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icore

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icore m (pl.: icori)

  1. (storia delle religioni) nella mitologia greca, fluido paragonabile al sangue umano ma così puro ed evanescente da apparire bianco o trasparente che circola nelle vene degli dèi e che, sgorgando da una ferita, risulta letale per gli uomini
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«Tutto questo succedeva a Serre Chaude, la loro tenuta in Normandia, la casa avita di una famiglia il cui sangue si era da tempo trasformato in un pallido icore, e si era vaporizzato, dissolto nei cieli gelidi sopra Amiens.»
(Thomas Pynchon, V. ; BUR, traduzione di Giuseppe Natale)
  1. (obsoleto) nome che veniva dato nella pratica medica del passato all'umore, spesso purulento, essudato dai tessuti attaccati da cancrena
i | có | re
ì | co | re

dal greco antico ἰχώρ ichor "liquido, succo etereo" e successivamente "sangue"

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«. Forò l'asta la cute,
rotto il peplo odoroso a lei tessuto
dalle Grazie, e fluì dalla ferita
l'icòre della Dea, sangue immortale,
qual corre de' Beati entro le vene;
ch'essi, né frutto cereal gustando
né rubicondo vino, esangui sono,
e quindi han nome d'Immortali»
(Omero, Iliade, Canto V, traduzione di Vincenzo Monti)
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