gracilità
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gracilità f inv
- magrezza, delicatezza e debolezza o languidezza che si accompagnano in genere a una costituzione fisica esile, minuta o poco sviluppata, in riferimento al corpo o anche a una parte del corpo di persona o di animale
- voleva fare alla piccola una soperchieria, approfittandosi della gracilità di lei, malatina, come s'era visto bene dal suo visino smunto affilato (Luigi Pirandello, Una giornata)
- Stridono però talmente il rosso, il celeste di certi abiti femminili ed è così ribrezzosa la gracilità di certe spalle e di certe braccia nude, che quasi quasi vien fatto di pensare quei ballerini non siano stati estratti di sotterra per l'occasione (Luigi Pirandello, Una giornata)
- sottigliezza nella forma di qualcosa che evoca o rivela una fragilità di struttura
- la gracilità di uno stelo, di un arbusto, di un ramoscello
- (senso figurato) inconsistenza; esiguità o mancanza di vigore; debolezza
- un romanzo ben scritto, cui non si può tuttavia perdonare la gracilità della trama
- Pietro era grasso, ma pallido e con un'aria di gracilità (Federigo Tozzi, Con gli occhi chiusi)
- gra | ci | li | tà
IPA: /ɡrat͡ʃiliˈta/
dal latino gracilitas (genitivo: gracilitatis)
Vedi le traduzioni
- Tullio De Mauro, Il nuovo De Mauro edizione online su internazionale.it, Internazionale
- AA.VV., Vocabolario Treccani edizione online su treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana
- Francesco Sabatini e Vittorio Coletti, Il Sabatini Coletti edizione online su corriere.it, RCS Mediagroup
- AA.VV., Lemmario italiano edizione on line su garzantilinguistica.it, De Agostini Scuola
- AA.VV., Dizionario di italiano edizione on line su sapere.it, De Agostini Editore
- Enrico Olivetti, Dizionario Italiano Olivetti edizione on line su www.dizionario-italiano.it, Olivetti Media Communication
- G. Devoto, G.C. Oli, Vocabolario illustrato della lingua italiana (Milano, 1977)
- Zingarelli, vocabolario della lingua italiana (Zanichelli, 1999)
- Biblioteca (progetto Manuzio) di Liber Liber