamente con inganno o con destrez- za; anche più popolare di Chiappare. il Sorprendere alcuno sul fatto: «I ladri furono acchiappati caldi, cal- di, » cioè nell'atto dì rubare. || Rag- giungere alcuno che fugge: «Acchiap- palo !» |1 D' un' infreddatura assai grave si dice: M'ha acchiappalo bene, ma non si direbbe: Ho acchiappato una infreddatila. \\ Fare ad acchiapparsi è un giuoco dei fanciulli, nel quale r uno corre dietro all' altro, cercando di pigliarlo. Part.p. ACCHIAPPATO. Acchiapparèllo e Acchiapatèllo. s. m. Artifizio per lo più di paroU^ a fine d' ingannare alcuno. Più comune- mente Chiapparello. Acchinare. rifi,. Lo stesso che Chi- nare, ma d' uso volgare. Part.p. AC- CHINATO. Acchiocciolare, tr. Avvolgere a guisa del guscio di una chiocciola. || Per lo più si usa nel rifl. per Starsi rannicchiato, specialmente nel letto, a fine di riscaldarsi meglio. Pari. p. Acchiocciolato. Acchiocciolatura, s. f. Ravvolgi- mento di qu<alehe cosa, a somiglianza del guscio d'una chiocciola. Acchitare. rifl. Dicesi al giuoco del biliardo per Mandare a principio della partita la palla a volontà in un punto del biliardo, affinchè 1' avversario la batta: «Si acchita l'nno, batte il due. »jl/r. usato soltanto nella ma- niera Acchitare il pallino, per Man- dare il p.illino in qualche punto del biliardo, perché lo batta l'avversa- rio. Part. p. ACCHITATO. — Dal fr. s' acquMer. Acchito. ». m. L'acchitarsi. !i Ed an- che La posizione della palla o del pajlino quando uno ,8* é acchitato : « E un beli' acchito ; È un brutto ac- chito. » li Familiarm. Di primo acchi- to, vale Di primo tratto. Alla bella prima: « Quel tu alla quacquera Di primo acchito, » scrisse il Giusti. — Dal fr. acquit. Accia. ». f. Filo di lino, canapa o stoppa ridotto in matasse, e non cu- rato. « Una matassa d' accia. » — Dal lat. aria. (battare. Acciabattaménto. ». m. L' accia- Acciabattare. tr. Fare checchessia alla grossa, e senza alcuna diligenza; più che Abborracciare; presala figura dal modo di lavorare del ciabattino: e si usa anche «ssoZ.: « Acciabattare un lavoro.» Part.p. ACCIABATTATO; usato spesso come ad. : « Lavoro, Li- bro, acciabattato. » Acciabatióne-óna. .?. m. e f. Colui o Colei che suole acciabattare, che di- ccsi anche Ciab.ittono e Ciabattona Acciaccaménto. s. m. L'acciaccare. Acciaccare.fr. Soppestare, Pestare alla peggio ; e riferiscesi più che altro a piante erbacee, fiori ec. : « Si acciac- cano le cipolle nel campo soppestan- done le code, affinchè il loro capo in- gros.si di più. » il Anche una grossa pioggia acciacca i grani, i fiori ec, cioè li abbatte col suo peso. i| fig. «Gli anni, una malattia, una disgrazia ac- ciaccano r uomo, » ossia lo riducono in istato di grande prostrazione di forze. Part. p. ACCIACCATO. Acciaccatura. ». /". L' atto e L' effetto dell' acciaccare. Il T. mus. Specie di abbellimento, consistente nel fare en- trare, come dì sfuggita, in certi ac- cordi alcuni intervalli a loro estranei. Acciaccinare. rifl. Darsi un gran- d'affare, ma con poco profitto: «Po- veretta! si acciaccina da mane a se- ra. » Part. p. ACCIACCINATO. - Ad. Affaccendato: «È tutto acciaccinato dietro a quel matrimonio :- Guarda com' è acciaccinato ! » — Probabilm. è forma allungata di acciannarsi. Acciacco. ». m. Malore abituale che reca danni alla salute : « Uomo pieno d'acciacchi. » i| Anche Infortunio che rechi danno negli averi : « La malat- tia della moglie è stato un beli' ac- ciacco per lui : - Con la perdita del- l' olio, con una grandine che m' ha rovinato il podere, con un nuovo au- mento di tasse, con tutti questi ac- ciacchile impossibile andare .avanti.» Acciaiare, tr. Ridurre il ferro ad acciaio, li Infondere in alcuni medica- menti limatura di acciaio. Part. p. Acciaiato. - Ad. «Ferro acciaiato; Acqua, Tintui-a acciaiata. » Acciaiatura. ». f. L'operazione del- l' acciaiare. ACCIAIO. — 15 ACCIUGA Acciaieria. «. f. Grande fabbrica, dov(! si la (ì si lavora l'acciaio. Acciàio, s. TO. Ferro raflinato con mistura di carbonio, reso assai più duro e fragile mediante la tempera. Il Acciaio preparato per usi di medi- cina. i| Tintura d'acciaio. Sorta di me- dicamento, in cui k stato infuso l'ac- ciaio. ;j J'jHKcr d'acciaio, dicesi di per- sona che resista a grandi fatiche o a grandi solferenze. — Ual lat. barb. actarium, e questo probabilmente da acìcìt. Acciaiolino. .