perocché

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Congiunzione

perocché

  1. congiunzione subordinativa, può avere valore:
  1. causale; si associa con il verbo al modo indicativo o al congiuntivo: poiché, siccome, giacché
  1. finale; abbisogna del modo congiuntivo, e significa: al fine di, allo scopo di
  2. concessivo; richiede il modo congiuntivo: sebbene, benché

Sillabazione[modifica]

pe | roc | ché

Pronuncia[modifica]

IPA: /perokˈke/

Etimologia / Derivazione[modifica]

dal latino per hoc + che

Citazione[modifica]

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«Dirittamente dico, perocchè il pensiero è proprio atto della ragione, per che le bestie non pensano, che non l'hanno; e non dico pur delle notorie bestie, ma di quelle che hanno apparenza umana, e spirito di pecora»
(Il convito; di Dante Alighieri, a cura di Pietro Fraticelli)
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«E perché mai non si sta contenta solo a narrare i fatti come avvennero senza più? Perocchè il suo fine non è solo di narrare i fatti, ma di ammaestrare narrandoli.»
(L'arte di scrivere in prosa, per esempii e per teoriche; di Basilio Puoti)
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«Ove poi il promittente la dote, fosse il padre, o l'avo, la sua promessa varrebbe sebbene assolutamente indeterminata nella quantità, e non relativa ad arbitrium boni viri, perocchè la legge stabilisca, che egli deve dare una dote congrua»
(Istituzioni di diritto romano; di Alessandro Doveri)

Sinonimi[modifica]

Termini correlati[modifica]

Varianti[modifica]

Traduzione

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