Wikizionario:Importazione dizionari PD/Rigutini/A-Acconciare

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VOCABOLARIO ITALIANO DELLA LINGUA PARLATA. 



A. 



A. Lcttpra Tocalc, la prima del- 
l' alfabeto, ed è coimiiiom. di genere 
t'einininlle : « Un' A grande : - iJue « 
piccole. » ;| In forza di sost. prendesi 
per Principio; ma solo nelle maniere 
Essere all' a, Rifarsi dall' a; Dall' a 
alla zela : « In quella casa mi dovetti 
rifare dall'», e comprare ogni cosa :- 
Oli raccontai tutto dall' a alla zela 
(dal principio alla line). » 

A. jìrei). che ordinariam. prende 
dopo di sé p(!r miglior snono un d 
quando precede una parola incomin- 
ciante per un' altra o, e spesso lo 
prende anche quando la parola se- 
guente incomincia per altra vocale, 
secondo che è consigliato dall' orec- 
chio, il Preposta a un infinito incomin- 
ciante per la stessa vocale, spesso si 
tace nel parlar tamil., compenetran- 
dosi con essa, come : « Ci vuol molto 
andar di lùV Mandalo annaffiare l'or- 
to.» ||In questa stessa qualità AXprep. 
componesi con l'articolo, e se ne fa 
Al, Allo, Alla, Arili, Ai, o ^' e Alle.\\ 
Moltissime poi sono le relazioni signi- 
ficato da essa, delle quali noteremo 
le principali e più comuni. 

A. — 1. Indica il termine di movi- 
mento e di direzione verso un luogo, o 
verso una persona o una cosa : « An- 
dare a Koina: - Arrivare alla porta :- 
Mandar lettere ad uno: -Andare al 
cassettone ee. » ij A questa relazione 
appartiene il modo ellittico e comune : 
Porta a Prato, Porta a Lucca ec, che 
sii^niflca Porta per cui si passa an- 
dando a Prato, a Lucca ec.il Sotto la 
stessa relazione eoraprendesi anche 
r indirizzo delle lettere e di tutto ciò 
che si manda ad alcuno, o si dirige 
a qualche luogo : « Al signor N. N. - 
A I^ivorno, a Koma. » || Posta dopo 
moltissimi altri verbi od aggettivi, che 
non hanno in sé idea esplicita di moto, 
serve al loro compimento logico e 
Rrammaticale: « Parlare a uno: -Da- 
re, Concedere, Attribuire, Donare, Re- 
galare, Togliere, Negare ee. qualche 
cosa ad alcuno: - .\mìco, Nemico, Av- 
verso, Fedele, Infedele, a (piatcuno: - 
Pronto, Inclinato, Disposto ec. al be- 
n(^ al male : - Sacro, Dedicato, Inal- 
zato, al nome di Maria; » e spes.so 
nelle iscrizioni taccsi l'aggettivo o un 
verbo d'augurio o di consacr;tzione: 
«Alle anime dei defunti:- A Dio ot- 
timo massimo ec. » \\ Seguita da un 
nome od infinito, serve spessissimo a 
indicare lo scopo, il fine; ed equivale 
a Per: « .\d esser rispettato vai più 
la virtù che le ricchezze: - A capire 
una cosa ci vnol tempo e pazienza: - 
L'ho fatto a utile tuo, a tuo vantag- 
gio: -Vivere a scapito degli altri. » Il 
Col verbo Sonare, indica il fine per 



cni si snona: « Sonare a morto, a fe- 
sta, a messa, a vespro, a raccolta ec. » 
li Indica anche 1 effetto, la conse- 
guenza: « Esser ferito a morte: - liat- 
tcrsi a sangue :-Fare unaco.sa a piena 
godisfazione di un altro ce. » il Ed 
anche l'uso, l'ufficio, l'incarico, l'ono- 
rificenza e simili, al quale una per- 
sona una cosa è riserbata, eletta, o 
serve; e sta in luogo di Per: « Eleg- 
gere a deputato alcuno: - Mettere a 
guardia della casa ec. » || L'occa- 
sione immediata, la cagione, il moti- 
vo ; e spesso si premette a un infi- 
nito : « Destarsi al più piccolo rumore ; 
Seoraggirsi alla più piccola avversità: 

- A vedere il generalo caduto, l'eser- 
cito si sbandò; Pianse a udire quel 
racconto. » || L' istrumcnto o il mez- 
zo, con che si opera; e sta invece di 
Con: « Campare a pane e acqua j Te- 
nere un giumento a paglia; Uccidere 
a tradimento ; Chiudere a chiave ; Bat- 
tersi alla pistola ce. » Il Parlandosi di 
macchine, serve a indicare il mezzo 
per cui si fanno agire : « Torchio a 
mano, a macchina:- Mulino ad acqua, 
a vento, a vapore : - Orologio a ci- 
lindro, ad àncora ec. »|| II modo, la 
forma, la materia d' un lavoro, dì un 
ornamento, di un'acconciatura ec.: 
«Lavorato a oro, a fiorami, a onde: 
-Fatto a rabeschi:- Muro a secco, a 
retta, a scarpa: - Pavimento a mat- 
toni, ad ambrogette, a smalto ec. » 
Il II modo o la specie della coltiva- 
zione : « Campo a grano : - Terreno a 
vigna, a olivete: - Uosco a capitozze: 

- Innestare a occhio, a buccia ec. » 
Il II modo o la specie del giuoco: 
« Giocare al biliardo, a carolina, ai 
birilli, a calabresella, alle minchia- 
te ec. » il Le vario maniere onde uno 
sta, si atteggia, opera: « So ne stava 
a braccia aperte ; Ce ne stavamo a se- 
dere: -Gli rispose a capo basso; a 
fronte alta.»|| — 2.1nnanziaun so.stan- 
tivo, compone con esso una maniera 
avverbiale,esprimente qualificazione : 
« Operare ad inganno : - Parlare a ma- 
lizia: » lo stesso che Operare ingan- 
nevolmente. Parlare maliziosamente. 
Il Parlandosi di Governi, denota la 
forma di essi: « Reggersi a monar- 
chia, a repubblica. » l| Serve pure a 
indicare la maniera ond' altri ^^ prov- 
veduto di checchessia; più spesso nel- 
la locuz. Star bene o male, e con gli 
adiettivi Ricco,Scar8o,Stretto,e sim.: 
« Star bene o male a quattrini : - Stare 
bene o male a ingegno, a riputazione, 
a salute, a sostanze, a grano, a vi- 
no ce.; Ricco a denari; Scarso a giu- 
dizio.» l| La somiglianza, la conformi- 
tà, r imitazione in far checchessia; ed 
equivale a Secondo il ola: « Vivere 



all' usanza degli antichi : - Parlare 
al modo de' matti:- Vestire alla mo- 
da ec. » li A quest'uso della prep. A 
si riferiscono i modi avv. All'antica, 
alla moderna, all'italiana, alla fran- 
cese, alla greca, alla carlona ec: 
« Vivi all' antica, parla alla moder- 
na.» i| Denota pure i segni, gl'indizj, 
e tutto quello, a che si riconosce chec- 
chessia, si trae una congettura, o 
si forma un giudizio; e spesso equi- 
vale a Da: «All'abito, alla parlata, 
sembra forestiero: - Alla cera pare un 
galantuomo: - Kiconoscere alcuno al- 
la voce, al modo di camminare ec. » 
Il II confronto, il paragone; ed 6 lo 
stesso che A confronto di. Rispetto a, 
e sim.: « A quello che avrei da dire, 
non ho detto nulla: -Al bisogno che 
abbiamo, son pochi ì quattrini. » ] Il 
luogo, dove è una persona o una cosa, 
dove si fa o avviene checchessia, 
ed equivale a In: « Dimorare, Sta- 
re ec. a Firenze:- Studiare a Pisa: 

- Statua scolpita a Roma. » !; La pros- 
simità; e sta in vece di Presso, Vi- 
cino: « >Son celebri le battaglie date 
a Palestro, a S. Martino, a Solferino: 

- Piangere alla tomba di alcuno : - 
Sedere alla porta di chiesa.» i| E in 
questa medesima relazione sì usa in 
alcune proposizioni ellittiche per in- 
dicare un ponte, un borgo, un canto, 
una porta di città ce, premetten- 
dola al nome d'un luogo, d'una chie- 
.sa, d'un segno o d'altro, che sia quivi 
poco distante; e allora per lo più 
vale Appresso: «Ponte a Santa Tri- 
nità, alle Grazie; Pieve a Nievole; 
Canto alla Macina, alle Rondini, alla 
Paglia, Porta a S. Gallo, a S. Gior- 
gio ec. »;i L'intervallo o la distanza 
di luogo, ed ha per correlativa la pre- 
posizione Da, espressa o sottintesa: 
« Da Firenze a Roma: - A dieci passi 
di distanza:- A quattro miglia da Pra- 
to: -Da parte a parte ec. » ; L'in- 
tervallo o il tratto di tempo: « Di qui 
a un altro anno; Da oggi a domani; 
Da un secolo all' altro. » i Oggi a otto. 
Oggi a quiudicì, Domani a otto, e 
sim., sono modi che servono ad indi- 
care quel giorno che sarà l'ottavo o 
il quindicesimo dal giorno d' oggi o 
di domani, i Accenna anche distinzio- 
ne, differenza : « Dal detto al fatto 
c'è un gran tratto: - Da Michelangelo 
al Bernini e' è la sua bella dift'ercn- 
za. » 1 La presenza d'alcuno a nn 
fatto o a un'azione qualunque; e in 
questo senso è sempre congiunto coi 
verbi Essere. Trovarsi o simile: < Non 
posso dir nulla, perché non fui o non 
mi trovai al fatto: -Sono stato siile 
corse.» 1 E il trovarsi esposto ad al- 
cuna cosa: < Stare, Rimanere al sole, 

1 



ABATACCIO. 



- 2 



ABBAGLIARE. 



al vento, alla pioggia. » H La situa- 
zione di un oggetto rispetto a un al- 
tro, r esser rivolto verso alcuna parte : 
« Volgersi a levante, a ponente ec.: - 
Finestra che dà a mezzogiorno. »|| Il 
tempo in cui si fa o avviene qualche 
cosa: « Al tempo de' nostri antichi; Al 
fare del giorno. Alle due, Alle cinque ; 
All'epoca de' Ke ; Al temjjo d'oggi; 
Al 24 d'agosto ec. » 1| ^ vita, Ad anni, 
A mesi, A mesate, A settimane, A gior- 
nate, per indicare lo spazio di tempo, 
in che alcuna cosa si fa o dura: « Pren- 
dere alcuno a giornata:- Esser con- 
dannato all'ergastolo a vita.» ji Ser- 
ve anche a dinotare la quantità di 
prezzo, peso, misura, e sini.: «II grano 
si compra a venti lire il sacco: - Ope- 
raj a due lire al giorno: - Misurare 
a ettolitri ; Calcolare a chili ec. » 
Il La opinione, la stima che si ha di 
una cosa o di una persona; e in tal 
senso dipende dai veibi Avere, Te- 
nere, Pigliare, e precede qualche so- 
stantivo adiettivo sostantivato, co- 
me Avere a vile. Tenere Pigliare 
a giuoco ec. li L'ordine, la distribu- 
zione di numero o di quantità: « Ve- 
nire a tre, a quattro alla volta; Cam- 
minare a due a due.» ij A quattro, A 
sei, A otto, parlandosi di veicoli, vale 
Tirato da quattro, da sei, da otto ca- 
valli. Comunemente Tiro a quattro, 
a sei ec, per Carrozza tirata da quat- 
tro o sei cavalli, il Ripetuta insieme 
col nome a cui sta avanti, ancor che 
non esprima numero, serve a indicare 
successione, divisione, ripetizione: «A 
poco a poco; A fette a fette; A mano a 
mano ; A ciocca a ciocca ce. » |J Forma 
pure altri modi avverbiali di vario si- 
gnificato, che saranno registrati a' loro 
luoghi, come A corpo a corpo; A fac- 
cia a faccia; A parola a parola; A 
parte «^aWeec. ||Si adopera ancora 
in locuzioni per esprimere Giuramen- 
to, come Alla Croce di Dio; Al Nome 
di IJio ec., sebbene in questo senso 
oggi non sia molto usata. i| Ed al- 
tresì Eccitamento, come Al lupo al lu- 
po; Al ladro al ladro; All'arme; Alla 
baionetta ec. || Augurio tanto in be- 
ne quanto in male, come A riveder- 
ci; A rotta di collo, e sini. \\ A te, a lei, 
a voi, sono maniero usate tanto por- 
gendo ad alcuno qualche cosa, quanto 
richiamandolo a far quello che gli si 
appartiene: «A te, prendi: -A voi, 
cominciate: - Presto, a noi. » i| Posta 
dinanzi al pronome Chi, serve spes- 
sissimo ad esprimer gara, concor- 
renza qualunque : « Fare a chi più 
corre; Scommettere a chi più pre- 
sto indovina » ec. — 3. A, per proprie- 
tà di lingua, si premette al nome 
che fa r azione espressa dall'infini- 
to, allorché questo dipende dai verbi 
Fare, Lasciare (in senso di Per- 
mettere), Vedere, Udire e Sentire: 
e Ho fatto fare al fabbro una chia- 
ve: - L'ho visto fare a lui: - L'ho 
udito dire a tutti. » || Premessa a un 
infinito, e in dipendenza specialmen- 
te del verbo Essere, forma una lo- 
cuzione, che ha forza di futuro, ed 
equivale a Da o Per: «Detto que- 
sto, non ci sarà più nulla a dire:- 
Nou ci resta più nulla a fare. » il In 
dipendenza poi del verbo Avere, oltre 
ad accennare il futuro, denota bene 
spesso convenienza, dovere, necessità, 
di fare ciò che vien dichiarato dal- 
l' infinito, al quale è premessa: «Vi 
dirò quello che avete a fare: - Gli 



rincresce d' avere a rifare una parte 
delle spese. » — 4. Coli' articolo o sen- 
za, serve a formare con le voci alle 
quali è premessa, varie locuzioni av- 
verbiali, come A digiuno, A caso. Alla 
spicciolata, A bella posta, A buon mer- 
cato, All' imjìrovviso e cento altre, che 
sono dichiarate a' loro luoghi. 

t Si abusa di questa preposizione, 
1. adoperandola in luogo di altre, con- 
tro le regole di nostra lingua, come 
A mezzo del tale vi spedirò, o vi farò 
sapere ec, in vece di Per mezzo del ce 

— Il tale a nome Gregorio, in vece 
che Di nome o Per nome. 2. Dopo 
l' avverbio Insieme, in vece di Con, 
come: Venne insieme al fratello; seb- 
bene questo uso abbia qualche es. non 
moderno. 3. Tacendola nel primo luo- 
go delle maniere avverbiali indicanti 
ripetizione, successione, distribuzione, 
e sim., come : Tre a tre. Mano a ma- 
no. Corpo a corpo, Faccia a faccia ec. 
per A tre a tre ec. 4. Adoperandola in 
maniere esprimenti il modo della cu- 
cinatura o del condimento di qualche 
vivanda, come: Paste al brodo (nel 
brodo). Capellini al burro (col burro), 
Piselli all'olio ec. (con \' olio) \ Bistecca 
ai ferri (sui ferri); Bove alla cazza- 
rola (nella cazzarola) ec. 5. Usandola 
col nome indicante l' istrumento o il 
mezzo che serve a qualche lavoro, co- 
me: Lavoro al crocè (con l'uncinétto); 
JRitratto a colori (in colori); Tócco a 
penna (iu penua) ec. Nella maggior 
parte di qui'sti usi si nota l'intrusione 
del francese A ed Au. — Lat. ad. 

Abatàcclo. i^egg. di Abate; Sacer- 
dote o Cherico di vita riprensibile, 
ovvero sciatto nelle vesti e nelle ma- 
niere. 

Abéte, s. m. Superiore o Capo di 
una Badia: < Il Padre Abate. » ìi Co- 
niuncm. dicesi anche per Sacerdote ; 
e più spesso usasi come titolo prepo- 
sto al cognome: «L'abate Gioberti; 
L'abate Manuzzi. »iiE diccsi anche 
per Cherico. — Gr. e lat. abbas dal 
siriaco abbà. Padre, 

Abatino, dim. e «czz. di Abate ; Sa- 
cerdote piuttosto giovane, di persona 
un po' piccola, e accurato nel vestire. 
Il Cherico di poca età. 

Abatóne. accr. di Abate, più che al- 
tro nel secondo senso; Abate di gran- 
de persona. 

Abatónzolo. ». m. Sacerdote o Che- 
rico sciatto nelle vesti e di piccola 
persona. 

Abatùccio. dispr. di Abate; Sacer- 
dote Cherico di poco conto. 

Abbacare, intr. Propriamente Far 
abbachi o conti; ma oggi usasi solo 
nel senso di Fantasticare, Vagar con 
la mente in pensieri vani e senza con- 
clusione: « E ora che vai abbacando? 

- Armeggia e abbaca quanto vuoi. » 
Part. p. Ab1!.\c.\TO. 

Abbacchiare e Bacchiare, tr. Bat- 
tere con bacchio; e riferiscesi a oli- 
ve, noci, castagne ed altri frutti, che 
si fanno cader dall' albero percoten- 
doli con bacchio o pertica: « L'uso di 
abbacchiare le olive rovina le piante : 
meglio coglierle a mano. » || Di qui la 
maniera pg. e prov.: Abbacchiar le 
acerbe e le mature, per Sfogare i pro- 
pri capricci, senza riguardo a condi- 
zione od età. Il Abbacclùar qualche 
cosa, dicesi familiarm. per Venderla 
a vii prezzo, per Io più costretti da 
necessità: «Ha dovuto abbacchiare 
la casa e il podere. » i| Di genitori, 



che abbiano maritata una figliuola pur 
di levarsela di casa, si dice che l'han- 
no abbacchiata: « Povera ragazza! è 
stata proprio abbacchiata. » Part.p. 
Abbacchiato e Bacchiato. 

Abbacchiata, s. f. L'atto dell' ab- 
bacchiare 

Abbacchiatura. ». f. L' operazione 
dell' abbacchiare. 

Abbachino. (2im. di Abbaco; Libret- 
to, ove si contengono soltanto i primi 
elementi dell'abbaco. || i^ar gli ab- 
bachini. Eseguire le prime operazioni 
dell'abbaco; e si dice de' ragazzi. 

Abbachista. ». m. Colui che sa o 
che esercita l'arte dell' abbaco : non 
comune oggi, o, se mai, s'adoprerebbe 
solo ironicamente. «Che ne dice il no- 
stro abbachista? » 

Abbacinaménto. ». m. L' abbacinare 
e L' abbacinarsi. 

Abbacinare, tr. Propriam., Acceca- 
re alcuno per mezzo di bacini ro- 
venti, come facevasi in antico. Ma 
poiché il barbaro uso è cessato da 
gran tempo, il vocabolo ha perduto il 
suo primo significato, e s'adopera sol- 
tanto per Offuscare, Offendere gra- 
vemente altrui la vista, detto di luce 
eccessiva. E più che Abbagliare. Il 
Rif. a mente, giudizio oc, vale So- 
praffare con un fraise splendore : « Cer- 
te dottrine perfidamente esposte ab- 
bacinano le menti degli incauti. » |i 
Detto di corpo luminoso. Superare 
col proprio splendore lo splendore di 
un altro corpo : « Il sole nascendo ab- 
bacina le stelle. » || E rifi.: « Gli oc- 
chi, la mente, le stelle si abbacinano.» 
Part. pr. ABBACINANTE. — Part. p. 
Abbacin.^to. — Ad. Occhi abbacina- 
ti, Occhi non vivaci, o per malessere, 

i_icr altra cagione; Smorti. 
Abbaco. ». m. Arte di fare i conti 

mediante le cifre arabe, li Detto di 
scolare, La stessa operazione del fare 
i conti: « Ho fatto l'abbaco:- Ci ho 
da fare l'abbaco per domani. » |i II 
libretto, nel quale si contengono le 
regole del fare i conti: «Portami 
r abbaco : - Ho comprato 1' abbaco 
degli Scolopj. » Il Volerci l'abbaco, si 
dice familiarm. quando alcuno non si 
raccapezza in cosa, che pure è fa- 
cile e chiara : « Dìo mio ! ci vuol 
l'abbaco? »-Lat. abacus; gr. Spai, 
Tavola. 

Abbacóne.». m. Chi suole abbacare, 
fantasticare : « Siete pure il grande 
abbacóne voi. » 

Abbadare. V. Badare. 

Abbagliaménto. ». m. L' abbagliai'e 
e L'abbagliarsi: «Abbagliamento de- 
gli occhi, della mente, dell'animo ec.> 

Abbagliare, tr. Offuscare altrui la 
vista; detto di luce molto viva o di 
corpo assai lumino.so : « Il sole ab- 
baglia gli occhi di chi lo guarda: - 

1 molti lumi ch'erano in quella sala 
abbagliavano la vista. » i| E assol.: 
« È una luce che abbaglia. »|| Detto 
di colore assai vivo : « Rosso cosi 
acceso che abbaglia. » |i /f,?. Sopraf- 
fare, rif air animo, al giudizio ec. 
« È ima bellezza che abbaglia : - 
Non vi lasciate abbagliare da certe 
apparenze, da certe dottrine, da certe 
ragioni. » ;! Di cose d'arte : « Lo stile 
di certi scrittori abbaglia. » Nei quali 
usi figurati s'intende di una luce piut- 
tosto falsa che vera, il E rifl. « Gli 
occhi, la vista, la mente ec. si abba- 
gliano. » il Dicesi anche del passeg- 
giero smarrirsi della vista per malat- 



ABBÀGLIO. 



3 — 



ABBAKBAGLIAMENTO. 



tia o altra cagiono : « A un tratto al 
povero malato si abbagliarono gli oc- 
chi:- Alla notizia della morte del 
figlinolo le Hi abbagliarono gli occhi.» 
Parl.pr. AììWAUi.iANTK; muto «pcKKO 
in forma d'Ad. «Luce abbagliante; 
Bellezza, sfarzo, stile, abbagliante. » 
Part. p. AltHAOl.lATO. - Ad. « Occhi, 
mente, animo abbagliati. » 

Abbàglio. .«.»». Propriamente lo Rtcs- 
ao eli(^ Abbagliamento; ma s'usa eo- 
mun('m. nel fin. per Errore, Sbaglio, 
Svista, e per lo più coi verbi Essere, 
Pigliare o Prendere: «Questo b un 
abbaglio: - In ciò o su cid o intorno 
a cif), badate di non ))igliare abbagli: 
- Hpi^sso anche i più grandi uomini 
pigHano degli abbagli. » 

Abbaglio, a. m. Abbagliamento fre- 
quente ed intenso: «Con questo ab- 
baglio d'occhi non" c'è modo ch'io 
possa legg(!re. » 

Abbaiare, inlr. Dicesi del modo con 
che il cane manda fuori la voce, ed 
è più comune di Latrare. || Per similit. 
« in dispregio detto di uomo, Grida- 
re, sia minacciando, sia dicendo vil- 
lanie, sia lagnandosi: « Eccolo 11 ad 
abbaiare dalla mattina alla sera con- 
tro alle persone di servizio: - Ijascialo 
abbaiare quanto vuole: -Per me tu 
puoi abbaiare. » !| Di cattivo cantante 
si dice, per dargli del cane, che ah- 
haia, il Abbaiare dalla fame o dalla 
«c<<!, maniera iperbolica per Aver gran- 
dissima fame o sete. \\ Abbaiare alla 
ìtina, Gridare od anche Aft'aticarsi in- 
vano contro a qualcuijo, il quale non 
ei cura di te : « Per me, con tutte le 
vostre maldicenze, abbaiate alla lu- 
na. » Il Non trovare un can che gli ab- 
bài, si dice di persona che non ha o 
che non trova alcuno al mondo che 
8i jiigli cura di lei : « Chi e povero, 
non trova un can che gli abbai. » || 
Detto di donna. Non trovare .alcuno 
che la chieda in matrimonio: «È sem- 
pre zittellona, perché non ha trovato 
ancora nn can che le abbai. » l'art, p. 
Abbaiato. — Lat. haubari, gr. paO- 
IJeiv ; voci onomatopeiche. 

Abbaiata, s. f. Abbaiamento lungo, 
o fatto da più cani, il fiy. Spidata; ea 
<! voce avvilitiva: « Mi chiamò a so e 
mi fece un' abbaiata. » || Urlata fatta 

Fer ischerno contro qualcuno: « Al- 
nscire del teatro, gli fecero l' ab- 
baiata. » 

Abbaìatópe-óra-trice. verhal. da 
Abbaiare. ChioCheabbai.a.lJ/fi;. «Qiiel 
maestro è nn grande abbaiatore. » 

Abbaino, s. ?». Piccolo stanzino so- 
pra il tetto, fatto o per dar luce me- 
diante una finestra a soffitte ed a stan- 
ze, che altrimenti non 1' avrebbero, o 
por accedere al tetto stesso. 

Abbàio, s. m. La voce che manda 
fuori il cane. 1| Il modo particolare 
d' abbaiare : « Il mio cane lo conosco 
all' abbàio. » 

Abbaio. K. m. L'abbaiare frequente 
o continuato; oppure L'abbaiare di 
più cani insieme: «Non è possibile 
dormire con l'abbaio che fanno i cani 
la notte. ^ 

Abbaióne, s. m. Chi abbaia molto, 
Schiamazzatore j ma dieesi flguratam. 
più che altro di persona: «Che ab- 
baione ! - Tu se' pure il grande ab- 
baione. » 

Abballare, tr. Ridurre in b.alla o 
balle: « .\liballar lan.a, canapa, panni, 
e sim. - l'art, p. AlUìAI.I.ATO. 