«. m. Dicesi a ciascuno di quei jilccoliiisimi pezzetti d'acciaio lucente, cilindrici e forati, di cui si servono le donne i)er ornamento delle vcsti^, fermandoveli con l'ago. Acciaiuòlo. s. m. Arnese d' acciaio alquanto lungo, rotondo ed appuntato, che serve a'niacellari, pizzicagnoli ce. ad affilare le coltelle. || i>nr V ac- ciainolo a mia coltella, Affilarla per mezzo dell' acciainolo. Acciambellare, tr. Dar forma di ciMlllllclhl. l'dfl.p. ACCIAMIiEI.LATO. Acciannare. rif. Lo stesso che Ae- ciacclnaro. V. Parl.2>. Acciannato^ usato anche in forma A'ad.: « Lo vidi tutto acciannato per questo aliare. » Acciapinare. ri/if. Lo stesso che Ar- 'rapinar.si. l'art, jì. Acciai'Inato. — Forse è forma alterata di allapinare. Acciarino, s. m. Piccolo strumento d' acciaio, col quale battendo jier ta- glio una pietra focaia, si traggono scintille per accender 1' esca. L'ope- razione esprimesi sempre con la frase Batter l' acciarino. \\ E in senso figu- rato usasi volgarmente per Far da mezzano in pratiche amoroso. || Lo stesso nome si dà anche a Queir in- gegno pur d' acciaio nei fucili e nelle pistole all' antica, che ('■, adattato nella loro cassa, e che, scattando per mezzo d'una molla, serve a dar fuoco alla carica, battendo la pietra focaia, [j Ed anche Un ferretto di varia forma, che s'infila a' due capi della sala nei vei- coli a ruote, aflinchC le ruote stesse non escano. Vi sono acciarini ad anse, a paletta, a rondine, inginocchiati ec, secondo la loro forma. l| Finalmente si usa nel senso di Acciainolo. Acciaro, s. m. Sebbene per la sna terminazione, come è di molte altre parole Unite in aio e in aro, sia lo stesso che Acciaio; pure .si usa nel linguaggio scelto nei soli sensi figu- rati di >'pada, IJrandOj opinirc; di i\r- matura ; mi quali sensi non direbbesi mai Ai'iiaii). Accidrpaménto. ». m. L' acciarpare. Acciarpare. Ir. usato spesso anche fissai. Fare checchessia senza alcuna diligenza. Lavorare alla peggio. Ab- borracciare. Part. p. AcciAUl'ATO. - Ad. « Lavori acciarpati. » — Da ciar- pa per Cosa vile. Acciarpataménte. avv. In modo ac- ciarpato. Trascuratamente. Acciarpio.s.m.Acciarpamento con- tinuato. Acciarpóne-óna. a. m. e f. Colui o Colei clic suole acci.irparo. Accidentale. «(/.Che procedo da ac- cidente, Che si fa o avviene per cause accidentali, j Accessorio. i| Nella mu- sica diconsi accidentali ì diesis o i bemolli che si trovano ne! corso della coiuposizionc musicale, ma che non sono nella chiave di essa. Accidentalità, s. f. L'essere acci- dentale. Il t Caso, Accidente : brutto ucologismo, ignoto perfino ai Fr. Accidentalmente, avv. Per acci- dente, i'er caso. Casualmente. || An- che Non sostanzialmente. Accessoria- mente. Accidentato, ad. Che è stato col- pito da accidente, o apoplessia, e ne liorta i segni; e si n.sa spesso in forza di sost.: « Un vecchio accidentato : - Per gli accidentati ci vuol riposo. » Il t Detto di terreno^ è i! fr. acci- dente. Si potrebbe diro Vario, Ine- guale, Frastagliato, e sim. Accidènte. «. m. Caso, Avvenimen- to non jirevisto. il Secondo i filosofi. Ciò che può essere o non essere nel soggetto, e sta in relazione con idea di sostanza : < Sostanza ed acciden- ti. » jj Accidenti diconsi dai teologi Le specie del pane e del vino, come il <'olore, il sapore ec. ijPer i gramma- tici, Varietà o modificazioni del tema di un nome o di un verbo secondo la declinazione o la coniugazione. || Nella musica, I diesis, i doppj die- sis, i