Utente:FollowTheMedia/Tamarro

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{{Nota disambigua|altri significati|[[Tamarro (disambigua)]]}} La vecchia accezione di questo termine, '''tamarro''', è quella usata anni fa per indicare una persona ritenuta rozza, volgare, o comunque non stimabile a causa dell'ambiente sociale a cui appartiene. Assume sovente un'accezione [[ironia|ironico]]/[[sarcasmo|sarcastica]]. Oggi giorno nel gergo giovanile è usato per indicare una "tipologia di giovani" di ambo i sessi e l'accezione negativa rimane fra coloro che non ne fanno parte, vedendoli spesso come volgari perché molto appariscenti. {{cn|In realtà quello a cui molti si riferiscono erroneamente con il termine ''truzzo'' è il burino, a volte c'è coincidenza}}. {{cn|Chi scredita la musica dance che viene proposta nelle discoteche afferma che essa sia ascoltata solo da tamarri e che le discoteche sono frequentate unicamente da tamarri}} vestiti in modo appariscente e in modo bizzarro, {{cn|cose non vere}} perché {{cn|chi critica non conosce l'ambiente delle discoteche}}, non ne fa parte e non sa che già da parecchio tempo è stata introdotta nella maggior parte delle discoteche la selezione all'ingresso e si entra unicamente se vestiti eleganti con la camicia e la giacca dell'abito. {{cn|Questo fatto ha creato nel corso degli anni moltissimi malumori}} a chi si presentava all'ingresso delle discoteche vestito in modo appariscente che, vistosi negato l'accesso, alle volte creava dal nulla risse con i buttafuori all'ingresso causando anche gravi danni a cose e persone. L'uso della selezione nelle discoteche {{cn|ha fatto optare i tamarri per i rave all'aperto}} dove non è presente nessun tipo di selezione e dalle discoteche di un certo livello sono ormai scomparsi e non ve ne è più traccia. {{cn|Effettivamente negli ultimi anni, parte di questa tipologia di giovani ha assunto una piega di volgarità eccessiva arrivando spesso e volentieri alla delinquenza}}: però è {{cn|da riconoscere che sono delinquenti che si vestono e comportano in maniera truzza, non truzzi (che per il fatto di esserlo) delinquono}}. È una maniera di vivere e vestire che spesso risulta appariscente e attrattiva. Ossia non passano inosservati. Tale termine (che può essere associato anche a [[Truzzo]]) copre una gamma di comportamenti piuttosto eterogenea e variabile a seconda della regione/città di utilizzo: dalla semplice rozzezza goliardica, al [[bullismo]], fino ad alcune forme di delinquenza giovanile. Le principali associazioni comportamentali che questo termine evoca riguardano l'aderenza a determinati modelli (vestiario, convivenza, tipo di linguaggio, forme di intrattenimento, interessi) e al ceto/luogo di appartenenza. I "{{cn|Tamarri" di solito sono ragazzi compresi tra i 13 e i 25 anni}} che si avvicinano a questa cultura a causa di vari fattori, che possono variare i loro caratteri fino a renderli spesso molto egocentrici e ribelli. {{cn|Finita questa fase, i modi di fare "Tamarri" scompaiono in seguito alla maturazione post-adolescenziale}}. Deriva dall'arabo ''tamario'' o ''tamaro'' (venditore di [[dattero|datteri]]), nell'[[Ottocento]] nome popolare della [[Vitis|vite selvatica]]. {{citazione necessaria|Nel paragone con la [[Vitis|vite]] coltivata, il tamarro era perciò la pianta che - non curata - non dava frutto o non ne dava di buono. Con questo senso [[metafora|metaforico]] si diffuse.}} ==Forme locali== I termini dialettali e gergali comparabili sono molti: ''tarro'', ''tauro'', ''jauro'', ''zarro'', ''zaccaro'', ''maranza'' (utilizzato soprattutto negli [[anni Ottanta]] e [[Anni Novanta|Novanta]] e ritornato di moda dopo il 2005), ''maraglio'', ''nagana'', "zama" (voci di area prevalentemente settentrionale), ''gabibbo'' (termine usato a [[Genova]] e derivante dalla [[lingua ligure]] per indicare gli abitanti del sud [[Italia]]), ''[[burino]]'', ''boro'', ''[[coatto]]'' e ''zauro'', (d'uso prevalentemente romano e in alcune aree della [[Riviera ligure di ponente]]), ''zanniero'' (usato nel [[Provincia di Foggia|Foggiano]] per indicare metaforicamente un individuo dotato di zanne, a sottolinearne l'aggressività), ''zasso'', ''cozzalo'', ''ricottaro'', ''zagno'', ''zambro'' e ''cheyenne'' (d'uso strettamente [[Puglia|pugliese]]), ''zallo'', ''zanno'','''nzallo'', ''zaurdo'', ''ciaonè'', ''tabbozzo'', ''tazzorro'', ''truzzo'', ''peones'' e ''tascio'' (d'uso prevalentemente [[Sicilia|siciliano]]), ''zallari'', ''zimmari'' o ''zingari'' (d'uso [[Provincia di Cosenza|cosentino]]), anche Zamurro (in Veneto), in Sardegna si usa dire ''Gaggio'' o ''Gaurro'' oppure anche ''Gamberone'' (questo nel cagliaritano), tutti molto usati. Tali termini in realtà connotano varianti locali dello stereotipo che non coincidono strettamente. ==Nella musica== Nei testi di un'ironica canzone del [[2003]] del gruppo [[Elio e le storie tese]], il termine viene utilizzato per indicare un manigoldo o un bullo che vuole perpetrare soprusi a danni di un singolo: {{quote|Un tamarro dietro l'angolo voleva incularmi la [[Piaggio_Vespa|Vespa]]/ un tamarro dietro un altro angolo voleva incularmi la catenina.|[[Elio e le Storie Tese]], ''[[Shpalman]]'', dall'album [[Cicciput]]}}. == Voci correlate == * [[Coatto]] * [[Burino]] * [[Paninaro]] [[ca:Tamarro]] [[fr:Tamarro]] [[scn:Tamarru]]