Abballinare, ir. Alzare le materasse 
e avvolgerle sopra sé stesse, quasi a 



modo di balla, per rifare il Ietto o per 
dargli aria: «Abballina alla peggio 
il letto, e se ne va. » Part. p. Ab- 

JIAI.I.I.VATO. 

Abballottaménto. «. m. L'abb.allot- 

tare. 

Abballottare, ir. Volgere qna e là 
una cosa, come una pallottola; Ma- 
neggiare alla peggio, con poca grazia; 
e rifcriscesi anclie a persona, e più 
sp(^cialm. a bambino: « (inarda come 
abballotta quel povero bambino!» 
Part., p. Ann ALLOTTATO. 

Abballottatura, s. f. L'azione del- 
l'abballottare. 

Abballottio. ». m. Abballottaménto 
prolungato : « Quel povero fanciullo 
da tutto cotesto abballottio è rima- 
sto mezzo morto. » li Dicesi scherze- 
volmente anche per Ballo assai scom- 
posto e disordinato : « Dopo un quarto 
d'ora di qui-ll' abballottio, fu messa 
su la quadriglia. » 

Abbambinare, tr. Trasportare pezzi 
di pietra alquanto lunghi, mettendoli 
per ritto sul suolo, e facendoli muo- 
vere ora sopra uno ed ora sopra un 
altro dei suoi canti, con similitudiue 
presa dal modo di far camminare i 
bambini, sostenendoli dietro per le 
braccia, e facendo loro muover ora 
l'un piede ed ora l'altro: «Abbambina 
cotesta pietra; ma bada di non la 
scantonare.» Part.p. AdiìAMBINATO. 

Abbambolàto. ac<. Dicesi d'occhio, 
e vale Semichiuso, Languido o per 
sonno ]ier malattia. Ammammolato: 
« Guarda che occhi abbambolati ! » 

Abbancare. tr. T. de' conn. Stendere 
le pelli sopra tavole per dare ad esse 
l'olio di pesce. Part.p. Aiìbancato. 

Abbancatùra. s./'.L^ aziono dell' ab- 
bancare. 

Abbandonare, tr. Lasciare del tutto 
una cosa o una persona ; Togliere af- 
fatto il pensiero da essa: « Abbandona 
i teatri e i divertimenti, e mettiti a 
studiare a buono: - Per amor sno ho 
abbandonato la casa e i parenti. » jl 
Rif. a persona amat.a, vale Distac- 
carne r .animo. Non amarla più: «Ha 
abbandonato la dama. » !| Kif. a luo- 
go. Allontanarsene o per sempre o 
per alcun tempo, sia deliberatamen- 
te, sia costretti da necessità : « Ho 
finalmente .abbandonato quel paese, 
dove stetti molto m.ale: - Gli esuli ab- 
bandonano piangendo la patria. » 1| E 
pure rif. a luogo, come casa, terreno, 
e sim.. Trascurarlo, Non farvi gli op- 
portuni Lavori, Non coltivarlo: « Ci 
sono dei padroni che, pur di non 
spendere, abbandonano le case e le 
terre. » Il — a disegno, pensiero, pro- 
posito, e sim., Metterlo da parte. Non 
pens.arci più: < Ho abbandonato il di- 
segno d'andare a Parigi: - Il pensie- 
ro era bello e utile, ma per mancanza 
di mezzi ho dovuto abbandonarlo. » jj 
Vale anche Lasciar checchessia in 
qualche luogo senza curarsene più: 
« I malandrini abbandonarono la pre- 
da in istrada, e fuggirono via. » 1| Rif. 
a bambino o malato. Lasciarlo, anche 
per pochissimo tempo, senza custodia 
.assistenza: «Badiamo d'abbando- 
nare questi bambini, che non abbi:»no 
a rimanere sotto una carrozza: - Quel 
malato bisogua non abbandonarlo 
mai. » li Ed anche Non assistere. Non 
sovvenire, alcuno: « Pur troppo quel 
mio figlinolo (■ grande e grosso, e do- 
vrebbe farsi le spose da sì" ; ma non 
mi regge il cuore d'abbandonarlo: - 
Non abbandonare la vedova e il pu- 



pillo. » ': Detto di Dio^ come essere 
provvidentissimo: «Sii buono, e Dio 
non t' .abbandoner.à. » i Rif. ad affa- 
re, negozio, e sim., Trascurarlo, Non 
condurlo a fine : « È un uomo, che 
quando ha preso a petto un affarCj 
non lo .abbamlona. » | — a peso che si 
sostenga in due o più, Non reggerlo 
dalla propria parte: «.Su, forza! non 
l'abbandonate; che da me solo non po- 
trei regge 'o.» li — al corpo o a qual- 
che parte di esso, Lasciarlo cadere 
languidamente: « Abbandonò il capo 
sul petto e spirò: - La fiducia in Dio 
del Bartolini sta genutlissa e abban- 
dona il corpo sulle ginocchia. » , — ad 
arme, bastone, vi'ste, e sim.. Depor- 
lo, Non servirsene più: « Quando esco 
fuori, non abbandono mai il ba.stone: 
-Finalmente ha abbandonato le gruc- 
ce: - A questi freddi non bisogna mai 
abbandonare il jiastrano. » ; Abban- 
donare uno a sé stento, Non assisterlo 
più con l'opera o coi consigli: < Se 
voi mi darete retta, bene; altrimenti 
v' abbandonerò a voi stesso. » i Ab- 
bandonare le proprie ragioni, diritti, 
privilegi, e sim., Non tenerne più 
conto, Non valersene più: ed anche 
Cederli ad altri. ;| rijl. Perdersi di co- 
raggio. Sgomentarsi, Avvilirsi: « Ho 
visitato quel malato, e mi pare che 
si sia abbandon.ato un po' troppo: - 
Nelle disgrazie non bisogna abban- 
doniirsi. » Il Ed anche Lavorare fiac- 
camente. Sdarsi : « Badate che questi 
lavoranti non s'abbandonino.» i La- 
.sciarsi cadere abbandonatamente : « A 
quella notizia dolorosa la povera gio- 
vine dette in uno scoppio di lacrime, 
e s'abbandonò sopra la madre. » ii 
Abbandonarsi a un aff'etlo, a una pas- 
sione, a una inclinazione, e sim., Dar- 
visi senza ritegno: « Gli .animi deboli 
si abbandonano con uguale facilità al 
dolore e alla gioia : - Chi si abban- 
dona alla collera, diventa peggiore di 
una bestia. » Part. pr. Abbando- 
nante ; Part. p. ABBANUONATO. - 
Ad. Lasciato senza soccorso: «Sono 
nn povero cieco abbandonato. » ,i Ca- 
sa, podere ce. abbandonato. Casa po- 
dere, trascurato, negletto. 

Abbandonatamente, aw. Con .ab- 
bandono. Senza sostenersi : « Si lasciò 
andare abbandonatamente sulle br;ic- 
cia del padre.»] Senza ritegno: «D.ar- 
si .abbandonatamente al dolore, alla 
gioia, al vizio ec. » 

Abbandonato, s. m. Fanciullo po- 
vero, che rimasto senza genitori, o 
lasciato da essi in abbandono, è soc- 
corso dalla carità pubblica, e mante- 
nuto in corti ricoveri. 

Abbandóno. ». m. li" atto dell' ab- 
bandonare, L" .abbandonare : « L' .ab- 
bandono del vizio quanto più tarda, 
tanto più <". difficile. » li L'essere o II 
trovarsi abbandon.ato: « Nel mio ab- 
bandono non ho ehi mi consoli. » ,| 
Dotto delle membra, Rilass.araonto. 
i\ In abbandono froquontem. coi verbi 
L.asciare, Mettere, Porro, lo stesso che 
Abbandonare, nei suoi varj significati : 
« Ha lasciato tutte le sue cose in ab- 
bandono, e se n' è partito. » i Anche 
por Disordinatamente, col verbo Te- 
nere: «Quel cialtroncello di ragazzo 
tiene in abbandono tutti i suoi libri. » 
— Lat. barb. ahandonum (Cosa mossa 
al bandoX derivato dall' ant. gemi. 
bann ; onde poi bannum e handum, 

Abbarbaghaménto. .t. >n. L' abbar- 
bagliare, e L' abbarb;igliarsi : « Ab- 
barbagliamcnto d' occhi. > 



ABBARBAGLIARE. 



— 4 — 



ABBATTERE. 



Abbarbagliare. (f.Lo stesso che Ab- 
bagliare, ma con alquanto più di for- 
za: «Il sole abbarbaglia la vista: - 
Venne a un tratto un lampo che ci 
abbarbagliò tutti : - In quella s.ala 
v' eran tanti lumi che abbarbaglia- 
vano gli occhi. - Una stampa troppo 
minuta abbarbaglia la vista del let- 
tore. j> || ri^. «Mi si è abbarbagliata 
la vista: - Gli occhi si abbarbagliano 
a guardare nel sole. » Pari. p. Ab- 
barbagliato. - Forma allungata di 
ahhaf/liare. 

Abbarbaglio, a.m. Abbarbagliamen- 
to lungo cil intenso. 

Abbarbicare, inlr. Gettare le barbe 
e apprendersi con esse al terreno : 
più comune in questo senso Barbi- 
care : « Difficilmente abbarbicano le 
piante, se non si pongono alla loro 
stagione: » 1| fir/. « La libertà non ab- 
barbica, se non ha alimento dalla 
virtù. » li rifl. Attaccarsi con le barbe: 
« L' ellera s' abbarbica su pe' muri e 
per gli alberi;» H fig. detto di perso- 
na, Abhai-bicarsi in un luogo, in «» 
ufficio, e sini., Attaccarvisi con l'ani- 
mo in guisa da esserne difficilmente 
rimosso : « Certi Ministri s' abbarbi- 
cano al portafoglio. » li Detto di vizio, 
uso. Opinione, credenza, errore, e sim.: 
« Gli a' è abbarbicata addosso la pol- 
troneria, e non e' è modo di farlo la- 
vorare : - Bisognerebbe che certi er- 
rori non si lasciassero abbarbicare 
nel popolo.» Part.p. Abbarbicato. 

Abbarcare. Ir. .ammontare, Ammas- 
sare; e riferiscesi ai covoni del gra- 
no, alla paglia, al tiene, al legname, 
e sim.: « Prima d'abbarcare i covoni, 
o il fieno, bisogna vedere che siano 
bene asciutti : - Abbarca coteste ta- 
vole in quel canto. » Part.p. Abbar- 
cato. — Da barca. 

Abbarrare. tr. Lo stesso, ma meno 
comune, che Barricare o Sbarrare. 

Pari. p. .\BBARltATO. 

AbbarufFaménto. s. m. L' abbaruf- 
fare e L' abbaruftarsi. 

Abbaruffare, tr. Sconvolgere, But- 
tare all' aria: « M'hai abbaruffato tut- 
to il letto, tutti i fogli del tavolino, 
tutto lo studio. » Il rifl. Far baruffa. 
Venire alle mani con uno o con più: 
« Mi ci sono abbaruffato : - Per nulla 
nulla eccoli a vituperarsi e ad ab- 
baruffarsi. » li Anche per semplice- 
mente Litigare, Ingiuriarsi: «Ci sia- 
mo un po' abbaruffati : - Certi giorna- 
listi s' abbaruffano come i facchini, e 
non discutono come la gente di gar- 
bo. » Part. Abbaruffato.— Da ba- 
ruffa. 

Abbaruffio, s.m. L'abbaruffarsi pro- 
lungato di più pensone. || Confusione, 
Disordine, di cose : « In mezzo a quel- 
l'abbaruffio di libri, è impossibile tro- 
vare r opera che si vuole. » 

Abbassamér.to. a. m. L'abbassare e 
L' abbassarsi : « Abbassamento di ter- 
reno, di nvuro, di temperatura, di feb- 
bre, di voce, di prezzi ec. ; Abbassa- 
mento del barometro. » 

Abbassare, tr. Muovere o Portare 
d' alto in basso, Calare ; contrario di 
Alzare. Il Chinare, Volgere in giù, rif. 
più spesso a occhi, volto, capo : « .ab- 
bassa un po' il capo: - Appena mi vi- 
de, abbassò gli occhi; Si abbassano 
gli occhi per modestia, pudore, ver- 
gogna, riverenza. » ;i fig. Abbassare il 
capo o la fronte. Rassegnarsi, Com- 
portare in pazienza qualche cosa : « Bi- 
sogna abbassare ilcapo a tutte le sue 
prepotenze. » i| Ed anche Sottomet- 



tersi: «Dobbiamo abbassare la fronte 
ai decreti di Dio. » || Detto di pugno, 
bastonata, e sim., vale Calarlo con 
forza: « Dopo poche parole, gli ab- 
bassò una bastonata sul capo. » i; Di- 
minuire, Scemare, l'altezza di qual- 
che cosa, Sbassare : « Abbassare un 
muro, uno scaffale, un tavolino : -Pan- 
chetto, che per mezzo di una vite s'al- 
za e s'abbassa. » Il Rif. a voce. Par- 
lare in tono più dimesso: «Abbassa 
la voce, chi' nessuno ci senta.» || — a 
prezzo stima di cose che si vendono. 
Scemarlo, Rinvilirlo: « Hanno abbas- 
sato il prezzo del gl'ano: - La stima 
di quel podere era troppo alta, e l'han 
dovuta abbassare. » i| — a lume, lucer- 
na, fiaccola, e sim.. Scemarne, Dimi- 
nuirne, la luce, la fiamma: « Abbassa 
quel lume, altrimenti scoppierà lo 
scartoccio. » Il Abbassare la potenza, 
la grandezza, la superbia, e sim., d' al- 
cuno, vale Scemarne la potenza ec. 
Reprimerne la superbia : « Neil' ul- 
tima guerra fu molto abbassata la 
grandezza di quella nazione : - Aspet- 
ta un po', e t' abbasserò io 1' orgo- 
glio. » li E nello stesso senso, rif. a 
persona potente , orgogliosa : « Id- 
dio esalta gli umili e abbassa i su- 
perbi. » li Fare abbassare ad alcuno la 
cresta, o le corna, dicesi familiarm. 
per Sbaldanzirlo, Umiliarlo, Far sì 
che deponga l' orgoglio : « A questi 
superbacci bisogna fare abbassare le 
coma. » il Abbassare le armi, diccsi 
allorché il rappresentante di una po- 
tenza presso un Governo rompe ogni 
relazione diplomatica con esso, e to- 
glie di su la porta del palazzo da lui 
abitato le armi o insegne del proprio 
Governo: «Allo scoppiare della guer- 
ra, r ambasciatore d' A. abbassò le 
armi. » i| Abbassare una perpendico- 
lare, dicono ì Geometri per Tirare 
una linea perpendicolare sopra una 
retta da un punto preso fuori di essa: 
«Dal punto s'abbassi una perpen- 
dicolare sulla retta AB. »li -^ Abbas- 
sare, rif a ordine, comando, e sim., è 
neologismo da riprovarsi, dovendosi 
dire Dare un ordine ec. se pure non 
preferiscansi le semplici voci Ordi- 
nare, Comandare. \\ rifl. Scendere a 
basso: «Le nuvole si abbassano. » || 
Scemare d'altezza, di livello, Calare: 
« I monti coir andar del tempo, scro- 
standosi, si abbassano: - Si abbassano 
i fiumi, i flutti del mare ec: Il baro- 
metro tendo ad abbassarsi. » ii Pie- 
garsi in giù, riferito alla persona: «Ab- 
bassati un po', se vuoi passare da 
cotesta porta. » |i y fig. usasi oggi, ma 
non bene, per Avvilirsi : « Questionare 
con certi tali è un abbassarsi ; Certi 
signori crederebbero di abbassarsi 
stando ai traffici, come i loro anti- 
chi. » ii inlr. Calare, Scemare: « Arno 
abbassa: -Il termometro è abbassato 
sotto zero: -La temperatura abbas- 
sa: - Il bollore, la febbre abbassò.» 
Pari. p. Abb.\s.sato. 

Abbasso, aw. e ]}rep. In basso luo- 
go. Di sotto, In giù; unito tanto con 
verbi dì quiete quanto con verbi di 
moto: «Scendi più abbasso: - Met- 
titi più abbasso. » il Spesso gli si pre- 
pone per maggiore efficacia Giù; 
« Giù abbasso la scosa:-Giù abbasso 
il monte ec» il utenze d'abbasso di- 
consi Le stanze che sono al pian ter- 
reno della casa: «La servitù dorine 
nelle stanze d'abbasso. » il f Abbasso, 
grido col quale s'inveisce contro al- 
cuuo alcuna cosa : « Abbasso i de- 



spoti; Abbasso la prepotenza. » || Ab- 
basso il cappello, intimazione perchè 
alcuno o una raccolta di gente si sco- 
pra la testa. In questi due usi più 
italiano è Giù. 

Abbastanza, avv. A sufficienza. Ba- 
stantemente : « Di questa cosa abbia- 
mo ragionato abbastanza: - Son ricco 
abbastanza: - Questo muro è alto ab- 
bastanza. » Il Con senso di adiettivo, e 
col verbo Essere: «Questa cosa è ab- 
bastanza, cioè è sufficiente: - Lo stu- 
dio non è mai abbastanza.» i| Esser- 
cene abbastanza, a modo esclamativo, 
anche parlandosi di cose nÀɠbuone 
né desiderabili: « Abbastanza ci sono 
delle miserie! - Abbastanza sono tri- 
bolato, senza che voi mi affliggiate di 
più ! » E spesso in questo senso dicia- 
mo senz' altro Abbastanza ! quando 
vogliamo esprimere o stanchezza, o 
dispetto, altro che di simile.il Avere 
abbastanza, di una cosa o di una per- 
sona, dicesi ironicam. per Non voler- 
sene più impacciare, avendone rice- 
vuto dispiaceri o danni: «Vi raccoman- 
do quel ragazzo : Ne ho abbastanza ; 
pensatoci voi. » 

Abbàttere, tr. Gettar giù, Atterra- 
re : « Abbattere un albero, un muro, 
una torre, una casa, un'insegna ec. i 
Rif. a persona Gettare a terra: « Il 
cavallo abbatté il cavaliere. » li fig. 
Vincere, Sopraffare, alcuno con la for- 
za, con le ragioni, con la potenza, e 
sim.: « Le schiere del nemico furono 
abbattute:-I nemici della patria sono 
stati abbattuti : - Vorrebbe abbatter- 
mi con quelle ragionacce: - Non mi 
lascerò abbattere neanche dalla for- 
za. » li Rif. ad argomenti, ragioni, au- 
torità, e sim.: « Argomenti che non 
s'abbàttono: - Oggi si cerca d'abb.at- 
tere ogni autorità. » il ^ ad invidia, 
ignoranza, errore, pregindizj, e sim. : 
« Con la sua gloria abbattè l'invidia: 
- Da Galileo furono abbattuti molti 
errori: - Bisogna abbattere i pregin- 
dizj del volgo. » il — a Governo, Mini- 
stero: « Ci sono quelli che hanno per 
mestiero di abbattere qualunque Go- 
verno. » il — a malattia, dolore, o a ciò 
che può produrre dolore, vale Ridurre 
in istato d' abbattimento, cos'i del cor- 
po come dell' animo: « Quella febbre 

10 ha molto abbattuto: - Quella no- 
tìzia lo abbattè: - Non vi lasciate ab- 
battere dalla tristezza. » n Abbattere 
l'uscio, la finestra, la persiana, vale 
Socchiuderli; e rif a cortinaggio, ten- 
de, e sim.,Tìrar giù. il «^.Sgomentarsi, 
Avvilirsi : « Gli uomini deboli per ogni 
più piccola avversità si turbano e si 
abbattono. » 1| Abbattere, vale anche 
Imbattersi, Incontrarsi a caso ; e co- 
struìscesi con la prep. In : « Cammiii 
facendo mi sono abbattuto in alcuni 
soldati : - A un tratto mi abbattei in 
un tale, che mi diss'; ec » i] Ed an- 
che Trovare a laso: «Rovistando 
alcune carte, mi sono abbattuto in 
un documento curiosissimo. » |1 Con 
la prep. ^1 seguita da un infinito, Tro- 
varsi a caso : « In questo mondo mi 
sono abbattuto a vederne di tutti i 
coìori. y> il Abbattersi bene o male per 
compra o scelta che siasi fatta, vale 
Averne buono o cattivo successo, Ri- 
cavarne utile o danno : « Prendendo 
quella persona di servizio. Sposando 
quella donna. Comprando quel caval- 
lo ce, mi sono abbattuto bene o male.» 

11 E usato impersonalm. Se e' s'abbatte, 
Se e' s' abbattesse. Se si dà o si desse 
il caso, Se accade o accadesse: «Se 



ABHATTIMENTO. 



ABBOCCATO. 



e' s'abbatto olio ci sia il tale, non dir 
nulla di quel elio t'ho dotto. » l'art. p. 
Abbattuto. — Ad. « Uomo, Animo 
abbattuto : - Uscio, finestra, persiana 
abbattuta. » — Dal lat. balucre, pro- 
messa la prep. ad. 

Abbattiménto. ». m. L'atto dell'ab- 
battere, Atterramento. || Più connino- 
niento rifcriseesi alle forze del corpo, 
e vale Fiacchezza, Languore, Spos- 
samento : « Per il (rrande abbattimento 
dolio forze non poteva neaneho al- 
zare una mano;» il fin- rif. all'animo, 
vale Sgomento, Sbigottimento : « È ca- 
<luto in un grande abbattimento : - 
L' abbattimento del corpo sposso è 
effetto dell' abbattimento dell' ani- 
mo. » Il Ahiinlfiinenlo dicesi anche la 
Uappresentazione teatrale di qualche 
i^ombattimento: ♦ Si rappresenta la 
presa di Sebastopoli con abbattimen- 
to a fuoco e ad arme bianca : - L' ab- 
battimento sarà sostenuto dalla Com- 
pagnia Tramagnini. » 

Abbattuta..''./'. Abbattimento d'al- 
beri, fatto per lo più in guerra a fine 
d'impedirla al nemico la via. 

Abbatuffolare, tr. Avvolgere in ba- 
tuft'old, Kure un batuffolo, rif. a ca- 
napa, lana, lino, capelli, e sim.; ma 
esprimi^ azione alquanto confusa e di- 
sordinata : « M' abbatvìffolano questa 
lana. » l| rifi., lo stesso elio Abbaruf- 
farsi. Pari. p. Abb.^tuffolato. — 
Ad. « Lino, Lana, Capelli abbatufl'o- 
lati. » 

Abbazia, s. f. Monastero ove abita- 
no i monaci di certi ordini; e in que- 
sto senso dicesi più comunemente 
Badia: « L'. Abbazia dei monaci Be- 
nedettini. » li La dignità dell'Abate: 
« Ebbe con mezzi simoniaci l'Abba- 
zia, «iil^a commenda o 11 benefizio 
f^cc.lesiastico. — Basso lat. alatia. 

Abbaziale. ad. Di abbazia, Appar- 
tenente ad abliazia o ad abate : ♦ ('ble- 
sa, dignità, li ritti, privilegi abbaziali.» 

Abbecedàrio, .t. m. Libretto, col 
quale s'insegna l'alfabeto o lo prime 
regolo del leggero : « Comprami un 
abbecedario: - Quel bambino sa già 
tutto r abbecedario. » — Lat. abece- 
dariuni. 

Abbelliménto. ». m. L'abbellire, e 
L' abbellir.'*!. Ornamento : ma talora 
ha senso di ornamento apparento e 
fittizio; nel qual caso però il popolo 
(lice più spesso Belluria: « Con tutti 
i snoi abbellimenti, par gempre più 
brutta: - In quella casa sono stati fatti 
molti abbellimenti e pochi comodi: 

- In Firenze si son fatti molti abbel- 
limenti da venti anni a questa jiarto. > 
!| Parlando di scritti o di cose d'arte: 
< Credono alcuni di ossero scrittori o 
artisti, quando hanno mosso nelle ope- 
re loro quanti abbellimenti più pos- 
sono. » li Di fatto che si racconti. Ciò 
<'he vi si aggiunge per renderne più 
leggiadra o curiosa la narrazione ; più 
comuueniente Frangia: «Il tale non 
vuol dir mai semplicemente come la 
cosa è accaduta; ma ci vuol metter 
sempre degli abbellimenti. » || In mu- 
sica si dicono AhheUimenti Le notine, 
i gruppetti, i trilli, le corone, le appog- 
giature, ce: « (^anta la Sonnambula 
con tro|ipi abbellimenti. » 

Abbellire, ir. Heuder bello: «Le 
pitture della ('iipola di Brunellosco, 
invece di abbellirla, la imbruttiscono : 

- In quel ritratto il pittore v'ha molto 
.ibbelliti), » il fiiì- ' i>a virtù abbelli- 
sce r animo. » li Uif. a scritti od opere 
d'arte, vale Kendcrli più leggiadri 



per mezzo di ornamenti, o di acces- 
Hor.i; ma spesso è un abbellire arti- 
flzioso e fittizio : « Il Bartoli abbel- 
liva troppo i suoi scrìtti col molto 
fraseggiare. » |i Kif. a racconto, vale 
Aggiungerci cose da noi inventato; 
che popolarmente diccsi Farci la 
frangia: «La cosa non andò preci- 
samente cosi: si vede che chi ve l'ha 
raccontata, l'ha abbellita dimolto. » 
Il rifi. Adornarsi, Farsi bello. || Abbel- 
lirai d'una cosa, vale Prenderne a 
scolta, a suo piacere, o in abbondan- 
za: « Sono andato alla Libreria X, e 
mi sono abbellito, » int. di libri: «En- 
tri pure e 8'abbellisca:-S' abbellisca- 
no, signori. » Il Cèda abbellirsi, dicia- 
mo a 8ig:nificarc che di quella cesa, che 
desideriamo, co n' è molta quantità: 
« A frutta, in mercato e' è da abbel- 
lirsi. » Pari. p. Abbellito. 