bemolli, i do|)pj bemolli e i bequadri, i quali modificano la to- nalità delle lìotti. -l Accidente, dicesi comunemente per Apoplessia. E poi- ché il popolo par che si diverta a scherzare con gli accidenti, cosi ne ha fatti molti e diversi modi, come Accidente a secco, a diaccio, a campa- na, a ferraiuolo ec, per Colpo d'apo- plessia fulminante. || Maniere impre- eativ(! e non usabili da persone ben costumate;, sono : « Ti colga, ti chiap- pi, ti pigli, ti venga, un accidente: - Dio ti mandi un accidente: - Ac- cidenti a te ec. » Il A significare che in un numero di persone o di cose non ve n' è una buona, si dice vol- garmente: Accidenti al mei/liot [\ fig. (li persona, e specialmente di donna brutta eattiva : « Ila preso per mo- glie uu accidente: - Quell'accidente di vecchia non fa altro che bron- tolare. » WAccidenti ! interiezione vol- gare di stizza. 1 Per accidente. Per caso. Accidentalmente. — Dal lat. ac- cidens, part. pres. di accidere. Accidia, ». f. Avversione all'ope- rare accompagnata da tedio, e si dice particolarmente di quella a operare il bene; onde i; uno de' sette vizj ca- pitali. || i^ar venir l'accidia, diccsi familiarm. di ehi operando con incre- sciosa fiacchezza, desta fastidio in ehi lo guarda: « Insomma ti spieci, che m'hai fatto venir l'accidia.» — Dal lat. acedia, gr. ày7j8'.a. Accidiosamente, avv. Con accidia, Con jiigrizia. Accidióso, ad. Che è preso da ac- cidia, Pigro. I Che procede da acci- dia : « Atti, Pensieri accidiosi. » Accigliaménto. .«. m. L'accigliarsi: più comune Accif/liatvra. Accigliare. rifi. Aggrottare o In- crespare le ciglia per ira, orgoglio, o severità: « A quelle parole si acci- gliò, e stette serio per tutta la con- versazione. » Part. p. ACCKU.I.ITO. - Ad. Viso accigliato, Idrante acci- gliata. Persona accigliala, Viso, fron- te, persona, che nell'aggrottamento delle ciglia mostra ira. orgoglio, o se- verità : « La fronte accigliata de'filo- sofi : - Mi ricevette accigliato. » Accigliatamente.net'. Con acciglia- tura : e (inardare accigliatamente. » Accigliatura, s. f. Accigliaménto, Cipiglio : « (iuarda che accigliatura! • Acciglionare. tr. Munire di ciglioni. Part. jì. .\(C1G1.I0.\AT0. Accdeccare. tr. Allettare con ci- lecche, ossia mostrando qualche cosa di buono e non dandola, come si fa ai bambini li l'in coinunem. adoperasi nel fig. per Lusingare, mostrando di voler fare o dare cosa grata o desi- derata: «Lo accilécea con la spe- ranza di un impiego. » Part. p. AC- CII.ECCATO. Accincignare, tr. Sgualcire, Far pi- gliare brutte pieghe; riferito a stona, veste, e Bimili.Part.jp, Accincigna- to : « Vestito accincignato. » Accingere, ri/7. Mettersi all'opera, Ai)|iarecchiarsi a fare checchi-ssia : « Accingersi a un lavoro; Accingersi al combattimento ce. » Pari. p. AC- CINTO. — Lat. accingere. Acclntolare. Ir. T. lan. Cucire un cintolo al vivagno della pezza di lana che si vuol tingere, perché in quella parte non prenda il colore. Part. p. ACCI.NTOLATO. Accio. Desinenza dei peggiorati- vi, che nel discorso familiare spesso prende forza di un ad. a significare trista qualità della cosa ricordata: « Questo vino non è poi accio : - Que- sta statua non è tanto accia accia, quanto si dice : - Questo libro è accio, ma accio bene. » Acciò, cong. Lo stesso, ma men co- mune, parlando, di Acciocché. Acciocché, cong. Denotante la ca- gione, o il fine della cosa. Affinchè. Acciocchito, ad. Che è aggravato da sonno, o da intirizzimento nervoso, quasi fosse divenuto un ciocco: «Se ne stava U tutto acciocchito. » Voce famil, Acciòcco. ad. Aggiunto di una spe- cie di violo che produce i fiori a cioc- che; e Acciacca è aggiunto della viola di essa pianta : « Violo aceiocco ; Viola aceiocca. » Acciottolare, tr. Selciare con ciot- toli : « Le strade della campagna gi acciottolano ; quelle della città si la- stricano,» | Cozzare insieme piatti, sco- delle, e simili stoviglie, nel