Abbellltóre-trice. verbal. da Abbel- 
lire; Chi Che abbellisce. 

Abbenchè. V. Benché. 

Abbeverare, tr. Far bere. Dar be- 
re, propriamente allo bestie: « Abbe- 
verare cavalli, muli, greggi. » || In 
locuz. fi(). detto anche d' uomo : « Tu 
m' abbeveri di assenzio e di fiele, » 
per dire: Tu mi dai grandi amarezze. 
li»-!/?. «Le bestie si abbeverano più 
volentieri all'acqua corrente. » Il ^i/. 
« Abbeverarsi ai fonti della scienza 
antica. » l'art, p. ABBEVERATO. 

Abbeveratóio. ». m. Va.so o Kicot- 
tacolo qualunque d'acqua, ove suol 
bevero il bestiame. || Caccia all'ab- 
beveratoio, Specie di caccia che si fa, 
specialmente nelle prime ore della 
mattina, tendendo dello paniuzze lun- 
go i bórri e i fossati, dove sogliono 
andare a bere gli uccelli. 

Abblàbbe. ». m. Voce esprimente il 
suono che risulta dal coin))itare la 
sillaba ab, e si usa per il Principio 
del compitare : « E sempre all' ab- 
biabbe. » 

Abbiadare, tr. Assuefare i cavalli 
tolti dalla pastura a mangiare la bi.a- 
da: «Questo cavallo non è stato an- 
cora abbiadato. > Pari. p. AltiiiA- 
RATO. — Ad. « Cavallo bene abbia- 
dato. » 

Abbicare, tr. Ammontare, Far bica, 
e propriamente, dei covoni del grano 
e d' altro biade, prima di batterle : 
« Fatti i covoni, si lasciano stare in 
terra perchò asciughino, e poi si ab- 
bicano in modo che non vi penetri 
l'acqua. > Pari. p. Abbicato. 

Abbicci. .■>. m. Alfabeto della lingua 
italiana: «È all'abbicci: - Insegna 
l'abbicci. » Il Anche la Tavoletta, ove 
sono le lettere dell' alfabeto, detta 
pure Croce santa.|| Esaere all'abbicci, 
dicosi fìg. per Essere al principio di 
qualche arte o disciplina: « Certi, che 
sono all' abbicci della musica, si cre- 
dono maestri consumati.» Il Dì un ijtno- 
rantissimo : « Non sa neanche l' ab- 
bicci. » 

Abbiènte, ad. Che ha, Che possie- 
de; opposto a Proletario: « Persona 
abbiente; - Cittadino abbiente.» il In 
forza di sost. sempre nel plur. « Gli 
abbienti e i non abbienti. » 

Abbigliaménto. ». m. L'atto o L'ef- 
fetto dcH'abbigliare e dell'abbigliarsi. 
Il Tutto insiemo Io vesti e gli orna- 
menti della persona: « Oggi anche le 
donne del popolo vogliono i medesimi 
abbigliamenti delle signore. » l|Ed an- 
che per uira Parte sola della veste. 
Il E per la Foggia dell' abbigliarsi : 
« Abbigliamento alla spagnuola, al- 



la romana ec. - Abbigliamento alla 
moda. » 

Abbigliare, ir. .\dornare,Ve«tire con 
corta eleganza, od anche con cjual- 
cho ricercatezza, la persona; e diccsi 
più spesso delle donne: « La came- 
riera è su che abbiglia la signora. » 
Il ri/?. «Tutta la sua cura è d'abbi- 
gliarsi meglio che può. » Part. p. Ab- 
biomato. — Fr. habiller, dal lat. Im- 
bitua. 

Abbigliatura, a. f. L'atto dell'abbi- 
gliare e dell' abbigliarsi. Il II modo 
d' abbigliarsi : « t^ggi, come vuole la 
moda, si cambia abbigliatura quasi 
ogni giorno. » 

Abbindolaménto. ». m. L'abbindo- 
lare. 

Abbindolare, tr. Trarre altml in 
inganno con modi artiflziosi. Metterlo 
in mezzo. Raggirarlo: « Cerca d'ab- 
bindolarmi, ma io sto a occhi aporti: 
- Molti che dicono d' educare la gio- 
ventù, invoce r abbindolano. » Part.p. 
Abbindolato. — Da bindolo. 

Abbindolatóre-trice. verbal. da Ab- 
bindolare ; Chi o Chi^ abbindola : « Ab- 
bindolatori di popoli. » 

Abbindolatùra. a. f. L'atto e L'ef- 
fetto dell'abbindolare: «È stata una 
bella abbindolatùra. » 

Abbiosciare. rifl. Lasciarsi cader 
giù con lo membra por fatici, stan- 
chezza o debolezza : « Dopo pochi 
passi s'abbioscia subito;» li fig. e rif. 
all' animo, Avvilirsi: «Dopo la morte 
del figlio, s'è abbiosciato molto. » i| 
Detto di piante quando cominciano a 
perdere il loro rigoglio e ad appas- 
sire: « Questo gelsomino s'è un po' 
abbiosciato. » Pari. p. ABBIOSCIA- 
TO. — Da bioaria. 

Abbiiognare. V. Bisognare. 

Abboccaménto. ». m. L'.itto del- 
l'abboccarsi, o II convenire insieme 
di duo jiiù persone per discorrere 
di qualche cosa: « In quell'abbocca- 
mento furono definite tutte le que- 
stioni : - Ho fissato un abboccamento 
col tale. » 

Abboccare. /r.Prcndere con la boc- 
ca, e diccsi propriamente delle be- 
stie: «Il pesce abbocca l'amo: -Il cane 
abbocca l'osso.» H fg. e familiarin. Pi- 
gliare, Afferrare, con avidità qualche 
cosa che sia o paia molto utile : « Quel 
posto era cosi buono, che fecero a 
chi l'abboccava prima. » || Abbrac- 
ciare, Seguire, prontam. un consiglio 
dato, un partito messo inn.anzi, e sim. : 
« Appena gli ebbi dato questo consi- 
glio, lo abboccò subito. » ;| Abboccare 
una cosa con tanaglie, morse, vale 
Prenderla, Afferrarla, con le loro boc- 
che. Il Kif. a due vasi, canali, doc- 
cioni, e sim.. Accostarli 1' uno all' al- 
tro per le loro bocche : « Abboccare 
due bicchieri, due pentole, due cana- 
li: - Abbocca que' due condotti e .sal- 
dali bene. » ;| Abboccare una pentola, 
«n fiasco, una boccia, e sim., vale 
Aggiungervi tanto liquido, che arrivi 
sino alla loro bocca: « S'abbocca la 
pentola, quando per il bollore ne è 
scemato il liquido: -Si abboccano i 
fiaschi, quando dopo di avervi messo 
il vino, ne rimane il collo o parte del 
collo vuot.a. » 1 rifi. Trovarsi insieme 
con alcuno per parlare di qualche 
cosa: « Mi sono abboccato col tale: - 
Debbo abboccarmi col tal altro : - Si 
abboccarono insieme. » Part. p. Ab- 

BOCI'ATO. 

Abboccato, ad. Detto di fiasco, o 
altro vaso, vale Che è pieno lino alla 



ABBOCCATURA. 



6 — 



ABBOTTONATURA. 



bocca, Che non è scemo. || Ed an- 
che Che non è rotto nella bocca. Il Di 
vino, Tendente al dolce. !l D' uomo, 
Che mangia d'ogni cibo: « Oh luì non 
è una bocca scelta, ma è abboccato. » 
Il Che si lascia facilmente prendere al 
boccone, cioè corrompere dal denaro 
o dai doni. Il In forza di sos>. « Que- 
sto vino ha dell'abboccato; » cioè, ha 
un sapore che tende al dolce. 

Abboccatura, s. f. L' atto e anche 
L'effetto dell'abboccare. || Quel tanto 
di liquido che si mette in un vaso 
per abboccarlo. Il Parlando d'impòste, 
dì sportelli, e sim., dicesi a Quel trat- 
to, ove le due parti si congìungono 
insieme, o se è una sola, viene essa 
a combaciare col suo appoggio fisso : 
« Qnesta porta ha l'abboccatura trop- 
po larga : - L'abboccatura de'due spor- 
telli non combacia bene. » i| Abbocca- 
tura, dicesi a Quel pane, che, restando 
presso alla bocca del forno, non ha ri- 
cevuto piena cottura. Il E a Quella 
farina che esce la prima di sotto la 
macina, dopo che questa è stata auz- 
zata, il E chiamasi ancora Ciò che re- 
sta nella macina della roba macinata 
avanti ; onde si dice di una farina che 
ha avuto ìjuona o cattiva abboccatura, 
se ha trovato nella macina buona o 
cattiva roba macinata avanti, i | Abboc- 
caliira, dìcesi pure la Farina o altro 
che si trova alla sommità dei sacchi. 
Il Ed altresì Quel carbone non ben 
cotto, che i carbonaj mettono alla 
bocca della balla. 

Abbonacciaménto. s. m. L'abbonac- 
ciare e L'abbonacciarsi: «Abbonac- 
ciaménto del mare. » 

Abbonacciare, tr. Ridurre in bo- 
naccia. Calmare, Render tranquillo; 
e si riferisce più specialmente al mare. 
Wfig. Mettere in quiete l'animo adi- 
rato d'alcuno, Placarlo: «L'ho un jìo' 
abbonacciato.» !| rifl. detto del mare. 
Ridursi in bonaccia. || fig. Placarsi, 
Calmarsi. Part. p. ABBONACCIATO. 

Abbonaménto, s. in. L'atto o anche 
L'effetto dell'abbonare: « Abbona- 
mento d'un conto, d'una partita, d'una 
somma.» I] L'atto od anche L'effetto 
dell'abbonarsi : « Abbonamento al tea- 
tro, al gabinetto:- Abbonamento col 
medico, col parrucchiere ec. » il II 
prezzo dell' abbonamento : « Pagare, 
Riscuotere ec. 1' abbonamento. » 

Abbonare, tr. Menar buono, Appro- 
vare, un conto non liquido, una par- 
tita dubbia o contrastata : « Per finirla, 
gli abbuòno tutte le partite che vuole.» 
il Detrarre, Defalcare, una parte del 
debito che altri deve pagare: « Gli 
ho abbonato sulla somma totale il 
quinto. » Wrifl. Fare una specie di con- 
tratto, in virtù del quale, pagando 
una somma convcnura, si ha il di- 
ritto d' intervenire per un eerto tem- 
po in un luogo di trattenimento o di 
lettura, o di farcì prestare un deter- 
minato servìzio : « Ci si abbuòna al 
teatro per una stagione, al gabinetto 
per un mese, per un anno ec: - Ci si 
abbuòna col medico, col parrucchie- 
re, col procaccia, e via discorrendo. » 
UE in questo senso anche ir. « Ab- 
bonare al teatro il figliuolo:- Abbo- 
narci tutta la famìglia. » È da notare 
che nei due ultimi sensi non ha alcun 
riscontro nel fr. Altri vorrebbe Ax>- 
paUarsì e Appalto; ma l'uso comu- 
ne sta per i primi. Part. p. Abbo- 
nato. 

Abbonato. ». m. Colui che ha preso 
l'abbonamento: « Gli abbonati della 



Pergola, del Pagliano: - Parrucchiere 
che ha molti abbonati. » 

Abbondantemente, avv. In abbon- 
danza, In copia. 

Abbondanza, s. f. Copia, Quantità 
grande, di checchessìa: « Abbondanza 
dì raccolte, dì frutta, dì acqua ec. || 
Anche dì cose morali: « Abbondanza 
d' agì, dì comodi, dì divertimenti ec. » 
Il In senso assoluto. Copia dì tutte le 
cose necessarie a vìvere; contrario di 
Carestia: « L'estate è la madre de'po- 
verì, perchè è la stagione dell'abbon- 
danza. » Onde le maniere Essere, Vi- 
vere, neìV abbovrlanzn, e con assai più 
d'eitìcacia, ma famìliarm., Sguazzare, 
Nuotare O Affogare neW abbondanza. 
Il Casa dell' abbondanza, dìcesi una 
Casa nella quale abbondino tutte le 
cose necessarie alla vita: « Chiedete 
e domandate, quella è la casa del- 
l'abbondanza, jl Corno dell' abbondan- 
za, Lo stes.so che Cornucopia. V. Ij In 
abbondanza, posto avverbìalm. In co- 
pia, Abbondantemente, ij T. stor. Ab- 
bondanza, si disse La quantità delle 
grasce provvedute dallo Stato o dal 
Comune, e necessarie al sostentamento 
della popolazione. Vi erano perciò gli 
Ufficiali dell' Abbondanza, deputati a 
questa parte della pubblica ammini- 
strazione, detti Abbondanzieri. — Lat. 
abundanfia. 

Abbondanzière. ». m. T. stor. V. in 

fine di AliliONDANZA. 

Abbondare, intr. Essere in gran 
copia, ed anche Esser di soverchio; 
e si adopera cosi nel senso proprio 
come nel fig.: « A molti abbondano 
le ricchezze, a pochi il giudìzio. » ji 
Avere in gran copia dì una cosa. Aver- 
ne abbondanza: «Abbondare dì ric- 
chezze, di salute ec, dì senno ce. : - 
Firenze ora abbonda d'acqua: -Na- 
poli abbonda dì divertimenti. »!i An- 
che con la prep. In: Abbondare in 
cautele, in riguardi ec, Avere mol- 
tissime cautele, riguardi ec. Andare 
assai cautelati, riguardati. i| tr. Ab- 
bondare alcuno con parole, con chiac- 
chiere, discorsi, e sim.,0 solamente 4 J- 
bondare alcuno, dìcesi famìliarm. per 
Sopralfarlo con la loquacità : « Vor- 
rebbe abbondarmi con le sue chiac- 
chiere. » Part. pr. ABBONDANTE. - 
Ad. Copioso: « Elemosina, Raccolte, 
Cibo, ec. abbondante: » !i Detto d'an- 
nata. Copiosa di raccolte. || Talora 
anche Che ha in copia checchessìa : 
« Città abbondante di piaceri ; Fami- 
glia abbondante di ricchezze.» Part. 
p. ABBONDATO. — Lat. ahundare. 

Abbondévole, ad. Lo stesso che Ab- 
bondante, ma meno comune ; e cosi 
dicasi de' suoi derivati. 

Abbondevolézza. s. f. astr. di Ab- 
bonilcvole ; ]ii stesso che Abbondanza. 

Abbondevolménte. avv. Lo stesso 
che Abbondantemente. 

Abbondóne. ». m. Colui che suole o 
che pretende sopraffare altri con la 
copia delle parole : « Non è un par- 
latore, ma un abbondóne : - Abbon- 
donì polìtici. » 

Abbonire, tr. Placare, Render buo- 
no uno che sìain collera: «Per quanto 
abbia detto e fatto, non m' è riuscito 
d'abbonirlo: - Vediamo se l'abboni- 
sco. » Il Rìf. a bambino, Acquetarlo: 
«Dagli cotesti balocchi, e guarda d'ab- 
bonirmelo. » " — a terreno. Coltivarlo, 
Renderlo fertile. Bonificarlo. i| rifl. 
Placarsi o Quietarsi: « S' è finalmente 
abbonito. » Part. p. Abbonito. 

Abbono. V. Abbuono. 



Abbordàggio. ». m. T. mar. L' ab- 
bordare che fa una nave contro la 
nave nemica. Investimento. \\ All' ab- 
bordaggio coi verbi Combattere, Vin- 
cere ec. indica un modo di combat- 
timento navale, consìstente nel com- 
battere assai da vicino la nave o la 
flotta nemica : « La flotta romana 
vinse la cartaginese all'abbordaggio.» 
\\ Andare, Correre, all'abbordaggio. 
Andare, Correre, per investire la nave 
nemica. 

Abbordare, tr. T. mar. Accostarsi 
che fa un legno da guerra al bórdo 
di una nave nemica, per combatterla 
da vicino. || Abbordare alcuno, usasi 
oggi traslativam. per Fermarlo, più 
spesso con certa risolutezza, a fine di 
parlar con luì : « L'abbórdo in mezzo 
alla strada, e gli dico il fatto suo:» 
ma il traslato sembra eccessivo, e per- 
ciò improntato dì fr. || f Sconcissimo 
poi e il modo Abbordareuna questione, 
una difficoltà, e sim., per Accingersi, 
Prendere, a trattare, discutere, risol- 
vere ec. Il Abbordare e Abbordarsi 
dicesi anche per Incontrarsi ed ur- 
tarsi di due navi. Part.p. Abbokda- 
TO. — Da bordo. 

Abbórdo. ». m. L' abbordare. 1| An- 
dare, Venire, all' abbordo, e sim., An- 
dare, Venire, ad assalire una n.ave, 
Abbordarla.il Andare all' abbordo, ii- 
cesì quando una nave va all' obbe- 
dienza d' un' altra che sia superiore 
di forze, o che a sé la chiami. i| ^16- 
bordo, usasi anche per Loquacità che 
ha dell' impronto : « Senti che ab- 
bordo !» il Uomo di grande di moltcy 
abbordo, dìcesi di un jiarlatore ab- 
bondante ed impronto : « E un uomo 
di grande abbordo; ma stringi stringi, 
non c'è conclusione.» i| Uomo di fa- 
cile abbordo. Uomo con cui si può fa- 
cilmente parlare. Uomo alla mano, 
accostevole : non bello. 

Abbordón«. ». m. Uomo dì grande 
loquacità. (racciare. 

Abborracciaménto. ». m. L' abbor- 

Abborracciare. tr. Fare alcuna cosa 
con molta fretta e senza cura: «Ab- 
borracciare un libro, un discorso, un 
quadro, un lavoro qualunque. »ii assol.x 
« E un artista che abborraccia. » Part. 
p. Abborracciato.— Da borraccia, 
per Borra cattiva. 

Abborracciataménte. avv. Abbor- 
racciando, Alla peggio : « Lavorare 
abborracciataménte. » 

Abborraccio. ». m. Abborraccia- 
mento di più cose insieme : « Abbor- 
raccio di studj, d'insegnamenti, di 
leggi ec. » 

Abborraccióne-óna. ». m. e /. Colui 
o Colei che fa le cose senza diligenza 
e alla peggio. 

Abbottonare, tr. Fermare le vesti 
o altro con bottone o bottoni : « Ab- 
bottonare il soprabito, la giubba; Ab- 
bottonarsi i calzoni ec. » i rifl. Fer- 
marsi le vesti con bottoni : « Abbot- 
tonati bene, prima d'uscire.» Part.p. 
Abbottonato. - Ad. detto fig. e in 
linguaggio faraìi. d' uomo, Non facile 
a manifestare ciò che ha in cuore, a 
ciò che sa, e usasi più spesso coi verbi 
Essere e Stare. 

Abbottonatura.»./'. L'atto e L'ef- 
fetto dell'abbottonare e dell'abotto- 
narsì.il La parte della veste ove s'ab- 
bottona : « Questi calzoni sono stretti 
d'abbottonatura. »!! Ordine dì bottoni, 
per lo più nella parte davanti del- 
l' abito : « Sopravveste con una bella 
abbottonatura. » 



ABBO;ÌZACCHIRE. 



- 7 — 



ABBRONZIRE. 



Abboiiacchire. V. Imbozzac- 
chì ke. 

Abbozzare. Ir. Dare ad un'opera 
d' arte lii l'orma prima ed imperfetta, 
che dicesi Abbòzzo: « Abbozzare un 
quadro, una «tatua, un disegno ec. » 
Il Kit', a scrittura, Karne la prima stc- 
Bura : « Abbozzare un discorso, una 
poesia, una commedia ec. » || ansai. 
Prender le coso alla grossa, Lasciar 
cornare. Transigere : « Bisogna clie 
abbòzzi, per non guastare i lattiiniei.» 
Il Aliliozzare. alla macchia, T. piti. 
Disegnare o dipingere con facilità e 
franchezza senza molta matita o co- 
lore, conducendo il lavoro alla brava. 
Pari. p. AnnozzATo. -./Irf. « Statua, 
Ritratto, Discorso abbozzato. » || l'cr- 
aonn uliliozziita , Persona malfatta, 
golia. — Da bozza. 

Abbozzata, s. f. L'abbozzare: «Da- 
gli presto ])rcMto un'abbozzata.» 

Abbozzatóre-trice. verlial. da Ab- 
bozzare; Clii o Che abbozza. 

Abbozzatura. ». /'. Abbozzo, ma me- 
no comune: ♦ (Questo, più che un la- 
voro fluito, è una abbozzatura. » 

Abbòzzo. ». m. Forma prima ed im- 
perfetta che vien data ad un'opera 
d' arte : « L' abbozzo di una statua, 
d'un quadro, d'un bassorilievo ec. » 
Il Di scritti, La prima stesura: « L'ab- 
bozzo di un discorso, d' una lettera, 
d'un dramma co. » || In abbozzo, Im- 
perfettnuifutc. 

Abbozzolare. rift. Agglomerarsi in 
forma di bozzolo: detto più spesso di 
farina o simile elle si diseiolga in un 
liquiilo : « Kimena molto la farina, per- 
chè non s' abbozzoli, ma si disciolga 
bene. » l'ari, p. Abiìozzoi.ato. 

Abbracciabòschi e Abbracciabò- 
sco, s. III. imi. Nome volgare dì una 
pianta, detta anche Madreselva, e 
Vincibosco. 

Abbracciafùsto. ad. ind. Aggiunto 
che si <hi a quelle foglie che sono 
mancanti di picciuolo, e che abbrac- 
ciano con la parte inferiore la gros- 
sezza del fusto, come il guado, la lat- 
tuga, e sim. 

Abbracciaménto. ». m. L'abbrac- 
ciare e L'abbracciarsi; più comuucm. 
Abbraccio. 

Abbracciare. Ir. Circondare con le 
bracci:i alcuno, il più delle volte per 
cagione o per dimostrazione d'alletto: 
« Appena giunto, mi abbraceiò e mi 
baciò. » Il Si usa come formula in fon- 
do alle- lettere a significazione d'af- 
fetto: «Caramente l'abbraccio :- La 
reverisco e 1' abbraccio con tutto il 
cuore. » Il Rif. a cosa, Circondarla con 
lo braccia: «Abbracciare una colon- 
na, un albero ec : - Albero cosi grosso 
che (Ine non l'abbracciano. » ,i Detto 
di piante. Avvinghiare, Cìngere in- 
torno : « L' dlera abbraccia intorno 
intorno l'iilbero. » li Parlandosi di spa- 
zio, Circondare, Comprendere: «La 
nuova cinta abbraccia molto più spa- 
zio dell' antica. » |I Detto di libro, co- 
me storia, trattato, e sim.. Contenere, 
Comiirendere, nella narrazione, nel 
suo testo: « Le storie di Livio abbrac- 
ciano settecento e più anni: -Trat- 
tato che abbraccia molte cose. » \\ Ed 
anche dì perìodo di tempo, epoca ec: 
«L'epoca dei re dì Hom;i abbraccia 
ducentoquarantaqualtro anni. » || Di 
occhio, vista, t^ sim., Raccogliere co- 
me iu uno sguardo tutta un' esten- 
sione ; «Da i|uest'altura l'occhio ab- 
braccia tutta Roma. » i| Della mente, 
Comprendere più coso a un tempo, 



oppure un'idea o un concetto assai 
grande: « È difficile alla mente dei 
giovinetti abbracciare più cose insie- 
me: -La vastit.l del concetto dante- 
sco non tutti la possono interamente 
abbracciare. » i| E dìcesì anche nei 
sensi notati di tAO\n;ì, Abbracciar con 
l'occhio. Abbracciar con la mente. || 
Abbracciare col desiderio, coir animo, 
rif. a impero, signoria ec, Estendere 
i desiderj sopra di essa. Designarne 
dentro di sé il possesso: « La Prussia 
abbraccia con l'animo altri stati. » || 
Rif. a guadagni o a lavori, Volerne 
quanti più unopuò,Attendere a troppi 
alla volta. A questo proposito il pro- 
verbio Ohi troppo alìbraccia meno 
stringe, Chi vuole att(wulere a troppe 
cose, non riesce iu alcuna. Chi desi- 
dera troppi guadagni, non ne fa al- 
cuno. Il Abbracciare questo mondo e 
quell' altro. Pigliarsi quanti più inca- 
richi, nlìlicj, guadagni uno può; e più 
spesso si u.sa nella maniera: Abbrac- 
cerebbe questo mondo e quell'altro, il 
Abbracciare un'opinione, un consiglio, 
un partito, n sim.. Seguirlo, Appigliarsi 
ad vmo,- una prof essione, uno slato, ea. 
Mettersi in esso. Dedicarsi ad esso, - 
una religione. Farsene seguace, - la 
causa di alcuno, Farsene sostenitore, 
fautore. li .i46irocciare lo stomaco, det- 
to di liquore o di cibo, Confortarlo 
molto : « Questo vino, Questa mine- 
stra, m'ha abbracciato lo stomaco. » 
\\ Abbracciar V orso. V. ORSO. li recipr. 
«Abbracciamoci e baci.imoci. » ]| ri/?. 
Apprendersi con le braccia a una per- 
sona o ad una cosa : « 11 bambino 
s'abbraccia al collo della mamma: - 
M'abbracciai a una colonna, a un al- 
bero. » Il Detto di pianta. Stringersi, 
Avviticchiarsi, co' suoi rami o tralci 
ad un'altra pianta: «La vite s'abbrac- 
cia al pioppo.» Part. pr. AniìltAC- 
CIANTE. Puri. p. AllUKACCIATO. 

Abbracciata. ». /'. Il vicendevole 
abbr:icciarsì di molti. 

Abbràccio. ». m. L'atto dell'ab- 
bracciare. Amplesso, ma più comune: 
«Dammi un abbraccio: - Prendi un 
abbraccio e parti. » 

Abbraccio. ». m. L'abbracciarsi di 
molti insieme, o II ripetuto abbrac- 
ciarsi di due persone: « Quando flnin\ 
cotesto abbraccio?» 

Abbraccióne-óna. ». m. e f. Colui o 
Colei che suole abbracciare molte co- 
se, pigliarsi molti ullicj, incarichi, ec. 
« L' X. è il più grande abbraccìono 
d'Italia.» 

Abbracciucchiare. Ir. Abbracciare 
spesso e con certa svenevolezza, come 
fanno gì' innamorati ; e si usa più spesso 
reciprocaiu. « Guarda come s'abbrac- 
ciùccliiano. » Part. p. AbbrACCIUC- 

CHTATO. 

Abbrancare, tr. Prendere e strìn- 
gere con li' branche ; detto di alcuni 
animali: « 11 leone, la tigre, l'orso ec. 
abbrancano la preda. »ii Per sìmilit. 
detto d' uomo, .\fferrare, Stringere 
colle mani, i rifl. Attaccarsi con forza 
a checchessia: «Stava per affogare, 
quando gli venne fatto di abbrancarsi 
a una trave. » Part. p. Abbrancato. 

Abbrancare, tr. Mettere in branco, 
riferito più specialmente a besti.imi. 

Part. p. AlUiUANfATO. 

Abbreviaménto.», m. L'abbreviare. 

Abbreviare, ir. Far breve o più 
breve : ci>uuiuem. Accorciare, rif. a 
idea di tempo o di spazio : « Abbre- 
viare il tempo, la vita, la strada. » 
Il Rif. a discorsi, narrazioni, o sim., 



Dire, Narrare, in poche parole. Ri- 
durre in compendio : « Abbrevia il di- 
scorso, il racconto ec. » || Accorciare 
le parole, togliendo alcune lettere: 
« I Toscani abbreviano in Beppe il 
nome Giuseppe. » n Far breve una sil- 
laba d' una parola latina o greca. Part. 
p. Abbreviato. - Ad. Nome, Parola, 
abbreviata, scritta in abbreviatura. 

Abbreviatamente, aw. Con o Per 
abi)r.'viaziiiiic, .Vbbrevìativamente. 

Abbreviativaménte. avv. Con o Per 
abbrevi.'izionc. 

Abbreviativo, ad. Che abbrevia: 
« Metodo abbreviativo.» In forza di 
»o»^, Beppe abbreviativo di Giuseppe. 

Abbreviatóre-trice. verbal. da Ab- 
breviaii', Chi o Chr^ abbrc'via. 

Abbreviatura. ». /". .\ccorcianiento o 
Troncamento di parola: «Tonio è 
un'abbreviatura d'Antonio.» li Parola 
abbreviata dì qualche lettera o sillaba 
nella scrittura: «1 codici son pieni 
d' abbreviature. » 

Abbreviazióne. «. f. L' abbreviare. 
il Con abbreciazione. Per abbreviazio- 
ne, modi avverbiali, per Abbreviata- 
mente, Aecorcìatamente. 

Abbriccàgnolo. ». m. Qualunque co- 
.sa, a cui ci si pos.sa abbriceare o at- 
taccare, i /fi/. Falsa ragione. Cavillo, 
Attaccagnolo. 

Abbriceare. rift. Attaccarsi, Appi- 
gliarsi: « Abbrfccatì a nn ramo del- 
l'albero.» . Detto dì pianta: « I con- 
volvoli s' abbrfccano a tutto. » i <r. 
detto familiarm. di colpo, percossa ec. 
Calarlo con forza: « Gli abbriccai una 
bastonata tra capo e collo.» Part. p. 
Ahbuiccato. — Da bricca f 

Abbrividire. intr. Aver brividi di 
freddo; più comune Rabbrivìilire: « Mi 
sento tutto abbrividire.» |; E rif. al- 
l' animo, Raccapricciare : « A certi 
spettacoli abbrividisco. » Part.p. Ab- 

BRIVIDITO. 

Abbrivo. ». m. T. mar. Quell' impeto 
chi! iiicomincia a prendere la nave, 
quando è spinta dalla vela, dalla voga, 
da altra forza motrice. ' , Piglia r l'ab- 
brivo, Incominciare a muoversi velo- 
cemente, i Per sìmilit. anche di car- 
rozza od alt io veicolo: «Prese l'abbrivo 
giù per la scesa. » 1] fig. incominciare a 
parlare con impeto; ma in questo senso 
dicesi più popolarmente Pij/iari'a ire. 
— Dal lat. ab e rijia. 

Abbronzaménto. ». m. L' atto ed an- 
che 1/ efl'etto dell' abbronzare. 

Abbronzare, tr. Leggermente ab- 
bruciare alcuna cosa nella sua superfi- 
cie, e in modo che prenda un colore di 
bronzo : « Non accostar troppo al fuoco 
cotesti p.anni, altrimenti li abbronze- 
rai: -Il ferro da stirare troppo caldo 
abbronza i panni. » i| Abbruciare che 
fa il sole la cute dell' uomo: « Guarda 
come ò stato abbronzato dal sole. » i| 
Rif. a piante, Ingiallire che fa il sole 
od anche il gelo le loro foglie. I intr. 
Divenire di color bronzino: « Abbron- 
zare dal calore, dal sole.» Part.p. 
Abbronzato. - Ad. « Uomo, Guer- 
riero abbronzalo. » 

Abbronzaticcio, ad. Un po' abbron- 
zato ; detto più s|)esso di persona : 
« Faccia abbronzaticcia, » 

Abbronzatura, i. f. L'elTetto del- 
l' abbronzare. 

Abbronzire. ìnlr. Lo stesso che .\b- 
bronzare, ma più comune quando sì 
dice dell' imbrunire della cute del- 
l' uomo. Part. p. Abbro.nzito. - Ad. 
« Faccia abbronzita : - Volto abbron- 
zito: - Soldato abbronzito. » 



ABBRUCIACCIIIAMENTO. 



ABILITÀ. 



Abbruciacchiaménto. ». m. L'ab- 

brm'iact'liiari'. 

Abbruciacchiare, tr. Abbruciare 
leggermente : « Il troppo caldo ab- 
bruciacchia le piante; le abbruciac- 
chiano anche i geli : - Prima di mettere 
i paletti alle viti, bisogna abbruciac- 
chiarli in fondo perchè non infradi- 
cino. » Il Kif. a uccelli, Passarli sopra 
alla fiamma perchè si bruci quella pe- 
luria che rimane in essi, dopo averli 
pelati. Part. p. ABBRUCIACCHIATO. 

- Ad. « Piante abbruciacchiate, Carta 
abbruciacchiata. » 

Abbruciare e suoi derivati. V. Bru- 
CIAUB e suoi derivati. 

Abbrunare, tr. Mettere il brnno : 
« Abbrunano le bandiere, i tamburi. » 
Wrifl. Mettersi il brnno: « Tutta la fa- 
miglia si è abbrunata. » Part. p. Ab- 
brunato. - 4<i. Vestito di bruno. Che 
e in abito di lutto. « Donna abbru- 
nata. » il Detto di carta, di biglietto, e 
sim., Che ha i margini listati di nero; e 
adoperasi in segno di lutto. 

Abbrunire. i?ì<r. Divenir bruno; detto 
più spesso della cute dell'uomo: « Ab- 
bruniscono dallo stare per molto tempo 
al sole. » ii tr. Far bruno : « Il sole ab- 
brunisce il volto dell' uomo. » Part. p. 
Abbrunito. - Ad. « Volto, Faccia, 
Carni abbrunite. » 

Abbrustiare. tr. Lo stesso che Ab- 
bruciacchiare, e dieesi particolarmen- 
te per Mettere alla fiamma gli uccelli 
a fine di tor via quella peluria che 
vi rimane dopo essere stati pelati. 

Part. p. ABBRU.S1TIAT0. 

Abbrustolare, (r. Lo stesso, mameno 
comune, di Abbru.stolire. Part. p. AB- 

BRU.STOLATO. 

Abbrusiollménto. s. m. L' abbrusto- 
lire. 

Abbrustolire, tr. Porre alcuna cosa 
intorno al fuoco, si che senza ardere 
resti più che abbronzata: « Si abbru- 
stoliscono le fette di pane o i pezzi di 
carne ponendoli su' carboni; gli uc- 
celli pelati, passandoli sopra la fiam- 
ma, per tome la peluria ce.» li rifi. 
« Staudo al focolare s' è mezzo abbru- 
stolito. ■• Part.p. ABBRUSTOLITO. 

Abbrutiménto, s. m. L' atto e L' ef- 
fetto dell' abbrutire e dell' abbrutir.si. 

Abbrutire, tr. Ridurre in i.stato o 
condizione di bruto; ma ha senso mo- 
rale: « Certi piaceri, certe filosofie 
abbrutiscono F uomo. j> || in<r. e rift. 
Ridursi in condizione di bruto: « Gio- 
vani che abbrutiscono o si abbruti- 
scono nei vizj. » Part.p. ABBRUTITO. 

- Ad. « Uomo, Popolo abbrutito. » 

Abbruttire. V. Imbruttire. 

Abbucciàto. ad. Detto del cacio, e 
vale Che ha fatto la corteccia o buccia. 

Abbuiaménto, s. m. L' atto ed anche 
L' eiletto dell' abbuiare. 

Abbuiare. <r. Render buio, oscuro: 
« Quel muro dirimpetto abbuia al- 
cune stanze di questa casa. » | ! Più co- 
mune nel fig. rif. a colpa commessa, 
a processo ec. e vale Fare in modo 
che il fatto non si risappia, o che il 
processo incominciato non abbia cor- 
so, per sottrarre il colpevole alla pe- 
na: « Fu abbuiata la cosa, e non se ne 
parlò più: - Incominciarono il proces- 
so, ma per ordini segreti fu abbuiato. » 
Il rifi. detto di cielo, tempo, aria, Farsi 
nuvolosi che più spesso dicesi Rab- 
buiarsi : « Il tempo s' abbuia. » !| fig. 
Rattristarsi a un tratto, che più co- 
munemente dicesi Rannuvolarsi: «A 
quelle parole di allegro che era, si ab- 
buiò. » Part. p. Abbuiato. 



Abbuòno e Abbono, ». m. L'abbo- 
nare, Il rilasciare o defalcare una 
parte del credito, o dell' intera som- 
ma del prezzo : «Sul prezzo dei libri 
comprati mi ha fatto un abbuono del 
dieci per cento. » 

Abburattaménto. ». m. L' atto del- 
l' ahimrattare. 

Abburattare, tr. Separare la farina 
dalla semola, per mezzo del buratto. 
\lfig. Abburattare le parole, detto in 
ischerzo, con allusione all'Accademia 
della Crusca che ha per insegna un 
buratto, per Usare scrivendo parole 
scelte e squisite: «Quando scrivi, non 
abburattare le parole, ma cerca d' es- 
ser proprio e chiaro. ' \ Abburattare 
alcuno da una a un'altra p>^rsoìiaf 
Mandarlo da una persona, la quale 
poi lo manda a un'altra; e diceai di 
ehi chiede giustizia, qualche favore, 
concessione, e sim.: «M'hanno abbu- 
rattato per tutto il giorno d.al Prefetto 
al Segretario e da questo al Cancel- 
liere, e non s' è concluso nulla;» nel 
qual senso dicesi con maniera prover- 
biale. Mandare da Erode a Pilato. \\ 
Di ragioni, questioni ec. Ventilarle, 
Discuterle; ma sa di scherzo. '\\ìntr. 
Ciarlare a lungo e noiosamente : « È 
un'ora che tu abburatti; finiscila una 
volta. » Part.p. Abburattato. -.4.d. 
« Farine abburattate. » Wfig. Parole 
abburattate, Parole scelte; ma sa di 
beffa. 

Abburattata. »./". L' abburattare, Ab- 
burattamento, il Quella quantità di fa- 
rina che si mette in una sola volta 
nella tramoggia del buratto, perchè 
sia abburattata: « Un sacco di farina 
serve per tre abburattate. » 

Abburattatóre-óra-trice.rpj-6a^da 
Abburattare, Chi o Che abburatta.il 
Abburattatore, Colui che nelle botte- 
ghe de' fornaj fa il mestiere di abbu- 
rattare, il fig. «Abburattatori di pa- 
role, di questioni ec. » 

Abburattatura. ». f. L' azione del- 
l' abburattare. i| La mercede che si dà 
o che si riscuote per l' abburattamen- 
to: « Ha riscosso 1' abburattatura. » ii 
La semola che si ricava dall' abburat- 
tare : « Mettete in un sacco tutta l' ab- 
burattatura. » 

Abburattóne-óna. ». m. e f. Colui o 
Colei che suole abburattare, ossia ciar- 
lar molto; Ciarlone, Ciarlona: « Ecco 
il solito abburattone. » 

Abdicare, intr. Rinunziare formal- 
mente al possesso d' una dignità so- 
vrana: «Abdicare al trono, alla co- 
rona.» UE a»»oZ.: «Più spesso i Principi 
abdicano per necessità che per volon- 
tà. » Part. p. Abdicato.— Lat. abdi- 
care. 

Abdicatàrio, ad. Che abdica o ha 
abdicato. 

Abdicazióne. ». f. L'abdicare, ed 
anche L' atto scritto, con cui sì abdi- 
ca: « Fu pubblicata nei giornali 1' ab- 
dicazione. » — Lat. abdicatio. 

Abduttóre, ad. T.anat. Aggiunto di 
certi muscoli che tirano indietro dal- 
l' asse del corpo la parte che son de- 
stinati a muovere. — Lat. ahductor. 

Aberrare, intr. Deviare dal vero. 
Errare gravemente: di uso non molto 
comune : « Egli erra ed aberra. » Part. 
p. Aberrato. — Lat. aberrare. 

Aberrazióne. ». f. L' aberrare. Tra- 
viamento del giudizio. Errore: « ISfelle 
coso di religione si danno moltclibljr- 
ràzioni. » !| Leggiera alienazione di 
mente: « Dissi questo in un momento 
d' aberrazione. » Il T. aalr. Movimento 



apparente degli astri, il quale risulta 
dal moto della luce combinato con 
quello della terra. || T. fis. Dispersione 
dei raggi della luce, i quali partendo 
da un oggetto e riflettendosi in uno 
specchio refrangendosi in una lente, 
invece di andare a riunirsi in un punto 
solo, si spandono in una piccola esten- 
sione, e rendono per conseguenza al- 
quanto confusa l' immagino dell' og- 
getto stesso. — Lat. aberratio. 

Abéte e Abéto. ». m. Sorta d' albero 
resinoso di alto fusto, colle foglie sem- 
pre verdi, e coi rami disposti a croce, 
il cui legno è buono a lavorare, il II le- 
gno stesso di quest'albero: « Bussole 
d'abeto, navi ec. d'abcto. » — Lat. aìnes. 

Abetèlla. ». f. Abete reciso dal suo 
ceppo e rimondo, di cui ci serviamo 
per lo più ad alzar ponti per le fab- 
briche; detto anche .Stile: «Hanno 
rizzato le abetelle per fare la fac- 
ciata. » 

Ab etèrno e Abetèrno. Modo av- 
verb. Fino dall'eternità. - Dal lat. ab 
ceterno. 

Abetina. ». f. Luogo piantato di abe- 
ti, Foresta di abeti : « L' abetina di 
Camaldoli, di Vallombrosa. » 

Abiettamente. «DI'. In modo abietto. 

Abiettézza. ». f. astr. di Abietto ; 
L' essere abietto. Bassezza d' animo, 
Viltà. 

Abiètto, ad. Vile, Spregevole, rif. 
ad animo, costumi, carattere, e sim. 1| 
Ed anche a condizione, stato ec, e vale 
Spregiato: «Da uno stato abietto si 
alzò con la virtù e coli' ingegno ai 
primi onori. » — Lat. abiectm. 

Abiezióne.»./. Stato d'avvilimento, 
Condizione vile e spregiata: «Essere 
nell'abiezione; Sollevarsi dall'abie- 
zione a vita d' onore. » || Lo stesso che 
Abiettezza: « Abiezione d'animo. » — 
Lat. abiectio. 

Abigeato. ». m. T. crim. Furto di 
bestiame. — Lat. ahigeattis. 

Abigeo. ».m. T. crini. Colui che è reo 
del delitto di abigeato. — Lat. abigeus. 

Abile, ad. Idoneo, Atto, a qualche 
cosa ; ma più comunemente e in modo 
assoluto si dice dì persona, e vale 
Esperto, Eccellente, nell'arte sua: 
« Il tale è un medico abile, il tal altro 
è un abile pianista. » \\ T. leg. Che ha 
i requisiti voluti dalla legge per so- 
stenere un ufficio, esercitare un' arte, 
nna professione, un diritto ec. — Lat. 
habilis. 

Abilità. ». f. astr. di Abile ; L'essere 
abile. Idoneità, Attitudine, a qualche 
cosa; e più comunemente in modo as- 
soluto Perizia, Eccellenza, in qualche 
arte o disciplina: « E un medico, è un 
pianista dì molta abilità. » il Sì usa 
anche in senso di Destrezza, Accorgi- 
mento : « La diflìcoltà era grave; ma 
egli se ne cavò con molta abilità. » |! 
Nell'uso familiare vale anche Ardire, 
Temerità, e sim., come: «Dopo avergli 
fatto tante cortesie, ha avuto l'abilità 
dì dirmi che sono un villano.» || Spesso 
si usa solo per ischerzo, quando sì 
dice : « Il tale ha l' abilità di mangiarsi 
a colazione un quarto d'agnello:- Il 
tal altro ha l'abilità dì farsi pigliare 
a noia da tutti, » e via discorrendo. || 
Talora vale anche Facoltà, Licenza, 
nella frase Fare abilità ad alcuno, per 
Dargli facoltà, licenza, di fare una 
cosa: del linguaggio scelto, li T. leg. 
L'avere i requisiti voluti dalla legge 
per sostenere un ufficio, esercitare 
un'arte, una professione, un diritto ec. 
— Lat. hahililaa. 



AniLlTAUK. 



— 9 



ABORKIHE. 



Abilitare. (r.Propriam. Rendere abi- 
le; ma r iiHo oomune lo restringo al 
sonno di Itcndcro o Dichiaiart! Icgit- 
tiinanicnti! alcuno idoneo a una pro- 
fessione o all' osorcizio di nn diritto: 
« Le università abilitano i (jiovani al- 
l' esercizio dell' avvocatura, della me- 
dicina: - Certi studj abilitano agi' ini- 
liieglii minori: - I^a legge abilita i 
forestieri all' esercizio dei diritti ci- 
vili. » jj ri fi. Kcndersi abile, idoneo, ad 
una professione ec. E spesso si usa an- 
Èolutam. sottintendendo, ad una i)ro- 
fc8SÌone (jualunque : « Oggi a ventiein- 

5 ne anni nn giovane non si è abilitato. » 
^arl. />. Ann, [TATO. 

Abilitazióne. ». f. L' abilitare o li' es- 
sere abilitato all' esercizio di una pro- 
fessione di nn diritto. 

Abilmente, avv. Con abilit;'i, ed an- 
elila Con destrezza, Avvcdntameute. 

Ab immemoràbili. Modo «ricrt.jire- 
80 dal latino, I''ino dal tempo più remo- 
to ; e più spesso si usa con una certa 
enfasi. 

Ab intestato. T. leg. preso dal la- 
tino, e vale .Senza aver fatto testa- 
mento : « Morì ab intestato. » li E rif. 
ad eredità, vale In virtù della leg- 
ge, mancando o essendo annullato il 
testamento: « Ebbe un'eredità ab in- 
testato. » 

Ab irato. Modo ar-rei-h., preso d.al 
latino, e vale Per i.sdeguo. Per im- 
peto d'ira : « Lo percosse ab irato; Lo 
dissi ab irato, e ora me ne pento. » 

Abisso, s. m. Propriam. Profondità 
immensa di acquo : « Gli abissi del ma- 
re;» ma usasi comunemente per Ca- 
vità profondissima ed oscura; Karatro. 
!IE per Inferno. !| j4l!'s»o di vializia, 
d'iniquità ce. detto d' uomo, con frase 
energica, vale Uomo maliziosissimo, 
iniquissimo ec.|| JSsic/'c» di mezzo Ira 
due cose, o persone tin abisso, Essere 
impossibile traesse qualunque conci- 
liazione: «Tra la Francia e l'Impero 
e' è di mezzo nn abisso. » l| Esser sul- 
l'orlo dell' abisso, si dice di chi <: pros- 
simo alla sua rovina. — Lat. abyssus, 
gree. ifi'jaaos. 

Abitàbile, ad. Che può abitarsi.— 
Lat. halntahilis. 

Abitàcolo. .9. m. Luogo ove si abita, 
che comunemente diccsi Abitazione. 
— I>nt. habilaculuvi. 

Abitante, s. m. Colui che abita in un 
luogo, Abitatore. 

Abitare, inlr. Avere stanza in nn luo- 
go, Dimorarvi ; e si dice cosi degli no- 
mini, come degli animali: « Gli Ksqui- 
UK'si abitano in capanne fatte di neve : 
• I leoni abitano nei deserti. » '| ^r. 
« Un popolo libila una città, un pae- 
se; nn uomo abita una casa, una ca- 
panna ee.» Part.pr. .\H1TANTE. Pari. 
}>. Aiutato. - Ad.. Paese, Luoii/o mollo 
o poro abitalo, Paese, nel quale sono 
molti o|ioehi abitatori. — l^at. habilare. 

Abitato. 9. ni. Lnogo abitato, Luogo 
dove sono abitazioni: « I campisanti 
oggi si fanno fuori dell'abitato.» 

Abitatóre-trice. vcrbal. di Abitare ; 
Chi o (Ile abita. 

Abitazióne, s. f. Il luogo dove si 
abita, la casa. ■] Estcndesi anche agli 
animali: « Le selve sono l'abitazione 
delle tiere. » — Lat. ìiahitatio. 

Abitino, dim. di Abito ; ina cliia- 
raansi cosi Due pezzetti di panno lano 
con la immagine o il nome della Ma- 
donna, att:iceati a due nastri, da por- 
tarsi al collo come lo scapolare de' re- 
ligiosi, detto appunto Abitino, perchè 
si cominciò ad usare da' Tciziarj, e 



teneva ad essi lnogo dell' abito del- 
l' ordine, a cui appartenevano. 

Abito, s. m. Vestimento; e nel suo 
senso generico abbraccia tutte le par- 
ti del vestiario: «Abito da noino;.\l)ito 
da donna;» ma quello delle donne è 
sempre notabile per ricchezza od ele- 
ganza: «Un abito di velluto, di se- 
ta. » || Particolanuente si prendo per 
Foggia di vestire: « .^bito di moda; 
Abito di gala; Abito da caccia, da 
bnllo, da estiite, da inverno ec. » |] An- 
che li vestimento, i distintivi proprj di 
una dignità, di un istituto di vita, di 
un ordine monastico ce, che sempre si 
determina via via con qualche as;KÌnn- 
tOj come «Abito sacerdotale; .Vbito 
militare; Abito francescano, agosti- 
niano ec. »i|Lc frasi Prendere, Ve- 
stire, Lasciare Spof/liare, l' ahito, si- 
gnificano Abliraciaro o Abbandonare 
la vita religiosa; od in esse questa 
voce ha un senso specialissimo.il j1?/!(o 
lungo o talare, La veste dei Ba(;er- 
doti, che scende loro fino ai piedi. 
Al contrario Abito corto. Il sopra- 
bito che scende fin sotto alle ginoc- 
chia. 1 Ij' abito non fa il monaco, prov., 
e vale L'apparenza e certi segni este- 
riori non sono indizio certo della con- 
dizione o del merito di alcuno. ! ~ 
Abito, nel senso morale, significa Una 
certa disposizione, o inclin;izione, a 
fare una cosa, acquistata per frequente 
ripetizione d'atti: «L'abito diventa 
spesso una seconda natura. » ; Assue- 
fazione, Consuetudine; nel qu.al senso 
oggi si ama meglio dire Abitudine, i 
Far V ahito a una rosa, Assuefarvisi. 
'i Cognizione acquistata di una cosa. 
Esperienza, Pratica: «Per essere 
grandi artisti, si richiede l'abito del- 
l'arte.» 1! ~ 7. med. Costituzione fisica 
di una persona: «Abito scrofoloso, lin- 
fatico, sniiguismo ce.» — Lat. habitus. 