maneg- giarle, Part. p. ACCIOTTOLATO : - Ad « Strada acciottolata, » Acciottolato, s. m. Selciato fatto con ciottoli. Acciottolatura. », f. L' atto e L' ef- fetto dell' acciottolare. Acciottolio. ». m. Il rumore conti- nuato che fanno i piatti, le scodelle, cozzati insieme nel maneggiarli. Acciucchire. intr. Kimancre sba- lordito, e quasi giucco, specialmente per una forte percossa ricevuta nella testa, o per nn colpo di sole : « Gli dette lina tale bastonata nel capo, che lo fece acciucchire. » Part.p. ACCIUC- ciiiTO. — Da giucco, cambiata per rafforz.'imento la g in e. Acciuffare, tr. Prendere per il ciuf- fo; e dicesi cosi d' uomo come d'ani- male. Il Più comunemente Afferrare checchessia con qualche violenza. !| Particolarmente dicesi della gente di polizia, quando giunge ad arrestare qualche malfattore: « Li hanno final- mente acciuffati quei ladri. » | recipr. lo stesso che Accapigliarsi : « Si sono acciuffate in mezzo alla strada. » Part. p. ArciI'FfATO. Acciuga. ». f. Piccolo pesce dì mare, che per lo più si mangia salato. [| Ester secca come un' accinga, od anche, Es- srre un'acciuga, dicesi familiarm. di donna molto secca, il. Ad uno il quale si lamenti che gli dolga la testa, soglia- mo dire per ischerzo : litnedetle te ac- ciughe! poiché le acciughe salate sou ACCIUGAIO. 16 — ACCOMIATAKE. prive della testa, il Fitti, stretti, ser- rati come le acciughe, dicesi di molte persone che stiano troppo a stretto in qualche luogo. — Dal lat. apiuca, for- ma alterata di apna, gr. ScpuT). Acciugàio. s. m. Libro un po' vec- chio e di nessun pregio, buono sol- tanto a rinvolgerci le acciughe. Acciugata, s. f. Salsa fatta con ac- ciughe dfsfattc neir olio bollente : « Pesce con l' acciugata. » Acciughina. rfim. e vezz.dX Acciuga: « Ho mangiato due acciughine con le cipolle. > li Di una donna bellina, ma asciutta e piuttosto alta della per- sona, si dice che è un' acciughina. Accivettare, tr. Ammalizzire i pet- tirossi ed altri simili uccelli,mostrando ad essi la civetta, senza riuscire a prenderli : « È un cacciatore buono soltanto ad accivettare i pettirossi. » il fig. detto di donna. Lusingare. Part. p. Accivettato. - Ad. Uccello acci- vettato, Uccello ammalizzito. Il Per si- milit. dicesi anche di persona, la quale per esperienza che ha del mondo, non si lascia lusingare : « È inutile ; ora- mai sono accivettato. » Acclamare, intr. Levar grida di gioia, di applauso, di approvazione : « Appena ebbe finito di parlare, tutti gli uditori acclamarono. » jj <r. Lodare ad alta voce. Applaudire; e dicesi di più persone: «Per tutto, dove pas- sava, era acclamato. » il Eleggere una- nimemente e di viva voce alcuno a una carica; il che dicesi più spesso eleggere i^er acclamazione. Part. p. Acclamato. — Lat. acclamare. Acclamazioncèlla. dim. di Accla- mazione; l'ìccola acclamazione e di breve durata : « Ebbe qualche accla- mazioncèlla; ma la cosa tini li. » Acclamazióne, s. f. L' acclamare. || Per acclamazione, ì^oito amodod'oi't). coi verbi Approvare, Eleggcre,Votare, e simili, vale Senza girare il partito, ma di viva voce e concordemente : « Fu eletto Presidente per acclama- zione : - Furon votati per acclama- zione ringraziamenti al Ke. » — Lat. acrìamatio. Aedi mare. Ir. e rifl. Assuefare e Assuefarsi a un dato clima, detto par- ticolarmente di piante. Part. p. Ac- climato. t Acclimatare, tr. e rifl. Acclimare e Acclimarsi. Pari.p. Acclimatato. — Da clima italianam. si fa Acclimare e non Acclimatare. — Dal fr. acclima- ter, e questo da climat. •fAccllmatazióne.s./'.Acclimazione. Acclimazióne. s. f. L'atto e L'ef- fetto dell' acclimare e dell' acclimar- si: « L' acclimazióne delle piante.» Acclive, ad. Che è a salita, detto di terreno; contrario di Declive, che è a scesa. — Lat. acclivis. Acclività, s. f. L' essere acclive. — Lat. arcìirifas. Acclùdere, tr. Chiuder dentro. In- cludere, riferito a lettera, plico, e si-- mili : « Dentro alla mia vi accludo una lettera per Antonio. » Più pro- prio sarebbe, senza dubbio, Inchidere. Part. p. Accluso. - Ad. Chiuso den- tro, e si dice di lettere o di foglio chiuso in un'altra lettera o foglio. Il In forza di sost. f. L' acclusa, per La lettera acclusa : « Consegnerai 1' ac- clusa ad Antonio. » — Lai accludere. Accoccare, tr. Propriamente Anno- dare il lilo a una delle cocche o capi del fuso. Il Comunemente, rif. a colpo o percossa, Vibrare, Ammenare: « Ac- coccare un colpo, una bastonata;» ed anche più comunemente nel fig. nella maniera Accoccarla a uno, per Fargli qualche danno, o dispiacere, o scherzo ingiurioso, senza eh' e' se l'aspetti. Onde il proverbio: Tal ti ride in bocca, che dietro te V accocca, Tale ti fa l' amico in faccia, che poi dietro dietro ti nuoce, o sparla dì te. Part. p. Accoccato. Accoccato, s. m. usato più spesso nel plur., e dicousi dalle tessitore quelle Scanalature fatte negli staggi del telaio jier tenere il portacasse. Accoccolane, rifl. Porsi a cocco- loni, cioè piegando la persona sulle ginocchia, e avvicinando il sedere alle calcagna : « Accoccolati costi, che nessuno ti veda. » Part. p. ACCOCCO- LATO. Accodaménio. s. m. L'accodare e L' accodarsi. Accodare, tr. Legare le bestie da soma in modo, che nell'andare in- sieme la testa dell' una sia vicina alla coda dell'altra che precede : «I con- tadini di certi luoghi, quando vanno al mulino, accodano due o tre somari.» Per similit. Disporre più cose 1' una dietro all' altra. i| Vale anche Attra- versare una penna al codione degli uccelli per fermarne la coda, affinchè servano di zimbelli ne'paretaj. || rifl. Mettersi dietro ad alcuno con l' in- tenzione di seguirlo per dove va: « Mi si accodarono dietro alcuni mo- nelli, e mi dettero la baia. » i| Dicesi anche di un veicolo per Andare die- tro un altro. Pari. p. ACCODATO. - Ad. « Zimbello accodato. » Accodatùra. ». f. L' atto e L' ef- fetto dell'accodare; più spesso par- landosi di uccelli. Accogliènza, s. f. L'atto e li modo di accogliere alcuno : « Gli fu fatta una bella, una brutta, una fredda ac- coglienza. » li fig. « Certe opinioni non trovano accoglienza tra noi. » Accògliere, e per sincope Accòrre. tr. Ricevere alcuno con dimostrazione d'affetto; e tale è sempre il suo si- gnificato, quando adoperasi in modo assoluto. Ma spessissimo si aggiunge bene o male od altri avverbj, quando l'accoglienza è buona o cattiva. || /fi?. Approvare, Seguire: « Accogliere un'o- pinione, una proposta, un' idea ec. » il Ed anche Accettare con gradimento un& cosa, offerta.]] Accogliere un' istan- za, una domanda, una preghiera, Esaudirla, Acconsentirvi. || Nel lin- guaggio scritto riceve il senso di Ra- dunare, Raccogliere, oppure di Conte- nere, Avere in sé ; e nel rifl. Adunarsi, Raccogliersi. Part. p. ACCÒLTO. — Dal lat. coUigere, premessa la par- tic, ad. Accogliménto, s. ro. L'accogliere; più comunein. Accoglienza. Accogliticcio. ad.Radunato in fretta e in furia; più comunem. Raccoglitic- cio; e dicesi per lo più di soldati: « Esercito accogliticcio. » Accontato, s. m. 11 quarto degli or- dini minori, che ricevono i chierici. Accòlito, s. m. Cherico che ha rice- vuto il quarto degli ordini minori, li Dicesi anche Quel cherico che alle funzioni sacre tiene il turribulo. li Onde fig. Esser V accolito di alcuno o Fargli da accolito, si dice di Chi si mette at- torno a qualche personaggio di fama di autorità, e ne loda tutti gli atti a fine di piacergli, o di averne vantag- gio. — Dal lat. acolylus, derivato dal gr. à-/.iXo'j8-o{, Seguace, Che accom- pagna. Accollacciàto. ad. Aggiunto di per- sona, la quale vesta abiti che cuo- prono fino al collo: più comune Ac- collato ; e s' adopera per lo più a modo d' avv. 1 Vestire, Andare, accollac- ciàto. » Accollare, tr. Propriamente Met- tere, imporre, qualche peso sul collo ad uomo o ad animale : ma in questo senso non è più usato. i| Comunemente nel fig. Accollare un debito, un ob- bligo, e simili, a sé ad altri. Pigliarsi Dare ad altri il carico di sodis- farlo. Il Accollarsi un lavoro, Prender r impegno di farlo ad un dato prezzo e a certe condizioni convenute.!] 