Abituale, ad. Che procede da abito, 
Che (! passato in abito: « Vizj, di- 
fT-tti, maniere abituali. » l| Grazia abi- 
lunle, T. teol. 1/ amore di Dio penna- 
neiit(\ nell'uomo. (tuale. Per abito. 

Abitualmente, «iti. In modo abi- 

Abiiuare. Ir. Assuefare, .Vvvezzare. 
il »'/^..\ssHefare sé stesso. Avvezzarsi: 
« Il giovane si abitui per tempo al 
rispetto dell'autorità. » Part. p. Ani- 
TUATO. - Ad. Avvezzo: « Popolo non 
abituato alla libertà. » 

Abitùdine, s. f. Consuetudine, .\s- 
suefazione. Abito: «Ha l'abitudine di 
alzarsi presto la mattina: - Contrarre, 
l'erdere, l'abitudine, di checchessia.» 
li Disposizione naturale. Inclinazio- 
ne. Il Modo di essere di checchessia; 
nei quali due ultimi sensi rarain. ri- 
corre nel discorso jiarlato. | T. med. 
Complessione, Temperamento del cor- 
po ninaiio. — I>at. habiludo. 

Abituro, s. m. .Miitazione povera o 
meschina: non comune. 

Abiura. .'. f. L' abiurare: « Fare una 
abiura: - .\biura solenne. » 

Abiurare. Ir. Kinunziare solenne- 
mente alla religione a cui uno appar- 
tiene; ed anche Kìtrattare opinioni 
religiose per lo avanti seguite: « Co- 
stantino abiurò il iiaganesiino: - Sono 
pochi coloro che abiurano le proprie 
dottrine. » i ; Si usa anche assol. Part. p. 
Aiihi;ato. — Lat. abiurare. 

Ablativo, s. m. Quello che dicesi se- 
sto caso del nome latino, non avendo 
r italiano casi per tutto un numero. | 
Ablaliio Grtiiliro assoluto, .\blativo 
o Genitivo che cade in proposizione 
assoluta o indipendente nel discorso, 



e questo non può essere che nel latino 
e nel greco. — Lat. ablalixmt. 

Abluènte. ad. T. med. Aggiunto di 
medic.'imento. Atto ad astergere le 
parti del corpo, cosi esterne come in- 
terne, togliendo loro le impurità mor- 
bose. E si usa anche in forza di sost. 
per lo più nel plurale: « L'uso degli 
ablnenti. » — I>at. abluens. 

Abluzioncèlla. ». f. dim. di Abluzio- 
ne; Piccola abluzione. 

Abluzióne. ». f. T. med. L' astergere 
alcune parti del corpo coi medica- 
menti ablucnti. I T. lilurg. Il lavarsi 
che fa il sacerdote nella messa le dita, 
prima della Consacrazione, e dopo la 
Comunione. I, Anche presso altre re- 
ligioni, e segnatamente l' ebraica e 
la musulmana, Il purificarsi secondo 
eerti riti prescritti. — Lat. ablutio. 

Abnegazióne. V. Annkoazione. 

Abolire. Ir. Toglier via, Distrug- 
gere, rif. a cose ukì, ili: «Abolire un 
errore, una consuetudine ce. » ;i — a 
legge, statuto, istituzione, e sim., vale 
Abrogare, Annullare per atto dell'au- 
torità legislativa : « Abolire lo mani 
morte ; Abolire la pena di morte ; ,\bo- 
liscono la servitù ec. » Pari. p. Abo- 
lito. — Lat. abolere. 

Abolizióne. ». f. L'abolire: « Aboli- 
zione della pena di mòrte. » Lat. abo- 
lilio. 

Abominàbile, ad. Degno d' essere 
abominato; più comune Abominevole. 
— Lat. ahominabilia. 

Abominando, ad. Da abominarsi, 
Aliomiiievole; da usarsi in grave scrit- 
tiira. — L.at. abominandus. 

Abominare, tr. Avere in orrore. De- 
testare: « Abomino gl'ipocriti.» Part. 
p. .\BOMIXATO. — Lat. abominari. 

Abominazióne, ». f. L'abominare: 
« L' ipocrisia merita 1' abomin.aziono 
di tutti. ' \\ fig. L'essere ogfretto di 
detestazione: «L'avaro è l'abomi- 
nazione di ciascuno. » | Di cosa che 
per la sua n.atnra gravemente offenda 
il sentimento, morale, si dice in modo 
esclamativo :i'J u/»'ay/o;«i;iazionf .'ma- 
niera più grave che : È una vergogna! 
un vitupero! — Lat. abominatio. 

Abominévole, ad. Degno d'essere 
abominato. 

Abominio. ». m. Lo stesso che Abo- 
minazione, nei suoi varj significati. 

Aborigene. nt/.chc nel plurale si usa 
anche in forza di sost., si dà come ag- 
giunto ai primi abitatori di un paese, 
e che si crede abbiano avuto ivi la 
loro origine, a differenza delle colonie 
d'altre schiatte che sieno venute a 
dimorarvi. — Lat. aborigmes. 

Aborriménto, s. m. L' aborrire. Ri- 
pugnanza, i Avere, Sentire, Dest.are, 
aborrimento di una cosa o per una 
cosa. » 

Aborrire, ir. Avere in grave odio, 
in orrore : « .\borrire la menzogna, la 
finzione, i bugiardi ce.» Sentir gravo 
ripugnanza o avversione: « Il malato 
aborre il cibo:-.\bòrio i complimenti, 
i ciarlatani, i faccendieri. » i, Il jiopolo 
fiorentino usa Aborrire alcuno per 
."^gridarlo acerbamente, quasi metten- 
dolo in aborrimento ; ma non so se 
questo idiotismo sia accettabile. i«n/r. 
Rifuggire con orrore da una cosa: 
« .Vborrire dal sangue, dalle vendet- 
te oc; » ma spesso ha più dell'enfa- 
tico che del vero, come quando si dice: 
« Non aborro dal venire ad un acco- 
modamento : - .\bòrro dal trattare con 
certa gente.» Pari. pr. Aisokrentb. 
Part.p. AUOKKITO. — Lat. abhorrtre. 



ABORTIRE. 



— 10 



ACCALCARE. 



Abortire, intr. Mandar fuori il feto 
prima del tempo iiatxirale; e dices! 
cosi di donna, come della femmina dei 
mammiferi: «Abortire di tre, quattro 
mesi : - Medicine che fanno abortire. » 
t Brutto gallicismo Abortire, detto 
d' impresa, disegno, e sim., per Non 
riuscire, Non avere effetto. Fallire. 
Part.p. Abortito. — Basso lat. abor- 
tire. 

Abortivo. afZ. Nato innanzi tempo: 
« Feto abortivo. » ji Dicesi anche delle 
piante, che non vengono a bene e che 
intristiscono, li Pure di certi parti del- 
l' ingegno, sconciamente informi, si può 
dire che siano abortivi. — Lat. ahor- 
tivns. 

Abòrto, s. m. L'atto e L'effetto del- 
l' abortire, ij Feto nato prima del tem- 
po naturale: « Ha fatto un aborto.» \\ 
Anche una persona mal conformata 
dicesi per similit. Aborto, o Aborto di 
natura ; e fifi. anche di un' opera del- 
l' ingegno o della mano che sia molto 
imperfetta e deforme: « Quella statua 
6 un vero aborto, y \\ Aborto 2''''"''i'' 
rato, T. crim. Quello che è prodotto 
maliziosamente. — Lat. abortus. 

Abràdere, tr. T. med. e star. nat. 
Toglier via radendo. Radere. Parl.p. 
Abraso. — Lat. abradere. 

Abrasióne, s. f. T. med. e star. nat. 
Il toglier via radendo. 

Abrogare, tr. Annullare, Rivocare, 
per atto di autorità legislativa; e ri- 
feriscesi propriamente a leggi : « Fan- 
no leggi, che poi abrogano.» Part. p. 
AbR0(;.\T(I. — Lat. abrogare. 

Abrogazióne, s. f. L'atto dell'abro- 
gare. — Lat. olirof/afio. 

Abròstine e Abròstine, s. m. Specie 
d'uva piccola, nera e aspra, che serve 
a dare il governo al vino e a colorirlo, 
detta volgarmente Colore. — È meta- 
tesi di arbnstino. 

Abròtano, s. m. Erba medicinale di 
foglie minute e di odor grave. — Lat. 
ahrotonum, grec. à.^pózo-io'^. 

Abside, s. f. l'arte interna e semi- 
circolare delle antiche chiese, dove 
era collocato 1' altare, e dove il clero 
sedeva all' intorno. Dicesi anche con 
voce meno dotta Tribuna. — Lat. aisis, 
grec. àiij. 

Abusare, intr. Usar male di qual- 
che cosa. Servirsene a fine non buono : 
« Alcuni abusano delle ricchezze, al- 
tri dell' ingegno. » j Vale anche Ecce- 
dere neir uso di qualche cosa, rice- 
vendone perciò danno: «Il vino fa 
bene alla salute, ma non bisogna abu- 
sarne. » ij rifi. Abusarsi della bontà di 
uno, della propria autorità ec, ha lo 
stesso significato che V intr. Abusare. 
Il Assol. si riferisce sempre ad uso im- 
moderato di piaceri: «Il tale abusa, 
e perciò camperà poco. » Part. p. 
Abu.s.vto. — Dal lat. abidi per mezzo 
del suo part. p. abusus. 

Abusione, s. f. Propriam. L'abusa- 
re; ma in questo senso oggi dicesi 
Abuso ; e la voce vive soltanto nel lin- 
guaggio delle scuole a dinotare quella 
Figura grammaticale, ond<t in luogo 
della parola propria se ne pone un' al- 
tra di sensi) affine. — Lat. abnsio. 

Abusivamente, ai-v. In modo abu- 
sivo, Per abuso, Contro ogni buon uso 
o regola; ed anche Impropriamente o 
Indebitamente. 

Abusivo, ad. Male usato. Detto o 
fatto impropriamente, Che è contro 
ogni buon uso o regola. « Disposizione 
abusiva : - Voce, parola, senso abusi- 
vo. » Il Detto del corso delle monete, 



vale Che eccede nel comune commer- 
cio il prezzo legale. — Lat. abusivus. 

AbùÉo. s. m. L' abusare. Mal uso; ed 
anche Uso eccessivo: «Abuso di ric- 
chezze, d'ingegno, d'autorità: -Abuso 
di liquori, di piaceri. » ij ^ssoL Modo 
di operare contrario alle leggi, alle 
consuetudini, alla disciplina ec: « Ca- 
sa, Amministrazione, Scuola ec. piena 
d' abusi. ■» — Lat. abusus. 

Acacia, s. f. Albero spinoso di alto 
fusto, che produce liori bianchi odoro- 
sissimi e che coltivasi per ornamento 
dei giardini, dei viali ec. || Vi ha poi 
un altro albero del medesimo nome, 
ma di specie assai differente, dal quale 
si ottiene la gomma arabica. — Lat. 
acacia, grec. àxaxtct. 

Acanto, s. m. Pianta erbacea, di fo- 
glie grandi, accestite e intagliate; e di- 
cesi anche il Fiore della stessa pianta. 
— Lat. acanihus, grec. àxavi>o;. 

Acaro, s. m. Animaletto articolato, 
quasi impercettibile, che nascendo 
sotto la pelle del corpo umano pro- 
duce la rogna. — Lat. acarus, grec. 
fixap'.. 

Acatalèttico, e Acatalètto. ad. T. 
lett. Aggiunto di verso greco o latino, 
a cui nulla manca in fine: contrario 
di Catalettico. — Lat. acatalectus, groc. 
à.v.y.-A'K-fiY.zo(,. 

Acattòlico, ad. usato spesso anche 
in forza di sost. Non cattolico. Cri- 
stiano che non segue la dottrina cat- 
tolica della Chiesa romana. — Grec. 
y.ail-oX'.xc5j con à privativa. 

Acca. ». f. Nome dell'ottava let- 
tera dell'alfabeto. Poiché di suo non 
ha alcun suono o valore, ma solo mo- 
difica il suono di alcune lettere, cosi 
figuratam. si ])rende a denotare Un 
minimo che, Un nulla: «Non sapere 
un'acca; Non valere nn'acca; Non 
stimare un' acca. » , Si usa anche in 
plur. nella maniera Saper quattro 
acche, Saper tanto o quanto: « Se io 
so quattro acche, lo debbo al mio 
maestro. » 

Accadèmia, s. f. Propriamente si 
disse La setta o scuola di filosofi greci, 
cheseguiva le dottrine diPlatone;co.sl 
chiamata dal luogo presso Atene, ove 
ebbe il suo cominciamento; ed anche 
il Lnogo medesimo: ma oggi intende- 
si comunemente un' Associazione per- 
manente di studiosi, stabilita con certi 
regolamenti o statuti a fine di atten- 
dere alle scienze, alle lettere ed alle 
arti, e di promovere il loro incre- 
mento: « L'Accademia della Crusca; 
L'Accademia dei Lincei; L'Accade- 
mia Tiberina ec. » '1 Anche il Luogo, 
ove s'adunano gli Accademici, i E gli 
Accademici stessi adunati: «L'Acca- 
demia ha deliberato di, ec.»j| Adunan- 
za Tornata accademica : « Oggi e' è 
accademia. » li Università, Studio pub- 
blico : più particolarmente Scuola o 
Istituto pubblico, ove s'insegnano le 
arti del diseguo. ; Studio di nudo fatto 
dal vero, in disegno o in pittura: « Il 
tale non ha esposto che un' accade- 
mia. » I Trattenimento pubblico o pri- 
vato di canto o di suono : « Stasera e' è 
accademia alle Stanze : Quel pianista 
darà un'accademia. » | /» accademia, 
Per accademia, .\ceademicamente. — 
Lat. academia. gree. àxaSyjiiia. 

Accadèmica, s. f. Donna apparte- 
nente a qualche Accademia: «Cate- 
rina Ferrucci fu Accademica della 
Crusca. » Voce rara come la cosa. 

Accademicamente, «ir. Secondo il 
costume delle Accademie. || Più co- 



munemente si usa nel parlar familiare 
nel senso di Per puro passatempo, 
Senza alcun proposito o fine determi- 
nato, e uuiscesi coi verbi Dire e Par- 
lare: « L' ho detto accademicamente: 

- Per parlare accademicamente:» for- 
se perchè i discorsi degli Accademici 
si credono fatti per solo passatempo. 

Accadèmico, ad. Che ajìpartiene 
all' Accademia istituita da Platone : 
« Filo.sofia, Setta accademica. » i| Che 
appartiene o ha relazione con un'Ac- 
cademia: « Corpo accademico; Diplo- 
ma accademico ; Stanze accademiche ; 
Adunanza accademica; Orazione ac- 
cademica ec. » WAnno accademico. Lo 
stesso che Anno scolastico, V. Anno. 
ii Discorso accademico, dicesi fami- 
liarm. un Discorso che si faccia per 
solo pa.ssatempo e non con un fine o 
proposito determinato: «E vero, lo 
dissi ; ma fu un discorso accademico. » 
Il In forza di sost. Socio d'un' Acca- 
demia, il Nel senso storico. Filosofo 
dell'antica Accademia. — Lat. acade- 
micus, grec. àxa5r|H'.y.óf. 

Accadere, intr. Avvenire, Succe- 
dere, inopin.itamenté. Di cosa che suc- 
ceda oi)inatamente si dice pìutto.sto 
Avvenire: ed è anche da notare che 
Accadere quasi sempre sì riferisce ad 
avvenimenti non lieti : « Anno accad- 
dero parecchie disgrazie. » K uno che 
si veda turbato, sogliamo domandare: 
Che i'èoccatZijto.* Vedendo correr gen- 
te, si domanda: Che è accaduto f ,| Im- 
portare, Occorrere, sempre con la ne- 
gativa: « Non accade che vi scomodia- 
te : - Potrei aggiungere altre ragioni, 
ma non accade.» Pari. ^.Accaduto. 

— Lat. uccidere. 

Accadimento, s. m. L'accadere. [| 
Successo, Evento. I puristi lo adope- 
rano per non dire Avvenimento. 

Accaduto. 9. f. Ciò che è accaduto. 
I puristi non vogliono neppnr questo, 
sebbene abbia in suo favore 1' analo- 
gia e l'uso, addivenuto oramai comune. 

Accagionare, tr. Dar colpa. Incol- 
pare, quasi Riferire a checchessia la 
cagione d'una cosa: « Della morte del 
malato accagionano l' imperizia del 
medico. » Part.p. .\cc.\c.ioxato. 

Accagliaménto, s. m. L'accagliare e 
L' accagliarsi. 

Accagliare, tr. Rappigliare, Coagu- 
lare, Condensare, rif. principalmente a 
latte, sangue, olio, e sim. il Più comu- 
nemente si usa nel rifl. dicendosi : « Il 
latte, il sangue, 1' olio si accaglia. » 
Part. p. ACCAGLIATO.- Ad. «Latte, 
sangue, olio accagliato. » - Da caglio. 

Accalappiare, tr. Prender col ca- 
lappio laccio nn animale : « Vanno 
tutte le mattine ad accalappiare i 
cani vaganti. » ,i ^(/. Ingannare, Met- 
tere in mezzo alcuno: «Certi amici 
del popolo lo accalappiano con bei 
discorsi: - Certe donne accalappiano 
i giovani : - Certe apparenze accalap- 
piano i semplicioni. » 1 r?/?. Accalap- 
piarsi in una cosa, Imbrogliarvisi, 
Confondervisi : «S'è accalappiato in 
un passo di scrittore, e non gli riesce 
di cavarsene fuori. » Part. p. ACCA- 

LAVI'IATO. 

Accalappiatóre. rerJa/. da Accalap- 
piare: Chi Che accalappia. i| Acca- 
lappiatori, diconsi Coloro che pagati 
dal Municipio girano per la città per 
accalappiare i cani vaganti e portarli 
allo stabulario. 

Accalappiatura, s. f. L'azione del- 
l' accalai)piare. 

Accalcare, tr. Affollare, Stipare. || 



ACCALDATO. 



- 11 — 



ACCASARE. 



Più cnniniie nel rifl. Far calca, AfTol- 
larHÌ, Stiiiigcrni: «Molta gente «'t^ra 
accalcatif nel teatro. » Pari. p. Ac- 

CAI.CATf). 

Accaldato, ad. Riscalflato o per 
aver truppi) faticato, o corso, o per 
esHcn! stato lungo tempo al koI<^ o 
al Inoco: « Arrivò a ca«a tutto accal- 
dato:- A qnclmodo accaldato si pose 
al fresco, e prese nn mal di petto. » 

Accalorare, ir. \m stesso che Acca- 
lorire, ma meno comune, quantunque 
anche questo non sia di grand' uso. 
fari. p. Accalorato. 

Accalorlre. tr. Propriamente Ren- 
der caldo, Hiscaldare; ma si usa sol- 
tanto nel //(/. per Incoraggire, Inani- 
mire, Render caldo l'animo d'alcuno; 
più comunemente Incalorire. Parl.p. 

ACCAI.OIÌITO. 

Accampaménto. ». m. L' accampare 
e L'accamparsi. Il Più comunem. Il 
luoKO ove un esercito sta accampato: 
« L accampamento delle trupjie era 
presso Foiano. » 1| Porre l'accumpa- 
menio o gli accampameìtU in un luofjo, 
Accamparvisi, Attendarvì.si. 

Accampanare./»-. Disporre, Accon- 
ciare, a torma di campana; e diccsi 
particolarmente di un modo di di- 
sporre i tralci delle viti, raccoglien- 
doli e fermandoli insieme nello stesso 
punto. Puri. p. Accampanato. 

Accampare. Ir. Porre a campo l'eser- 
cito: «Una delle doti principali del 
buon capitano ò di accampar bene 
l* esercito. » [1 fìg, Accavipam ragioni, 
argomenti, 2>ri'ie8e ec. per Att'aceiare, 
Mettere innanzi ec. è traslato alquan- 
to ardito. > l'ii'i comnne nel rifl. Porre 
gli alloggiamenti, Attendarsi : « L'eser- 
cito si accam]iò lungo il fiume. » ii intr. 
Alloggiare, .Stare attendato: «Le trup- 
pe accamparono alle Cascine. » Part. 
p. Accampato. 

Accampionaménto. ». m. L'accam- 
pionare. 

Accampionare, /e. Registrare uno 
stabile ai campióne, ossia libro del 
pubblico censimento, per sottoporlo 
a tassa, jl Rif. a strade, vale Regi- 
strarle al libro del Comune per dover 
esser mant(Mutto a spese pubbliche. 
Pari. p. Accampionato. 

Accanalare. Ir. Incavare a guisa di 
canale; più comune Scanalare. || T. 
archil. Lo stesso che Scannellare, ma 
meno comune. Part.p. Accanalato. 

Accaniménto. ». m. Ira, Stizza osti- 
nata: «Combattere con accanimen- 
to. » !| Applicazione soverchiamente 
assidua ed intensa ad ima cosa: « La- 
vorare con accanimento. » 

Accanire, rifl. .Stizzirsi, Invelenirsi, 
qnasi a modo di cane, ji Darsi con 
cura ostìn.-ita ad un lavoro. Part. p. 
Accanito. 

Accanitamente, are. Con accani- 
mento, Con ira; oppure Con tutto lo 
sforzo, Con soverchia applicazione. 

Accanito, ad. Che opera con acca- 
ninieiit", Che attende con soverchia 
alacriti'i ad una cosa: «Accanito al 
lavoro, allo studio ec. «Ij^^. di com- 
battimento, pugna ce. vale Fatto con 
accanimento. [IDI odio, ira ec. Osti- 
nato, Implacaoile. 

Accannatóio. .«. m. Arnese delle tes- 
sitore, ed è Vn bastoncello di legno 
che si mette in un lóro, e che serve 
a far muovere il pettine. 

Accannellare, tr. Avvolgere il filo 
sopra i cannelli. i| T. ardili. Fare in 
rilievo, nella ))arfe int'eriore delle co- 
lonne, dei mezzi cilindri o bastoncelli. 



Part.p. ACCANNEf.LATO: -Ad. t Filo 
accannellato; Colonne accannellate. » 

Accanto, prep. che regge il suo ter- 
mine mediante la |)articella A., e vale 
Presso, Al fianco o Al lato di chec- 
chessia: «Gli siede accanto: -Accanto 
alla bottega, alla strada i!c. » il avv. 
di luogo. Vicino, Presso: « .Sedere ac- 
canto; Abitare accanto. » :| In forza 
d'aggiunto, Che è, si trova, accanto: 
« Due usci accanto ; La casa accanto. » 
Il Coi vv.iM Stare, Porre, e siin., s'usa 
flguratam., sia come prep., sia come 
ave. nei paragoni per Esser pari, Te- 
nere in egual conto, ec.: « C'è chi pone 
il Monti accanto a Dante : - L' Ariosto 
e Omero stanno accanto :-Son due 
birboni, e per me po.ssono staro ac- 
canto l'uno all'altro.» Anche di cose: 
« L'Abele: del Duprè può stare accanto 
ai iiiù insigni capolavori di scultura,» 
cioè. Non la cede ad essi in pregio ed 
in bellezz;i. — Dalla prep. a e canto. 

Accantonaménto.», m. L'accanto- 
nare, detto di milizie. i| Il luogo ove le 
milizie sono accantonate. 

Accantonare, ir. Distribuire le mi- 
lizie nei paesi o villaggi circonvicini 
a fine o di farle riposare, o di atten- 
dere il tempo per entrare in campa- 
gna. Part.p. Accantonato.- In for- 
ma iVad.: « Milizie accantonate. » 

Accantonato, ad. Fatto a cantoni, 
ad angoli. Angolare. 

Accapacciaménto. ». m. L'aecapac- 
ciare: più comune Accapaeciatura. 

Accapacciare. tntr. e rifl. Esser 
preso da gravezza di testa, più spesso 
per un colpo di sole : « Con ([uesto sole 
e' è da accaiiacciare o accapacciarsi. » 
Vero è che non essendo molto usato 
il verbo, si direbbe comunemente, C'è 
da prendere un' accapaccint ara. Part. 
p. Accapacciato. - In forma d' ad. 
Preso da gravezza di testa : « Son tutto 
accapacciato. » 

Accapaeciatura. ». f. Gravezza di 
testa. :; Si usa anche scherzevolmente, 
come quando si dice : « Ila preso nn'.ac- 
eaiiacciatura sopra alcuni teoremi di 
Euclide. » 

Accaparrare, (i-. Fissare la compra 
r uso di una cosa, ovvero 1' opera 
di una per.stma, dando o ricevendo 
la caparra: «Ho accaparrato per la 
segatura in Maremma cinquanta ope- 
raj. » il Spesso signiHca semiilicein.. 
Assicurarsi, con promessa di mercede, 
del servigio di qualcuno: « Sono stati 
accaparrati per la festa i migliori so- 
natori. » l, .S'i accaparrano anche dei 
posti, degl' impieglii, dei voti, e talvol- 
ta ci coi re davvero la caparra, f Ma 
è sconcissimo il dire Accaparrarsi 
l' amicizia di aìciino, il favore, la pro- 
tezione, e sim. i'n W.j}.AcCAPAUK.\T0. 