4c- coUare i bovi, dicono i contadini per Far loro il collo al giogo, li intr. detto di veste. Coprire la persona sino al collo: «Quest'abito non accolla, o, non accolla bene. » Part. p. ACCOL- LATO. - Ad. « Veste accollata. » li E con senso avverbiale : « Quella signo- ra veste poco accollata. » Accollatàrio. ». m. Colui che h.i preso in accollo un lavoro. Accollatura. ». f. La estremità su- periore di una veste accollata: «Ca- micia con pocaaccollatura.» ili segno che il giogo lascia sul collo de' bovi. Accòllo. ». m. Il gravitare che fa sul collo della bestia quella parte di carico che è sul dinanzi del car- ro; e anche La stessa parte del ca- rico : «Avere poco o troppo accollo.» Il L'accollare o L'accollarsi un la- voro per un dato prezzo e secondo certe condizioni convenute : « Dare in accollo ; Avere, Ricevere, in ac- collo. » || Quella parte dell' edifizio, che, sostenuta da mensole od altro, sta fuori di piombo nel muro prin- cipale. Accòlta, s. f. Radunata di gente, Raccolta. Accoltellare, tr. Ferire di coltello; popolarmente Scoltellare. Part. p. ACCOLTELLATO. Accoltellato. ». m. Muro di mattoni messi per coltello, ossia per taglio, li Sorta di piano di strada fatto di mat- toni mes.si per coltello, come si vede in alcune città. Accoltellatóre, verb. da Accoltel- lare, il Si usò per Gladiatore, li Oggi Uomo sanguinario, che, per proposito di setta o istinto bestiale, uccide pro- ditoriamente i cittadini. « Setta di ac- coltellatori. » Accòlto. V. ACCOGLIERE. Accomandante. ». m. Colui che dà alcuna cosa in accomandita. Accomandatàrio. ». m. Colui che riceve in accomandita, o Sotto il cui nome va 1' accomandita. Accomàndita. ». f. Compagnia di negozio, nella quale ciascuno degl'in- teressati mette una certa somma, ol- tre alla quale non vuole essere obbli- gato a' creditori di essa compagnia : « Società per accomandita; Dare in accomandita una somma ; Fare acco- mandita. » — Da accomandare, oggi disusato, per Dare in consegna. Af- fidare. Accomandolare, tr. Rannodare o Rimettere le fila rotte dell' ordito. Part. p. ACCOMANDOLATO. — Da co- màndolo. Accomiatare. Ir. Dar commiato, Cgngedare, Licenziare: « Lo accomia- tarono con belle maniere. » li ri/?. Pren- der commiato, o congedo: » Dopo es- ACCOMODA. — 17 — ACCONCIARE. a sersi intoso con Ini, si accomiatò. » l'ari, p. Accomiatato. Accomoda. Propriamente .3" pem. >ing. (I<!l jires. di Accomodare, ciiCj come molte altre voci di tal fatta, ri adopera nel discorso familiare con senso di lont. m. nella maniera Esser l' Accomoda, cli(! dicesi di Colui il quale sia pronto a fare tutte le partij che a nessun altro de' suoi compagni piace di fare, e ciò per non guastare un disPRiio, un (issato, o che so io : «Eh già! io son l'Accomoda :- Egli era l'Accomoda della brigata.» Accomodàbile, ad. Che può essere accomodato; anche (Iguratam. : « Que- sta veste è accomodabile :- L'affare non k più accomodabile. » Accomodaménto. ». in. L'accomo- dare; ma u.sasi quasi sempre per Con- ciliazione, Accordo, tra le parti con- tendenti: « Fare un accomodamento; Venire a un accomodamento. » Accomodare, tr. Ridurre in buono stato, Kassettare, Kacconciare; e in uesto scuso dicesi anche Haccomo- are: « Accomoda quest'abito, que- sta macchina, questa strada ec. » || di scritti, disegni e simili, Correg- gere, Emendare: «Questo luogo è errato, e lo accomodo. » || di cose di- sordinate, Kimetterle in buon ordi- ne: « Accomodare libri, fogli, mas- serizie ce; Accomodare il tavolino, lo studio, la casa, » per Mettere in buon ordine le cose che sono nel tavolino, nella stanza da studio ec. lì Accomodare le proprie cose, inte- ressi, e