Accapezzare. (;■. Acconciare, Ri- 
durre, col martello in forma regolare 
le pietre per muri o per lastrici. PuW. 
p. ACCAPKZZATO. - In forma A' ad. 
« Pietre accapezzate. » - Da capo. 

Accapigliaménto. ». m. L'accapi- 
gliarsi. IJissa. Contrasto. 

Accapigliare, recipr. l'ropriamente 
Pigliarsi jier i capelli ; ina dieesi in ge- 
nerale i>er.\zzHffarsi, Venire alle mani 
due o jiiù persone fra di loro: «Una 
ciana s è accapigliata con un'altra: - 
Si accapigliarono e si picchiarono ben 
bene. » ,1 Dicesi anche per Questiona- 
re, Litigare, e non solo di persone del 
volgo, ma di chiunque altro questiona 
con modi volgari: « Spesso i giornali- 
sti s' accapigliano tra dì loro, e il pub- 
blico ride. » Part. p. ACCAPIGLIATO. 



Accapigliatura. ». f. L'accapigliarsi, 
Questione, Litigio volgare. 

Accapiteliare. tr. T. lihr. Mettere 
alle due testi- del libro legato quei 
correggiuoli, che si chiamano capitèl- 
li. Part. p. ACCAPITELLATO. 

Accappatóio. ». m. Specii; di cappa 
per lo più di lino o di cambrì, che si 
lega al eolio e cuoprc quasi tutta la 
persona. Si adopera o quando s'esce 
dal bagno, o quando ci si fa tagliare 1 
capelli, od aiK-he ci si pettina. 

Accappiare, <r. Fermare, Stringere, 
con cappio. Part.p. Accappiato. 

Accappiatura. ». f. Fune o Corda 
che dall' un decapi ha un eappio scor- 
soio, e che quanto più si tira e più 
stringe, il Nodo in fonua di cappio, e 
particolarm. Quello che fanno le tessi- 
tore al filo della tela quando si strap- 
pa, p(-r riannodarlo. 

Accappiettare. /r.Legare perle coc- 
che con eappiétto.fazzoletti, calze, ec. 
quando le lavandaie li mettono in bu- 
cato, a (ino di non scambiarli o per- 
derli. Pari. p. ACCAPPIETTATO. 

Accapponare, tr. Castrare i gallet- 
ti. Capponare, rifl. Accapponare la 
pelle, dicesi Dell' incresi>arsi della 
pelle dell'uomo, quando è preso da 
un sentimento d' orrore o di ribrezzo, 
che diciamo anche Venire i bordoni : 
« A tal racconto mi si accappona la 
pelle. !■ Part.p. Accapponato. 

Accaprettare. tr. Legare un ani- 
male quadrupede per le ((Uattro gam- 
be, come si fa a' caprétti e agli agnelli. 
Part. p. Accapkettato. 

Accarezzaménto. ». m. L' .iccarez- 
zare. , Can-zza; ma non è comune. 

Accarezzare, tr. Far carezze. Vez- 
zeggiare ; più comune che Carezzare : 
« Quel bambino tutti Io accarezzano.» 
linei fig. Trattare alcuno con molta 
amorevolezza sia in fatti che in pa- 
role, Tenerselo caro; ma spesso non 
è altro che Lusingare per indurre al- 
cuno ai proprj disegni : « Catilina (e 
cosi fanno quanti somigliano a lui) so- 
leva accarezzare specialmente i gio- 
vani. »;| Lo scrittore, 1' artista acca- 
rézza le opere sue, » ossia Io finisco 
con ogni più amorevole cura: «11 con- 
tadino accarezza le piante, » ossia lo 
coltiva con ogni diligenza. Ironicam. 
Accarezzare altrui le spalle con un 
bastone, Bastonarlo. :j Accarezzarsi la 
barba, i baffi, e sim., dicesi per Li- 
sciarseli con mano, accomodandoli : 
« Nel tempo eh' io gli parlava, egli 
si .accarezzava la barba. » Part. p. 

Acculi KZZATO. 

Accartocciaménto, ». m. L' accar- 
tocciare. 1 T. arc/ìit. Fregio fatto a so- 
miglianza d' nn cartoccio. 

Accartocciare, tr. e rifi. Avvolgere 
e Avvolgersi a forma di cartòccio. 
Part.p. .\ccAUTOCClATO,usato spes- 
so anche in forma d' ad. 

Accartocciatiira. s.f. L'atto e L'ef- 
fetto dell' ai-i-artocciare. 

Accasaménto. ». m. L'accasare e 
L'accasarsi. 

Accasare, tr. Collocare in matri- 
monio una donna: «Ha acea.sato I.i 
figliuola col tale :- L'ha accasata bene 
male. » n/f. Unirsi in matrimonio; e 
dicesi tanto dell'uomo, (juanto della 
donna: «Si acc:isano innanzi tempo: 
- Penso di acc-jsarmi con un uomo 
di garbo, non importa se inoltrato 
negli anni. » . Vale anche .\prir casa 
preudendo moglie: «È andato a Ro- 
ma, e ci s'è accasato.» /"«;•(. j>. Ac- 
casato. - Da casa. 



ACCASCIAMENTO. 



12 



ACCÈNDERE. 



Accasciaménto, s. m. L' accasciar- 
si.ìl Fiacchezza, Indebolimento grande 
di forze, o d'animo: «Mi sento un 
grande accasciamento addosso. » 

Accasciare, tr. Infiacchire, Spossa- 
re; e per lo più dicesi di anni, malat- 
tie, fatiche ec. « Gli anni e le malattie 
lo hanno accasciato. » il Anche i di- 
apìaceri, se gravi o ripetuti, accasciano 
l'uomo. Il ri^.Infiacchirsi;e rif. all'ani- 
mo, Avvilirsi, Abbandonarsi: « L'uom 
forte non si accascia nelle sventure. » 
Part. p. ACCASCIATO. — Forse dal 
lat. coscus, Vecchio, Cascante per vec- 
chiezza. 

Accastellare. Ir. Porre, specialm. 
frutta, le nne sopra le altro in modo 
da formare come un castèllo o una pi- 
ramide. Parl.p. ACCASTELLATO. 

Accastellinare. Ir. Lo stesso che 
Accastellare, Fare una castellina. 

Part. p. ACCASTELLINATO. 

Accatarràio. ad. Preso, Affetto, da 
catarro: « Son tutto accatarrato: - 
Vecchio aceat.Trrato. » 

Accatastaménto, s. m. L' accata- 
stare. 

Accatastare, tr. Ammassare, Am- 
mucchiare in forma di catasta, rif. pro- 
priamente a legna, e per estens. anche 
ad altre cose. Il Quindi flguratam. si 
dice altresì per Mettere più cose in- 
sieme, le une sopra le altre, disor- 
dinatamente : « Hanno accatastato 
in quella stanza seggiole, libri, ta- 
volini, ce. Part. p. ACCATA.STATO, 
usato anche in forma d'ad.: «Legna 
accatastate. » 

Accatastare, tr. Mettere al catasto. 
Registrane sui libri del Comune i beni 
dei cittadini per sottoporli a tassa. 

Part. p. ACCATASTATO. 

Accattabrighe, s. m. ind. Colui che 
va in cerca di questioni, di liti. Leti- 
chino. 1! Dicesi anche, ma meno oomu- 
nem., Colui che si piglia volentieri 
cure ed impacci per altri. 

Accattapane. ». m. ind. Colui che va 
limosinando. Accattone. 

Accattare, tr. Limosinare, Mendi- 
care; e spesso si adopera assolutam. !| 
Ridurre, o Esser ridotto ad accattare, 
vale Ridurre, o Esser ridotto .all'estre- 
ma miseria: « Il giuoco del Lotto ha 
ridotto parecchi ad accattare : - Se 
perdo quella lite, son ridotto ad ac- 
cattare. » li Raccogliere, per mezzo di 
questua, denaro o altro, più spesso per 
fine religioso o caritativo : « Nelle chie- 
se accattano durante le funzioni o la 
predica: - Si accatta per le anime del 
Purgatorio. » ii Pigliare in prestito de- 
nari od oggetti : « Ho dovuto accat- 
tare cento franchi :- Ho accattato dal 
vicino un poco d' olio. ^Wfig. Accattar 
lodi, Andare studiosam. in cerca di 
lodi, senza badare come si ottengono, 
e da chi. li accattar ragioni, scuse, pre- 
testi. Cercare, Mendicare, ragioni, pre- 
testi per propria scusa o giustifica- 
zione ec.'i Accattar bric/Jie. Attaccarla 
con questo o con quello per qualsivo- 
glia motivo, ancor che vrivolo. Anche 
Pigliarsi volentieri imiìacci per altri. 
il Nella operazione aritmetica del sot- 
trarre, dicesi per Prendere una diecina 
dal numero accanto, aggiungendola al 
numero da sottrarre : « Chi da 7 leva 8, 
non si può; accatto 10 e dico 17. »ii 
Ohi presta tempesta, e chi accatta fa la 
festa, prov. che sconsiglia l' impre- 
stare, il Accattare e non rendere, gua- 
dagnare e non spendere fa l'uomo ric- 
co, prov. di chiaro significato. Part.p. 
ACCATTATO. - Ad. : « Ragioni, Pre- 



testi, Scuse accattate, » cioè Cercate 
a bello studio. Artificiose, Non vere. — 
Dal l.at. captare. 

Accattino. ». m. Colui che nelle 
chiese o fuori accatta per qualche 
fine religioso, o caritativo. 

Accatto, s. m. L'accattare: «Vi- 
vere d' accatto. » li II questuare che si 
la nelle chiese o fuori: «L'accatto 
della predica per le anime del Purga- 
torio dette un cento di lire. » i| Ciò che 
è stato raccolto dalla questua: «Ac- 
catto abbondante : - Accatto scarso. » 
Il Andare all' accatto, Andare a far la 
questua. 1 1 Accatto T. slor. si disse nella 
Repubblica fiorentina una gravezza 
straordinaria imposta ai cittadini per 
istraordinarie necessità del Comune. 

Accattòlica. ». f. Voce di scherzo, 

10 stes.so ohe Accatto; usata per lo più 
nelle maniere Andare, Essere, Ri- 
dursi ec. all' accattòlica, per Vivere 
limosinando. Ridursi all' elemosina : 
« Qui, se le cose non mutano, e' è da 
andare all' accattòlica. » 

Accattonaggio. ». m. Il mestiere 
abietto dell'accattone, L'accattar per 
mestiere: «L'accattonaggio è proi- 
bito dai Regolamenti di Polizia. » Dif- 
ficilmente a questa voce potrebbe 
sostituirsi oggi o 1' antiquato Accat- 
teria, oppure Questua, essendo l'^c- 
cattonaggio illecito, e la Questua am- 
messa o tollerata dalle leggi. 

Accattóne. ». m. Colui che va limo- 
sinando per me3tiere,e vive d'accatto. 

Accavalcare, tr. Passare al di so- 
pra: «Accavalcare un muro, una sie- 
pe, una panca ec. » che più comunem. 
dicesi Scavalcare, li j4ccacaica)"e una 
maglia, diccsi per Passare una maglia 
sopra un' altra, il che si fa dalle donne 
in certe parti della calza. Part.p. Ac- 
cavalcato. 

Accavalciare, tr. Star sopra una 
cosa con una gamba da una parte e 
r altra dall' altra, come si sta a ca- 
vallo. Più comune Stare accavalcio7ti. 
li Per similit. si dice anche che un 
ponte, un arco ec. accavalcia il fiume, 
la strada ec. ii Accavalciare le gambe. 
Mettere una gamba sopra l' altra, come 
spesso facciamo quando si sta a sede- 
re. Part. p. Accavalciato. 

Accavalcióne e Accavalcióni. avv. 
Con una gamba da una parte e 1' altra 
dall' altra ; e si usa per lo più coi verbi 
Stare e Mettersi. 

Accavallaménto, s. m. L'accaval- 
lare e L'accavallarsi. 

Accavallare, tr. Mettere una cosa a 
cavallo, ossia a ridosso o a traverso 
a un'altra: «Accavallare una panca 
sopra un'altra. » li Rif. a tele, e sim., 
Lasciare uno o più fili senza tesserli. 

11 rifl. Accavallarsi, detto di nervo. 
Distrarsi. Part. p. Accavallato. 1| 
In forma d' ad. « Ho un nervo acca- 
vallato, che mi dà molto dolore. » 

Accavallatura, s.f. L'atto e L'ef- 
fetto dell' accavallare e dell' accaval- 
larsi; ma usasi più spesso per Quei 
fili della tela, che sono rimasti senza 
esser tessuti, il E per Distrazione, par- 
landosi di nervo. 

Accavigliare, tr. Avvolgere o Di- 
stendere seta, altre cose filate, so- 
pra la caviglia, per renderle atte agli 
usi occorrenti. PaW.7>.AcCAVIGLlAT0. 

Accecaménto. ». m. L' accecare. i| 
Più comune nel fig. per Stato della 
mente turbata e come intenebrata 
da qualche; passione: «Accecamento 
della mente, della ragione. » || Usasi 
anche per Intasamento : « Acceca- 



mento di un condotto, di una fogna, 
e sim. » 

Accecare, tr. Privare del senso della 
vista, Render cieco: « Quel professore 
di oculistica ne ha accecati parecchi. » 
il Abbagliare fortemente: « Oggi è un 
sole che accièca. » || fig.: « Gli onori, la 
bellezza, i denari ec.acciécano, » ossia 
sopraffanno la mente dell' uomo, ne 
offuscano la ragione : « Certe passioni, 
come l'ira o l' amore, acciècano spesso 
gli uomini. » \\ Accecare, rif. a specchio 
o ad altra cosa lucida, Appannare, 
Rendere oscuro. i| Accecare un colore. 
Oscurarlo; — una lettera, una paro- 
la ec. Coprirla con inchiostro; — una 
finestra o altra apertura, Murarla af- 
finchè non v' entri la luce ; — un con- 
dotto, un canale, e sim., Intasarlo; — 
un chiodo, una vite. Farne entrare il 
capo nel legno o nel ferro, in modo 
che non risalti fuori ; — le viti o altre 
piante, Guastar loro gli occhi, li r-i/?. 
Togliersi deliberatamente o per di- 
sgrazia il senso della vista: «Edipo 
si accecò con le fibbie di Giocasta;- 
C è mancato poco che non mi sia ac- 
cecato. » 1 i inlr. Divenir cieco ; e si usa 
anche nel fig., detto della mente. || 
Ch' i' accièchi, modo imprecativo e 
plebeo, per dare maggior forza alla 
propria affermazione : « Oh' i' acciè- 
chi, se non è vero. » Part. p. ACCE- 
CATO. 

Accecatóio. ». m,. Saetta da tra- 
pano, con la quale si fa la cieca, os- 
sia un incavo nel legno o nel ferro 
l)er ficcarvi il capo di un chiodo o 
d' una vite, in modo che non vi risalti 

Accecatura. ». f. L' atto e L' effetto 
dell'accecare, i Incavatura fatta con 
r accecatoio, che dicesi anche Cieca. 

Accèdere, intr. Accostarsi, Appres- 
sarsi; ma in questo senso, che è il 
proprio, oggi parrebbe un' affettazio- 
ne. Coloro, ai quali non piace il parlar 
popolare, dicono Accedere a una villa, 
a un podere, e sim., per Andare, Por- 
tarsi ad essi, il fig. Acconsentire, Ade- 
rire: « Accedette alle ragioni, all'opi- 
nione mia ; Accedere a un trattato, ec. » 
Il Accedere in un luogo. Visitarlo nel- 
l'interesse della legge, della giustizia. 
Part. p. Acceduto. — Lat. accedere. 

AccefTare. tr. Prender col cèffo, 
proprio delle bestie, e specialmente 
del cane. Part. p. ACCEFFATO. 

Acceleraménto, s. m. L'accelerare 
e L'accelerarsi; ed anche L'accresci- 
mento della velocità di un corpo in 
moto. 

Accelerare, tr. Render celere o più 
celere : « Accelerare il movimento 
d'un corpo.» ,; Come sinonimo di Af- 
frettare, non è dell'uso comune, e nes- 
suno direbbe parlando: Accelera il 
passo, il Accelerando, T. inus. che scri- 
vesi sopra una frase per indicare che 
il suo movimento deve, nella esecu- 
zione, andare meno lento. Part. p. 
ACCELERATO — Lat. adcelerare. 

Accèndere, tr. Appiccar fuoco a 
checchessia affinchè arda, riscaldi o 
illumini : « Accender la candela, il ca- 
minetto, la stufa, il fuoco, il lume, la 
lucerna, l'altare, e via discorrendo:» 
e dicesi anche di cosa che comunichi 
il fuoco, il Accendere V animo di alcu- 
no, detto di passioni, e specialm. del- 
l' amore e dell'ira, vale figuratam. 
Eccitarlo, Agitarlo, ii Parlandosi di 
esortazioni, Disporre mirabilmente 
r animo di alcuno a fare una cosa : 
« Le parole del capitano accesero i 
soldati al combattimeuto. » |i Jlcce»- 



ACCENDIBILE. 



13 



ACCESSÒKIO. 



dere una ilispala oc, una guerra, Su- 
scitarla, Farla wawkxo.w Accendere 
una partila, un deliito, o un credito. 
Registrarlo nei liliri dti' conti.H Accen- 
dere uìi.' ÌKn-iziune, l'rciulcrc un'ipo- 
teca sui hvui (li alcuno.liri/?. l'rcndi^r 
fuoco, Jjcvar fianuiia. Ij fig. Accen- 
derai d'amore, d'ira, Innamorarsi, 
Sdegnarsi, li aasol. Accemli-rai, Adi- 
rarsi: «Non v'accendete, che a tutto 
si troverà rimedio.» w Accendersi in 
viso. Divenir rosso, più sposso per 
ira. il Acceìidersi il, viso, la faccia oc. 
Divenir rossa per qualsivoglia caj^io- 
ìic.W Accendersi il sangue. Adirarsi: 
« A quelle parole, mi si accese il san- 
gue, e non potei più contenermi. » i| 
Detto di lite, disputa, guerra ec. Su- 
scitarsi, Appiccarsi, Sorgerò. Part. p. 
Accuso, usato spesso in forma lì'Ad. 
Il Aggiunto a colore, e più spesso al 
color rosso, vale Assai vivo, li K detto 
di persona, Sdegnato, Irato.|iD'aninio 
ardente, l'ieuo di volontà a fare una 
cosa. Il Partita accesa, Jiehito acceso, 
Partita, Deliìto non pagato, e perciò 
non cancellato dal libro. — Lat. ac- 
cendere. 

Accendibile. atZ. Atto ad accendersi. 

Accendiménto. ». m. L'atto dell' ac- 
cend<u'e. 

Accenditóio, s. m. Mazza o Canna 
con in eiina, uno stoppino per accen- 
dere eiindele o lumi. 

Accenditóre-óra-trice. verhal. da 
Accendere; Chi o Che accende.il .^c- 
cenditore, (licesi particolarmente di 
Colui che nelle chiese ha l'incarico 
di accenderci l'altare, o di Colui che 
accende i lumi per la città. 

Accennare, intr. Far cènno o con la 
mano o col capo : « Egli badava ad ac- 
cennare; ma io non gli davo retta.» 
Il Accennare ad uno. Fargli cenno, Av- 
visai'lo per mezzo di cenno: « Accen- 
nagli che vi^uga qua. » Il .(lccf)inorc o 
una cosa. Alludere ad essa col discor- 
so. || Accennare di si n di no. Fare col 
capo un cenno indicante affermazione, 
consenso, oppure diniego. H (/•. Accen- 
nare una persona, una cosa. Indicarla 
col dito, Additarla. Il Al giuoco della 
briscola si accennano al compagno, 
per mezzo di certi segni convenuti, le 
cinque briscole maggiori: «Accennare 
l'asso, il tre, il re fa. -n \\ Accennare, 
detto di cosa, vale Dare qualche in- 
dizio: « Questo vino accenna la muf- 
fa. »j| Accennar coppe e dar denari, 
con traslato preso dal giuoco dello 
minchiale, diccsi, proverbialm. per 
Mostrar di fare una cosa e poi farne 
un' altra. Il ^rrcji.Hrtre una cosa. Toc- 
carla, parlamlo o scrivendo, appena 
!i\)yn'.nii,\\ Accennare tina figura, De- 
linearla leggermente e con qualche 
tratto. Il T. argent. Fare su jiiastre 
d' oro d' argento il disegno di ciò 
che si vuol cesellare, con un ferro 
appuntato che chiamasi perciò Piin- 
teìiino per accennare.,] recipr. Farsi 
scambievolmente dt;' cenni; e dicisi 
particolarmente d' innamorati, o di 
altre persone che hanno interesso a 
coninnicaro tra di loio per cenni. 
Part. p. Accennato. 

Accenno. ». in. Lo stesso che Cenno. 
11 Piccolo indizio di checchessia : « Que- 
sto \-1no li.i un accenno di niutTa. » 

Accensibile, ad. Atto o Disposto ad 
accendersi; e dieesi forse più spesso 
di uomo che è facile ad accendersi, 
ossia ad adirar.si. 

Accensióne. .«. f. L'accendere e 
li' accendersi; «Accensione dei fuo- 



chi d'artifizio: -Accensione di mate- 
rie secche. » 1| Senso di calore o di ri- 
Bcaldamenlo al capo (; alla faccia, che 
spesso si manifesta per un grande ros- 
sore: « Il malato durante la giornata 
ha avuto parecchie accensioni. » 

Accentare. Ir. Segnare col debito 
accénto una parola. Part. p. Accen- 
tato. - Ad.:t Verso, parola, sillaba 
accentata. » 

Accentatura, s. f. Il segnare gli ac- 
centi. 

Accènto, s. m. Inalzamento del tono 
della voce, che si fa più su di una sil- 
laba che su di un' altra. || Il segno che 
raiipresenta questo inalzamento,e che 
suol essere una stanghetta obliqua, la 
quale si sovrappone alla vocale, ove 
cade l'accento, il Modo di pronunzia- 
re, Pronunzia: « All'accento si cono- 
sce che è forestiero. » il Tono dì voce 
esprimente i diversi affetti dell'ani- 
mo: «Parlare con accento d'ira, di 
pietà ce. » Il I poeti Io usano per Voce, 
Parola. - Lat. aecenlus. 

Accentraménto, s.m. L'accentrare. 

Accentrare, tr. Concentrare, Kac- 
coglicrc al cóntro. |1 Oggi nel linguag- 
gio politico usasi per Eaccogliere nel 
Governo eentrale la maggior parte 
delle attribuzioni, che dovrebbero o 
potrebbero essere esercitate dagli 
ufficiali locali: l'opposto diccsi i>i- 
acentrare. Part. p. ACCENTRATO. 

Accentratóre-trice. verhal. di Ac- 
centrare ; Chi o Che accentra, nel 
senso ])olitico : « Ministro accentrato- 
re : - Politica accentratrice.» 

Accentuare, tr. Pronunziare una 
parola co'suoiaccenti, Esprimere bene 
gli accenti parlando o leggendo; an- 
che a»«o;.ll Eseguire una composizione 
musicale con la debita espressione ; ed 
in questo senso pure s'usa spesso asaoT 
Il Dicesi figuratam. Accentuare una 
frase, una parola ec., per Pronun- 
ziarla con più forza, affinchè faccia 
maggiore impressione in colui che 
ascolta, e rilevi meglio il pensiero, 
il sentimento o la volontà di colui 
che la proferisce. Fin qui la metafora 
non è sforzata, t Ma sforzatissinia ad- 
diviene, e perciò assai vizio.sa, quando 
diciamo Accenttiare il proprio p>en- 
siero, sentimento ec. ; e peggio poi 
quando diccsi, ad es. : « Il Vesuvio da 
qualche giorno accentua la sua atti- 
vità ! » Part. p. Accentuato. 

Accentuatamente, avo. In modo ac- 
centuato. 

Accentuazióne.». /. L'accentuare. 

Accerchiaménto.s.m.L 'accerchiare. 

Accerchiare. Ir. Chiudere come in 
uu cérchio. Circondare: «I nemici lo 
accerchiano: - Al suo ritorno lo ac- 
cerchi:irono gli amici e i parenti per 
domandargli chi una cosa e chi un' al- 
tra. » Part. p. Accerchiato. 

Accercinare. tr. Avvolgere qual- 
che cosa a forma di cercine: « Si 
prende un canovaccio e si aocérci- 
na. » Part. p. AccERClNATO. 

Accerito. ad. Molto acceso nel viso 
per solo o per febbre o per altra 
cagione. — Probabilm. da cera per 
Volto. 

Accertaménto. ».m. L'accertare. || 
Verilìcazioue. 

Accertare, ir. Fare.Kendere, certo 
alcuno di checchessia; Assicurare: 
« Vi accòrto che la cosa sta cosi. » 
lì Accertare una cosa, come notizia, 
fatto, e sim.. Verificarla, Certificarla: 
«Accerterò la notizia; e, so è vera, 
ci regoleremo. » H Accertare la ren- 



dita, Conoscerla esattamente. Deter- 
minarla nella sua vera quantità ; il 
che fanno gli ufficiali del Governo a 
fine d' imporvi la tassa. i| Accertare il 
colpo, la mira. Drizzare bene il colpo, 
Prender bene la mira per non errare. 
\\rifl. Pendersi certo di qualche cosa, 
Assicurarsene : « Mi son accertato che 
la cosa è vera:- Accòrtati del fatto, 
priinadi giudicarne, n] Accertati, S'ac- 
certi ec, sono modi di affermazione: 
«S'accerti, che la cosa andò cosi.» 
Pari. p. Accertato, usato anche in 
forma d'ad. « Fatto accertato; Ken- 
dita acc('rtata. » 

Acceriaiaménte. avv. In modo ac- 
certato, (;on certezza. 