simili, Assestarli, Metterli in buona regola. i| Quindi Accomodare le tue cose con Dio, Disporsi a ben mo- rire. || .Accomodare partile, conti ec. Saldarli, il Accomodar le uova nel pa- niere pianierino. V. UOVO, li Acco- modare rif. a persona, vale Abbiglia- re, Adornare. Il Onde ironicamente e nel discorso familiare Accomodare uno pel di delle feste, vale Castigarlo, Punirlo severamente. || Accomodare una persona con alcuno, Collocarlil presso alcuno;e per lo più riferiscesi a persone di servizio: «M'èriescito di accomodarlo col signor X, che k un ot- timo padrone. » || Accomodarsi lo sto- maco, dicesi familiarm. per Ristorarsi di cibo e di bevanda. Il assoJ. Tornar comodo, Far piacere: «Faccia come le accomoda. » || Detto anche di persona che arrivi gradita, opportuna: » Lei non scomoda mai, anzi accomoda sem- pre. » Il E anche Far piacere ad altri per non guastare un fissato, un diver- timento ec. : « Se 6 per accomodare, entrerò anch' io nella partita. » il rifl. Acconciarsi, Adattarsi, Sottostare a checchessia : « A queste angherie non mi ci posso accomodare. » || Venire a patti, Accordarsi: « Ci siamo alla fine accomodati. » || Adagiarsi, Met- tersi a sedere : « S'accomodi : - Mi fece accomodare.» i| Abbigli.arsi, Adornar- si : « Guarda come la »' è accomodata bene ! » || Mettersi in tale o tal altro atteggiamento della persona; france- seni. l'osare: «Chi si fa il ritratto cerca d'accomodarsi meglio che può. » Part. p. Acco.MODATO ; usato anche in forma <ì' ad. 1 Acconcio, Opportu- no. — • Lat. accomodare. Accomodatamente, avv. Opportu- namente, .'V cedue iamente. Accomodaticcio, s. m. Cosa ac<^o- modata alla peggio, dopo che ò ric- scita men che bene : « Guardi qui che accomodaticcio ! > Accomodatura, s. f. L'atto o L'ef- fetto dell' accomodare. Accompagnaménto. «. m. L'accom- pagnare; e s' usa anche nel fig.\\ Cor- teggio, Séguito di persone. I Onoranza che si rende a un defunto, accompa- gnandolo alla chiesa o al luogo del suo ultimo ripeso, i Parlandosi di or- namenti della persona, oppure di stanze. Ciò che si accompagna o fa riscontro con un altro ornamento : « L'abito è bello, ma ci vorrebbe tutto il suo accompagnamento : - Ora ho fatto fare il canapè, poi farò fare tutto r accompagnamento. » 1 Onde la ma- niera Fare accompagnamento: « Que- ste seggiole non fanno accompagna- mento col canapè. » ì| Suono di uno o più strumenti al concerto dell'altrui canto d'altro strumento, che ese- guisca la parte principale : « Musica a cappella con accompagnamento di organo. » Accompagnare, tr. Andare con uno, Unirsi ad esso come compagno ilei cammino, per lo più a fine di ono- rarlo di scortarlo : « h giunto il Re, e lo hanno accompagnato alcuni dei ministri : - Accompagnare alcuno fino alla porta. » i| Vale anche Condurre a un dato Inogo : « Accompagnare un ragazzo alla scuola; Accompagnare i coscritti da uno a un altro paese; Accompagnare un detenuto. » || Spes- so è semplicemente per Tener com- pagnia andando in qualche luogo: « Fino al ponte t'accompagno; più là no. » il S' accompagnano da un ga- bellotto le merci o altre cose sotto- poste a dazio, quando si fanno attra- versare la città da una a un'altra porta. Il fig. Accompagnare alctmo con l'occhio. Osservarlo per non perderlo di vista, ii Una persona a noi cara che parta, si accompagna col cuore, coi voti: uno che vada iu luogo ove bra- meremmo di andar noi pure, se po- tessimo, si accompagna col desiderio. !i Augurio gentile e affettuoso è il dire a chi parte: Dio t'accompagni; e il povero che chiede elemosina spesso dice a chi passa : Dio V accompagni. \\ Accompagnare con lettera una per- sona, un' istanza ec. vale Raccoman- darle per lettera che si consegna alla persona stessa, o si unisce alla istanza. Il Parlandosi di altre cose. Annun- ziarne l'invio nell'atto che si spedi- scono : « Vi accompagno con la pre- sente il primo volume delle Commedie di Plauto fatte