Accesamente, avv. Con grande ar- 
dore, .\rdent(finente: «Parlare, Ope- 
rare, Amare accesamente. » 

Acceso. V. Accenuere. 

Accessibile, ad. Da potervi acce- 
dere o andare, detto di luogo. : fig. di 
persona, A cui uno può presentarsi e 
con cui può parlare facilmente, che 
anche si (lic(^ Di facile accesso. 

Accessibilità. ». f. astr. d'Accessi- 
bile; L'essere accessibile, detto cosi 
di luogo come di persona. 

Accessióne. ». f. Voce che vive sol- 
tanto nel scuso di Assentimento, Ade- 
sione a un trattato concluso da altri; 
e per lo più dicesi di Governi, i, E 
nel linguaggio forense per la Parte 
che di per sé va dietro alla proprietà 
d' un'altra parte. — Lat. accessio. 

Accèssit, Voce latina, usata a modo 
di ». m., ed è un'Onoranza che in un 
concorso si conferisce a colui, il quale 
si avvicinò (accessit) più d'ogni altro 
al premio: «Dare l'accèssit; Avere 
l'accèssit. » 

Accèsso. ». m. Il modo o La via da 
potere andare ad un luogo : «Casa, vii la, 
podere di difficile accesso.» ,11 punto 
per il quale è possibile l'accedere: 
«Accesso alla villa, al podere ce. »Un 
senso fig.: Uomo di facile accesso, lo 
stesso che Uomo accessibile. Al quale 
è facile presentarsi e parlare. ; \cl 
linguaggio legale dicesi la Visita giu- 
diziaria nel luogo ove è stato com- 
messo un delitto, o per verificare lo 
stato della cosa in controversia. , Atto 
d' accesso,l\ documento sul quale sono 
scritti i resultati di questa visita, j Nel 
linguaggio dei medici. Il sopravvenire 
di qualche fenomeno morboso, che per 

10 più si ripete periodicamente; e in 
particolare detto di febbre intermit- 
tente. Il Si estendo anche a significare, 

11 prorompere d'una passione vee- 
mente: « Accesso d'ira, di collera, di 
furore ec. » i| Accesso, dicono i Cano- 
nisti La facoltà di possedere benetìzj, 
vacanti per la morte di chine aveva 
il titolo, od anche prima della debita 
età. il E dicesi pure Quella maniera 
di suffragio che talora si pratica dai 
Cardinali nella elezione del Papa, al- 
lorché, non essendovi un numero suf- 
ficiente di voti per laelezi(me stess:», 
danno con altra scheda il voto, nella 

3 naie sono scritte le parole Accedo 
omino X., ovvero Accedo nemini. — 
Lat. accessus. 

Accessoriamente, ave. In modo ac- 
cessorio, Si'coiKlariamente. 

Accessòrio, ad. usato spesso in 
forza di sost. Che si aggiunge al prin- 
cipale, né può su.ssistcre senza di esso. 
i; Nel parlar comune non ha il senso 
rigoroso che gli attribuiscono i filosofi, 
ma vale semplicemente Secondario, 
Che ha minoro importanza. ;| Accts- 



ACCESTATO. 



— 14 — 



ACCIAIATURA. 



sórj dicono i pittori Tutto ciò che nel 
lavoro è fuori del soggetto rappresen- 
tato, e vi sta come abbellimento. || Per 
accessorio, lo stesso che Accessoria- 
mente. 

Accestàto. ad. Formato in cesto: 
« Pianta di foglie accestate. » 

Accestiménto, s. m. L'accestire. 

Accestire, intr. Far cesto; e dicesi 
propriamente delle piante erbacee : 
« La lattuga accestisce presto. » Pari, 
p. Accestito. 

Accétta, s. f. Strumento da tagliar 
legna, simile alla scure, ma alquanto 
più piccolo. Il Cosa fatta con l'accetta, 
Cosa fatta grossolanamente. || Fatto 
con l'accetta, dicesi d'uomo goffo della 
persona, o di rozze maniere. |j Darsi 
l'accetta su' piedi, dicesi proverbialm. 
di chi, essendo accusato, dice cose che 
invece di giovargli gli nocciono, perché 
stanno a provare l'accusa: « Con quel 
discorso si dette l' accetta su' piedi. » 
Più comune a Firenze Darsi la scure 
o la zappa su' piedi. \\ Dar sentenze o 
Far la giustizia con V accetta, Senten- 
ziare Amministar la giustizia cieca- 
mente e senza considerazione. |1 i^or 
le parti con l'accetta, Farle in modo 
assai ineguale, e perciò ingiustamente. 
11 Pananti (Poet. Teatr. 1.) dolendosi 
che la musica, sorella della poesia, si 
fosse presa una parte troppo maggiore 
che questa, diceva: «Qui con l'ac- 
cetta son fatte le parti, E la musica ha 
tolto uno e tre quarti. » — Forma di- 
minut. di arda o ascia. 

Accettàbile, ad. Da poter essere 
accettato : « Offerta, Proposta, Ra- 
gioni, Condizioni ec. non accettabili. » 
Il Tempo accettabile, T. teolog. Tempo 
propizio, opportuno, a sperar perdono 
da Dio. 

Accettabilità, s. f. astr. di Accetta- 
bile; L'essere accettabile. 

Accettare, tr. Ricevere con gradi- 
mento ciò che ci viene offerto.] i Quando 
la cosa offerta è o può parere di pic- 
colo pregio, dicesi comunemente: Ac- 
cètti il buon cuore; Accetterà il buon 
cuore ec, volendo intendere che, più 
che alla offerta, si deve badare al- 
l'animo dell'offerente. || Acconsentire 
a ciò che ne vien domandato o pro- 
posto: « Accettare nna domanda, una 
proposta, un invito; Accettare la de- 
dica d' un libro, e simili. » \\ assol. « Lo 
invitai a desinare, ed egli accettò su- 
bito. » 1 1 Accettare uno in una religione, 
in un ordine, vale Accoglierlo, Am- 
metterlo in essa.lJAmmettere, Appro- 
vare, Seguire, cA«cc/ifssi(i, come buono: 
« Accettare un'opinione, un'usanza ec. : 
-L'uso dei ben parlanti non accetta 
certe voci forestiere, di cui la lingua 
non ha bisogno. » 1| Accettare, vale an- 
che Prendere sopra di sé un ufficio, un 
incarico che importi obblighi : « Ac- 
cettar la tutela di alcuno; Accettar 
di far parte d'una Commissione. » || 
Accettare una scommessa, una sfida, 
un duello ec. Non rifiutarvisi; e si usa 
anche assol. « Per molti sarebbe ver- 
gogna, sfidati a duello, non accettare.» 
Il Accettar battaglia, detto d' esercito 
o di generale, vale Non sfuggirla : 
« Accettò battaglia in luogo svantag- 
gioso. » 11 Accettar V eredità di alcuno, 
Dichiarare di volerne essere erede, 
secondo le disposizioni del testamen- 
to : « Poiché erano più i birri che i 
preti (poiché il patrimonio era aggra- 
vatissimo di debiti), accettai l'eredità 
con benefizio d'inventario. » |i Accet- 
tare una cambiale, Mettere a pie di 



essa la propria firma, obbligandosi al 
pagamento. \\ Accettare uno per amico. 
Riconoscerlo per tale : « Se fai questo, 
non t'accetto più per amico.» il Non 
accettare una scusa, una ragione, e 
sim., vale Non menarla buona. Rifiu- 
tarla. || Part. ])r. ACCETTANTE.'! In 
forza di sost. Colui che accetta una 
cambiale: « L'accettante è il tale, il 
giratario il tal 'Mm. i>\\ Accettante e 
stipulante, formula legale, Che accon- 
sente e si obbliga alle convenzioni 
stabilite in un contratto. Ma nell'uso 
familiare diccsi di Chi si trovi, suo 
malgrado e senza opporsi, a vedere 
udire cosa che lo risguardi e gli 
dispiaccia: «Furono dette della mo- 
glie cose gravissime, e il marito era 
lì accettante e stipulante. » Part. p. 
Accettato. — Lat. acceptare. 

Accettata, s./". Colpo dato con l'ac- 
cetta. 

Accettalóre-trice. verhal. di Ac- 
cettare; usato nella maniera non co- 
mune, Accettatore Accettalrice di 
persone, per l'arziale. 

Accettazione. ». f. L'accettarci] 
Riferito a lettere di cambio. Il di- 
chiararsi debitore, apponendo la pro- 
pria firma a pie della cambiale ; e 
dicesi anche La lettera stessa di cam- 
bio accettata. 

Accettévole, ad. Da essere accet- 
tato. Che si accetta volentieri; ed an- 
che Grato : nel qual senso dicesi più 
comunemente Accetto. || Nel senso 
teologico V. Accettabile. 

Accettevolménie. avv. In modo ac- 
cettevole. 

Accètto, ad. Caro, Grato, Gradito: 
« Una persona è. accetta a un' altra 
per le sue buone qualità; » ma s' in- 
tende sempre di inferiore a supe- 
riore, come: « Quel servo é accetto 
al padrone, Quel discepolo al mae- 
stro. Quel figliuolo al padre: - Gli 
umili di cuore sono accetti a Dio. » !| 
Dicesi anche di cosa: «I doni sono 
tanto più accetti, quanto più sincero 
è il cuore del donatore : - Le opere 
di carità fatte in segreto, son più ac- 
cette a Dio di quelle che si fanno pa- 
lesemente. » Sujy. Accettissimo. — 
Lat. acceptus. 

Accezióne. «./'.Significazione, in cui 
un vocabolo è comunemente ricevuto: 
« Una voce può avere più accezioni : 
- Il Vocabolario registra le voci nelle 
loro varie accezioni.» — Lat. acceptio. 

Acchetare.fr. Lo stes.so che Acquie- 
tare. Part. p. ACCHETATO. 

Acchiappare, tr. Pigliare improv- 
visamente con inganno o con destrez- 
za; anche più popolare di Chiappare. 
il Sorprendere alcuno sul fatto: «I 
ladri furono acchiappati caldi, cal- 
di, » cioè nell'atto dì rubare. || Rag- 
giungere alcuno che fugge: «Acchiap- 
palo !» |1 D' un' infreddatura assai grave 
si dice: M'ha acchiappalo bene, ma 
non si direbbe: Ho acchiappato una 
infreddatila. \\ Fare ad acchiapparsi 
è un giuoco dei fanciulli, nel quale 
r uno corre dietro all' altro, cercando 
di pigliarlo. Part.p. ACCHIAPPATO. 

Acchiapparèllo e Acchiapatèllo. 
s. m. Artifizio per lo più di paroU^ a 
fine d' ingannare alcuno. Più comune- 
mente Chiapparello. 

Acchinare. rifi,. Lo stesso che Chi- 
nare, ma d' uso volgare. Part.p. AC- 

CHINATO. 

Acchiocciolare, tr. Avvolgere a 
guisa del guscio di una chiocciola. || 
Per lo più si usa nel rifl. per Starsi 



rannicchiato, specialmente nel letto, 
a fine di riscaldarsi meglio. Pari. p. 
Acchiocciolato. 

Acchiocciolatura, s. f. Ravvolgi- 
mento di qu<alehe cosa, a somiglianza 
del guscio d'una chiocciola. 

Acchitare. rifl. Dicesi al giuoco del 
biliardo per Mandare a principio della 
partita la palla a volontà in un punto 
del biliardo, affinchè 1' avversario la 
batta: «Si acchita l'nno, batte il 
due. »jl/r. usato soltanto nella ma- 
niera Acchitare il pallino, per Man- 
dare il p.illino in qualche punto del 
biliardo, perché lo batta l'avversa- 
rio. Part. p. ACCHITATO. — Dal fr. 
s' acquMer. 

Acchito. ». m. L'acchitarsi. !i Ed an- 
che La posizione della palla o del 
pajlino quando uno ,8* é acchitato : 
« E un beli' acchito ; È un brutto ac- 
chito. » li Familiarm. Di primo acchi- 
to, vale Di primo tratto. Alla bella 
prima: « Quel tu alla quacquera Di 
primo acchito, » scrisse il Giusti. — 
Dal fr. acquit. 

Accia. ». f. Filo di lino, canapa o 
stoppa ridotto in matasse, e non cu- 
rato. « Una matassa d' accia. » — Dal 
lat. aria. (battare. 

Acciabattaménto. ». m. L' accia- 

Acciabattare. tr. Fare checchessia 
alla grossa, e senza alcuna diligenza; 
più che Abborracciare; presala figura 
dal modo di lavorare del ciabattino: 
e si usa anche «ssoZ.: « Acciabattare 
un lavoro.» Part.p. ACCIABATTATO; 
usato spesso come ad. : « Lavoro, Li- 
bro, acciabattato. » 

Acciabatióne-óna. .?. m. e f. Colui o 
Colei che suole acciabattare, che di- 
ccsi anche Ciab.ittono e Ciabattona 

Acciaccaménto. s. m. L'acciaccare. 

Acciaccare.fr. Soppestare, Pestare 
alla peggio ; e riferiscesi più che altro 
a piante erbacee, fiori ec. : « Si acciac- 
cano le cipolle nel campo soppestan- 
done le code, affinchè il loro capo in- 
gros.si di più. » il Anche una grossa 
pioggia acciacca i grani, i fiori ec, 
cioè li abbatte col suo peso. i| fig. «Gli 
anni, una malattia, una disgrazia ac- 
ciaccano r uomo, » ossia lo riducono 
in istato di grande prostrazione di 
forze. Part. p. ACCIACCATO. 

Acciaccatura. ». /". L' atto e L' effetto 
dell' acciaccare. Il T. mus. Specie di 
abbellimento, consistente nel fare en- 
trare, come dì sfuggita, in certi ac- 
cordi alcuni intervalli a loro estranei. 

Acciaccinare. rifl. Darsi un gran- 
d'affare, ma con poco profitto: «Po- 
veretta! si acciaccina da mane a se- 
ra. » Part. p. ACCIACCINATO. - Ad. 

Affaccendato: «È tutto acciaccinato 
dietro a quel matrimonio :- Guarda 
com' è acciaccinato ! » — Probabilm. 
è forma allungata di acciannarsi. 

Acciacco. ». m. Malore abituale che 
reca danni alla salute : « Uomo pieno 
d'acciacchi. » i| Anche Infortunio che 
rechi danno negli averi : « La malat- 
tia della moglie è stato un beli' ac- 
ciacco per lui : - Con la perdita del- 
l' olio, con una grandine che m' ha 
rovinato il podere, con un nuovo au- 
mento di tasse, con tutti questi ac- 
ciacchile impossibile andare .avanti.» 

Acciaiare, tr. Ridurre il ferro ad 
acciaio, li Infondere in alcuni medica- 
menti limatura di acciaio. Part. p. 
Acciaiato. - Ad. «Ferro acciaiato; 
Acqua, Tintui-a acciaiata. » 

Acciaiatura. ». f. L'operazione del- 
l' acciaiare. 



ACCIAIO. 



— 15 



ACCIUGA 



Acciaieria. «. f. Grande fabbrica, 
dov(! si la (ì si lavora l'acciaio. 

Acciàio, s. TO. Ferro raflinato con 
mistura di carbonio, reso assai più 
duro e fragile mediante la tempera. 
Il Acciaio preparato per usi di medi- 
cina. i| Tintura d'acciaio. Sorta di me- 
dicamento, in cui k stato infuso l'ac- 
ciaio. ;j J'jHKcr d'acciaio, dicesi di per- 
sona che resista a grandi fatiche o 
a grandi solferenze. — Ual lat. barb. 
actarium, e questo probabilmente da 
acìcìt. 

Acciaiolino. .«. m. Dicesi a ciascuno 
di quei jilccoliiisimi pezzetti d'acciaio 
lucente, cilindrici e forati, di cui si 
servono le donne i)er ornamento delle 
vcsti^, fermandoveli con l'ago. 

Acciaiuòlo. s. m. Arnese d' acciaio 
alquanto lungo, rotondo ed appuntato, 
che serve a'niacellari, pizzicagnoli ce. 
ad affilare le coltelle. || i>nr V ac- 
ciainolo a mia coltella, Affilarla per 
mezzo dell' acciainolo. 

Acciambellare, tr. Dar forma di 

ciMlllllclhl. l'dfl.p. ACCIAMIiEI.LATO. 

Acciannare. rif. Lo stesso che Ae- 
ciacclnaro. V. Parl.2>. Acciannato^ 
usato anche in forma A'ad.: « Lo vidi 
tutto acciannato per questo aliare. » 

Acciapinare. ri/if. Lo stesso che Ar- 
'rapinar.si. l'art, jì. Acciai'Inato. — 
Forse è forma alterata di allapinare. 

Acciarino, s. m. Piccolo strumento 
d' acciaio, col quale battendo jier ta- 
glio una pietra focaia, si traggono 
scintille per accender 1' esca. L'ope- 
razione esprimesi sempre con la frase 
Batter l' acciarino. \\ E in senso figu- 
rato usasi volgarmente per Far da 
mezzano in pratiche amoroso. || Lo 
stesso nome si dà anche a Queir in- 
gegno pur d' acciaio nei fucili e nelle 
pistole all' antica, che ('■, adattato nella 
loro cassa, e che, scattando per mezzo 
d'una molla, serve a dar fuoco alla 
carica, battendo la pietra focaia, [j Ed 
anche Un ferretto di varia forma, che 
s'infila a' due capi della sala nei vei- 
coli a ruote, aflinchC le ruote stesse 
non escano. Vi sono acciarini ad anse, 
a paletta, a rondine, inginocchiati ec, 
secondo la loro forma. l| Finalmente 
si usa nel senso di Acciainolo. 

Acciaro, s. m. Sebbene per la sna 
terminazione, come è di molte altre 
parole Unite in aio e in aro, sia lo 
stesso che Acciaio; pure .si usa nel 
linguaggio scelto nei soli sensi figu- 
rati di >'pada, IJrandOj opinirc; di i\r- 
matura ; mi quali sensi non direbbesi 
mai Ai'iiaii). 

Accidrpaménto. ». m. L' acciarpare. 

Acciarpare. Ir. usato spesso anche 
fissai. Fare checchessia senza alcuna 
diligenza. Lavorare alla peggio. Ab- 
borracciare. Part. p. AcciAUl'ATO. - 
Ad. « Lavori acciarpati. » — Da ciar- 
pa per Cosa vile. 

Acciarpataménte. avv. In modo ac- 
ciarpato. Trascuratamente. 

Acciarpio.s.m.Acciarpamento con- 
tinuato. 

Acciarpóne-óna. a. m. e f. Colui o 
Colei clic suole acci.irparo. 

Accidentale. «(/.Che procedo da ac- 
cidente, Che si fa o avviene per cause 
accidentali, j Accessorio. i| Nella mu- 
sica diconsi accidentali ì diesis o i 
bemolli che si trovano ne! corso della 
coiuposizionc musicale, ma che non 
sono nella chiave di essa. 

Accidentalità, s. f. L'essere acci- 
dentale. Il t Caso, Accidente : brutto 
ucologismo, ignoto perfino ai Fr. 



Accidentalmente, avv. Per acci- 
dente, i'er caso. Casualmente. || An- 
che Non sostanzialmente. Accessoria- 
mente. 

Accidentato, ad. Che è stato col- 
pito da accidente, o apoplessia, e ne 
liorta i segni; e si n.sa spesso in forza 
di sost.: « Un vecchio accidentato : - 
Per gli accidentati ci vuol riposo. » 
Il t Detto di terreno^ è i! fr. acci- 
dente. Si potrebbe diro Vario, Ine- 
guale, Frastagliato, e sim. 

Accidènte. «. m. Caso, Avvenimen- 
to non jirevisto. il Secondo i filosofi. 
Ciò che può essere o non essere nel 
soggetto, e sta in relazione con idea 
di sostanza : < Sostanza ed acciden- 
ti. » jj Accidenti diconsi dai teologi Le 
specie del pane e del vino, come il 
<'olore, il sapore ec. ijPer i gramma- 
tici, Varietà o modificazioni del tema 
di un nome o di un verbo secondo 
la declinazione o la coniugazione. || 
Nella musica, I diesis, i doppj die- 
sis, i bemolli, i do|)pj bemolli e i 
bequadri, i quali modificano la to- 
nalità delle lìotti. -l Accidente, dicesi 
comunemente per Apoplessia. E poi- 
ché il popolo par che si diverta a 
scherzare con gli accidenti, cosi ne 
ha fatti molti e diversi modi, come 
Accidente a secco, a diaccio, a campa- 
na, a ferraiuolo ec, per Colpo d'apo- 
plessia fulminante. || Maniere impre- 
eativ(! e non usabili da persone ben 
costumate;, sono : « Ti colga, ti chiap- 
pi, ti pigli, ti venga, un accidente: 

- Dio ti mandi un accidente: - Ac- 
cidenti a te ec. » Il A significare che 
in un numero di persone o di cose 
non ve n' è una buona, si dice vol- 
garmente: Accidenti al mei/liot [\ fig. 
(li persona, e specialmente di donna 
brutta eattiva : « Ila preso per mo- 
glie uu accidente: - Quell'accidente 
di vecchia non fa altro che bron- 
tolare. » WAccidenti ! interiezione vol- 
gare di stizza. 1 Per accidente. Per 
caso. Accidentalmente. — Dal lat. ac- 
cidens, part. pres. di accidere. 

Accidia, ». f. Avversione all'ope- 
rare accompagnata da tedio, e si dice 
particolarmente di quella a operare 
il bene; onde i; uno de' sette vizj ca- 
pitali. || i^ar venir l'accidia, diccsi 
familiarm. di ehi operando con incre- 
sciosa fiacchezza, desta fastidio in ehi 
lo guarda: « Insomma ti spieci, che 
m'hai fatto venir l'accidia.» — Dal 
lat. acedia, gr. ày7j8'.a. 

Accidiosamente, avv. Con accidia, 
Con jiigrizia. 

Accidióso, ad. Che è preso da ac- 
cidia, Pigro. I Che procede da acci- 
dia : « Atti, Pensieri accidiosi. » 

Accigliaménto. .«. m. L'accigliarsi: 
più comune Accif/liatvra. 

Accigliare. rifi. Aggrottare o In- 
crespare le ciglia per ira, orgoglio, o 
severità: « A quelle parole si acci- 
gliò, e stette serio per tutta la con- 
versazione. » Part. p. ACCKU.I.ITO. 

- Ad. Viso accigliato, Idrante acci- 
gliata. Persona accigliala, Viso, fron- 
te, persona, che nell'aggrottamento 
delle ciglia mostra ira. orgoglio, o se- 
verità : « La fronte accigliata de'filo- 
sofi : - Mi ricevette accigliato. » 

Accigliatamente.net'. Con acciglia- 
tura : e (inardare accigliatamente. » 

Accigliatura, s. f. Accigliaménto, 
Cipiglio : « (iuarda che accigliatura! • 

Acciglionare. tr. Munire di ciglioni. 
Part. jì. .\(C1G1.I0.\AT0. 

Accdeccare. tr. Allettare con ci- 



lecche, ossia mostrando qualche cosa 
di buono e non dandola, come si fa 
ai bambini li l'in coinunem. adoperasi 
nel fig. per Lusingare, mostrando di 
voler fare o dare cosa grata o desi- 
derata: «Lo accilécea con la spe- 
ranza di un impiego. » Part. p. AC- 

CII.ECCATO. 

Accincignare, tr. Sgualcire, Far pi- 
gliare brutte pieghe; riferito a stona, 
veste, e Bimili.Part.jp, Accincigna- 
to : « Vestito accincignato. » 

Accingere, ri/7. Mettersi all'opera, 
Ai)|iarecchiarsi a fare checchi-ssia : 
« Accingersi a un lavoro; Accingersi 
al combattimento ce. » Pari. p. AC- 
CINTO. — Lat. accingere. 

Acclntolare. Ir. T. lan. Cucire un 
cintolo al vivagno della pezza di lana 
che si vuol tingere, perché in quella 
parte non prenda il colore. Part. p. 

ACCI.NTOLATO. 

Accio. Desinenza dei peggiorati- 
vi, che nel discorso familiare spesso 
prende forza di un ad. a significare 
trista qualità della cosa ricordata: 
« Questo vino non è poi accio : - Que- 
sta statua non è tanto accia accia, 
quanto si dice : - Questo libro è accio, 
ma accio bene. » 

Acciò, cong. Lo stesso, ma men co- 
mune, parlando, di Acciocché. 

Acciocché, cong. Denotante la ca- 
gione, o il fine della cosa. Affinchè. 