toscane. > i| ytcc»mpa- gnare un defunto. Rendergli le ono- ranze funebri, seguendone il feretro dalla casa alla chiesa, o al luogo del suo ultimo riposo, i | Accoinpagnareuna cosa, come uscio, porta ec., od un peso qualunque che si cali giù, vale Sor- reggerlo afliuchè o non faccia perco- tendo troppo grande rumore, o non sia abbandonato a sé stesso. || Accom- pagnare una cosa con un'altra. Ap- paiarla con essa. Fare che riscontri con casa. \\ Accompagnare le parole, la voce, il canto, il suono ec. coi gesti, coimovimenti, e simili, Fare parlando o cantando o sonando dei movimenti, i quali s'accordino con le p.arolc ec. e ne aiutino l'effetto: « L attore, il cantante accompagna la voce con l'azione : - Gli antichi sonatori di tibie accompagnavano il suono coi movi- menti della persona. » ,i Accompat/na- re, vale Sonare al concerto deli'aìtrni canto d'altro strumcHto, che ese- guisca la parte principale : « Accom- pagnare alcanoal pianoforte. »iiSpes»o adoperasi a modo assoluto: < If tale Jiccompagna bene o male : - Chi ac- compagna? » I f Accompagnare, rif. a documento, scrittura, e sim., per Inviare, Trasmettere, é neoUtgigmo quasi irragionevole. i| Non irragione- vole è Accompagnare alcuno con untt lettera, raccomandazione, e sim. : ed ha con sé l'autorità dei buoni scrit- tori. I ri/l. Accompagnarsi con uno. Unirsi con esso per fare insieme la via. Il Anche Farsi compagno, amico di qualcuno, il Unirsi in matrimonio; nei quali due ultimi sensi adoperasi più spesso con bene o male, dicendosi : / tali si son accompagnati bene o ma- le, 0, Peggio non si potevano accom- pagnare. ,1 Ed anche di due cose che facciano riscontro, che armonizzino, r una con 1' altra : « Ci sono de' colori che non s'accompagnano bene.» (Far- si cantando r!iccompagnamento da sé stesso, specialmente al pianoforte. || intr. Riscontrarsi di una cosa con un'altra sia nella forma, colore ce, sia nella posizione: « Le seggiole non ac- compagnano col canapè : - Questo quadro accompagnerebbe meglio con nuciraltro,se fosse messo più in alto. » Pari. p. Accojll'AGNATO. - Ad. Che 6 in compagnia; contrario di Solo.,. In prov. Meglio soli che male accom- pagnati. Meglio starsene soli, che in cattiva compagnia. Accompagnatóre-trice. verh. da Accompagnare; ma non direbbesi se non di Chi accompagna al piano- forte: « 11 tale è un buono accompa- gnatore : - La signora L. è una valente accompagnatrice. » Accompagnatura. ». f. L'atto del- l' aecoinpaguarc: « L' accompagnatura di merci da porta a porta; L' accom- piignatura di un detenuto, di coscrit- ti ; L' accompagnatura di un defunto. » Il Corteggio, Compagnia. Riscontro, Corri.spondenza, di forma, di colore, e simili, usato più comnneraente nella maniera fare accompagnatura: « Il cappello di quella signora non fa ac- compagnatura coir abito. » Accomunàbile ad. Che può acco- munarsi. Accomunaménto. *. m. L'atto e L'effetto dell'accomunare. Accomunare, tr. Mettere a comune. Far comune ad altri checchessia, e dicesi anche di cose morali, come Ac- comunare gl'impieghi, 3/» onoriceli Accomunare alcuno con altri, vale Metterlo in pari condizione, Aggua- gliarlo ad essi; ed anche Mescolarlo, Metterlo in compagnia di essi: «Al- cuni Governi accomunavano nelle pri- gioni i liberali coi ladri e con ^11 as- sassini. » il rifi. Accompagnarsi, Far compagnia con alcuno, Mescolarsi; ed anche Farsi di pari condiziono fon altri. Part. p. Accomunato. Acconcézza, s. f. aslr. di Acconcio; L' essere Acconcio, Qualità di ac- concio. Acconciaménte, avv. In modo ac- concio. Convenevolmente, Opportona- mente. Acconciare. Ir. Mettere in sesto, in buon termine. Rassettare, Accomoda- re, rif. anche a cose morali ; ma in questo senso, che 6 il proprio, non <\ comune nell' uso parlato, pg. e con maniera popolare, Acconciare uno. Punirlo severamente; e nel passivo, Esser ridotto a mal termine : « Se questo fosse, sarei acconciato bene!