Acciocchito, ad. Che è aggravato 
da sonno, o da intirizzimento nervoso, 
quasi fosse divenuto un ciocco: «Se 
ne stava U tutto acciocchito. » Voce 
famil, 

Acciòcco. ad. Aggiunto di una spe- 
cie di violo che produce i fiori a cioc- 
che; e Acciacca è aggiunto della viola 
di essa pianta : « Violo aceiocco ; Viola 
aceiocca. » 

Acciottolare, tr. Selciare con ciot- 
toli : « Le strade della campagna gi 
acciottolano ; quelle della città si la- 
stricano,» | Cozzare insieme piatti, sco- 
delle, e simili stoviglie, nel maneg- 
giarle, Part. p. ACCIOTTOLATO : - Ad 
« Strada acciottolata, » 

Acciottolato, s. m. Selciato fatto 
con ciottoli. 

Acciottolatura. », f. L' atto e L' ef- 
fetto dell' acciottolare. 

Acciottolio. ». m. Il rumore conti- 
nuato che fanno i piatti, le scodelle, 
cozzati insieme nel maneggiarli. 

Acciucchire. intr. Kimancre sba- 
lordito, e quasi giucco, specialmente 
per una forte percossa ricevuta nella 
testa, o per nn colpo di sole : « Gli 
dette lina tale bastonata nel capo, che 
lo fece acciucchire. » Part.p. ACCIUC- 
ciiiTO. — Da giucco, cambiata per 
rafforz.'imento la g in e. 

Acciuffare, tr. Prendere per il ciuf- 
fo; e dicesi cosi d' uomo come d'ani- 
male. Il Più comunemente Afferrare 
checchessia con qualche violenza. !| 
Particolarmente dicesi della gente di 
polizia, quando giunge ad arrestare 
qualche malfattore: « Li hanno final- 
mente acciuffati quei ladri. » | recipr. 
lo stesso che Accapigliarsi : « Si sono 
acciuffate in mezzo alla strada. » 
Part. p. ArciI'FfATO. 

Acciuga. ». f. Piccolo pesce dì mare, 
che per lo più si mangia salato. [| Ester 
secca come un' accinga, od anche, Es- 
srre un'acciuga, dicesi familiarm. di 
donna molto secca, il. Ad uno il quale 
si lamenti che gli dolga la testa, soglia- 
mo dire per ischerzo : litnedetle te ac- 
ciughe! poiché le acciughe salate sou 



ACCIUGAIO. 



16 — 



ACCOMIATAKE. 



prive della testa, il Fitti, stretti, ser- 
rati come le acciughe, dicesi di molte 
persone che stiano troppo a stretto in 
qualche luogo. — Dal lat. apiuca, for- 
ma alterata di apna, gr. ScpuT). 

Acciugàio. s. m. Libro un po' vec- 
chio e di nessun pregio, buono sol- 
tanto a rinvolgerci le acciughe. 

Acciugata, s. f. Salsa fatta con ac- 
ciughe dfsfattc neir olio bollente : 
« Pesce con l' acciugata. » 

Acciughina. rfim. e vezz.dX Acciuga: 
« Ho mangiato due acciughine con le 
cipolle. > li Di una donna bellina, ma 
asciutta e piuttosto alta della per- 
sona, si dice che è un' acciughina. 

Accivettare, tr. Ammalizzire i pet- 
tirossi ed altri simili uccelli,mostrando 
ad essi la civetta, senza riuscire a 
prenderli : « È un cacciatore buono 
soltanto ad accivettare i pettirossi. » 
il fig. detto di donna. Lusingare. Part. 
p. Accivettato. - Ad. Uccello acci- 
vettato, Uccello ammalizzito. Il Per si- 
milit. dicesi anche di persona, la quale 
per esperienza che ha del mondo, non 
si lascia lusingare : « È inutile ; ora- 
mai sono accivettato. » 

Acclamare, intr. Levar grida di 
gioia, di applauso, di approvazione : 
« Appena ebbe finito di parlare, tutti 
gli uditori acclamarono. » jj <r. Lodare 
ad alta voce. Applaudire; e dicesi di 
più persone: «Per tutto, dove pas- 
sava, era acclamato. » il Eleggere una- 
nimemente e di viva voce alcuno a 
una carica; il che dicesi più spesso 
eleggere i^er acclamazione. Part. p. 
Acclamato. — Lat. acclamare. 

Acclamazioncèlla. dim. di Accla- 
mazione; l'ìccola acclamazione e di 
breve durata : « Ebbe qualche accla- 
mazioncèlla; ma la cosa tini li. » 

Acclamazióne, s. f. L' acclamare. || 
Per acclamazione, ì^oito amodod'oi't). 
coi verbi Approvare, Eleggcre,Votare, 
e simili, vale Senza girare il partito, 
ma di viva voce e concordemente : 
« Fu eletto Presidente per acclama- 
zione : - Furon votati per acclama- 
zione ringraziamenti al Ke. » — Lat. 
acrìamatio. 

Aedi mare. Ir. e rifl. Assuefare e 
Assuefarsi a un dato clima, detto par- 
ticolarmente di piante. Part. p. Ac- 
climato. 

t Acclimatare, tr. e rifl. Acclimare 
e Acclimarsi. Pari.p. Acclimatato. 
— Da clima italianam. si fa Acclimare 
e non Acclimatare. — Dal fr. acclima- 
ter, e questo da climat. 

•fAccllmatazióne.s./'.Acclimazione. 

Acclimazióne. s. f. L'atto e L'ef- 
fetto dell' acclimare e dell' acclimar- 
si: « L' acclimazióne delle piante.» 

Acclive, ad. Che è a salita, detto 
di terreno; contrario di Declive, che 
è a scesa. — Lat. acclivis. 

Acclività, s. f. L' essere acclive. — 
Lat. arcìirifas. 

Acclùdere, tr. Chiuder dentro. In- 
cludere, riferito a lettera, plico, e si-- 
mili : « Dentro alla mia vi accludo 
una lettera per Antonio. » Più pro- 
prio sarebbe, senza dubbio, Inchidere. 
Part. p. Accluso. - Ad. Chiuso den- 
tro, e si dice di lettere o di foglio 
chiuso in un'altra lettera o foglio. 
Il In forza di sost. f. L' acclusa, per La 
lettera acclusa : « Consegnerai 1' ac- 
clusa ad Antonio. » — Lai accludere. 

Accoccare, tr. Propriamente Anno- 
dare il lilo a una delle cocche o capi 
del fuso. Il Comunemente, rif. a colpo 
o percossa, Vibrare, Ammenare: « Ac- 



coccare un colpo, una bastonata;» 
ed anche più comunemente nel fig. 
nella maniera Accoccarla a uno, per 
Fargli qualche danno, o dispiacere, 
o scherzo ingiurioso, senza eh' e' se 
l'aspetti. Onde il proverbio: Tal ti 
ride in bocca, che dietro te V accocca, 
Tale ti fa l' amico in faccia, che poi 
dietro dietro ti nuoce, o sparla dì te. 
Part. p. Accoccato. 

Accoccato, s. m. usato più spesso 
nel plur., e dicousi dalle tessitore 
quelle Scanalature fatte negli staggi 
del telaio jier tenere il portacasse. 

Accoccolane, rifl. Porsi a cocco- 
loni, cioè piegando la persona sulle 
ginocchia, e avvicinando il sedere alle 
calcagna : « Accoccolati costi, che 
nessuno ti veda. » Part. p. ACCOCCO- 
LATO. 

Accodaménio. s. m. L'accodare e 
L' accodarsi. 

Accodare, tr. Legare le bestie da 
soma in modo, che nell'andare in- 
sieme la testa dell' una sia vicina alla 
coda dell'altra che precede : «I con- 
tadini di certi luoghi, quando vanno 
al mulino, accodano due o tre somari.» 
Per similit. Disporre più cose 1' una 
dietro all' altra. i| Vale anche Attra- 
versare una penna al codione degli 
uccelli per fermarne la coda, affinchè 
servano di zimbelli ne'paretaj. || rifl. 
Mettersi dietro ad alcuno con l' in- 
tenzione di seguirlo per dove va: 
« Mi si accodarono dietro alcuni mo- 
nelli, e mi dettero la baia. » i| Dicesi 
anche di un veicolo per Andare die- 
tro un altro. Pari. p. ACCODATO. - 
Ad. « Zimbello accodato. » 

Accodatùra. ». f. L' atto e L' ef- 
fetto dell'accodare; più spesso par- 
landosi di uccelli. 

Accogliènza, s. f. L'atto e li modo 
di accogliere alcuno : « Gli fu fatta 
una bella, una brutta, una fredda ac- 
coglienza. » li fig. « Certe opinioni non 
trovano accoglienza tra noi. » 

Accògliere, e per sincope Accòrre. 
tr. Ricevere alcuno con dimostrazione 
d'affetto; e tale è sempre il suo si- 
gnificato, quando adoperasi in modo 
assoluto. Ma spessissimo si aggiunge 
bene o male od altri avverbj, quando 
l'accoglienza è buona o cattiva. || /fi?. 
Approvare, Seguire: « Accogliere un'o- 
pinione, una proposta, un' idea ec. » 
il Ed anche Accettare con gradimento 
un& cosa, offerta.]] Accogliere un' istan- 
za, una domanda, una preghiera, 
Esaudirla, Acconsentirvi. || Nel lin- 
guaggio scritto riceve il senso di Ra- 
dunare, Raccogliere, oppure di Conte- 
nere, Avere in sé ; e nel rifl. Adunarsi, 
Raccogliersi. Part. p. ACCÒLTO. — 
Dal lat. coUigere, premessa la par- 
tic, ad. 

Accogliménto, s. ro. L'accogliere; 
più comunein. Accoglienza. 

Accogliticcio. ad.Radunato in fretta 
e in furia; più comunem. Raccoglitic- 
cio; e dicesi per lo più di soldati: 
« Esercito accogliticcio. » 

Accontato, s. m. 11 quarto degli or- 
dini minori, che ricevono i chierici. 

Accòlito, s. m. Cherico che ha rice- 
vuto il quarto degli ordini minori, li 
Dicesi anche Quel cherico che alle 
funzioni sacre tiene il turribulo. li Onde 
fig. Esser V accolito di alcuno o Fargli 
da accolito, si dice di Chi si mette at- 
torno a qualche personaggio di fama 
di autorità, e ne loda tutti gli atti 
a fine di piacergli, o di averne vantag- 
gio. — Dal lat. acolylus, derivato dal 



gr. à-/.iXo'j8-o{, Seguace, Che accom- 
pagna. 

Accollacciàto. ad. Aggiunto di per- 
sona, la quale vesta abiti che cuo- 
prono fino al collo: più comune Ac- 
collato ; e s' adopera per lo più a modo 
d' avv. 1 Vestire, Andare, accollac- 
ciàto. » 

Accollare, tr. Propriamente Met- 
tere, imporre, qualche peso sul collo 
ad uomo o ad animale : ma in questo 
senso non è più usato. i| Comunemente 
nel fig. Accollare un debito, un ob- 
bligo, e simili, a sé ad altri. Pigliarsi 
Dare ad altri il carico di sodis- 
farlo. Il Accollarsi un lavoro, Prender 
r impegno di farlo ad un dato prezzo 
e a certe condizioni convenute.!] 4c- 
coUare i bovi, dicono i contadini per 
Far loro il collo al giogo, li intr. detto 
di veste. Coprire la persona sino al 
collo: «Quest'abito non accolla, o, 
non accolla bene. » Part. p. ACCOL- 
LATO. - Ad. « Veste accollata. » li E 
con senso avverbiale : « Quella signo- 
ra veste poco accollata. » 

Accollatàrio. ». m. Colui che h.i 
preso in accollo un lavoro. 

Accollatura. ». f. La estremità su- 
periore di una veste accollata: «Ca- 
micia con pocaaccollatura.» ili segno 
che il giogo lascia sul collo de' bovi. 

Accòllo. ». m. Il gravitare che fa 
sul collo della bestia quella parte 
di carico che è sul dinanzi del car- 
ro; e anche La stessa parte del ca- 
rico : «Avere poco o troppo accollo.» 
Il L'accollare o L'accollarsi un la- 
voro per un dato prezzo e secondo 
certe condizioni convenute : « Dare 
in accollo ; Avere, Ricevere, in ac- 
collo. » || Quella parte dell' edifizio, 
che, sostenuta da mensole od altro, 
sta fuori di piombo nel muro prin- 
cipale. 

Accòlta, s. f. Radunata di gente, 
Raccolta. 

Accoltellare, tr. Ferire di coltello; 
popolarmente Scoltellare. Part. p. 

ACCOLTELLATO. 

Accoltellato. ». m. Muro di mattoni 
messi per coltello, ossia per taglio, li 
Sorta di piano di strada fatto di mat- 
toni mes.si per coltello, come si vede 
in alcune città. 

Accoltellatóre, verb. da Accoltel- 
lare, il Si usò per Gladiatore, li Oggi 
Uomo sanguinario, che, per proposito 
di setta o istinto bestiale, uccide pro- 
ditoriamente i cittadini. « Setta di ac- 
coltellatori. » 

Accòlto. V. ACCOGLIERE. 

Accomandante. ». m. Colui che dà 
alcuna cosa in accomandita. 

Accomandatàrio. ». m. Colui che 
riceve in accomandita, o Sotto il cui 
nome va 1' accomandita. 

Accomàndita. ». f. Compagnia di 
negozio, nella quale ciascuno degl'in- 
teressati mette una certa somma, ol- 
tre alla quale non vuole essere obbli- 
gato a' creditori di essa compagnia : 
« Società per accomandita; Dare in 
accomandita una somma ; Fare acco- 
mandita. » — Da accomandare, oggi 
disusato, per Dare in consegna. Af- 
fidare. 

Accomandolare, tr. Rannodare o 
Rimettere le fila rotte dell' ordito. 
Part. p. ACCOMANDOLATO. — Da co- 
màndolo. 

Accomiatare. Ir. Dar commiato, 
Cgngedare, Licenziare: « Lo accomia- 
tarono con belle maniere. » li ri/?. Pren- 
der commiato, o congedo: » Dopo es- 



ACCOMODA. 



— 17 — 



ACCONCIARE. 



a 



sersi intoso con Ini, si accomiatò. » 
l'ari, p. Accomiatato. 

Accomoda. Propriamente .3" pem. 
>ing. (I<!l jires. di Accomodare, ciiCj 
come molte altre voci di tal fatta, ri 
adopera nel discorso familiare con 
senso di lont. m. nella maniera Esser 
l' Accomoda, cli(! dicesi di Colui il 
quale sia pronto a fare tutte le partij 
che a nessun altro de' suoi compagni 
piace di fare, e ciò per non guastare 
un disPRiio, un (issato, o che so io : 
«Eh già! io son l'Accomoda :- Egli 
era l'Accomoda della brigata.» 

Accomodàbile, ad. Che può essere 
accomodato; anche (Iguratam. : « Que- 
sta veste è accomodabile :- L'affare 
non k più accomodabile. » 

Accomodaménto. ». in. L'accomo- 
dare; ma u.sasi quasi sempre per Con- 
ciliazione, Accordo, tra le parti con- 
tendenti: « Fare un accomodamento; 
Venire a un accomodamento. » 

Accomodare, tr. Ridurre in buono 
stato, Kassettare, Kacconciare; e in 
uesto scuso dicesi anche Haccomo- 
are: « Accomoda quest'abito, que- 
sta macchina, questa strada ec. » || 
di scritti, disegni e simili, Correg- 
gere, Emendare: «Questo luogo è 
errato, e lo accomodo. » || di cose di- 
sordinate, Kimetterle in buon ordi- 
ne: « Accomodare libri, fogli, mas- 
serizie ce; Accomodare il tavolino, 
lo studio, la casa, » per Mettere in 
buon ordine le cose che sono nel 
tavolino, nella stanza da studio ec. 
lì Accomodare le proprie cose, inte- 
ressi, e simili, Assestarli, Metterli in 
buona regola. i| Quindi Accomodare le 
tue cose con Dio, Disporsi a ben mo- 
rire. || .Accomodare partile, conti ec. 
Saldarli, il Accomodar le uova nel pa- 
niere pianierino. V. UOVO, li Acco- 
modare rif. a persona, vale Abbiglia- 
re, Adornare. Il Onde ironicamente e 
nel discorso familiare Accomodare 
uno pel di delle feste, vale Castigarlo, 
Punirlo severamente. || Accomodare 
una persona con alcuno, Collocarlil 
presso alcuno;e per lo più riferiscesi a 
persone di servizio: «M'èriescito di 
accomodarlo col signor X, che k un ot- 
timo padrone. » || Accomodarsi lo sto- 
maco, dicesi familiarm. per Ristorarsi 
di cibo e di bevanda. Il assoJ. Tornar 
comodo, Far piacere: «Faccia come le 
accomoda. » || Detto anche di persona 
che arrivi gradita, opportuna: » Lei 
non scomoda mai, anzi accomoda sem- 
pre. » Il E anche Far piacere ad altri 
per non guastare un fissato, un diver- 
timento ec. : « Se 6 per accomodare, 
entrerò anch' io nella partita. » il rifl. 
Acconciarsi, Adattarsi, Sottostare a 
checchessia : « A queste angherie non 
mi ci posso accomodare. » || Venire 
a patti, Accordarsi: « Ci siamo alla 
fine accomodati. » || Adagiarsi, Met- 
tersi a sedere : « S'accomodi : - Mi fece 
accomodare.» i| Abbigli.arsi, Adornar- 
si : « Guarda come la »' è accomodata 
bene ! » || Mettersi in tale o tal altro 
atteggiamento della persona; france- 
seni. l'osare: «Chi si fa il ritratto 
cerca d'accomodarsi meglio che può. » 
Part. p. Acco.MODATO ; usato anche 
in forma <ì' ad. 1 Acconcio, Opportu- 
no. — • Lat. accomodare. 

Accomodatamente, avv. Opportu- 
namente, .'V cedue iamente. 

Accomodaticcio, s. m. Cosa ac<^o- 
modata alla peggio, dopo che ò ric- 
scita men che bene : « Guardi qui che 
accomodaticcio ! > 



Accomodatura, s. f. L'atto o L'ef- 
fetto dell' accomodare. 

Accompagnaménto. «. m. L'accom- 
pagnare; e s' usa anche nel fig.\\ Cor- 
teggio, Séguito di persone. I Onoranza 
che si rende a un defunto, accompa- 
gnandolo alla chiesa o al luogo del 
suo ultimo ripeso, i Parlandosi di or- 
namenti della persona, oppure di 
stanze. Ciò che si accompagna o fa 
riscontro con un altro ornamento : 
« L'abito è bello, ma ci vorrebbe tutto 
il suo accompagnamento : - Ora ho 
fatto fare il canapè, poi farò fare tutto 
r accompagnamento. » 1 Onde la ma- 
niera Fare accompagnamento: « Que- 
ste seggiole non fanno accompagna- 
mento col canapè. » ì| Suono di uno o 
più strumenti al concerto dell'altrui 
canto d'altro strumento, che ese- 
guisca la parte principale : « Musica 
a cappella con accompagnamento di 
organo. » 

Accompagnare, tr. Andare con uno, 
Unirsi ad esso come compagno ilei 
cammino, per lo più a fine di ono- 
rarlo di scortarlo : « h giunto il Re, 
e lo hanno accompagnato alcuni dei 
ministri : - Accompagnare alcuno fino 
alla porta. » i| Vale anche Condurre a 
un dato Inogo : « Accompagnare un 
ragazzo alla scuola; Accompagnare 
i coscritti da uno a un altro paese; 
Accompagnare un detenuto. » || Spes- 
so è semplicemente per Tener com- 
pagnia andando in qualche luogo: 
« Fino al ponte t'accompagno; più là 
no. » il S' accompagnano da un ga- 
bellotto le merci o altre cose sotto- 
poste a dazio, quando si fanno attra- 
versare la città da una a un'altra 
porta. Il fig. Accompagnare alctmo con 
l'occhio. Osservarlo per non perderlo 
di vista, ii Una persona a noi cara che 
parta, si accompagna col cuore, coi 
voti: uno che vada iu luogo ove bra- 
meremmo di andar noi pure, se po- 
tessimo, si accompagna col desiderio. 
!i Augurio gentile e affettuoso è il dire 
a chi parte: Dio t'accompagni; e il 
povero che chiede elemosina spesso 
dice a chi passa : Dio V accompagni. 
\\ Accompagnare con lettera una per- 
sona, un' istanza ec. vale Raccoman- 
darle per lettera che si consegna alla 
persona stessa, o si unisce alla istanza. 
Il Parlandosi di altre cose. Annun- 
ziarne l'invio nell'atto che si spedi- 
scono : « Vi accompagno con la pre- 
sente il primo volume delle Commedie 
di Plauto fatte toscane. > i| ytcc»mpa- 
gnare un defunto. Rendergli le ono- 
ranze funebri, seguendone il feretro 
dalla casa alla chiesa, o al luogo del 
suo ultimo riposo, i | Accoinpagnareuna 
cosa, come uscio, porta ec., od un peso 
qualunque che si cali giù, vale Sor- 
reggerlo afliuchè o non faccia perco- 
tendo troppo grande rumore, o non 
sia abbandonato a sé stesso. || Accom- 
pagnare una cosa con un'altra. Ap- 
paiarla con essa. Fare che riscontri 
con casa. \\ Accompagnare le parole, 
la voce, il canto, il suono ec. coi gesti, 
coimovimenti, e simili, Fare parlando 
o cantando o sonando dei movimenti, 
i quali s'accordino con le p.arolc ec. 
e ne aiutino l'effetto: « L attore, il 
cantante accompagna la voce con 
l'azione : - Gli antichi sonatori di tibie 
accompagnavano il suono coi movi- 
menti della persona. » ,i Accompat/na- 
re, vale Sonare al concerto deli'aìtrni 
canto d'altro strumcHto, che ese- 
guisca la parte principale : « Accom- 



pagnare alcanoal pianoforte. »iiSpes»o 
adoperasi a modo assoluto: < If tale 
Jiccompagna bene o male : - Chi ac- 
compagna? » I f Accompagnare, rif. 
a documento, scrittura, e sim., per 
Inviare, Trasmettere, é neoUtgigmo 
quasi irragionevole. i| Non irragione- 
vole è Accompagnare alcuno con untt 
lettera, raccomandazione, e sim. : ed 
ha con sé l'autorità dei buoni scrit- 
tori. I ri/l. Accompagnarsi con uno. 
Unirsi con esso per fare insieme la 
via. Il Anche Farsi compagno, amico 
di qualcuno, il Unirsi in matrimonio; 
nei quali due ultimi sensi adoperasi 
più spesso con bene o male, dicendosi : 
/ tali si son accompagnati bene o ma- 
le, 0, Peggio non si potevano accom- 
pagnare. ,1 Ed anche di due cose che 
facciano riscontro, che armonizzino, 
r una con 1' altra : « Ci sono de' colori 
che non s'accompagnano bene.» (Far- 
si cantando r!iccompagnamento da sé 
stesso, specialmente al pianoforte. || 
intr. Riscontrarsi di una cosa con 
un'altra sia nella forma, colore ce, sia 
nella posizione: « Le seggiole non ac- 
compagnano col canapè : - Questo 
quadro accompagnerebbe meglio con 
nuciraltro,se fosse messo più in alto. » 
Pari. p. Accojll'AGNATO. - Ad. Che 
6 in compagnia; contrario di Solo.,. 
In prov. Meglio soli che male accom- 
pagnati. Meglio starsene soli, che in 
cattiva compagnia. 

Accompagnatóre-trice. verh. da 
Accompagnare; ma non direbbesi se 
non di Chi accompagna al piano- 
forte: « 11 tale è un buono accompa- 
gnatore : - La signora L. è una valente 
accompagnatrice. » 

Accompagnatura. ». f. L'atto del- 
l' aecoinpaguarc: « L' accompagnatura 
di merci da porta a porta; L' accom- 
piignatura di un detenuto, di coscrit- 
ti ; L' accompagnatura di un defunto. » 
Il Corteggio, Compagnia. Riscontro, 
Corri.spondenza, di forma, di colore, e 
simili, usato più comnneraente nella 
maniera fare accompagnatura: « Il 
cappello di quella signora non fa ac- 
compagnatura coir abito. » 

Accomunàbile ad. Che può acco- 
munarsi. 

Accomunaménto. *. m. L'atto e 
L'effetto dell'accomunare. 

Accomunare, tr. Mettere a comune. 
Far comune ad altri checchessia, e 
dicesi anche di cose morali, come Ac- 
comunare gl'impieghi, 3/» onoriceli 
Accomunare alcuno con altri, vale 
Metterlo in pari condizione, Aggua- 
gliarlo ad essi; ed anche Mescolarlo, 
Metterlo in compagnia di essi: «Al- 
cuni Governi accomunavano nelle pri- 
gioni i liberali coi ladri e con ^11 as- 
sassini. » il rifi. Accompagnarsi, Far 
compagnia con alcuno, Mescolarsi; ed 
anche Farsi di pari condiziono fon 
altri. Part. p. Accomunato. 

Acconcézza, s. f. aslr. di Acconcio; 
L' essere Acconcio, Qualità di ac- 
concio. 

Acconciaménte, avv. In modo ac- 
concio. Convenevolmente, Opportona- 
mente. 

Acconciare. Ir. Mettere in sesto, in 
buon termine. Rassettare, Accomoda- 
re, rif. anche a cose morali ; ma in 
questo senso, che 6 il proprio, non <\ 
comune nell' uso parlato, pg. e con 
maniera popolare, Acconciare uno. 
Punirlo severamente; e nel passivo, 
Esser ridotto a mal termine : « Se 
questo fosse, sarei acconciato bene!